Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: AkaneYuki7    17/12/2017    1 recensioni
Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali?
Tre ragazzi, tre vite opposte, tre storie diverse, ma tutte accomunate da un' unica fine: la morte.
Ma la morte è davvero la fine di tutto?
Cosa accadrebbe se il destino di questi tre ragazzi fosse già stato deciso in una notte di luna piena?
Esso li porterà in un paesino, all'apparenza tranquillo e noioso, ma che costringerà i tre a fare i conti con il loro passato mai dimenticato o accantonato.
Non vi dirò cosa significa il titolo, lo scoprirete leggendo.
Avvertenza:
Presenza di violenze, ogni carattere e comportamento dei personaggi è completamente inventato da me, non sono simili alla realtà.
Dei personaggi lascerò inalterato solo l'aspetto e i nomi
(Storia presente anche su Wattpad)
Vkook/Taekook - coppia principale
Yoonmin/Namjin - coppie secondarie
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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< Quanto tempo hai ancora intenzione di sprecare sotto la pioggia? >


Taehyung non alzò neanche il braccio dagli occhi, per capire chi stesse parlando.
Ormai quella voce l'avrebbe riconosciuta dovunque.
< Non è qualcosa che ti riguarda, Jungkook > sputò acido.
< Si da il caso, che io ti debba tenere d'occhio e ora, che non sei psicologicamente
 stabile, potresti commettere qualcosa di davvero stupido e che poi te ne pentiresti l'attimo dopo >
< Tranquillo, non dirò a nessuno del vostro stupido segreto, non sono così crudele da far passare a qualcun altro quello che sto passando io >
< Quanto sei esagerato, non ti è ancora successo niente, non hai graffi o morsi, dovresti smetterla di prendertela per niente >
Una risata isterica uscì dalla bocca di Taehyung.
< Niente... Hai avuto davvero il coraggio di dire che non è successo niente? Hai mai sentito parlare di un dolore diverso da quello fisico? >
Il biondo non sentì provenire nessuna risposta e per qualche minuto, percepì solo il rumore della pioggia scrosciante, che pesante cadeva sul suo corpo ormai fradicio.
Taehyung spostò poi il braccio dai suoi occhi, pensando che il vampiro se ne fosse andato e invece era ancora lì, che lo guardava con un espressione indecifrabile.
Prima che potesse dire altro però, Jungkook lo precedette.
< È l'unico dolore che davvero conta >
< Avrei dovuto immaginare la tua risposta... Adesso per favore vai a casa Jungkook, a breve tornerò anch'io, non dirò niente a nessuno, te lo giuro >
Il moro guardò il ragazzo davanti a lui.
Il suo corpo tremava visibilmente, gli occhi erano rossi e gonfi, testimoni che stesse piangendo fino ad un attimo fa e il suo respiro non voleva proprio regolarizzarsi.
Per la prima Jungkook lo vide davvero stanco e provato.
Il biondo non si era mai mostrato così debole e vulnerabile di fronte a lui.
"Sono stato io a renderlo così?" si chiese sorpreso.
Jungkook fece per avvicinarsi, ma lo sguardo che il biondo gli riservò, lo fece bloccare sul posto.
Un dolore all'altezza del petto iniziò a germogliare dentro di lui.
Erano sensi di colpa quelli?
Dopo tutti quegli anni passati, il dolore e la morte che aveva causato, il suo cuore riusciva ancora a provare sensi di colpa? Riusciva ancora a sentirsi dispiaciuto per il prossimo?
Avrebbe voluto ribattere qualcosa, ma dalle sue labbra non uscì una parola, troppo sconvolto dal forte dolore che stava provando.
"Stupide emozioni umane amplificate" pensò lui, cercando di darsi un contegno.
Doveva andarsene, non sarebbe riuscito a sopportare un altro sguardo da parte di quell'umano.
Taehyung guardò di nuovo nella direzione in cui stava il moro fino a qualche attimo fa, trovandola vuota.
