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Autore: DjalyKiss94    03/11/2017    1 recensioni
Ambientata durante e subito dopo la caduta dalle cascate di Reichenbach, Sherlock Holmes sarà alle prese con un nuovo mistero:
Chi è Sherlock Holmes?
Senza memoria e senza il suo fedele Watson, che lo crede morto, il detective dovrà affrontare i suoi fantasmi e raccogliere tutti gli indizi, per riuscire a ricordare chi è veramente.
Ci riuscirà?
Ps. Storia ancora da scrivere e quindi potrebbe rimanere incompleta.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 16     LETTERA A BAKER STREET


 
LONDRA
SABATO 5 DICEMBRE 1891
ORE 7:43 P.M.
 
POV MYCROFT

 
Tutto questo non ha senso.
Non possono essere solo coincidenze, perché non esistono.
È il quarto tentativo di consegna che non va a buon fine.
Dopo essere riuscito a scrivere la lettera per la signora Hudson, in principio ho fatto spedire la missiva affidandola alle cure della posta ordinaria di Londra.
 
Prima essa viene persa, volata via a causa del forte vento; poi rispedita indietro per indirizzo inesistente; infine bruciata.
 
Perfino Carruthers non è riuscito a portare a termine l’incarico.
 
Quando ieri gli ho chiesto di consegnare personalmente la missiva alla Signora Hudson, il calesse ha slittato nel ghiaccio, sbattendo nel muro e perdendo una ruota, di fronte ai lavori in corso del ponte mobile. Tale ruota, in piena velocità ha urtato delle barre di acciaio che hanno colpito una delle gru su cui era appeso un container. Sotto il peso della neve dei giorni scorsi il cassone, contenente granito, pietre e cemento, è caduto a terra azionando il prototipo di sistema idraulico, da applicare al ponte, cominciando a sparare acqua a pressione e ad annaffiare tutto ciò che aveva nel raggio di 20 metri.
 
Nessun ferito. Ma il mio uomo più fidato e il cocchiere avevano bisogno di un bel bagno e di una lavanderia.
La lettera… illeggibile.
 
È possibile che ci sia qualcuno, dietro a tutto questo. Ormai ne sono certo.
Ci sarebbe solo una persona che… no. Impossibile.
 
Sospiro adagiandomi sulla poltrona.
Domani andrò personalmente dalla signora Hudson prima della commemorazione.
 
 
LONDRA
DOMENICA 6 DICEMBRE 1891
ORE 8:47 A.M.
 
POV ???
 
Sherlock si è trasferito nella casa che ha scelto la notte stessa, portandosi dietro la coperta.
Nelle sue condizioni ha arrancato faticosamente nella notte fino alla meta, mettendoci circa un’ora.
Sotto mia stretta sorveglianza ovviamente.
 
Mi godo la vista di una bianca Londra dall’alto del ponte ancora in costruzione [1].
[1] Tower Bridge dal film Sherlock Holmes
Rabbrividisco.
Il vento freddo fa svolazzare il lungo cappotto nero.
Guardo giù…
 
Irene Adler che scappa, Holmes che la insegue, lei che si arrende, arriva Blackwood, una lotta, il suo sguardo disperato, la Donna che viene spinta giù ma si salva, una seconda lotta, momenti di tensione, spari, una corda agganciata alla caviglia del Lord in cui è appesa una barra di acciaio, le spiegazioni e Holmes lo libera, poi una trave d’acciaio e la gru che crollano facendo cadere Blackwood sopra delle catene sospese, i ganci delle suddette non reggono il peso della trave e del carrello mobile… così precipita e si aggroviglia con le catene...[2]
[2] Battaglia finale da Sherlock Holmes
 
Qui è dove è deceduto Lord Blackwood. Per la legge condannato all’impiccagione (sventata con un trucco) e poi… Che ironia della sorte.
 
Scuoto la testa.
Pensiamo alle cose importanti.
Se vi state chiedendo se ci sono io dietro il sabotaggio delle consegne della missiva di Mycroft Holmes… mi dichiaro colpevole!
 
Sghignazzo.
 
Vedere Carruthers bagnato come un pulcino dalla testa ai piedi è stato veramente divertente, anche se mi è dispiaciuto ricorrere a questi mezzi.
 
A quanto pare il fratello maggiore Holmes non si è comunque arreso.
 
Gli è sorto un mezzo dubbio che ci fosse suo fratello dietro.
Dubbio scartato alla velocità della luce visto che lo crede morto.
Tutti lo credono. Ed è meglio così.
 
Torturo la spilla di bronzo attaccata al cappotto.
 
