Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: AkaneYuki7    06/11/2017    2 recensioni
Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali?
Tre ragazzi, tre vite opposte, tre storie diverse, ma tutte accomunate da un' unica fine: la morte.
Ma la morte è davvero la fine di tutto?
Cosa accadrebbe se il destino di questi tre ragazzi fosse già stato deciso in una notte di luna piena?
Esso li porterà in un paesino, all'apparenza tranquillo e noioso, ma che costringerà i tre a fare i conti con il loro passato mai dimenticato o accantonato.
Non vi dirò cosa significa il titolo, lo scoprirete leggendo.
Avvertenza:
Presenza di violenze, ogni carattere e comportamento dei personaggi è completamente inventato da me, non sono simili alla realtà.
Dei personaggi lascerò inalterato solo l'aspetto e i nomi
(Storia presente anche su Wattpad)
Vkook/Taekook - coppia principale
Yoonmin/Namjin - coppie secondarie
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Dopo essere uscito dal bagno, Taehyung era tornato in camera sua e aveva aperto l'unico armadio presente nelle stanza.

I suoi vestiti erano messi uno di fianco all'altro in perfetto ordine e nello scompartimento più in basso, vide la borsa che li conteneva.

"Ma chi è stato?" si chiese il biondo confuso.

Se fosse stato lui a sistemarli, li avrebbe lasciati direttamente dentro la borsa e li avrebbe tirati fuori solo nel momento del bisogno.

Prese un camicia bianca che si abbinava alla divisa della scuola, composta semplicemente da un completo giacca e cravatta neri.

Poi nel ripiano un po' più in alto, vide degli asciugamani bianchi, impilati l'uno sopra l'altro.

La persona che gli aveva riordinato le cose, doveva essere una maniaca dell'ordine, non un indumento era fuori posto.

A Taehyung sarebbero bastati tre giorni per mettere tutto sotto sopra.

Oltre ai vestiti, prese due asciugamani e questa volta, si assicurò che non ci fosse nessuno, prima di entrare nel bagno e chiudersi la porta alle spalle.

Riempì la vasca d'acqua e si fece un bagno veloce, purtroppo non c'era tempo per rilassarsi, doveva andare a scuola.

In casa sua c'era solo una doccia, quindi quella per Taehyung era una piacevole novità.

Forse l'unica cosa positiva di tutta quella situazione.

Quando finì di lavarsi, scese le scale vestito e profumato, con un asciugamano intorno alle spalle per frizionarsi i capelli ancora bagnati.

Entrato in cucina, vide il tavolo apparecchiato per una persona, con la colazione pronta.

Uova, pancetta, bacon... Un classico pasto americano.

Taehyung non era abituato a mangiarlo, ma di certo non avrebbe rifiutato tutto quel cibo.

Ecco un altro fattore positivo.

Appena terminato il pasto, ritornò nella sua stanza, finì di prepararsi e poi si recò vicini alla porta d'ingresso, dove trovò Jungkook che lo stava aspettando impaziente.

< Ce ne hai messo di tempo... Tieni > disse Jungkook, mentre lanciava a Taehyung la sua cartella.

< Dove l'hai presa? >

< L'avevi dimenticata a scuola, no? >

"Più che dimenticata, non mi avevi dato neanche il tempo di prenderla, visto che mi avevi trascinato a casa tua con la forza"

Taehyung evitò di dire quello che pensava, visto che non aveva né la voglia né la forza di iniziare un'altra stupida discussione.

Controllò dentro la borsa e ritrovò il suo amato blocco da disegni, il foglio accartocciato con il disegno incriminato e il suo cellulare.

Lo accese e vide un sacco di chiamate perse e messaggi da parte di Jimin.

< Cavoli mi ero completamente dimenticato di lui, sarà stato preoccupatissimo ieri, non vedendomi tornare in classe > esclamò il biondo.

< Se non vuoi arrivare tardi a lezione ti conviene muoverti. Ci ritroveremo là, non ho voglia di stare al tuo passo > annunciò Jungkook, pronto a sparire.

< Aspetta, io non so neanche come arrivarci a scuola > esclamò Taehyung.

< Ma perché ti lamenti sempre per tutto? Muoviti, sali >

Jungkook si girò e mostrò la schiena al biondo, aspettando che ci salisse sopra.

< Cosa? > chiese il biondo confuso.

< Per oggi ti porto io, cerca di tenere a mente il percorso > disse il moro annoiato.

< Posso camminare benissimo da solo > sbottò il biondo.

< Ti devo di nuovo tirare su come un sacco di patate? > domandò retorico Jungkook.

< Non ti azzardare, arrivo >

Il biondo si posizionò la cartella sulle spalle e poi salì sulla schiena del vampiro.

Il moro se lo sistemò meglio sulle spalle, tenendolo per le cosce.

