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Autore: quizasvivamosefp    06/12/2017    0 recensioni
With a cherry on top, dal punto di vista di Kurt.
"...Kurt stava per protestare quando sentì lo scampanellio del camioncino dei gelati, debole all’inizio ma sempre più forte , man mano che si avvicinava.
Cambiamento di programma, pensò Kurt e questo avrebbe sicuramente funzionato.
Era come essere salvato dalla campanella, solo che questa volta era la monotone e familiare canzoncina del camioncino dei gelati.
“Ho un’idea migliore... cosa ne pensi se andiamo a prenderci un gelato da Mister Softee?”
“Gelato!” "....
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Nota: With a cherry on top, dal punto di vista di Kurt.



Splat!
Risatine acute ed eccitate risuonavano per tutta la stanza.

Kurt aveva distolto lo sguardo un secondo... solo per un secondo... ma era stato un secondo di troppo.

Quelle erano le risate di un bambino colpevole di star rendendo il suo weekend un inferno.

Ma i weekend infernali, di questa estate, valevano tutta la sua sofferenza se sarebbe stato in grado di procurarsi da mangiare quando sarebbe tornato a scuola in autunno .

A Kurt non sembrava giusto gravare sul padre per le spese della sua educazione a New York, com’era stato finora, così aveva accettato di fare il babysitter per l’estate e poi sarebbe tornato a servire ai tavoli durante il semestre.

Non sarebbero bastati, ma almeno avrebbero aiutato.

Così eccolo li con Jacob, 4 anni, il cui passatempo preferito era tormentare il suo babysitter.

Kurt gemette frustrato.

“Il muro? Dovevi lanciarla sul muro?”

“Il bianco è noioso” strillò Jacob.

Si alzò in piedi sulla sedia su cui era seduto , tenendosi allo schienale e cominciò a saltellare su e giù, battendo con i piedini scalzi, il sedile in legno.

Su e giù... su e giù... su e giù...

Come poteva il bambino avere così tanta energia?

Kurt stava cominciando ad avere le vertigini solo a guardarlo.

“Non potevi scegliere un colore più bello del verde, no? Hai chiaramente molto da imparare su come decorare un interno”

“Mi piace il verde” disse Jacob, cacciando la lingua a Kurt.

“Anche a me piace il verde... ma ogni colore ha il suo momento ed il suo posto... come su una delle mie eroina preferite di Broadway… ed ogni contenitore di plastilina ha il suo momento ed il suo posto … preferibilmente sulla tovaglietta sul tavolo e NON  sul muro”.

“Voglio fare il viola”, prese di nuovo la plastilina ed affondò le dita nel colore rosso.

Kurt stava per protestare quando sentì lo scampanellio del camioncino dei gelati, debole all’inizio ma sempre più forte, man mano che si avvicinava.

Cambiamento di programma, pensò Kurt e questo avrebbe sicuramente funzionato.

Era come essere salvato dalla campanella, solo che questa volta era la monotone e familiare canzoncina del camioncino dei gelati.

“Ho un’idea migliore... cosa ne pensi se andiamo a prenderci un gelato da Mister Softee?”

“Gelato!”

Jacob stava letteralmente urlando e Kurt si premette le mani sulle orecchie.

Se i suoi polmoni fossero stati così potenti, sarebbe già a Broadway ormai…

“Devi prima pulire, e poi ti porterò fuori,

Quindi... sbrigati altrimenti lo perdiamo”.

Kurt non era sicuro che ogni colore fosse nel suo esatto contenitore, ma... ragazzi... Jacob si era affrettato a ripulire tutto.

Presto ogni pezzetto di plastilina era sistemato per colore nei contenitori cilindrici a chiusura ermetica e sistemati sulla tovaglietta...

Questo fu sufficiente per Kurt... così prese la manina di Jacob e lo portò fuori per fermare il camioncino.

Fu solo quando il camioncino si fermò e si fermò  davanti il finestrino che Kurt realizzò che prendere il gelato era stato la migliore decisione di quella giornata.

