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Autore: quizasvivamosefp    13/12/2017    0 recensioni
Lui e Kurt stavano insieme da circa un mese, ma ogni volta che Blaine pensava al fatto che Kurt sarebbe tornato al college a New York lasciandolo in Ohio, sentiva la nausea prendergli lo stomaco, come se fosse davanti al bordo di un precipizio pronto a saltar giù.
Sapeva di doverlo lasciare andare, ma Blaine non era felice dell’idea di considerare la loro relazione solo un flirt estivo.
Al solo pensarci, la voglia di buttarsi da una scogliera sembrava invitante.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Blaine era nel reparto fotografico del Best Buy, per spendere circa 4 mila dollari per la macchina fotografica professionale per cui aveva sbavato per tutta l’estate quando sentì il suo cellulare vibrargli in tasca per un sms.

“Siamo ancora d’accordo per la cena di stasera?”

Lui e Kurt stavano insieme da circa un mese, ma ogni volta che Blaine pensava al fatto che Kurt sarebbe tornato al college a New York lasciandolo in Ohio, sentiva la nausea prendergli lo stomaco, come se fosse davanti al bordo di un precipizio pronto a saltar giù.

Sapeva di doverlo lasciare andare, ma Blaine non era felice dell’idea di considerare la loro relazione solo un flirt estivo.

Al solo pensarci,  la voglia di buttarsi da una scogliera sembrava invitante.

A Blaine importava davvero tanto di Kurt per essere qualcosa di così insignificante.

Il suo terzo anno di college, sarebbe iniziato in poco più di una settimana, quindi il suo lavoro estivo era ufficialmente finito, rendendo così possibile a loro due di passare quanto più tempo insieme prima dell’inevitabile rottura.

Forse non era necessario che si lasciassero, ma l’idea di una relazione a distanza sembrava sgradevole quando quella di un breve flirt.

Ogni volta che Kurt gli parlava di New York, Blaine si metteva a sognare ad occhi aperti, immaginandosi tra le luci della città, tra la folla, nei parchi ed aveva persino idealizzato il prendere la metropolitana.

E in ogni suo sogno ad occhi aperti, era con Kurt; prendevano  un caffè nella loro caffetteria preferita, esploravano la Fifth Avenue, e forse andavano anche  ad uno spettacolo di Broadway.

Ogni volta che veniva strappato via da questi pensieri e riportato alla realtà, Blaine sapeva che erano solo...fantasie.

Ma... e se non dovesse esserlo?

Poteva ancora sentire la voce di suo padre che gli urlava di essere un irresponsabile, di quanto si fossero sacrificati per iscriverlo all’università per quello che credevano fosse un lavoro irrealizzabile.

Blaine sapeva in cuore suo di non poter stare lontano dalle cose che amava, dalle cose che lo appassionavano , indipendentemente da quello che pensavano gli altri.

Era riuscito a mettere da parte un enorme somma durante l’estate e negli ultimi cinque anni e … non era un adulto capace di prendere da solo le sue decisioni?

“Si… lo siamo...”.

Blaine inviò il messaggio e rimise il cellulare in tasca poi voltò le spalle all’esposizione di macchine fotografiche e lasciò il negozio a mani vuote.


I bagagli quasi pronti erano poggiati sul letto di Blaine, mancavano solo le cose più importanti.

Non gli sarebbe sembrato reale... almeno fino a quando non avrebbe chiuso le valigie, fino a quando non le avrebbe caricate nel portabagagli di un taxi, fino a quando non sarebbe sceso dall’aereo al JFK…

L’università fu sorprendentemente comprensiva... i suoi genitori no...

Alla fine, suo padre si arrese con rassegnazione ammettendo di sapere che la sua opinione non contava.

Blaine sarebbe partito per New York  come il figlio cocciuto che aveva cresciuto.

La preoccupazione di sua madre era l’aver cambiato radicalmente la sua vita solo per un ragazzo, ma Blaine la convinse che tutto questo non riguardava solo Kurt, ma lui e lui soltanto.

Il suono della cerniera fece battere più forte il cuore di Blaine.

Guardò un’ultima volta la sua stanza ed ingoiò forte.

La carta d’imbarco era nella sua tracolla, che aveva messo sulla spalla prima di prendere le maniglie delle valigie.

Sapeva che una volta salito sull’aereo, non si sarebbe più voltato indietro; ma non stava partendo alla cieca.

Aveva un piano ed un posto in cui stare, cosa che era molto più di quanto si sarebbe aspettato di trovare in così poco tempo.

Avrebbe trovato un modo per farlo funzionare.

La fortuna che Blaine aveva avuto finora gli fece credere che fosse destino e che avesse preso la decisione giusta.

C’era solo un modo per scoprirlo.


Blaine trascinò , grazie alle rotelle, le valigie giù per il corridoio, fermandosi davanti al porta del loft.

Controllò numerose volte l’indirizzo per essere sicuro di essere nel posto giusto, poi alzò la mano, prese un profondo respiro e bussò.

La pesante porta in legno si aprì scivolando di lato.

“Blaine!” Kurt avvolse le braccia attorno alle spalle di Blaine, stringendolo forte prima di lasciarlo andare.

