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Autore: lost in books    15/12/2017    1 recensioni
Una maga dal misterioso passato, un giovane con una missione, un re assetato di potere. Le loro vite si intrecceranno mentre un'antica minaccia incombe sul loro mondo.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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35
 
circa mille anni fa
 
Erano finalmente giunti alla meta finale del loro viaggio. Davanti a loro si trovava la roccia nella spoglia radura al centro del mondo su cui avrebbero dovuto porre il Talismano, i cui pezzi avevano faticosamente recuperato.
In quel luogo la luce sembrava non arrivare, l’aria era pesante e persino muoversi affaticava i loro corpi più del normale. Per fortuna avevano i frammenti per contrastare la forza opposta ad essi.
L’Oscurità stava esercitando la sua influenza sulla radura ma non era ancora abbastanza forte da liberarsi completamente. Erano ancora in tempo, seppur di poco.
“Ci siamo” disse Akane.
“Quasi non mi sembra vero…” aggiunse Florian.
Erano entrambi assorti a guardare il macabro panorama che si stagliava davanti ai loro occhi.
“Perché quei musi lunghi? Ce l’abbiamo fatta” Artorius cercò come al solito di sollevare il morale ai suoi compagni, gli occhi azzurri e la bocca incurvati in un’espressione sorridente.
“Lasciali fare. Cose come questa non capitano tutti i giorni” disse Iliana portando una ciocca di capelli scuri dietro un orecchio per incontrare lo sguardo dell’uomo.
I capelli biondi del Gran Cavaliere di Dahlia erano cresciuti rispetto alla loro corta lunghezza abituale, notò lei. Avrebbe presto avuto bisogno di accorciarli un po’.
Akane scosse la testa “Va bene, basta perdere tempo” poi si tolse la collana che portava sempre al collo e liberò il frammento da essa.
Anche gli altri tirarono fuori ognuno il frammento che avevano con sé, uno ciascuno.
“Ehm… ora che facciamo?” domandò la Darman perplessa.
“Credo sia necessario avvicinarli” tentò Iliana per poi cercare una conferma da parte di Florian.
“Non mi viene in mente nient’altro. Non ci resta che provare” concordò lui.
“Allora al mio tre li avvicineremo, siete tutti d’accordo?” chiese Artorius.
Non c’era nessuna obiezione “Bene. Uno, due, tre!”
I quattro avvicinarono le mani in cui tenevano i frammenti e una luce accecante li costrinse a chiudere gli occhi.
Quando li riaprirono nelle mani di Artorius si trovava il Talismano di Sol.
I quattro pezzi si erano riuniti in un’unica pietra la cui luce era in grado di rischiarare una piccola area intorno a loro in quel luogo tetro e buio. La pietra era contornata da un sottile strato all’apparenza dorato da cui partiva una catena dello stesso colore. Anche se quel materiale sembrava oro, nessuno di loro pensava che lo fosse vista la sua capacità di emanare luce propria. Solo Sol, il suo creatore, poteva sapere di cosa si trattasse.
“Ha funzionato” disse Florian sollevato, aveva gli occhi lucidi per il sollievo.
Per arrivare fino a lì avevano tutti perso qualcosa, non era stato un viaggio indolore. Avevano pensato più volte di non farcela o di arrendersi. Si erano tutti ritrovati a chiedersi se tutto il dolore che avevano patito fosse valso la pena, ma il pensiero di coloro che avevano sofferto o perso la vita per la stessa causa li aveva spinti a non darsi per vinti. Lo facevano anche per loro. Sapere che ormai erano giunti al termine del cammino era per loro come togliersi un enorme peso dal cuore.
Però non era stato tutto orribile. In fondo, se non fosse stato per la loro missione, probabilmente non sarebbero mai diventati amici o addirittura non si sarebbero mai incontrati.
Ma se Iliana era già sorpresa di essere riuscita a stringere delle amicizie oltre a quella che già aveva con Florian, visto il suo pessimo carattere, lo era ancora di più del fatto di essersi innamorata.
All’inizio non lo sopportava proprio e pensava che probabilmente lo stesso valesse per lui nei suoi confronti, ma poi tutto ciò che avevano dovuto affrontare li aveva lentamente avvicinati e lei e Artorius avevano cominciato a nutrire dei sentimenti l’uno per l’altra.
Non sapeva neanche lei quando avesse iniziato a provare qualcosa per l’uomo, sapeva solo che quando se ne era resa conto era già troppo tardi. Aveva cercato di fare finta di niente all’inizio, ma il suo cuore alla fine aveva avuto la meglio sulla sua mente, a cui aveva dato sempre ascolto fino a quel momento.
Sapeva cos’era l’amore, lo provava da quando era bambina nei confronti di Florian, ma lo si poteva definire solo come amore fraterno, e ne aveva provato anche nei confronti della persona che l’aveva salvata portandola ad Iridium, dandole la possibilità di studiare le arti magiche, quello che poteva esserci tra un genitore e una figlia. Era la prima volta che provava quel genere di amore, dello stesso tipo che Florian diceva di nutrire nei confronti di Lin.
“Ora non ci resta che apporre il Talismano sulla roccia” disse Artorius.
Akane gli diede una pacca sulla spalla con un ghigno stampato in volto “Direi che l’onore spetta a te. In fondo sei stato tu a convincerci a partire assieme a te in questo folle viaggio”
