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Autore: The girl in the moon    06/12/2017    1 recensioni
Shin Hea é una ragazza particolare: lettrice come poche e dall'aspetto tutto tranne che curato.
Compiuti i diciannove anni, decide che é ora di lasciare la casa dei suoi genitori, ma per il poco budget si ritroverà a condividere l'appartamento con Kim Taehyung, un ragazzo che ama gli scherzi tanto quanto lei non li sopporti.
Tra momenti di vita quotidiana, i due dovranno cercare di sopportarsi, ma è difficile se si sta sotto lo stesso tetto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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|O|

Per quanto i ragazzi avessero insistito, Hea si era rifiutata di giocare con loro, malgrado vi fosse anche Jeon nel gruppo. Ora che poteva vederlo meglio notò più facilmente le sue guance piene e istintivamente le venne voglia toccarle per vedere se erano morbide come sembravano, voleva pizzicarle, baciarle, morderle...
Ma a cosa stava pensando? Non lo conosceva ancora e già si faceva i film mentali? Certo però doveva ammettere che sentiva una forte attrazione nei suoi confronti.
Alla fine decise di chiudersi in camera per finire il suo libro. Inizialmente fu difficile concentrarsi sulla lettura dati gli schiamazzi che provenivano dalla cucina, ma mano a mano che continuava a leggere i rumori si attenuavano sempre di più fino a scomparire del tutto, mentre un mondo nuovo le si presentava davanti. Sensazioni, colori, voci erano tutti reali per lei e si sentiva sicura in quell'universo.
Quando lo finì si sentì soddisfatta e felice, mentre tutte le emozioni provate ancora non accennavano a scomparire. Strinse forte il libro al petto con il sorriso ancora sulle labbra.
"Grazie."

|O|

"Disturbo bipolare?"
"Si tratta di una patologia molto seria, signora. E' caratterizzata da gravi alterazioni dell'umore, delle emozioni e dei comportamenti. Da quanto sua figlia mi ha raccontato ne ho riconosciuto i sintomi. Non è un disturbo da prendere alla leggera: i soggetti affetti di bipolarismo possono andare incontro al suicidio se non si interviene."
Hea poteva sentirli parlare dall'altra stanza, preoccupata per la situazione. Sua madre sembrava particolarmente sconvolta dalla notizia, tanto che si sedette sulla poltrona portandosi la testa tra le mani. Hea aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa che non andasse in lei, si sentiva spesso confusa e diversa e più volte aveva avuto comportamenti strani. Forse era per questo che le persone si allontanavano, forse era per questo che aveva pensato a quelle orribili cose.
"Cosa dobbiamo fare?" La voce di sua madre sembrò distante, quasi non la sentì.
"Non si preoccupi" cominciò l'uomo sicuro di sé, "le prescriverò dei farmaci stabilizzanti dell'umore e antidepressivi e la terremo sotto osservazione."
Non li voleva prendere, non voleva dipendere da delle medicine. Eppure, a quanto diceva il medico, ne aveva bisogno. Se fosse stato davvero così con lo sapeva, non più sicura di nulla in realtà. Tuttavia voleva credere che non fosse così, anche se quella convinzione le sembrava impossibile al tempo stesso. 
D'un tratto si sentì sbagliata, un errore che non doveva essere commesso. Si sentiva un peso per tutti, persino per i suoi genitori. Eppure quale era la sua colpa? Perché doveva sentirsi così? Con il tempo avrebbe scoperto che era il disturbo a inquinare i suoi pensieri e fu terribile non sentirsi proprietari della propria mente, una sconosciuta per sé stessa. Quando aveva cominciato a sentirsi così? Forse a quindici o sedici anni? Sì, doveva aver avuto sedici anni. Perché non prima? Perché non dopo? Perché a lei?
Troppe domande a cui non poteva rispondere, troppe domande che la facevano sentire dolorosamente diversa.
E non le piaceva.

