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Autore: Vera_D_Winters    28/11/2017    2 recensioni
Sto per cimentarmi nell'ennesima Long (giuro che appena tornerà l'ispirazione ultimerò anche la kozaxbibi) e come sempre ringrazio i ragazzi del gdr onepiece caffè per la profonda ispirazione che mi regalano.
La storia come avrete intuito dal titolo è un crossover au, dove i nostri pirati preferiti saranno scolari alle prese con l'ultimo anno di liceo
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Nami, Nefertari Bibi, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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𝓣𝓱𝓲𝓼 𝒇𝒆𝒆𝓵𝓲𝓷𝓰𝓼 𝓵𝓲𝓴𝒆 𝓷𝓸 𝓸𝓽𝓱𝒆𝓻 
𝓘 𝔀𝓪𝓷𝓽 𝔂𝓸𝓾 𝓽𝓸 𝓴𝓷𝓸𝔀 
𝓘'𝓿𝒆 𝓷𝒆𝓿𝒆𝓻 𝓱𝓪𝓭 𝓼𝓸𝓶𝒆𝓸𝓷𝒆 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝓴𝓷𝓸𝔀𝓼 𝓶𝒆 𝓵𝓲𝓴𝒆 𝔂𝓸𝓾 𝓭𝓸 
𝓽𝓱𝒆 𝔀𝓪𝔂 𝔂𝓸𝓾 𝓭𝓸 
𝓘'𝓿𝒆 𝓷𝒆𝓿𝒆𝓻 𝓱𝓪𝓭 𝓼𝓸𝓶𝒆𝓸𝓷𝒆 𝓪𝓼 𝓰𝓸𝓸𝓭 𝒇𝓸𝓻 𝓶𝒆 𝓪𝓼 𝔂𝓸𝓾 
𝓷𝓸 𝓸𝓷𝒆 𝓵𝓲𝓴𝒆 𝔂𝓸𝓾 𝓼𝓸 𝓵𝓸𝓷𝒆𝓵𝔂 𝓫𝒆𝒇𝓸𝓻𝒆 𝓘 𝒇𝓲𝓷𝓪𝓵𝓵𝔂 𝒇𝓸𝓾𝓷𝓭 
𝔀𝓱𝓪𝓽 𝓲'𝓿𝒆 𝓫𝒆𝒆𝓷 𝓵𝓸𝓸𝓴𝓲𝓷𝓰 𝒇𝓸𝓻 

«Non ne ho proprio voglia.» 
Bofonchiò Sabo infastidito, guardando Sanji volteggiare con Violet durante le prove per il recital.
La scuola era ricominciata da una settimana circa, e con essa le prove e il carico immane di compiti erano tornati ad affliggere gli studenti dell'ultimo anno.
In particolare il biondo era preso da un problema di algebra che proprio non gli veniva, e appallottolato su una sedia dell'aula di teatro, continuava a distrarsi impunemente. Non che fosse particolarmente interessato a cosa facessero il don giovanni e la bella morettina, ma i continui commenti di Nami e Koala che spettegolavano come due macchinette proprio non lo lasciavano concentrare.
Così per l'ennesima volta si ritrovò ad assistere alla stessa scena: il professor Emporio elogiava il portamento dei due ballerini, Pudding cercava in qualche modo di disturbare la scena, e le ragazze se la ridevano della grossa.
Perchè diamine doveva stare lì?
Ah già... lui aveva il ruolo di Raul e doveva assistere e provare, mentre gli altri suoi compagni più fortunati erano stati relegati a preparare la scenografia. Quanto avrebbe dato per poter dipingere anche lui un bel fondo? Ah diamine, avrebbe perfino preferito mettersi a cucire i costumi.
E a proposito di costumi...
Chiuse il libro con uno schiocco secco che non raggiunse le sue due compagne talmente erano intente a fare i loro commenti da comari, e sgattaiolò via per recarsi dietro le quinte. Questo almeno gli era ancora concesso.
Sorpassò con un abile balzo Ace, che si era addormentato sul cartone che stava pitturando, strizzò l'occhio a Joe, un ragazzetto dinoccolato con cui a volte scambiava quattro chiacchiere, ed infine raggiunse colei a cui stava mirando.
La trovò come si era aspettato da sola in un angolo, intenta a cucire proprio la divisa che avrebbe dovuto indossare il biondo e per cui già gli aveva preso le misure.
Nessuno si sarebbe aspettato che Perona avesse una tale manualità visto che il denaro non le mancava e aveva stuoli di domestici che facevano tutto per lei. Ed invece aveva stupito di nuovo tutti la principessina, sfoderando delle doti impressionanti.
«Ehi!»  
La salutò cordiale, facendola sobbalzare.
«Oh, Sabo!»  
Sembrava stupita che lui le stesse rivolgendo la parola. Non si era ancora abituata ad avere degli amici, era piuttosto evidente visto che continuava comunque a restare isolata da tutti. Gli metteva tenerezza a volte.
«Come procede?» 
«Molto bene, ho quasi ultimato la giacca. Sarai un bellissimo visconte!»  
Sabo si ritrovò a storcere il naso, perchè lui il nobile proprio non lo voleva fare, ma dato che non voleva rendere vano il lavoro pregiato che la compagna stava facendo si sforzò di regalarle un gran sorriso.
«Sarà solo grazie alle tue doti di sarta. E a proposito... vorrei chiederti un favore, se puoi. Insomma siamo pieni di cose da fare tra questo stupido spettacolo e lo studio, quindi capirò se mi dirai di no.»  
Le sopracciglia della giovane si inarcarono elegantemente in un'espressione sorpresa e curiosa, e con un gesto lo invitò a proseguire in quella richiesta.
« Ecco, mi chiedevo... tu sei brava anche a creare gioielli oltre che a cucire?»
  