“Sono d’accordo con Akane” concordò Florian “E convincere Ilia a fare qualcosa quando non vuole è una vera impresa, lo dico per esperienza. Ma tu ci sei riuscito” e si guadagnò uno sguardo torvo da parte della donna in questione.
Sì, lei era stata quella che aveva opposto più resistenza all’idea di quell’impresa, non perché non credesse nella causa, ma perché non pensava di essere la persona giusta per una cosa del genere. Ora era grata ad Artorius per avere insistito fino a convincerla.
La maga si accorse che lui la stava guardando, aspettava il via libera.
“Che aspetti?” ridacchiò lei, facendo affiorare il sorriso sul volto dell’uomo.
Artorius la attirò a sé, poggiò le labbra sulla sua fronte e le sussurrò “Aspettami, torno subito. Ormai non manca molto”
Non appena l’uomo si voltò per avviarsi verso la roccia, le guance della maga si tinsero di un rosso intenso e si accorse degli sguardi maliziosi che i suoi altri due compagni le avevano rivolto.
Li fissò imbronciata incrociando le braccia, specialmente Florian, come per dirgli: anche tu?
Fu Akane a rispondere prontamente prima che lo spirito riuscisse ad aprire bocca “È colpa della mia influenza”
Iliana decise di lasciare correre e si concentrò sulla figura di Artorius. Era un uomo alto, il suo era un corpo allenato e forgiato da innumerevoli battaglie ma allo stesso tempo le sue mani erano in grado di esercitare un tocco delicato e amorevole. Aveva quasi raggiunto la roccia.
Presto sarebbero stati liberi di vivere la loro vita, niente più Talismano o Oscurità.
E il sogno che lei aveva da sempre, e fino a poco tempo fa pensava irrealizzabile, si sarebbe avverato. Avrebbe avuto una famiglia.
La magia era importante per lei ma non era quello che voleva veramente, come aveva avuto il coraggio di confessare solo a Florian, il suo migliore amico, prima di incontrare Akane e Artorius.
Non mancava più di qualche passo, pochi attimi e la loro missione si sarebbe definita compiuta.
Allora perché non riusciva a scacciare l’orribile sensazione che aveva attanagliato il suo cuore?
Il Talismano era a soli pochi centimetri dalla roccia.
“Per Sol” esclamò Akane, indicando un punto dal lato opposto della radura rispetto a loro, dove era comparso un uomo.
Più che un uomo sembrava la pallida ombra di quello che era stato. Avevano davanti agli occhi quello che rimaneva del Gran Maestro degli adepti di Umbra. Avevano tutti pensato che il mago non fosse sopravvissuto al loro ultimo incontro. Era ridotto parecchio male: infatti per rimanere in piedi era costretto a sorreggersi su un bastone, un oggetto che conoscevano bene e in grado di metterli subito all’erta, il bastone oscuro.
Nonostante il modo in cui era ridotto, l’uomo rideva senza freni. Sembrava completamente impazzito, e come dargli torto. Dal suo punto di vista aveva perso tutto e proprio perché non aveva più nulla da perdere era pericoloso. Era pronto a tutto.
Artorius, il più vicino a lui, fece a malapena in tempo ad aprire bocca prima che il mago rivolgesse tutta la sua attenzione su di lui, lo sguardo carico d’odio.
“Non vincerai Artorius, non questa volta”
Con quelle che dovevano essere le sue ultime forze il mago scomparve nel nulla per poi riapparire accanto ad Artorius che, capita l’intenzione di fermarlo, aveva già avvicinato il Talismano alla roccia per chiudere la breve distanza che rimaneva tra loro.
Tutto quello che era successo dopo era accaduto talmente in fretta che gli occhi di Iliana avevano fatto fatica a registrarlo.
Lei aveva cominciato a correre verso i due uomini, una mano tesa verso di loro, ma le braccia di Florian e Akane l’avevano fermata e poi non le era rimasto altro che potesse fare se non urlare a pieni polmoni.
“Nooooooo!”
La mano di Artorius in cui si trovava il Talismano si era fermata ad un soffio dalla roccia.
Il bastone oscuro ora stava trapassando da parte a parte sia il Gran Maestro che il Gran Cavaliere ed era solo grazie alle braccia dei suoi amici avvolte intorno al suo corpo se non era caduta a terra per lo shock.
Iliana non riusciva a distogliere lo sguardo, in un attimo aveva perso tutto.
Vide il mago bisbigliare le sue ultime parole ad Artorius. Parole solo per lui e in grado di far sgranare gli occhi dell’uomo.
Le lacrime scendevano copiose dagli occhi della maga, ancora incredula per l’accaduto.
Sapeva che lui sarebbe morto, non c’era scampo da una cosa del genere e, per quanto le facesse male, non poteva smettere di guardare.
Con estrema fatica, Artorius voltò il capo verso di lei, sembrava che il suo volto fosse l’unica cosa che fosse in grado di vedere ormai, e lei capì ciò che voleva dirgli.
Il Talismano era quasi al suo posto ma lui non era in grado di muovere la mano.
Senza perdere altro tempo, la donna si liberò dalla stretta dei suoi amici e corse verso di lui. Avrebbe realizzato il suo ultimo desiderio prima che l’Oscurità avesse la possibilità di liberarsi, era l’unica cosa che poteva fare ora.
Giunta accanto a lui gli rivolse un ultimo sorriso prima di poggiare la sua mano su quella dell’uomo e finalmente incastonare il Talismano sulla roccia.
L’ultima cosa che vide fu il sorriso affaticato di Artorius e poi solo nero.
Prima di perdere completamente conoscenza però era sicura di averlo sentito pronunciare queste parole, le ultime rivoltele dall’uomo che amava.
Mi dispiace. Ti amo.
 