< Ehi, dove stai toccando? > sbottò imbarazzato Taehyung.

< Oddio sembri una ragazzina in calore, vuoi per caso cadere? >

Taehyung borbottò frasi senza senso, ma non ribatté, mentre avvolgeva meglio le braccia intorno al collo del moro e le gambe intorno ai suoi fianchi.

< Tieniti forte > mormorò Jungkook, prima di partire.

Per la seconda volta Taehyung sentì una folata di vento colpirlo in piena faccia e dovette chiudere gli occhi per la troppa velocità.

< Qualcosa di buono almeno ce lo hai > sentì borbottare da Jungkook.

All'inizio il biondo non capiva a cosa si riferiva, ma poi sentendo le mani di Jungkook posizionarsi un po' più su delle cosce, non poté fare altro che tirare un pugno in testa al moro.

< Stupido gay > borbottò imbarazzato.




 

Quando sentì Jungkook fermarsi di colpo, il biondo riuscì finalmente ad aprire gli occhi e si ritrovò davanti al cancello della scuola.

Per qualche minuto rimase ancorato al moro, non riuscendo a muovere un solo muscolo, ancora sconvolto per la velocità sovrumana usata dal ragazzo sotto di lui.

< Lo sai che ora devi staccarti, vero? > disse sarcastico Jungkook.

La voce del moro lo riportò alla realtà e sbatté più volte le palpebre per mettere meglio a fuoco l'ambiente intorno a lui.

All'improvviso non sentì più la presa alle gambe e cadde malamente a terra.

< Potevi avvertirmi, prima di lasciarmi andare > si lamentò Taehyung, massaggiandosi il sedere dolorante.

< Sì, avrei potuto >

Jungkook si girò a guardarlo, prima di sopprimere una risata.

< Cosa c'è ora? > borbottò Taehyung, mentre si alzava dal pavimento.

< Dovresti guardare i tuoi capelli > esclamò Jungkook, ridendo.

< Come potrei vederli? Pensi che abbia uno specchietto in borsa da portare sempre con me, come se fossi una ragazza? > sbottò il biondo annoiato.

< Ah no? > chiese il moro ridacchiando.

"Giuri che lo picchio, lo faccio nero" pensò Taehyung, mentre cercava di sistemarsi in qualche modo i capelli.

< Al ritorno arrangiati >

< Come pensi possa aver visto la strada? Quella velocità non era umana >

< Maddai veramente? > esclamò sarcastico Jungkook.

< Va bene, me la caverò da solo > affermò infuriato Taehyung.

"Non ho intenzione di vederlo per un altro minuto di più" pensò il biondo, mentre si dirigeva a passo svelto, verso l'entrata della scuola.

Passò di fianco agli armadietti, dove di solito si fermava ogni mattina per cambiare le scarpe, ma per colpa di Jungkook, il giorno prima era uscito con le scarpe della scuola, infrangendo pure il regolamento.

"Tutta colpa sua" mormorò il biondo.

Mentre si dirigeva verso le scale, per raggiungere la sua classe, sentì un presenza alle sue spalle che non intendeva abbandonarlo, così stufo della situazione si girò e lo guardò dritto negli occhi.

< La vuoi finire di seguirmi? Mi vuoi lasciare i miei spazi personali? >

Jungkook rise di nuovo per il comportamento infantile del biondo.

< Lo sai vero che dobbiamo andare nella stessa classe, quindi nella stessa direzione? >

Taehyung in un primo momento si sentì un emerito idiota per esserselo dimenticato, poi però scosse la testa e lo ignorò.

Appena entrarono in classe sentì un tornado avvicinarsi molto velocemente e fermarsi a pochi centimetri di distanza da lui.

< Dove sei stato? Perché non rispondevi al cellulare? Lo sai quanto sono stato preoccupato? > 
Il tornado altro non era che il migliore amico di Taehyung, che ora lo aveva preso per le spalle e iniziato a scuoterlo come se fosse un pupazzo di pezza.

< Senti Jimin mi dispiace, ieri sono successe un po' di cose e non ho avuto proprio il tempo di avvertiti >

< Cosa è successo di così grave da non avere il tempo di avvertire il tuo migliore amico? > chiese sconvolto l'arancio.

Taehyung non sapeva cosa rispondere, loro si erano sempre detti tutto e non voleva mentirgli, ma d'altronde era meglio che non sapesse la verità.

"Lo faccio solo per il suo bene" pensò Taehyung dispiaciuto.

Cercò velocemente una scusa da rifilare a Jimin, ma a salvarlo dalla situazione, ci pensò sorprendentemente Jungkook, con le sue gentili e amorevoli maniere.

< Potete spostarvi? Siete davanti alla porta e io non riesco a passare >

< Oh, buongiorno Jungkook ci sei anche tu? Scusa non ti avevo visto >

Jimin portò tutta la sua attenzione verso il moro, ignorando completamente il suo migliore amico.