Zoro aveva appena corrugato la fronte in maniera imbronciata, ma nemmeno lui sapeva perchè se la stesse prendendo tanto.
Si era intrufolato assieme a Rufy nel retro dell'aula di teatro per sbirciare i più grandi alle prese con calzamaglie e balletti stupidi, quando il suo sguardo aveva intercettato Sabo e Perona, intenti ad avere una fitta conversazione, che quasi sembrava segreta.
La giovane si stava sistemando meglio la coda morbida con la quale cercava di tenere ordinata la folta chioma rosata, ma con il busto e il viso era protesa verso il biondo che parlava al suo orecchio, con una mano a coprirgli la bocca.
«Quella che stai provando si chiama gelosia, sai?»  
La voce delicata di Robin ruppe il muro di domande che si stavano rincorrendo nella mente dello studente più giovane, e causarono un subitaneo rossore sulle guance di lui.
Da quanto lo stava osservando? E di che cosa doveva essere geloso? E Rufy dove cavolo era finito? Se non fosse stato per lui a quest'ora sarebbe già stato in palestra per gli allenamenti pomeridiani.
«Non so di cosa tu stia parlando.»  
Grugnì rivolto alla corvina, grattandosi la nuca con fare infastidito.
Per tutta risposta Robin si lasciò sfuggire una risatina discreta e al contempo maliziosa, ma non aggiunse altro.
E perchè avrebbe dovuto? Ormai aveva insinuato il tarlo nella mente del giovane.
Missione compiuta.
Un leggero tafferuglio però, giunse ad attirare l'attenzione di tutti: un pezzo della scenografia era caduto in avanti, sotterrando beatamente Violet e Sanji, e beccando quasi in pieno anche il professor Emporio.
Un brusio generale si levò mentre molte teste si voltavano istintivamente verso Pudding, visto che era lei a cercare di sabotare il recital, tuttavia Zoro non seguì la massa, e con lo sguardo divertito si mise a cercare quello che era sicuro fosse il vero colpevole.
Ed eccolo lì infatti Rufy che a passo silenzioso si allontanava.
Probabilmente si era sporto troppo in avanti per sbirciare e aveva fatto cadere tutto.
Il compagno dai capelli verdi ovviamente non si fece scappare l'occasione e sfilò via dagli occhi troppo scaltri e arguti di Robin, per seguire il moro fuori dall'aula.
Mentre correvano via come due ladri di merendine, gli parve di intravedere una chioma azzurrina familiare intenta a spiare fuori dalla porta, ma fu solo un lampo.
Lui e Rufy avevano già svoltato l'angolo diretti alla palestra.


