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Autore: Pmaradona10    06/12/2017    1 recensioni
La magia è sempre stata una componente importante della vita dei Teen Titans e soprattutto della vita di Raven. Quando però Trigon, il malefico padre di Raven, decide di tentare di impossessarsi di nuovo della ragazza, essa capisce che non riuscirà a sconfiggerlo contando solo sull'aiuto dei suoi amici. Basterà l'aiuto del più grande mago del mondo per sconfiggere uno dei demoni più potenti in assoluto? I Titans ce la faranno ugualmente a batterlo anche dopo il loro scioglimento e riusciranno a collaborare con alcune tra le più potenti entità magiche del mondo, senza lasciarsi condizionare dai travagli interiori di queste ultime e aiutandosi reciprocamente come una vera squadra, superando le apparenti ostilità?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Sorpresa, Trigon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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-E ora?- chiese dubbiosa Starfire, alla vista di un bivio
-Ora non lo so- rispose Constantine guardandosi intorno
-Di là- disse Zatanna indicando la strada a sinistra –Sento delle voci-

La maga ci aveva visto, o meglio, sentito giusto. Lungo quella strada, due delle personalità di Raven, una col mantello arancione e una col mantello marrone, erano adagiate al suolo, con la schiena appoggiata ad una roccia, l’una di fianco all’altra.

-E queste adesso chi sono?- chiese Nightwing
-Devono essere quella strana e quella pigra, non è difficile, lo si può evincere dalla loro voglia di non fare un cazzo- commentò sottovoce Constantine

-Ehi, voi!- urlò quella col mantello arancione, accortasi della presenza dei quattro eroi –vedete di lasciarci in pace e non rompeteci le palle!- disse poi, ruttando

-Beh, molto raffinata, oserei dire- scherzò Zatanna
-Un comportamento così soave l’ho riscontrato solo a Themyscira da Donna Troy e le altre amazzoni- continuò con il sarcasmo Nightwing

-Sì, sì, però scherzeremo dopo. Abbiamo poco tempo e queste sono le Raven più inoffensive. Meglio non perdere tempo ed esorcizzarle subito, prima che Trigon possa attaccarci. Grayson, andiamo noi due- disse il mago

-Basterà una scarica elettrica dai miei bastoni da escrima a stordirla?- chiese insicuro Nightwing
-Dovrebbe- rispose disinteressatamente l’esorcista

I due si posizionarono in piedi davanti alle ragazze sedute per terra, Constantine davanti a quella col mantello arancione, intenta ad ispezionarsi il naso, e Nightwing davanti a quella col mantello marrone, che dormiva profondamente. Il ragazzo meraviglia aveva appena attivato i suoi bastoni da escrima, che lampeggiavano di un’intensa luce blu, mentre il mago stringeva nel pugno destro un piccolo crocifisso argenteo, che si mise in una delle tasche del suo trench quando la personalità rappresentante il lato più strano di Raven si accorse della sua presenza

-Sei ancora qui, fottuto esorcista?- disse, togliendosi il dito dal naso

-Ora!- gridò Constantine, afferrando la testa della ragazza seduta con entrambe le mani e dandole una poderosa ginocchiata in pieno volto, che le frantumò il setto nasale e la fece stramazzare al suolo a faccia in giù, mentre nello stesso tempo, la Raven addormentata col mantello marrone era stata investita da una fortissima scarica elettrica, proveniente dal bastone da escrima del ragazzo meraviglia, che la tramortì all’istante.
-Fanculo. Tra le personalità, questa è quella che più mi sta sul cazzo –disse il mago rifilando un ulteriore calcio alla ragazza sanguinante
-Comunque bel lavoro quei bastoni potenziati, Dick-
-Merito di Lucius Fox. Anche lui fa vere e proprie magie-

-Vediamo, ora su quale parte del corpo dovrò insistere col rituale? Merda, su quella incazzata la parte vulnerabile erano gli occhi, su quella felice la bocca, quella triste il capo… e questa?- si chiese Constantine, giocherellando col piccolo crocifisso
-Non farti troppi problemi, John Constantine. Con l’igienista agisci sul naso, mentre con la dormigliona sulle palpebre, non ci vuole molto, è il punto del loro corpo su cui hanno insistito più a lungo fino ad ora- rispose spocchiosamente Zatanna
-Già…-