Vedo in lontananza la carrozza che si dirige verso Baker Street.
Non posso permettere che gli alloggi del 221B vengano affittati a qualcun altro.
Non vorrei farlo… non per mancanza di fiducia verso di lui, ma per tenere al sicuro Sherlock… e tutti gli altri.
 
Sospiro.
Ho deciso. L’unica soluzione è dire la verità a Mycroft Holmes. Solo a lui.
 
Ma come posso fare in modo che lui ci creda?
 
Idea, idea… mi serve un’idea…
Mi serve…
Spalanco gli occhi.
UN’IDEA!
 
Schiocco le dita, sorridendo trionfante.
 
 
 
POV MYCROFT
 
-Eeeeh-
La carrozza si ferma.
Mi volto verso la finestra, davanti a me l’uscio del 221B di Baker Street.
 
Avrei evitato questa tappa ma a quanto pare è l’unico modo.
Scendo dal calesse, con Carruthers al seguito.
Stanley cerca di alzarsi. -No!- lo fermo alzando il bastone -O rischiamo di trovarti a camminare sul bordo del Tamigi come l’ultima volta.- lui si risiede, sconsolato.
-Dai le disposizioni e attendete il mio ritorno.-
-Si, Signore.- risponde Carruthers.
 
Mi avvio verso l’ingresso e busso con il bastone. Dopo qualche secondo la Signora Hudson apre la porta, un’espressione di sorpresa sul volto.
 
Vestito nero.
Apparentemente mai usato, in realtà solo poche volte a giudicare dai bordi della gonna e dei polsi lievemente consumati, e dalla perdita della lucentezza e dell’odore di nuovo.
Una buona parte dei capelli è acconciata, solo qualche ciocca è ancora da sistemare.
La mano sinistra è lievemente arrossata, una scottatura.
Le dita di quella destra presentano un leggero solco all’interno.
 
Aveva quasi finito di prepararsi per la funzione e ha deciso di mettere su l’acqua per il the, in grandi quantità. Ospiti.
Il mio arrivo deve averla distratta, ecco il motivo della bruciatura.
 
-Si?- chiede la donna.
-Buongiorno Mrs. Hudson.- dico togliendomi il cappello -Sono Mycroft Holmes.-
-Oh… Mr. Holmes…-
-Mi scusi se l’ho spaventata e se mi presento a casa sua senza sufficiente preavviso, ma recentemente ho avuto qualche… inconveniente con i servizi postali.-
-Oh, no, non si preoccupi. Ma prego, si accomodi. Perdoni il disordine, mi stavo preparando per andare alla funzione. Gradisce una tazza di the? Sarà pronto tra qualche minuto.-
Un the non si rifiuta mai -Volentieri. La ringrazio.-
Mi tolgo il pesante mantello appendendolo nel trespolo, per poi dirigermi, preceduto dalla padrona di casa, nel salottino al pianterreno dove ci accomodiamo.
-Le serve un passaggio per andare alla commemorazione?- chiedo.
-Oh, no Mr. Holmes. I coniugi Watson si sono offerti di passare a prendermi; dovrebbero essere qui tra poco, ma la ringrazio del pensiero.-
 
Silenzio. Per 10 secondi.
 
Accarezzo il pomello del bastone, mentre guardo le fiamme del camino acceso -Ho ricevuto la sua missiva, Mrs. Hudson. Per questo mi sono permesso di recarmi qui personalmente.-
-Oh, non è necessario affrontare la questione adesso.-
-Preferisco occuparmene il prima possibile, se non le dispiace, per questo vorrei discutere-
Qualcuno bussa alla porta.
-Oh. Mi scusi.-
 
La signora Hudson va ad aprire la porta dove, un apparentemente composto Carruthers, dopo aver salutato educatamente la padrona di casa, entra nel salottino con in mano una lettera. Il suo viso però tradisce agitazione.
-Signore, mi dispiace disturbarla. Un fattorino mi ha lasciato questa lettera per lei, insistendo che è estremamente importante.- dice consegnandomi la missiva; Mrs. Hudson resta silenziosa alle sue spalle.
La prendo, facendo per metterla all’interno della giacca -Grazie. Me ne occuperò più tardi.-
-Signore, ho motivo di pensare che sia urgente. Il postino sembrava veramente provato.-
Osservo la busta.
L’indirizzo indicato è quello della tenuta dove abito e un’enorme scritta rossa “URGENTE” svetta accanto al mio nome.
Lo guardo sospettoso. Come faceva a sapere che mi trovavo qui?
 
