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Autore: SPNlifestyle    29/10/2017    4 recensioni
Un giorno di 'pausa' dalla routine di ricerche sull'Oscurità può portare a un finale inaspettato?
Ambientato nell' 11 stagione.
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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POV DEAN


La prima cosa che sento quando mi riprendo é un terribile dolore alla nuca; in un flash, ricordo quello che è successo al bagno del negozio dove ci siamo fermati.

Non so perchè queste persone ce l’hanno con me ma sento nella mia mente di nuovo le parole che aveva detto Sam in macchina, sul fatto che sarei stato in pericolo se fossi uscito dal bunker, e subito avverto il terrore invadermi il corpo, facendomi entrare nel panico: la prima cosa che mi viene da fare è alzarmi e scappare ma, quando ci provo, la dura realtà si abbatte su di me.

Corde strette legano le mie caviglie, busto e petto.. cerco di muovermi, tentando di spezzare o allentare i nodi ma smetto poco dopo a causa della spalla che, al più piccolo movimento, mi lancia scariche di dolore che mi spezzano il respiro.

Provo a calmarmi, in modo da analizzare la situazione davanti, nonostante in questo momento ho solo voglia di urlare, sperando nell’aiuto provvidenziale di qualcuno: faccio uno, due, tre respiri lenti, con gli occhi chiusi, sperando di controllarmi; quando li riapro, inizio a guardarmi intorno alla ricerca di indizi sul luogo in cui sono rinchiuso e soprattutto di una via di fuga.

La stanza è molto piccola, vuota e vecchia, a giudicare dai muri ridotti male… mi sa che sono in un seminterrato penso, notando la piccola finestrella in alto alla parete sinistra, da cui filtra la luce.

Davanti a me una porta, ormai arrugginita, da cui provengono delle voci e, tra queste, riconosco la stessa persona che mi ha sferrato il pugno all’interno del bagno.

“ Cosa ne facciamo?” domanda qualcuno, probabilmente il suo complice.

“ Secondo te?! Proviamo a estorcergli qualche informazione” e questa volta, è lui a parlare.

“ Ma hai sentito Jennifer, ha perso la memoria!! Non può dirci niente!”

“ Sai cosa si dice a proposito della perdita di memoria?  Molte volte basta rivivere un trauma per far sì che i tuoi ricordi vengano a galla… e quale miglior modo, per il nostro amato Dean Winchester, se non la tortura? “

Tortura? Cosa? sento di nuovo il panico impossessarsi di me… provo a strattonare con più forza le corde, ignorando il dolore, sentendo i rumori dei passi avvicinarsi piano alla stanza.

Non so se prima credevo in qualcosa ma ti prego, ti prego Dio, se esisti, aiutami! ma la mia preghiera viene interrotta dal rumore della porta che si apre.

“Il bell’addormentato s’è svegliato finalmente!” mi dice la prima persona che sorpassa la soglia e, dalla voce, riconosco in lui il mio aggressore.

“Temevo di dover aspettare… e non hai idea di quanto questo mi irriti” finisce, con un sorriso a dir poco inquietante sul volto, che mi fa sentire mille brividi in tutto il corpo.

“Su smettila Jade! Non vedi quanto è terrorizzato il nostro cucciolo smarrito? Se continui così probabilmente sviene ancor prima di iniziare” aggiunge l’altro, avvicinando il suo viso al mio, per osservarmi bene.

“I-iniziare cosa?” domando, in un sussurro. So qual’è la risposta, ma spero davvero di aver sentito male prima.

“Ah allora riesci a parlare! Non ti preoccupare per ora, lo scoprirai molto presto… a meno che non collabori dicendoci tutto quello che sai”.

In qualche modo riesco a calmarmi e, mantenendo il tono di voce più fermo possibile, gli dico “Ascolta, non ho idea di chi voi siate! L’unica cosa che mi hanno detto è che mi chiamo Dean e, a quanto pare, ho un fratello e un carissimo amico. Niente famiglia. Quando mi sono svegliato ero in ospedale e loro erano lì con me… non so altro” non so perchè, ma decido di non dire niente riguardo la nostra destinazione, ovvero il famoso bunker.

“Si, beh.. non ci stai dicendo nulla di nuovo.. queste cose le sapevamo già” mi risponde il complice, muovendo la testa a destra e sinistra, rassegnato; si gira verso l’altro e, insieme, si mettono nell'angolo della stanza - forse a decidere cosa fare? .

Ora che ne ho l’occasione, osservo meglio i miei sequestratore: il primo, quello che mi ha steso - Jade? - è un ragazzo molto magro, non alto, dall’aspetto direi di circa 40 anni; l’altro, invece, nonostante la sua altezza, è di costituzione molto asciutta, di circa 30 anni.

Come hanno fatto a stendermi con un colpo solo? mi chiedo ma, quando guardo il loro volto, mi si blocca il respiro. I loro occhi...I LORO OCCHI SONO NERI!!

Notando la mia espressione a dir poco terrorizzata e confusa, con passo lento, si riavvicinano a me, tenendo ben aperto le palpebre in modo da farmi vedere l’oscurità dei loro sguardi “Ops, mi spiace. Beh, a dir la verità no. Se non avessi perso la memoria, sapresti cosa significa quando vedi qualcuno con questi occhi e, visto che sei un cacciatore, sapresti esattamente cosa fare”.

“Cacciatore? Ti sbagli.. non penso di aver mai cacciato animali in vita mia..” e, anche se non ricordo nulla, sento che quella è la verità; rimango incredulo quando entrambi iniziano a ridere sonoramente… una risata falsa ma anche crudele.

“Eh no cacciatore, non hai cacciato animali, su questo hai ragione… se solo sapessi! Sai potrei raccontarti molte cose sul famoso Dean Winchester e la sua furia omicida.. ma poi dove sarebbe il divertimento? Giusto Brian?” “Giusto Jade!”

“Vedi” inizia, tirando lentamente fuori un coltello dai pantaloni “ almeno Brian oggi si è potuto divertire un pò a giocare con quel tizio che vi aveva visto passare… ha spifferato subito la vostra direzione ma cosa potevamo fare? Lasciarlo andare?” mi chiede ironico e subito capisco qual’è stata la sorte di quel pover'uomo che si è trovato in mezzo, solo perchè li aveva visti di sfuggita.

“Quindi, visto che lui ha avuto la sua parte, direi che tocca me! E chissà.. magari riusciamo ad unire il lavoro con il piacere” e, senza preavviso, compie un movimento laterale che mi provoca un taglio sulla coscia destra, facendomi emettere un urlo, più per la sorpresa che per il dolore.

Sul suo volto appare un ghigno divertito e, dopo aver osservato la lama sporca del mio sangue, mi fissa coi suoi occhi neri, dicendo “Bene.. diamo inizio ai giochi!”


   
 
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