Quando riaprì gli occhi Iliana non si trovava più nella radura ma su un letto morbido. Akane era accanto a lei, sembrava esausta.
“Florian!” gridò la Darman non appena si accorse che aveva aperto gli occhi “Si è svegliata, corri!”
La porta della stanza in cui aveva ripreso conoscenza si aprì di colpo e sulla soglia comparve lo spirito. Non era in condizioni migliori della Darman ma era evidentemente sollevato nel vederla sveglia.
“Pensavo non ti saresti più svegliata” la voce di Florian era rotta dal respiro affannato per la preoccupazione provata e persino Akane, non dalla lacrima facile, aveva gli occhi lucidi.
I volti sollevati dei due però tornarono subito a farsi seri alla domanda della loro amica.
“Artorius…dov’è Artorius?”
I due si guardarono negli occhi e infine fu Akane a risponderle “Quando il Talismano ha toccato la roccia si è sprigionato un bagliore accecante e poi, una volta che siamo stati in grado di vedere, siamo corsi verso di te. A terra accanto alla roccia c’eri solo tu, il bastone oscuro, i frammenti e…Aoguard. Nessun’altro”
Iliana, sentite le parole della Darman, rimase completamente ferma, lo sguardo perso nel vuoto.
“Mi dispiace” continuò lei “Non siamo riusciti a fare niente” era frustrata e Florian non era da meno.
Infine le lacrime cominciarono a scendere silenziose dagli occhi della maga “No, non è giusto…”
Non riuscì a dire nient’altro. Allora i suoi amici l’avvolsero in un abbraccio e anche loro non trattennero più le lacrime che la tensione ancora non gli aveva permesso di versare.
 