Kurt non acquistava un gelato dal camioncino da quando aveva 8 o 9 anni, ma ricordava perfettamente la canzoncina senza tempo e senza parole .

Ricordava anche che il gelato era anche abbastanza buono, e che per la maggior parte erano coni gelato, ma non ricordava che gli autisti fossero così incredibilmente… sexy.

Kurt aveva visto molto uomini attraenti soprattutto per le strade di New York, ma l’uomo che lo aveva salutato con un “Cosa posso portarti?” con un sorriso perfetto a 32 denti fece rabbrividire Kurt nonostante la calura di Agosto… ed un milione di idee attraversarono la mente di Kurt su cosa l’uomo potesse dargli.

Mister Softee era un vero schianto.

Kurt era sembrato uno di quei genitori scontrosi fin quando non aveva posato gli occhi sull’uomo dai capelli neri e gli occhi dorati con un adorabile sorriso ed ora Kurt trovò impossibile non sentirsi più che esaltato, un sorriso cresceva agli angoli della sua bocca.

Mentre guardava l’uomo che sembrava piuttosto nervoso mentre con la mano indicava il menù sul lato del camioncino, Kurt ricordò, finalmente, il motivo per cui era li.

Kurt si schiarì la gola.

“Prenderò un piccolo cono vaniglia e cioccolato per questo piccolo ragazzino qui...”

“Il mio nome è Jacob, tu come ti chiami?”  lo interruppe Jacob e Kurt ruotò gli occhi.

“Il mio nome è Blaine. E’ un piacere conoscerti Jacob,” disse il ragazzo dal camioncino, salutando con la mano il bambino.

Kurt  lo guardò in segno di scusa, ma fu segretamente felice che Jacob lo avesse salvato dal chiedere il suo nome.

Ora aveva un nome da poter collegare all’uomo con le fossette alle guance e degli occhi e delle sopracciglia molto espressive.

“Beh... visto che ci stiamo presentando... ciao Blaine... mi chiamo Kurt... e questo è… “ avvicinò la mano libera alla bocca per poter parlare senza essere visto , “ ... lui è la rottura di palle a cui ho il privilegio di fare il babysitter... per tutta questa estate”.

Blaine rise.

“Sono sicuro che non sia così male...”

“Beh... se riuscissi a finire di ordinare così che abbia qualcosa con cui occupare le mani e la bocca... allora potrebbe rendere questo lavoro più tollerabile.

Potrebbe sembrare un angioletto... ma lo è solo perché gli ho promesso un gelato.

Non appena lo divorerà, sono sicuro che tornerà a lanciare plastilina in quel suo modo furbesco.”

“Cosa desideri allora?

Cosa desidera Kurt oggi per avere quella pazienza necessaria e quella ricompensa per rimanere forte di fronte a dei proiettili non tossici e dai mille colori?” chiese Blaine.

Cosa desiderava?

All’inizio aveva pensato che qualcosa di dolce fosse sufficiente, ma ora gli erano state presentate molte più allettanti possibilità.

Kurt non poteva dire la prima cosa che gli era venuta in mente, quello che avrebbe davvero voluto, così disse:

“Kurt amerebbe una piccola coppetta di gelato alla vaniglia ed un caldo e dolce pretzel... ma solo se hai del burro di arachidi da spruzzare sul gelato... non sul pretzel.

Ti prego dimmi che ne hai nel tuo camioncino, perché sarai il mio eroe se ne hai..”

Gli occhi già estremamente brillanti di Blaine, si illuminarono ed immediatamente si ritirò nel camioncino per trovare tutti gli ingredienti che Kurt aveva chiesto.

Quando si riaffacciò al finestrino con un’espressione delusa in volto, Kurt lo guardò con curiosità.

“Oh! Accidenti... mi dispiace tanto... 

Posso darti il gelato, ma sfortunatamente tutto quello che contiene arachidi è vietato.

Non posso rischiare di essere la causa di qualche mortale reazione allergica di qualche inconsapevole bambino.

Sono sicuro che l’assicurazione della compagnia non sia granché” scherzò Blaine.