“Spero che per te non sia troppo tardi” disse Blaine. “

 “Quindi sei tu il bellissimo giovanotto che ha dato la sua ciliegia a Kurt” una profonda e piena voce li interruppe, “ ti potranno chiamare Mister Softee*, ma si da il caso che so che hai l’effetto opposto sul mio amico Kurt qui..”

“Santana” la rimproverò Kurt, le sue guance si tinsero di rosso.

“Non fingere di non essere preso da lui” disse lei, alzandosi dal divano, “ e da quando sei diventato timido, Hummel?”

Kurt la ignorò , concentrandosi completamente su Blaine.

“Non preoccuparti... è tutto apposto... e poi non è come se non ne avessimo mai parlato nelle ultime settimane”

“Lo so... sono solo nervoso” ammise Blaine.

“E va bene se lo sei… è un grande passo, Blaine, lo sappiamo entrambi... e sappiamo anche che le cose saranno diverse da ora in poi”.

“Spero che entrambi sappiate quanto meravigliosa io sia per aver accettato un nuovo coinquilino dopo che abbiamo finalmente sfrattato la Berry” disse Santana.

Blaine sembrò preoccupato, i suoi occhi guizzavano da Kurt a Santana e da Santana a Kurt.

“Non l’abbiamo sfrattata”, disse Kurt, guardando male Santana, “ si è trasferita a LA per registrare una serie televisiva… fatti un favore Blaine, non credere alla maggior parte delle cose che dice Santana”

“Oh... una serie televisiva?” disse Blaine.

“Si... ed ha abbandonato la Nyada per farlo... spero che tutto le vada bene , perché è stato davvero un grosso sacrificio da fare... non è come se potesse poi ritornare qui e riprendere la vecchia vita”  Kurt si fermò , realizzando quello che aveva detto e si morse il labbro..”  scusa... non volevo...”

“Va bene” disse Blaine, “  e comunque hai ragione... dobbiamo vivere in base alle nostre convinzioni e dormire nel letto che facciamo.”

Non importa come andranno le cose… bene o male... non mi pentirò mai delle mie scelte”.

“Puoi restare qui per tutto il tempo che ti serve” disse Kurt, “ questo è il mio ultimo anno alla Nyada ma ancora non ho nessun piano per il “dopo” “

“Credo che dobbiamo solo prendere le cose un passo alla volta , continuando ad andare avanti” disse Blaine, “ a volte... è proprio questo che ci spaventa di più , vero? Scoprire le cose man mano? Tipo un’avventura”.

Dopo un silenzio imbarazzante, Kurt chiese.

“Sei sicuro che sia questo quello che vuoi?”

Blaine sapeva che Kurt non si stava solo riferendo al trasferirsi a New York, lasciarsi tutto alle spalle e rischiare iniziando tutto d’accapo.

Kurt gli stava chiedendo se era il “noi” ed il “nostro” che Blaine voleva , se era sicuro di loro due.

Blaine espirò, le sue labbra si aprirono in un grande sorriso.

“Non sono mai stato così sicuro di qualcosa in tutta la mia vita.”

Durante le prime settimane a New York, Blaine dormì nella vecchia stanza di Rachel, ma non passò molto prima che lui e Kurt si addormentavano sul divano dopo una maratona di Treme o dopo aver guardato uno o due film.

E da li... piano piano, si passò dall’andare a dormire in camera separate al risvegliarsi tra le braccia di Kurt sul divano, per poi essere spinto, durante la notte, per il corridoio per essere condotto nella stanza e nel letto di Kurt.

Alla fine entrarono in una confortevole routine, e tutto fu come se Blaine avesse sempre fatto parte delle abitudini di Kurt, una parte della vita di Kurt che semplicemente funzionava alla perfezione.

Blaine rifece domanda all’NYU per il semestre primaverile e chiese che gli venissero dati i crediti , e , quando ricevette l’email di risposta di approvazione e tutto andò bene con la sue ammissione, lui e Kurt festeggiarono passando la notte a bere una bottiglia di champagne che costava quanto uno stipendio settimanale di Kurt al Diner.

Blaine si sentì in colpa che Kurt avesse speso tutti quei soldi per lui, ma Kurt gli disse di star zitto e di baciarlo forte fino a quando lui alla fine non lo fece.

“Sai che non è necessario fingere di stare in un'altra stanza ora, “ disse Kurt, “ non stiamo ingannando nessuno, soprattutto non Santana”

“Mi sento terribile di starla ingannando” disse Blaine, sussurrando a voce alta ed inutilmente, instabile a causa di tutto l’alcol consumato.

Kurt rise dolcemente.

“Beh... lei non c’è stasera... “ disse avvolgendo le braccia attorno alle spalle di Blaine.

Kurt iniziò a tirarlo verso di se, indietreggiando verso la sua camera da letto.

Blaine avvolse le braccia attorno alla vita di Kurt, mentre indietreggiavano, ed una volta raggiunto il bordo del letto, spinse Kurt sul materasso.

Blaine salì sul letto sopra Kurt ed indugiò così per un attimo.