Le ci vollero diversi giorni per uscire dal torpore. Nella sua testa continuavano a ripetersi i ricordi di quella notte. Continuava a chiedersi se avesse potuto fare qualcosa per impedire la morte di Artorius.
Florian non sarebbe stato in grado di fare nulla nella radura. Lì niente di naturale riusciva a crescere, neanche con l’aiuto di uno spirito della terra. Solo i fiori di Umbra generati dall’Oscurità vi erano cresciuti molto tempo prima.
Per Akane invece sarebbe stato troppo rischioso. Così vicina all’Oscurità c’era il rischio che perdesse il controllo se si fosse trasformata anche solo parzialmente, nonostante la presenza del Talismano.
Rimaneva lei. Aveva tentato di usare la magia, di deviare la traiettoria del bastone. Ma il Gran Maestro era stato più veloce di lei. Aveva fatto in tempo solo a sollevare il braccio e puntarlo verso il suo nemico quando lui già aveva colpito.
Non riusciva a smettere di pensare che Artorius avrebbe potuto estrarre subito la spada alla vista del Gran Maestro ma riusciva anche a comprendere perché non lo avesse fatto. Dopo tutto quello che era successo non voleva più combattere con lui, voleva cercare di parlargli e convincerlo a farlo desistere. Era stato tutto inutile, non lo avrebbe mai ascoltato nello stato in cui era ridotto, non c’era la benché minima speranza di riuscirci ma lui lo aveva capito troppo tardi.
Alla fine era riuscita ad accettare quello che era successo e aveva trovato la forza per alzarsi dal letto ma era difficile contenere la rabbia e la frustrazione che la coglievano senza preavviso.
Un giorno, guardandosi allo specchio nella stanza del castello di Dahlia in cui aveva trascorso la maggior parte del suo tempo da quando si era svegliata, non riuscì a trattenersi e con un pugno ruppe il vetro ferendosi e attirando una preoccupata Akane nella stanza. Fu allora che si accorse che in lei c’era qualcosa di strano.  
Appena Akane ebbe tolto i pezzi di vetro dalla sua carne, i tagli che si era procurata sulla mano si chiusero immediatamente.
Ancora incredula per quello che era successo, era tornata ad Iridium e con il supporto di Florian aveva svolto in segreto degli esami su se stessa facendo una scoperta raccapricciante.
Per quanto lo spirito insistesse per ripetere i test, dopo alcuni tentativi Iliana decise di lasciare perdere. Ma né Akane né Florian volevano arrendersi all’evidenza, così lei decise di togliergli ogni dubbio. Provò a toccare un frammento ma quando fu a qualche centimetro da esso il dolore si fece insopportabile. L’argomento era chiuso.
Insieme presero la decisione di non raccontare a nessuno i dettagli di ciò che era accaduto quella notte, non sapevano cosa fare per cambiare le cose. Naturalmente non potevano evitare di raccontare cosa fosse successo ad Artorius. I suoi familiari non sarebbero riusciti a mettersi il cuore in pace altrimenti.
Ben presto si accorsero anche che nonostante il tempo passasse, Iliana non sembrava subirne l’influenza. Dopo ulteriori test fu chiaro che non solo non invecchiava ma non poteva morire. Un’ulteriore beffa dell’Oscurità per la maga. La gente cominciò a farsi domande e allora i tre optarono per una mezza verità. Diventò di dominio pubblico la notizia che, nonostante fossero riusciti nell’impresa, Iliana fosse caduta vittima di una maledizione che l’aveva resa immortale, scaricando la colpa della sua condizione sull’ormai deceduto Gran Maestro degli adepti. Non potevano dire che la causa era l’Oscurità; Akane era convinta che se fosse stato reso noto, la maga avrebbe incontrato un destino peggiore dei suoi simili.