Kurt sentì la delusione aprirsi sul suo viso per il commento, ma appezzò la battuta.

“Va bene.., capisco.., non ci avevo nemmeno pensato.., ma non è colpa tua.,.” sospirò.

Se non poteva avere il burro di arachidi, suppose che l’altra scelta migliore fosse il cioccolato.

“Prenderò comunque il gelato... per caso hai dello sciroppo al cioccolato?”

Si preparò all’ennesima delusione, ma la sua richiesta fu invece accolta con entusiasmo.

“Si... il cioccolato ce l’ho! 

Dammi solo il tempo di prepararlo per te” disse poi… gli fece l’occhiolino.

Kurt non poté trattenere una risatina questa volta, perché questo ragazzo non solo guidava un camioncino degli anni ’50, ma sembrava anche lui venire dal passato.

La gente faceva ancora l’occhiolino?

Una cosa era certa, Kurt almeno sapeva che Blaine stava, in effetti, flirtando con lui.

Se l’occhiolino non era una prova sufficiente, Kurt vide Blaine armeggiare in giro col gelato, cosa che Kurt trovò molto dolce.

Kurt allungò una mano per prendere il gelato che Blaine gli stava passando attraverso il finestrino, ma... l’uomo lo tirò indietro e mise qualcosa sul gelato e lo ripassò ad un Kurt perplesso ma anche divertito. 

“Per il disturbo” disse Blaine, “ e perché meriti qualcosa di speciale... ti piacciono le ciliegie..?” aggiunse velocemente Blaine.

Anche se le preferiva sulla cheesecake o su una danese, le intenzioni dietro quel gesto, non passarono inosservate, così rispose.

“Amo le ciliegie”.

Amava davvero le ciliegie regalate da un uomo come Blaine.

Con la coppetta di gelato ed il suo soffice pretzel in mano, Kurt prese il portafogli dalla tasca per pagare le sue prelibatezze.

Blaine non gli aveva fatto il conto ma Kurt gli diede una banconota da 10$ con un “grazie”, sapendo che non poteva essere più altro di tanto.

Blaine sembrò scuotersi, per tornare alla realtà, dopo aver fissato la banconota per un momento, come se fosse un oggetto sconosciuto.

Disse a Kurt il totale mentre metteva i soldi in cassa.

Kurt accettò il resto e stava per infilare i soldi nel portafogli , ma, avendo notato il barattolo delle mance e non volendo farsi scappare Mister Softee o che tutto finisse così , gli venne una bella idea.

Si spostò di lato , grato che ci fossero due ragazzine dietro di loro che avrebbero  trattenuto Blaine e dato a Kurt il tempo sufficiente.

Tirò fuori un cartoncino, uno di quelli che era all’interno del portafogli quando lo aveva comprato e per chi sa quale ragione non aveva mai tolto, ed una penna che portava sempre in tasca.

Tolse il tappo e scrisse con cura il suo numero di telefono sul cartoncino.

Poi mise la penna tra le labbra mentre cercava di pensare a qualcosa da scrivere sotto, qualcosa per mostrargli la propria gratitudine e rendere chiare le proprie intenzioni.

Quando gli venne finalmente in mente, scarabocchiò qualcosa e poi avvolse un dollaro attorno al cartoncino.

Le ragazzine se ne andarono così Kurt si avvicinò di nuovo al finestrino .

“Mi sono dimenticato qualcosa?” chiese Blaine, , “ti prego... dimmi che non ho fatto un casino con la tua ordinazione, perché non potrei perdonarmi”.

“Non hai fatto nulla di tutto ciò. In effetti... tutto era perfetto ed è per questo che ho qualcosa per te.”

E poi Kurt allungò un mano e fece cadere il suo dollaro nel barattolo delle mance.

“Oh!... grazie tanto!” disse Blaine.

“Non c’è di che “ disse Kurt.

E poi... gli fece l’occhiolino.

 “Goditi il resto della giornata , Kurt “ disse Blaine, raggiante, “Spero sia relativamente indolore e senza plastilina!”