Constantine si avvicinò alla Raven col mantello arancione, la squadrò severamente, poi con estrema freddezza le tirò il cappuccio con forza, tenendola sospesa dal suolo, in modo che il sangue che si era accumulato sulla sua faccia potesse defluire. La ragazza, non interamente priva di sensi, tossì affannosamente in cerca di ossigeno, dato che il mago la stava quasi strozzando per tenerla sospesa dal suolo grazie al cappuccio. Non appena il sangue proveniente dal setto nasale della ragazza diminuì, l’esorcista decise di ricollocare nuovamente Raven a terra, con la sua mano sinistra ad impedire che il naso rotto della ragazza toccasse il suolo. Così, con la mano sinistra che reggeva quel che restava del naso di Raven e la mano destra che manteneva il crocifisso e la nuca a contatto, l’esorcista inglese diede inizio all’esorcismo, il cui risultato non fu solo la liberazione della ragazza arancione da Trigon, ma anche una mano completamente ricoperta di sangue.
-Ecco qua, lo sapevo, quasi quasi rimpiango i tempi in cui indossavo i guanti- disse il mago pulendosi la mano sullo stesso mantello arancione dell’esorcizzata

Dopo aver fulminato con lo sguardo Zatanna, che aveva accennato una risata, l’esorcista si diresse verso la Raven col mantello marrone che giaceva svenuta a terra e le afferrò delicatamente entrambe le palpebre con il pollice e indice di entrambe le mani.
Terminato anche il secondo esorcismo, Constantine finalmente poté estrarre dalla tasca interna del soprabito il pacchetto delle sue amate Silk Cut e l’accendino, libero di dar sfogo al suo vizio del fumo.

-Certo che è stato facile, vero?- disse Nightwing

-Nessuno ha detto che non lo sarebbe stato. Ora il difficile è rientrare nel tempo- rispose Constantine

-Perché, scusa? Se ci resta poco tempo, basta rimettersi in contatto con Garfield alla torre e chiedergli di non far bruciare lo specchio-

-Non è così semplice. Bruciare lo specchio serve a non far arrivare Trigon nella nostra dimensione, ma comunque se rimaniamo nella mente di Raven troppo a lungo potremmo traumatizzarla permanentemente. Quindi ci conviene trovare alla svelta le rimanenti personalità ed esorcizzarle-
-Quanto tempo ancora ci rimane?- chiese preoccupata Starfire
-Circa un’oretta, tesoro- rispose deciso il biondo, dando una rapida occhiata al suo orologio e sbuffando fumo

-John, mi sa che abbiamo trovato la trovato la prossima personalità- disse Zatanna indicando un punto in lontananza
-Chi? Ma non c’è nessuno lì, è solo una roccia-
-Ma come? Non vedi che c’è una ragazza con un mantello giallo seduta su quella roccia?-
-In realtà no, evidentemente non riesco a distinguere dove finisce la roccia e dove inizia la cosiddetta ragazza. E sia ben chiaro, non fate battute sulle probabili cause della mia miopia- precisò aspirando una boccata di fumo

-Non preoccuparti, Constantine, nessuno di noi si abbasserebbe a tanto. Ora andiamo a scoprire se Zatanna ha ragione- disse Nightwing precedendolo a passo svelto, incamminandosi nella direzione della ragazza, seguito a ruota in volo da Starfire.

Anche Zatanna seguì a ruota la coppia di eroi, ma non prima di aver agitato il pugno chiuso dinanzi all’inglese, il quale gettò a terra la sigaretta ormai consumata e rispose al gesto provocatorio della maga con un deciso dito medio.

-E che cazzo! Aspettatemi almeno, dannazione!- esclamò Constantine muovendosi a passo svelto per accodarsi ai tre eroi

Raggiunta la roccia incriminata, i quattro dovettero effettivamente constatare che sopra di essa vi era seduta con le gambe incrociate una ragazza coperta da un mantello e un cappuccio giallo, intenta a leggere un libro, che nascondeva tra le pieghe del lungo abito, quasi non volesse far sapere ad altri cosa stesse facendo

Constantine la squadrò attentamente con espressione seria, poi si aggiustò leggermente il nodo della sua cravatta, infine con le mani affossate nelle tasche del trench, dopo essersi affiancato alla destra della ragazza, le rivolse parola:-Cosa leggi?-

