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Autore: Echocide    13/12/2017    4 recensioni
{Questa storia fa parte della Quantum Universe Saga}
25 capitoli in attesa del Natale.
25 momenti per i personaggi di Miraculous Heroes.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
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Titolo: Miraculous Christmas
Personaggi: Un po' tutti
Genere: slice of life, generale
Rating: G
Avvertimenti: oneshot, what if...?, raccolta
Wordcount: 1.094 (Fidipù)
Note: Nuovo capitolo della raccolta natalizia e il tema di oggi - o meglio ieri - è Pattinaggio sul ghiaccio e, inutile dire, quando l'ho letto, ho immediatamente pensato a qualcosa di gruppo o almeno con gran parte del gruppo di miracolati.
Detto questo, andiamo come sempre a ricordarvi  la pagina facebook per rimanere sempre aggiornati e ricevere piccole anteprime dei capitoli e dei miei scleri randomici e anche il gruppo facebook dedicato a Miraculous, gestito con kiaretta_scrittrice92. Per tutti gli altri miei account social vi rimando ai link nel profilo.
Infine vi ringrazio tantissimo tutti per il fatto che leggete, commentate e inserite le mie storie in una delle vostre liste.
Grazie mille!

 

Rafael colpì il palmo della mano destra con il pugno sinistro, assicurandosi così la presa del guanto e posando lo sguardo sulla grande pista di ghiaccio allestita all’interno del Grand Palais: «Io pensavo che ‘andiamo a pattinare’ fosse un qualche messaggio in codice» mormorò, poggiandosi alla delimitazione e osservando i due elementi più piccoli del gruppo che, seduti per terra, trafficavano con l’allacciatura dei pattini: «Serve una mano, Thomas?» domandò, vedendo la smorfia che era comparsa sul volto del ragazzino.
«Che cosa dovrebbe significare ‘andiamo a pattinare’?»
«Nella lingua perversa e maniaca del pennuto…» Adrien si poggiò sulla ringhiera, poggiando i gomiti e osservando alcuni pattinare nei pressi, tirando poi su col naso: «sicuramente qualcosa dove di…» si fermò, notando lo sguardo della ragazza al suo fianco: «My lady, andiamo a mostrare la nostra eleganza sui pattini? Che ne dici?»
«Salvato in corner, gattaccio» ghignò Rafael, continuando a mantenere l’espressione di pura e genuina allegria sul volto anche quando l’altro lo fissò come se potesse ucciderlo: «Dura la vita per i felini con il guinzaglio al collo.»
«Rafael, smettila» bofonchiò Sarah, stringendo le mani sulla delimitazione della pista e dandosi la spinta, scivolando sul ghiaccio: «E giusto per la cronaca: vi sta prendendo in giro.»
«Stavo seriamente iniziando a credere che voi francesi usavate ‘pattinare’ per indicare il fare…»
«Alex! Silenziati!»
«Sarah, deciditi: o comandi il tuo uomo o comandi me.»
«Dato che Xiang non è potuta venire, mi sento in diritto di zittirti al posto suo.»
«Già» Adrien si poggiò alla ringhiera, afferrando Marinette per un braccio e impedendole di cadere appena messo il piede sul ghiaccio: «Come mai non è venuta? Di solito ci muoviamo come un solo essere.»
«Aveva da fare con Bridgette» spiegò spiccio, dandosi lo slancio e sdrucciolando sul pavimento di ghiaccio, girando su se stesso e muovendosi all’indietro: «Per la precisione, deve andare a fare un giro per negozi con Bridgette, per prendere appunti da dare a Felix così che possa fare un regalo che a Bridgette piaccia.»
«Ma Bridgette sa tutto del piano» dichiarò Marinette, artigliando il braccio di Adrien e sorridendo appena allo sguardo del marito pieno di divertimento: «Non una parola, Adrien.»
«Non ho detto niente.»
«Ti conosco fin troppo bene.»
«My lady, pensi davvero che sia così senza cuore da commentare quanto tu sia imbranata con i pattini? E che è la seconda volta, in nemmeno cinque minuti, che rischi di cadere?»
«Sì, lo penso.»
«Dovrei offendermi, sai?»
«Siete incredibile» Lila li fissò, appoggiandosi alla ringhiera e li guardò scuotendo la testa: «Riuscite a flirtare anche qui, circondati da tutta questa gente!»
«Volpe, quando non riesco a flirtare con la mia lady?»
«Quando sei impegnato a fare altro, gattaccio?»