Kurt si sollevò un po’ e gli sfilò la maglietta dalla testa.

“Dio” disse col fiato sospeso Blaine, “ a volte vorrei poter catturare tutto questo... tutto di te... sei così bello ed affascinante e ... vorrei poter avere un pezzo di te con me...”

Kurt poggiò un dito sulla bocca di Blaine, interrompendo il suo blaterare.

“Hai intenzione di baciarmi o…?”

Blaine unì le loro labbra, ridendo contro le labbra semi aperte di Kurt.

Essere in questo modo con Kurt era qualcosa che nessuna macchina fotografica poteva catturare e nessuna forma d’arte poteva comprenderlo o mostrarlo adeguatamente.

L’amore che provava per Kurt era più importante della sua stessa vita.


 Una sera mentre Kurt era al lavoro, Blaine stava guardando un documentario su Annie Leibovitz* per una della sue lezioni quando Santana si lasciò cadere sul divano accanto a lui.

“Allora tu e Kurt...” iniziò Santana, “ ci tieni davvero tanto a lui, vero?”

“Sono innamorato di Kurt “ disse Blaine, gli occhi ancora fissi allo schermo.

“Ho visto tutte le foto che gli hai fatto in giro per la tua stanza , penso sia leggermente inquietante ed ossessivo, ma è anche... tipo.. dolce”

Blaine fermò il film e si voltò verso di lei.

“Hai mai... nah... dimenticatelo... è sciocco”.

“No... continua... ho mai cosa?” disse Santana.

“Hai mai trovato qualcuno con cui di senti così connesso... qualcuno con cui ti senti a tuo agio quando è con te... e con cui non ti stancheresti mai di passare del tempo?”

“Aw... grazie Signora...   non sei niente male nemmeno tu”  scherzò Santana.

Blaine rise anche se avrebbe preferito che Santana non si prendesse gioco dei suoi sentimenti.

“Ma io ero serio”

“Lo so... scusa...”  disse Santana , dandogli una pacca su una coscia per poi stringerla gentilmente prima di togliere la mano ” solo una volta... il suo nome era Brittany”.

“Ma se provi questo per lei... perché non siete più insieme?”

“Siamo andate ognuna per la sua strada... ero giovane e stupida e non sapevo come gestire tutta la storia della lunga distanza... così… l’ho lasciata andare”

“Pensi che esistano le anime gemelle?” chiese Blaine dopo una lunga pausa.

“A volte si...” disse Santana, “ di solito dopo una notte a far baldoria, a bere e ballare con degli estranei per poi tornare a casa da sola”.

Blaine era insicuro su come rispondere, triste per Santana.

Stava per aprire bocca per scusarsi quando la porta si aprì e Kurt entrò, le braccia cariche di sacchetti dal Diner.

Blaine si alzò dal divano per salutarlo ed alleggerirlo dal peso, che aveva un profumino davvero molto buono e che gli ricordò di non aver cenato adeguatamente.

"Com’è andata al lavoro?” chiese Blaine, avvolgendo le braccia attorno alla vita di Kurt, inalando profondamente.

Nonostante il profumo di cibo sulla sua uniforme, Blaine riusciva a sentire il profumo della colonia di Kurt, anche se si era affievolito nel corso della serata.

“È stato stressante, ma sono felice di essere a casa. Ed ho portato qualcosa per te.”

Tirò fuori un contenitore quadrato da una delle buste e lo diede a Blaine che lo guardò con curiosità.

Blaine tirò la linguetta e sollevò il coperchio, spalancando gli occhi per il contenuto.

“TI piacciono le ciliegie, vero?” disse Kurt, incapace di trattenere un malizioso sorriso.

Blaine annuì, ridendo di gusto.

Poggiò il contenitore con la cheesecake alla ciliegia sul tavolo e si allungò per afferrare il viso di Kurt, unendo poi le loro labbra duramente.

Kurt ridacchiò mentre Blaine continuava a baciarlo; baci che , a poco a poco, divennero sempre più lenti e dolci.

Blaine alla fine si allontanò, senza fiato, stringendo le mani di Kurt tenendolo a distanza di braccia , per potersi guardare negli occhi ,occhi che brillavano di amore ed affetto.

Erano sempre le piccole cose che significavano così tanto.

“Avrò bisogno di aiuto per mangiarla, sai… questa fetta è grande abbastanza per due” disse Blaine.

Kurt si allungò per prendere due forchette di plastica dal tavolo.

“Lo so... forse l’ho tagliata da solo proprio con questa... intenzione”

Blaine prese di nuovo il contenitore, si voltò verso la camera da letto, poi guardò  Kurt ed indicando la stanza con la testa , disse:

“Allora... cosa aspettiamo?”
 
 
 
NOTE

* Mister Softee è il gelataio .. ma Santana usa la parola softee intesa come una persona dolce, coccolosa, morbidosa.. ma invece Kurt.. è tutt’altro che “morbido”… a buon intenditore poche parole..

* La Leibovitz è una famosa fotografa americana.

 
Mi scuso per il ritardo... dovevo pubblicare ieri ... ma avevo dimenticato la pennina con la storia!!!...

   
 
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