Udite quelle parole, la ragazza alzò lievemente la pupilla del suo occhio destro per scrutare il suo interlocutore, dopodiché, quasi con timore e rassegnazione, chiuse il libro, mettendovi però il dito indice all’interno per mantenere il segno della pagina, e mostrò la copertina a John Constantine

-Paradiso Perduto. John Milton- lesse intensamente il mago

-Cazzo ti vai a leggere? Non lo sai che a leggere sono solo le sfigate che non si troveranno mai un ragazzo in tutta la loro fottuta vita!? Ma poi leggessi qualche cosa di interessante! Invece no, solo stronzate per tipette depresse e anticonformiste del cazzo come te? A me mi verrebbe voglia di insegnarti a vivere, se solo te lo meritassi- disse Zatanna, con gli occhi incendiati e il tono più polemico e accusatorio che avesse mai usato in tutta la sua vita

-Veramente, veramente, veramente, “a me mi” è un errore grammaticale. E’ una forma scorretta da usare- cercò di controbattere la ragazza con un filo di voce, stringendo a sé il libro, schiacciandolo contro il suo petto, come se fosse la cosa più preziosa cui disponesse

-Ma sentila! Cerca anche di correggermi e crede di sentirsi superiore solo perché legge quattro parole su quattro fogli di carta con cui non mi ci pulirei manco il culo! E poi sai una cosa? Lascia che ti parli da sorella maggiore, farò anche errori grammaticali, ma almeno dei ragazzi li ho avuti, a differenza tua- disse la mora, sorridendo beffarda

La ragazza aveva ormai le lacrime agli occhi, che erano pronti a straripare come un fiume in piena. Se solo ne avesse avuta la forza.

-Ora John!- esclamò Zatanna

Il mago si fiondò sulla personalità vestita di giallo, schiacciandole il suo crocifisso argenteo contro la tempia sinistra e recitando la formula per esorcizzare la presenza demoniaca di Trigon dalla sua mente:- In nomine patris et filii et spiritus sancti, extinquatur in te omnis virtus diaboli per impositionem manum nostrarum et per invocationem gloriosae et sanctae dei genetricis virginis Mariae!-

Finito l’esorcismo, la ragazza cadde dalla roccia su cui era acquattata, colpendo violentemente la terra con la tempia destra, dalla quale usciva un denso fumo grigio, così come da quella sinistra

-Bel lavoro, Z. Non mi sarei mai aspettato un’improvvisazione così efficace da parte tua- disse il mago facendole l’occhiolino
-John, è da quando siamo entrati qui dentro che ripeti incessantemente che non dobbiamo assecondare le personalità e che dobbiamo comportarci all’opposto per sconfiggerle. Non sono ritardata, sai?-
-Beh, però sei molto abile nell’uso del turpiloquio, a quanto ho visto. Molto efficace nell’indebolire le varie Raven possedute da quel cornuto bastardo di Trigon. Ma dimmi una cosa, per caso nella scelta delle parolacce ti sei ispirata a Pasolini oppure Ennis? Perché di tutte le parolacce che ho sentito, ti mancava solo “figlia di una bocch…” per completare la collezione degli insulti preferiti da quei due cazzutissimi scrittori- scherzò Constantine aprendo il pacchetto di sigarette, estraendone una e porgendolo a Zatanna
-Nah, no grazie, John. Ma quando saremo fuori da questa storia, ti prometto che ci fumeremo una Silk Cut assieme-
-Ci conto, sai? Ma tutto ciò dipende da un microscopico dettaglio: se saremo fuori da questa storia- disse il mago avvicinando la fiamma del suo accendino all’estremità della sigaretta, accendendola





Angolo dell'autore
Innanzitutto chiedo scusa per il macroscopico ritardo con cui ho aggiornato, sono davvero mortificato
Per quanto riguarda questo capitolo, spero abbiate colto la citazione a Pasolini ed Ennis, mi sentivo in dovere di farla XD, comunque ho deciso di mettere i puntini sospensivi nel citare quell'ingiuria perchè ho ritenuto troppo volgare riportarla per intero. Per il resto, come avrete notato, mancano solo due personalità da esorcizzare, ma ce la faranno entro il tempo limite? E' una frase fatta, lo so, ma... lo scoprirete nel prossimo capitolo!

 
   
 
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