All’Equatore cullo la tristezza
Da Sud a Nord,
Da Est ad Ovest,
per un attimo sono sul ciglio della luna
ciondoli rocciosi per la festa rimbombante carta,
Subito dopo mi catapulto
A testa in giù nelle viscere dell’Etna
A Perdere barlumi di pelle
In quel momento di gioia
Dura un attimo
Mi perdo in una pioggia,
cammino,
mi spoglio, inarco la schiena e
volo
Da Nord a Sud,
Da Ovest ad Est,
è difficile essere così simili nella diversità di intenti, di attimi felici e di battiti amari
scorze di arance sugli occhi pietosi
piangenti
in un mondo di dardi non so come schivare
i lanci del destino a me sventurati
di calci in pieno stomaco
mi piego oltre quella cortina di fiamme
assopendomi in quella depressione
Felice
Che mai abbandonare potrò