"Ecco che ci risiamo" pensò Taehyung geloso dell'amico.

< Buongiorno anche a te Jimin, non ti preoccupare è tutto a posto > rispose il moro, sorridendogli amabilmente.

"Ed ecco che torna il Jungkook tutto coccole e zucchero filato, non ho mai visto un sorriso più finto di questo" pensò Taehyung schifato.

Visto che ormai era stato escluso dalla conversazione, si allontanò da loro e si diresse verso il suo posto a passi pesanti.

La sua vicina di banco era già arrivata, ma la ignorò lo stesso, buttandosi a peso morto sulla sedia.

All'improvviso sentì una risata mal trattenuta, che lo fece voltare in direzione della ragazza.

< Cosa c'è di divertente? > chiese lui un po' scorbutico.

< No, niente. Mi sarebbe piaciuto vedere una sfuriata di gelosia in mezzo alla classe, ma non si può ottenere tutto dalla vita d'altronde > rispose la ragazza, mentre sistemava il suo astuccio sul tavolo, pronta ad iniziare la lezione.

< Come prego? >

< Dai Taehyung si vede benissimo che sei geloso del rapporto di quei due, è inutile nasconderlo >

< Dove la prendi tutta questa confidenza, per chiamarmi con il mio nome? E poi tu come fai a saperlo? No, volevo dire che ti stai sbagliando, non è assolutamente vero > iniziò a parlare come una macchinetta, cercando al contempo di nascondere la rabbia che provava.

< La tua espressione quasi mette i brividi e hai le mani che stringono talmente forte il banco che i tuoi polpastrelli sono diventati bianchi > affermò la ragazza, ignorando la prima domanda del biondo.

Rendendosene conto solo in questo momento, Taehyung lasciò la prese del banco e cercò di rilassare i muscoli facciali, cosa molto difficile.

< Allora sentiamo, chi ti piace dei due? > continuò la ragazza.

< Eh? Ma lo sai che sono un maschio? > esclamò Taehyung sconvolto.

"Ancora troppa confidenza si sta prendendo" pensò ancora lui un po' infastidito.

< Si e allora? > chiese lei tranquillamente.

< Come puoi pensare che mi possa piacere un altro ragazzo? >

< Tranquillo siamo nel ventunesimo secolo, puoi tranquillamente parlare del tuo orientamento sessuale senza nessun pregiudizio >

"Quanto può essere irritante questa ragazza?" si chiese tra sé e sé il biondo.

< Si certo proprio in Corea... Comunque mi dispiace deluderti, ma non provo niente per nessuno dei due. Semplicemente uno è il mio migliore amico e l'altro un idiota e mi da fastidio il fatto che Jimin passi più tempo con lui che con me > Finì Taehyung, per poi guardare di nuovo nella loro direzione e vedere gli occhi di Jungkook puntati su di lui.

"Cazzo non avrà mica sentito che l'ho chiamato idiota, vero? Quanto può essere buono l'udito dei vampiri?" pensò impaurito.

All'improvviso vide spuntare un ghigno sulla faccia del moro, che non prometteva nulla di buono e poi lo osservò, mentre posava un braccio sulle spalle di Jimin e lo stringeva a sé.

< Io lo ammazzo quello stronzo, giuro >

Taehyung non si rese conto di aver detto quelle cose ad alta voce, fino a quando non sentì la ragazza di fianco a lui ridere sguaiatamente.

< No, non è quello che intendevo io... >

Il biondo non sapeva come continuare la frase, non capendo neanche lui perché aveva partorito quel pensiero.

< Tranquillo piccolo Kim, il tuo segreto è al sicuro con me > esclamò la ragazza, accarezzandogli affettuosamente la testa.

< Ma quale segreto? > chiese Taehyung imbarazzato da quel contatto improvviso.

Nonostante fosse una ragazza davvero irritante, era comunque molto carina, con quei lunghi capelli neri e grandi occhi castani e non poté non strappare un piccolo batticuore al biondo.

La sua compagna di banco non gli rispose, ignorando di nuova la sua domanda.

Poi il professore di matematica entrò in classe e lei da brava alunna qual'era, iniziò a prendere appunti, lasciandolo Taehyung nella confusione più totale.

 




Spazio "autrice":

Per chi fosse interessata ecco la divisa della scuola

Solo un noioso capitolo di passaggio, ma il prossimo sarà interamente dedicato alla coppia yoonmin, visto che da tanto non scrivevo di loro, quindi ho deciso di  lasciarli un intero capitolo, spero vi piacerà

Solo un noioso capitolo di passaggio, ma il prossimo sarà interamente dedicato alla coppia yoonmin, visto che da tanto non scrivevo di loro, quindi ho deciso di lasciarli un intero capitolo, spero vi piacerà.
prestooo

 
   
 
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