Un boato proveniente da fuori ci fa sobbalzare, seguito da imprecazioni e nitriti.
-Oh mio Dio! Cosa è stato?- chiede la donna.
-Vado a vedere che è successo.- esclama Carruthers.
Il fischio del bollitore proveniente dalla cucina, fa trasalire nuovamente la Signora Hudson.
-Oh! Il the! Torno subito.-
 
Rimango da solo, con la missiva in mano.
Decido di aprirla.
Alla vista della prima frase, quasi sbianco.
 
 
 
 
 
 
 
5 minuti e 43 secondi dopo
 
NARRATORE
 
La signora Hudson rientra nel salottino con il vassoio in mano: due tazze, una teiera e un piattino di biscotti spiccano su di esso.
-Ecco il the. Tutto bene Mr. Holmes?-
 
Mycroft Holmes seduto affianco al camino, si volta verso la donna  e stira le labbra, per poi tornare a fissare le fiamme.
-Perfettamente Mrs. Hudson.-
 
Un lieve bussare alla porta. Carruthers rientra in casa, un po’ trafelato ma composto.
-Mr. Carruthers che è successo?- chiede la padrona di casa cominciando a versare la bevanda calda.
-I cavalli di una carrozza si sono spaventati a causa di un rumore improvviso, uno scoppio a quanto hanno dichiarato i presenti, proprio mentre stavano passando qui davanti, Mrs. Hudson. Il cocchiere non è riuscito a controllarli e hanno travolto parzialmente il nostro calesse.-
-Oh Signore, stanno tutti bene?-
-Si, si, solo un grande spavento. Anche i cavalli e le carrozze non hanno subito danni.-
La donna tira un sospiro di sollievo -Desidera una tazza di the?-
-La ringrazio Mrs. Hudson.-
La donna sparisce in cucina per andare a prendere un’altra tazza.
 
L’uomo fidato del fratello maggiore Holmes, si avvicina al camino -Signore?-
-Si, Carruthers?- risponde Mycroft Holmes.
-La vedo pensieroso, Signore. Se posso chiederglielo… ci sono brutte notizie, Signore? Riguarda la lettera?-
 
Una figura vestita di nero, osserva gli interni del 221B, in piedi sul tetto della casa di fronte.
Tiene il fiato sospeso. Una prova l’ha già avuta qualche minuto fa ma ha paura che Holmes cambi idea e pensi che sia tutto uno scherno di cattivo gusto.
 
-No Carruthers. La lettera riguardava solamente la famosa questione politica che stiamo trattando. Dobbiamo accelerare i tempi.-
-Sarà fatto, Signore. Posso fare qualcos’altro per lei?-
-No, la ringrazio.-
 
La signora Hudson rientra in stanza e serve il the agli ospiti presenti.
-Bene. Tornando a quello che stavamo dicendo, Mrs. Hudson, volevo parlare con lei della mia decisione.-
-Ribadisco che non è necessario discuterne adesso se non se la sente. Non c’è nessuna fretta.-
-Preferisco non lasciare mai questioni in sospeso.-
-Capisco… come desidera procedere?-
 
Secondi di silenzio riecheggiano nel salotto, ma anche fuori dall’altra parte della strada.
La figura si stringe nel cappotto nero, trattenendo il respiro.
 
-Io… continuerò a pagare l’affitto.-
Carruthers si volta verso di lui stupito.
 
2 minuti e 56 secondi prima. POV MYCROFT
 
Rimango da solo, con la missiva in mano.
Decido di aprirla.
Alla vista della prima frase, quasi sbianco.
 
 
Mio odiatissimo Mycky,
le scrivo questa lettera per dirle che non ho bisogno del suo aiuto, visto che è la persona più inaffidabile del pianeta.
Solo un favore. Le chiedo di saldare definitivamente il debito degli alloggi del 221B di Baker Street e di fare quel che vuole con gli oggetti personali: li venda o li riponga in delle scatole e se ne dimentichi.
Esatto. Sono la persona a cui sta pensando.
Voglio anche informarla che sta abbastanza bene e non necessita di assistenza.
Noi non abbiamo bisogno del vostro sostegno.
 
Un’ultima cosa: divulghi pure il contenuto di questa lettera, la conservi e lo dica a tutti.
Alla Signora Hudson, all’ispettore Lestrade, a Carruthers, a Stanley, a Madame Simza, a Mary Morstan e soprattutto al Dottor John Watson.
 
Le ribadisco il mio disprezzo: lei è l’unica persona in cui non riporrei neanche le mie ultime speranze.
Non comprendo che lei si fida di me… ma io non mi fido di lei.
 
Ci cerchi, tanto non torneremo mai più. Ormai il pericolo è passato per tutti.
 
Avrà presto mie notizie.
 
Un arcinemico.
 