Non sapevano come la loro spiegazione sarebbe stata vista dalla gente comune, ma non avevano scelta.
Quella notizia fece sì che Iliana cominciasse ad essere vista come una sorta di martire. Per salvare ognuno di loro aveva rinunciato ad una vita normale. Inoltre iniziò ad essere considerata da tutti come una sorta di guardiano eterno, colei che avrebbe vegliato per sempre sul loro mondo.
Ma più la gente la elogiava, più Iliana si sentiva sporca.
Una volta assicuratasi che i frammenti fossero in luoghi sicuri, provò a tornare alla vita che aveva prima come insegnante di magia ad Iridium ma, per quanto ci provasse, non riusciva a sopportare gli sguardi ammirevoli che le rivolgevano.
Cominciò a trascorrere parecchio tempo tra i Darman o ad Idyll dove ora viveva Florian. Nessuno la guardava diversamente lì.
Ma il tempo continuava a passare inesorabile per tutti tranne che per lei e arrivò il giorno in cui Akane venne a mancare. Aveva vissuto una vita lunga e invidiabile ma la sua morte mise Iliana davanti all’inevitabile destino che sarebbe toccato anche a Florian prima o poi.
Divenne sempre più difficile per lei andare a trovarlo, si limitava a brevi e sparute visite, non riusciva a smettere di pensare a quello.
Così iniziò a spostarsi di luogo in luogo, non passava mai troppo tempo nello stesso posto e, più il tempo passava, più la gente faceva fatica a riconoscerla.
Un giorno però non poté più evitare le continue richieste di Florian. Aveva bisogno di lei. Si precipitò ad Idyll, di cui ora lo spirito era il sovrano, trovandolo come non lo aveva mai visto.
Stava molto male e Iliana pensò che ora poteva capire come lui e Akane si fossero sentiti vedendo come era ridotta dopo la morte di Artorius.
Gli adepti gli avevano portato via sua moglie Lin per sempre e fu allora, mentre lei cercava di consolarlo, che Florian le disse che solo ora era in grado di capire quello che lei aveva provato ormai quasi mille anni prima.
Quando fu sicura che il re degli spiriti fosse in grado di cavarsela senza di lei, riprese il suo viaggio senza meta. Passava sempre meno tempo in mezzo alle persone, le era difficile ormai comprendere quella gente così diversa da lei, che non avrebbe mai potuto capirla. Poteva ancora definirsi un essere umano?
Non sapeva più cosa pensare ed era per questo, per ricordare come ci si sentiva ad essere umana, che si sforzava di trascorrere del tempo in qualche villaggio di tanto in tanto. Ed era anche un modo per smorzare la noia della sua lunga e monotona esistenza.
Ma proprio quando ormai non riusciva più a trovare un senso alla sua esistenza, un emissario del regno di Anthemis si presentò al suo cospetto. Il re, venuto a sapere della sua presenza nelle vicinanze del suo castello, aveva incaricato un suo messaggero di consegnarle una lettera.
Nemmeno lei sapeva esattamente perché ma accolse la richiesta di incontrarlo, e arrivata al castello conobbe Lucien, ancora solo un bambino ma già con delle esperienze difficili alle spalle.
Nei suoi giovanissimi occhi viveva ancora la speranza nonostante tutto quello che aveva affrontato, una luce in grado di riscaldare il suo corpo ormai freddo da tantissimo tempo. Non poteva deluderlo. In fondo, pensò, cosa poteva mai succedere se fosse diventata la tutrice del principe?
 
 
 
Salve a tutti, qui lost in books.
Iliana ha finalmente raccontato cosa è successo mille anni prima.
Non manca molto alla fine ormai. Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo prima delle feste (impegni permettendo) ma nel periodo tra Natale e Capodanno è tutto da vedere purtroppo. Speriamo bene.
Alla prossima!
 
 
 
 
 
 
   
 
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