Nessuna quantità di plastilina poteva rovinare il bagliore di quell’incontro.

“lo farò...” disse dolcemente, lanciando a Blaine un sorriso flirtuoso.

Kurt prese poi la mano di Jacob, ora appiccicaticcia, e poi si voltò per andarsene, lasciando il veicolo fermo con l’uomo che ora aveva tutte le carte in mano, figurativamente ed anche letteralmente.

Tutto quello che Kurt poteva fare ora era sperare ed aspettare che lui facesse la prossima mossa.

A metà percorso verso casa, Jacob aveva già finito di divorare il suo cono, il gelato che gocciolava giù per la sua mano e spalmato attorno alla bocca.

Vedere tutto quel casino di cui si sarebbe dovuto occupare e sapere che , ovviamente, Jacob sarebbe stato ancora più sovraeccitato prima di crollare, Kurt si sedette sui gradini davanti casa.

“Giochiamo un po’ fuori” disse, “ Oh... ho un’idea! Che ne dici se facciamo un gioco!

Vuoi fare Superman?”

“Si!” urlò Jacob.

“Tu sei Superman e la casa è la terra.

Devi correre attorno ad essa quanto più volte è possibile per poter tornare indietro nel tempo e salvare il mondo dai cattivi”.

Questa, probabilmente, era la peggiore improvvisazione che Kurt avesse mai fatto, ma non appena il bimbo annuì e cominciò a correre quanto più velocemente potessero farlo le sue piccole gambe, Kurt seppe che era stata un’idea geniale.

Kurt lo inseguì per tutto il giardino, Jacob strillò, rise ed urlò, fin quando non furono entrambi senza fiato.

Kurt prese in braccio il bambino e lo portò dentro casa e in bagno per lavarlo.

Versò poi un bicchiere d’acqua a Jacob per non disidratare il bambino e lo guardò bere , assicurandosi che non facesse cadere l’acqua.

Quando ebbe finito il bambino si asciugò la bocca col la manica e poi sorrise a Kurt con lo stesso luccichio malizioso di prima negli occhi, poi saltò sul divano e ricominciò a saltellare su e giù... su e giù... su e giù...

Kurt seguì i suoi movimenti con la testa, troppo esausto anche solo per fermarlo.

Alla fine Jacob saltò all’in piedi, si gettò in avanti, la testa piantata tra i cuscini.

Rimase così steso per un momento e Kurt si alzò per controllare che il bambino stesse bene.

Poi Jacob si girò su un fianco e si addormentò.

Era il momento che Kurt aveva aspettato per tutto il giorno.

Ma questo non significò che Kurt potesse rilassarsi.

Kurt impegnò il tempo per pulire casa e sistemare i giocattoli di Jacob ed eliminò qualsiasi residuo della giornata che potesse essere causa di stress così che la madre di Jacob potesse tornare a casa e rilassarsi.

Grazie al pelato Mastro Lindo, e le sue magiche gomme, Kurt riportò le pareti bianche al loro colore originale, non c’era più nessun residuo di plastilina.

Pulire fu terapeutico a quel punto e la sua conversazione con Blaine fu come la carota da continuare a seguire mentre si dava da fare , canticchiando e a volte sorridendo tra se.

Quando la mamma di Jacob tornò a casa, il bambino era ancora svenuto sul divano, dormendo come un angioletto.

La casa era in ordine e pulita e non c’era nessun segno del casino di quella giornata.

Lo ringraziò abbondantemente ed insistette per restituire i soldi che Kurt aveva speso per i gelati, ma lui rifiutò.

Cos’erano 6$ in confronto alla possibilità di una telefonata da parte di Blaine?

Perché non aveva nessun dubbio che quel meraviglioso sciocco e stupidino avrebbe chiamato. 


NOTE

Ed ecco la terza parte della serie "With a cherry on top"

Questo è il primo incontro tra Blaine e Kurt... dal punto di vista di Kurt.

Alla settimana prossima con la 4 parte... Buona lettura
   
 
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