«Sarah, zuccherino, ma da quant’è che non glielo fai inzuppare?» domandò Lila, indicando con un cenno della mano Rafael: «E’ un po’ troppo fissato oggi.»
«Io vi disconosco» dichiarò Sarah, fissandoli uno per uno e scivolando sul ghiaccio, allontanandosi così dal gruppetto e infiltrandosi fra la gente che, in quel freddo pomeriggio dicembrino, aveva deciso di divertirsi a una delle tante piste di pattinaggio aperte durante l’inverno.
«Direi che se l’è presa.»
«No» mormorò Rafael, posando la mano sulla spalla di Lila e sorridendo, tenendo lo sguardo su Sarah: «Per quanto sia diventata disinvolta in certi momenti, la imbarazza ancora parlarne in pubblico» mormorò, aggrottando lo sguardo quando vide uno sconosciuto avvicinarla e fermarla in mezzo alla pista; rimase fermo e l’attenzione calamitata sui due e decidendo di agire quando vide il tipo non farsi problemi a toccarla.
«Pennuto in azione» ghignò Adrien, osservandolo entrare velocemente in pista e pattinare senza problemi verso i due: «Se hai bisogno di una mano, devi solo chiedere.»
Rafael piroettò su se stesso e fermandosi: «Tu pensa a non far cadere Marinette» dichiarò, riprendendo poi la sua marcia e raggiungendo Sarah e lo sconosciuto; Adrien rimase tranquillamente poggiato alla delimitazione osservando il tipo che aveva cercato di approcciare Sarah andarsene veloce dopo l’arrivo di Rafael.
«Qualcuno lo informi che è il classico cliché del cattivo ragazzo redento» mormorò Lila, sorridendo e scuotendo il capo: «Per favore, qualcuno glielo dica. Non riesco a vederlo mentre vive all’oscuro di tutto ciò.»
«Lascialo stare, volpe.»
«Lo difendi adesso, perché ti senti affine a lui.»
«Ovvio, se Marinette fosse stata importunata avrei agito nello stesso modo…»
«Io non sare—ooooh» Adrien le posò le mani sulla vita, voltandosi e tenendo la ragazza contro la ringhiera: «Grazie.»
«Hai ragione, my lady, tu non avresti avuto bisogno di aiuto, lo avresti accoppato alla prima caduta.»
«Ah. Ah. Ah. Spiritoso.»
«E’ una fortuna che ti veda trasformarti» mormorò Lila, prendendo una ciocca di capelli scuri di Marinette e tirandola appena: «Perché, ogni tanto, ho veramente il dubbio che tu sia LB.»
«Oh, non sono l’unico.»
«Piantatela.»
«Quando ho scoperto chi era, mi ci è voluto un po’ per far pace con l’idea, sai micetto?» mormorò Lila, continuando a tirare la ciocca di Marinette e sorridendo: «Non riuscivo a credere che l’eroina che mi distruggeva a ogni scontro era la mia compagna di classe che riusciva a inciampare nei suoi stessi piedi.»
«Ladybug, la mia forte e sicura Ladybug, colei che mi ha sempre dato il due di picche, è Marinette. Marinette che balbetta e non riesce a fare una frase con un senso compiuto» Adrien si portò una mano al cuore, scuotendo la testa e sospirando: «Tu hai problemi? Pensa io che ne sono innamorato.»
«Oh. Voi du-aaaahhh!»
«Marinette, amore mio, ti stiamo prendendo in giro» mormorò Adrien, afferrandola con forza per i fianchi e tenendola contro di sé: «Lo sai che adoro il tuo lato imbranato.»
«Tu adori prendermi in giro.»
«Ovviamente, ma adoro anche te.»
«E siete ripartiti. Non ce la fate proprio.»
«Volpe, perché non vai a tormentare qualcuno?»
«Wei mi ha detto di rimanere sempre con voi, nel caso qualche malintenzionato mi avesse preso di mira.»
«Fidati, scapperebbero dopo due secondi.»
Manon ridacchiò, abbassando lo sguardo e infilandosi i guanti rosa che Marinette le aveva prestato, sentendo Thomas sospirare alla sua sinistra: «C’è qualcosa che non va?» domandò, voltandosi verso l’amico e vedendolo mentre teneva lo sguardo sul gruppetto di ragazzi che era con loro.
«Alle volte mi chiedo come abbiano fatto a salvare Parigi così tante volte» mugugnò Thomas, sistemandosi la sciarpa e poi portandosi entrambe le mani alla testa: «Insomma, guardali!»
Manon alzò la testa, osservando il trio vicino a loro: «Sai, Thomas, non dovresti dire niente: Adrien mi ha raccontato che, la prima volta che ti sei trasformato, hai akumatizzato tua sorella per sbaglio.»
«Anche i migliori possono sbagliare!»
 

 

   
 
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