|O|

Stava quasi per sprofondare nel sonno quando qualcuno bussò alla sua porta. Assonnata, inforcò gli occhiali e si mise a sedere.
"Chi è?" chiese con la voce impastata dal sonno.
"Sono V. Posso entrare?" domandò, ma aprì la porta prima che lei potesse rispondere.
"Ormai sei dentro. Che succede?" a fatica, Hea mise le ciabatte e si alzò per andare incontro al suo coinquilino. Non era molto stabile sulle proprie gambe, voleva solo poter andare a dormire.
"Che ne pensi dei ragazzi del gruppo?" Negli occhi di Taehyung c'era un'evidente speranza, limpidi e innocenti come quelli di un bambino. Sorrise nel fissarlo, pensando che alla fine il suo coinquilino non fosse così tanto male. Forse a volte non capiva certi atteggiamenti, ma era un bravo ragazzo e aveva sempre cercato di essere gentile con lei.
"Sì, anche se non credo stessi simpatica ad uno. Non si é nemmeno presentato" rispose Hea sedendosi sul letto e invitando il ragazzo a fare lo stesso con un gesto. Ovviamente si riferiva a Yoongi.
"Ne sono sollevato. E se parli di Suga non preoccuparti, è così con tutti" continuò il giovane guardandola negli occhi, per poi aggiungere: "Ho notato che tu e Kookie vi conoscevate."
"Kookie? Oh, ti riferisci a Jeongguk? L'ho incontrato oggi al lavoro, aveva comprato un libro" spiegò la ragazza.
"E ti sei ricordata di lui?"
Hea dovette ricredersi: forse V non era così ingenuo come pensava. Portandosi una ciocca dietro l'orecchio, rispose balbettando: "Beh, non c'erano tanti clienti oggi e il suo libro era piuttosto interessante."
"Ascolta, se vuoi posso darti una mano. Sai, per uscire con lui."
No, Taehyung non era assolutamente ingenuo, né stupido. A quel punto lei si ritrovava davanti a un bivio: scegliere se raccontargli la verità o dire una bugia, ovvero che Jeon non le interessava. Se avesse scelto la prima sarebbe stata più al sicuro, non avrebbe rischiato di essere rifiutata o presa in giro, ma se avesse fatto la seconda avrebbe perso un'opportunità, quella di poter uscire con qualcuno che la attraeva. E chissà, magari da una uscita sarebbe nato qualcosa di più.
Non sapeva assolutamente cosa fare e il momento di silenzio continuava a prolungarsi.
"Allora?" La incitò a rispondere Taehyung curioso.
"Come riusciresti a farlo? Non sono tutto questo granché, non mi curo minimamente del mio aspetto" disse Hea abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente. Se avesse dovuto cominciare a prepararsi per un appuntamento non sapeva nemmeno da dove cominciare. Non era neppure capace a truccarsi, né credeva avesse qualcosa di adatto nell'armadio.
"Posso darti una mano io? So bene che cosa piace a Kookie" ribatté il ragazzo incoraggiandola. 
"Perché devo cambiare per piacere a qualcuno? Sarebbe tutto più complicato! Io sono questa e devo essere accettata per quello che sono" Hea era a dir poco indignata, ricordava una bambina capricciosa a cui non veniva comprato il dolce che tanto voleva. Non capiva perché la società dovesse basarsi sull'aspetto fisico: non é molto meglio una ragazza con un buon carattere che una che si veste e trucca bene?
"Solo all'inizio, se poi gli piace il tuo carattere potrai tornare ad essere come prima. E poi sei davvero carina, non dovrai fare tanti sforzi" disse Taehyung sincero e tranquillo, così tanto che la ragazza non poté fare a meno di arrossire ulteriormente. Lei...carina? Certo, non si era mai definita un mostro, ma non si vedeva tutto questo granché. O almeno, lei si piaceva abbastanza (cosa più importante), però non pensava che sarebbe stato così anche per gli altri.
"Grazie" rispose abbassando lo sguardo e dondolandosi sui talloni imbarazzata, rendendola ancora più infantile di prima.
"Quindi ci stai?" chiese infine V allungando una mano verso di lei per incoraggiarla a stringerla.
Hea alzò lentamente lo sguardo, passandolo alternativamente dal viso del ragazzo alla mano tesa. Rivalutò la situazione, i suoi rischi e le sue positività e alla fine non arrivò da nessuna parte. Si convinse semplicemente che, per una volta, voleva essere del tutto impulsiva, voleva farsi totalmente guidare dall'istinto e qualsiasi esito vi sarebbe stato, lei non avrebbe avuto rimpianti. Per una volta voleva davvero vivere senza alcuna preoccupazione, cosa che fino a quel momento non le era stato concesso.
"Ci sto."

|O|

Spazio autrice: Ed ecco un altro capitolo di questa storia. Mi dispiace davvero tanto per il ritardo, spero che almeno vi stia piacendo. Fatemelo sapere con una recensione, mi incoraggerebbe tantissimo.
Alla prossima!

LittleBadDreamer.

   
 
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