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Autore: Jasmine_dreamer    21/11/2017    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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"Parker sta' zitto, non voglio più ascoltarti." fece Alex.
"Senti mi dispiace, ma non l'ho fatto di proposito!"
"Non me ne frega niente, devi smetterla di incartarmi con i tuoi cazzo di problemi. Tu non riesci ad essermi amico."
"Ma mi hai detto di aver chiarito con Jamie, giusto?" chiese Parker: "Io non voglio che tu stia male, ci sto provando a esserti amico, cazzo, ma è troppo difficile!"
"Lo so, a te interessa scoparmi, ma non ci riuscirai." così dicendo, Alexia, si girò di spalle ma Parker l'afferrò per un braccio.
"Davvero?! Dopo tutto quello che è successo tu pensi che io voglia solo scopare?" 
Alex fece spallucce: "Sì, non so cos'altro vorrebbe fare qualcuno come te."
"Se così fosse me ne sarei già scopato altre."
"L'hai già fatto. O ti sei dimenticato di te e Jacqueline nudi nel mio letto?"Lo guardò incazzata: "Cazzo, potevate almeno andare a casa tua, non nel mio cazzo di letto al mio compleanno. Ho lavato quelle lenzuola per tre volte e poi le ho perfino bruciate!" 
"Rattatà, quello è stato uno sbaglio." si scusò Parker abbassando gli occhi.
Lei lo guardò furiosa e disgustata: "Non chiamarmi Rattatà, cazzo."
"D'accordo." Fece Parker: "Alexia, è stato un incidente!"
"Davvero? Quindi, per sbaglio voi siete finiti in camera mia, uno di fronte all'altra, dopodichè tu sei inciampato e il tuo pene è scivolato accidentalmente nella sua vagina."
"Alex io non.." 
"No, non può essere." lo interruppe Alex: "Perché eravate entrambi nudi, e tu avevi anche un preservativo addosso."
"Ero ubriaco."
"Sì, anche io." Si mise a pochi millimetri dalla sua faccia con un'espressione schifata: "Ma non mi sono scopata un altro. Quindi assumiti le responsabilità delle tue azioni, e smettila di dire che è stato soltanto un incidente, perché queste cose non avvengono per sbaglio. E finiscila di immischiarti negli affari miei, quello che succede con la mia ragazza o nella mia famiglia non sono cose che ti riguardano."
Parker abbassò di nuovo lo sguardo senza dire nulla.
Alexia si allontanò da lui e disse: "E adesso esci da casa mia."
Senza dire una parola, Parker si avviò alla porta.
Si voltò e disse: "Scusami." senza però suscitare reazioni da parte di Alex.
Era frustrante, ora aveva avuto la conferma di essere stato lui a rovinare tutto quello che insieme stavano costruendo.
Era abbattuto, il suo umore era per terra e la vergogna gli aveva fatto venire il mal di stomaco.
Arrivò a casa e si distese nel letto a guardare il soffitto e pensare, per fortuna Miriam stava già dormendo, così almeno non avrebbe litigato anche con lei.
"Sono un coglione, cazzo."
Si passò le mani sul volto e rimase con la testa fra le mani per qualche minuto a pensare al tutto.
"Oh, fanculo!" esclamò alzandosi per uscire in balcone a fumare.
 
 
Jamie e Alex quella sera continuavano a fissarsi e a ridere, ma nessuna delle due diceva una parola.
Di tanto in tanto di scambiavano dei bacini sulle labbra e sul naso.
Poi Alexia ruppe il silenzio: "Sono felice di stare con te, sei la persona migliore che potesse capitarmi ora."
"Tu sei una brava ragazza, Alex." disse Jamie: "Hai un cuore d'oro e grande, e ti meriti tutto il bene che il mondo può darti."
Alex sorrise di nuovo, e la baciò.
"Piano!" strillò Jamie: "Mi stai soffocando!"
Risero all'unisono, poi Alexia si tirò su.
"Ok." disse: "Che film guardiamo?"
"Oh, che bello, finalmente scelgo io!" esclamò Jamie alzandosi.
"Sai già quale genere non devi scegliere!" disse Alex.
Poi si girò con il DVD de "L'esorcismo di Emily Rose" in mano, sorridente.
"NO! Horror no!" urlò Alex.
Jamie rise: "Dai per una volta."
"Fanculo, io non ci dormo la notte."
Jamie si mise in ginocchio sul letto e cercò di afferrare Alex dai fianchi senza ottenere grandi risultati: "Dai ma sei una cagasotto!" esclamò ridendo.
"No, Jamie, dai. Poi devo tornare io a casa da sola."
"Ti accompagno io a casa e vengo a trovarti domattina con la tua macchina, poi mi accompagnerai tu domani sera." la guardò implorandola con gli occhi.
Alex la guardò rassegnata: "D'accordo."
Jamie sorrise ed esclamò: "Sì!" poi la baciò: "Ti amo!"
"In questo momento io non molto!" fece Alex ridendo.
Guardarono il film e ad ogni scena spaventosa Alex urlava, stringendosi a Jamie che a sua volta l'abbracciava ridendo.
"Per favore, facciamo una pausa, andiamo a fumare." disse Alex.
Jamie annuì e, insieme, uscirono a fumare.
"Questo film mi sta letteralmente terrorizzando!"
"Alex, hai paura anche di Scary Movie!" disse Jamie.
"In certe scene, non sempre."
Jamie scoppiò a ridere: "Sei più unica che rara!"
Finirono di fumare e ripresero a guardare il film.
 
 
SPAZIO AUTRICE: chiedo scusa per l'attesa e se i capitoli sono un po' brevi, il fatto è che avendo il portatile fuori uso sto riscrivendo tutto sul fisso, quindi mi ci serve del tempo.
Un bacione a tutti.
   
 
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