Quel gemito profondo era inequivocabile e Thatch rimase come un fesso con la mano sulla maniglia della porta dell'aula di belle arti, la bocca spalancata, mentre un secondo gemito, questa volta inconfondibilmente femminile si univa al primo.
Cosa cavolo... cosa cavolo stava sentendo???
O per tutte le drag queen del creato qualcuno stava facendo sesso in quell'aula???
Il professore dai capelli castani era in pieno panico. Prese a guardarsi come un ossesso a destra e a sinistra nel corridoio apparentemente vuoto, fino a che le sue orecchie non captarono un altro suono che avrebbe preferito non udire: la donna dopo un mugolio estasiato pronunciò un nome, con tanta voluttuosità che qualsiasi persona un po' più etero di quanto non fosse Thatch si sarebbe sicuramente eccitata.
E aveva detto proprio Izou. 
Quello si che era un problema enorme. Enormissimo.
Un altro rumore equivoco, tipo di banchi che dondolavano e cigolavano ad un ritmo preciso e sostenuto fece capire al professore di scienze che era tempo di levare le tende. E velocemente pure.
Per questo corse come un matto fino alla biblioteca dov'era sicuro di trovare la sua metà e forse anche Bay.
Vana speranza però, e Thatch si beccò pure una sgridata epica dall'addetta alla biblioteca perchè aveva fatto rumore.
Senza desistere l'uomo però, tornò a sfrecciare per i corridoi e corse fino all'aula di musica, dalla quale proveniva una melodia armoniosa ed elegante.
Spalancò dunque la porta e si ritrovò con Bay seduta davanti alla sua arpa, intenta a toccare le corde con assoluta delicatezza e sapienza, e Marco quasi placidamente addormentato, seduto sul suo stesso seggio, schiena a schiena con l'insegnante dai capelli turchini.
Ed in un qualsiasi altro momento avrebbe provato una gelosia talmente atroce da fargli venir voglia di picchiarli entrambi, ma era troppo, troppo sconvolto per preoccuparsi di una presunta relazione presente solo nella sua testa bacata.
«Thatch, ti senti bene?»  
Domandò educatamente Bay, guardando verso di lui, notando il fiato corto e probabilmente la faccia piena di ansia.
Marco si alzò invece immediatamente e a passo svelto si avvicinò al compagno, abbastanza preoccupato da ciò che vedeva anche lui.
«E' un casino! Izou si fa una studentessa!!!»  
Esclamò atterrito e trafelato, agitando le braccia con fare quasi isterico.
I due colleghi si scambiarono un'occhiata incerta, e Thatch continuò con la sua filippica da tragedia greca.
«L'ho sentito io! Stava facendo sesso nella sua aula, chiuso a chiave! Oddio lo arresteranno per pedofilia! Lo radieranno dall'albo, lo manderanno in carcere e visto che lui ha un aspetto così effeminato e gaio gli altri detenuti gli faranno la festa con la saponetta nelle docce!!»  
Non seppe dire se Marco lo fece per pietà nei suoi confronti o per esasperazione, ma posò entrambe le mani sulle spalle di Thatch e lo scosse malamente.
«Ti calmi per cortesia?»  
Nel frattempo anche Bay si era alzata ed era andata loro incontro.
«Hai visto la studentessa?»  
«No.» 
«Hai sentito il nome di una studentessa?» 
«No, ma...» 
«E se fosse un'insegnante?»  
Intervenne quindi Marco con un'obiezione effettivamente sensata.
La cosa bella però, era che nessuno dei due avesse messo in dubbio che Izou stesse facendo sesso, il che la diceva lunga sull'idea che avevano tutti del moro e della sua disinibizione.
Thatch ad ogni modo si schiarì la gola.
«Avete ragione, forse mi sono fatto un tantino trascinare dalla fantasia.»  
«Forse...»  
Bofonchiò Marco, tirandogli uno scappellotto per vendicarsi probabilmente dell'accidenti che gli aveva fatto prendere entrando come un pazzo nell'aula di musica.
Ma alla fine lui era sconvolto, dovevano capirlo!
Peccato comunque che si fossero sbagliati tutti e tre, poichè colei che si era chiusa nell'aula di Izou non era nè una studentessa, nè un'insegnante...



-To Be continued-
-Coming next: the start of something new-

 

// Spazio autrice: plin plon, comunicazione di servizio. 
Come vedete ho sensibilmente rallentato l'aggiornamento dei capitoli, questo perchè sto sistemando delle cose all'interno dei gdr in cui ruolo e perchè ho un progetto per un vecchio romanzo ripreso in mano, di conseguenza il tempo che dedico alle ff è diminuito.
Spero comunque che possiate continuare a leggere questa long, anche se dovrete portare un po' di pazienza, e che continuiate a lasciarmi delle recensioni, le quali sono sempre estremamente gradite, siano esse positive o negative.
Per il momento è tutto, un abbraccia a tutti voi che mi avete seguita fino a qui e a presto <3

   
 
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