Ps. Mi dispiace ma neanche io so dove si trova la sua riserva di ossigeno personale.
 
 
Raddrizzo la schiena e guardo davanti a me.
Qualcosa di umido bagna il mio viso una seconda volta.
 
 
ADESSO
 
 
-Usufruirò io, saltuariamente, dell’appartamento. E gli effetti personali di mio fratello rimarranno dove sono; non voglio chiuderli in nelle asettiche scatole per poi gettarle nel dimenticatoio. Rimarrà tutto così com’è. Per il disturbo le verserò una somma supplementare.-
-Non è necessario.- dice la donna.
-Insisto.- dice guardando le fiamme del camino.
Il silenzio torna a regnare nel salotto. Mycroft guarda il piano superiore accarezzando il bastone, un’espressione seria e malinconica sul viso.
-La capisco sa…- mormora la signora.
-Mi scusi?- chiede l’uomo voltandosi verso di lei.
-Sente molto la mancanza di suo fratello, vero?-
 
L’uomo osserva nuovamente in alto per poi fissare le fiamme.
Tace. Non risponde.
 
Bussano nuovamente alla porta.
-Oh… devono essere Mary e il dottore. Vado ad accoglierli.- dice la donna alzandosi.
-Carruthers.- esclama Mycroft.
-Si,Signore.-
-Di al cocchiere di prepararsi.-
-Certo Signore.-
 
L’uomo rimane solo.
Ha notato la perplessità di Carruthers riguardo il cambio della sua decisione.
 
Non visto, stira le labbra in un sorriso chiuso.
 
Non si affligga. È una doppia crittografia, mia cara, che Sherly e io usiamo sin da bambini. Se la prima lettera del messaggio è una consonante, allora quello che segue è lo specchio della verità.[3]
[3] Cit. Mycroft Holmes a Mary in Sherlock Holmes-Gioco di Ombre
 
-Mio odiatissimo arcinemico. Chiunque tu sia, sappi che non mi fido di te.- mormora.
 
La figura sorride e inchina il capo. Ha funzionato, pensa.
-Lo so.- sussurra.
 
La lettera esala il suo ultimo sbuffo di fumo tra le fiamme del camino.


 
_____________________________________________
 
 
TRADUZIONE DELLA LETTERA
 
Mio odiatissimo carissimo Mycky,
le scrivo questa lettera per dirle che non ho bisogno del suo aiuto, visto che è la persona più inaffidabile del pianeta.
Solo un favore. Le chiedo di non saldare definitivamente il debito degli alloggi del 221B di Baker Street e di non fare quel che vuole con gli oggetti personali: non li venda o li riponga in delle scatole e non se ne dimentichi.
Esatto. Sbagliato. Non Sono la persona a cui sta pensando.
Voglio anche informarla che non sta abbastanza bene e non necessita di assistenza.
Noi non abbiamo bisogno del vostro sostegno.
 
Un’ultima cosa: non divulghi pure assolutamente il contenuto di questa lettera, non la conservi e non lo dica a tutti nessuno.
Alla Signora Hudson, all’ispettore Lestrade, a Carruthers, a Stanley, a Madame Simza, a Mary Morstan e soprattutto al Dottor John Watson.
 
Le ribadisco il mio disprezzo la mia stima: lei è l’unica persona in cui non riporrei mai nemmeno io ripongo le mie ultime speranze.
Non comprendo che lei non si fida di me… ma io non mi fido di lei
 
Non Ci cerchi tanto non torneremo mai più forse/un giorno. Ormai il pericolo non è passato per tutti.
 
Non Avrà presto mie notizie.
 
Un arcinemico. Un amico/alleato.
 
Ps. Mi dispiace ma neanche io so dove si trova la sua riserva di ossigeno personale.
 
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PROSSIMO AGGIORNAMENTO
 
TERMINE MINIMO           10 NOVEMBRE
TERMINE MASSIMO        15 NOVEMBRE
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Angolino dell’Autrice.
 
Salve a tuttiiiii!!!
E meno male che questo capitolo era stato già scritto all’80%.
Gli impegni di queste settimane mi hanno riempito ogni giorno.
Sinceramente mi piace tantissimo questo capitolo nonostante Mycroft mi sfugga sempre un po’ dalle mani… spero vi sia piaciuta la lettera.
Per quanto riguarda la sorpresa, perdonatemi non sono riuscita a farla.
Ma continuate pure a scrivere qual è secondo voi la casa dove si è trasferito Sherlock Holmes!
 
Grazie mille a tutti voi che leggete, recensite e votate.
È davvero importante per me!
 
Alla prossima Djaly! :*
  
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