"Non posso crederci, per la prima volta Jungkook ha fatto quello che gli ho chiesto" pensò sorpreso il biondo.
Poi si spostò da quel muro e lentamente camminò per le strade di Haneul, passando per stradine e vicoli, ormai famigliari, per qualcuno che aveva vissuto lì fin dalla nascita.
"Forse è il momento di tornare in quella casa" pensò, mentre un brivido di puro terrore gli percorse la spina dorsale.
Poi si ricordò di un piccolo, piccolissimo particolare.
Dalla rabbia aveva tirato un pugno in faccia a Yoongi.
"Perfetto sono fottuto, spero che almeno mi faccia chiamare mia madre, per darle un ultimo saluto prima di morire" pensò lui sconsolato.
All'improvviso, mentre camminava tra quelle stradine, sentì da lontano delle voci concitate che, a causa della pioggia, si confondevano tra di loro.
Curioso di quello che stava succedendo, interruppe la sua camminata e si diresse nella direzione dettata da quelle voci.
Appena svoltato un angolo, vide in un vicolo mal illuminato, un gruppo di ragazzi che erano intorno a un corpo, rannicchiato per terra in posizione fetale, che tremava in maniera incontrollata.
"Che bastardi in quattro contro uno solo" pensò lui, mentre stringeva i pugni per la rabbia.
Quel ragazzo gli ricordava tanto lui, quando si era trovato in balìa di quel vampiro bastardo.
Sapeva che non doveva mettersi nei casini, ma non poteva abbandonare quel ragazzo, gli sarebbero rimasti i sensi di colpa per il resto della sua vita.
"E poi anche se sono debole contro un vampiro, non vuol dire che lo sono anche contro dei semplici umani" pensò, mentre un piccolo sorriso gli incorniciava il volto.
"Più che altro lo spero"
< Ehi voi non pensate di essere dei codardi a combattere in quattro contro uno? Che c'è? Da soli non siete in grado di fare niente? > chiese lui, mentre si avvicinava lentamente verso di loro.
"Si, grande Taehyung mostra la sfrontatezza che non possiederai neanche fra un milione di anni, coraggio vai a farti ammazzare" pensò tra sé e sé, mentre si avvicinava verso quelle figure minacciose.
< Cosa vuoi tu? Ti piacerebbe per caso prendere il posto di questo schifo? > chiese uno dei ragazzi, che doveva essere il capo della banda.
< Sono convinto che invece voi finirete di fare la sua stessa fine > disse sicuro, mentre con una mano spostava ciocche di capelli bagnati, che gli erano finiti sugli occhi.
"Certo sicuro sto cazzo, morirò già lo so"
< Come sei simpatico moccioso. Cosa vuoi fare con quelle braccine magroline? >
"Beh dai, ho picchiato un vampiro assetato di sangue, con loro sarà una passeggiata" pensò Taehyung, cercando di auto-convincersi.
Prese la rincorsa e tirò un calcio in faccia a quello che doveva essere il loro capo.
Infondo non mentiva a Jungkook, quando gli aveva detto che aveva fatto per un certo periodo Taekwondo.
"Era da un po' di tempo che non mi sentivo così bene" pensò, mentre tirò un altro calcio, stavolta in direzione del più basso del gruppo, che si era avvicinato come una carica verso di lui.
Intanto che si difendeva dagli altri due, guardò in direzione del ragazzo ancora per terra, che lo osservava con occhi sconvolti.
< Ehi tu ora che li sto tenendo a bada, scappa, torna a casa e fatti curare quelle brutte ferite >
Il ragazzo annuì terrorizzato e poi scappò a gambe levate, senza voltarsi indietro.
"Devo dire che per scappare è davvero veloce" pensò Taehyung, mentre schivava un altro pugno, che era indirizzato alla sua faccia.
< Siete lenti > esclamò, mentre tirava un altro pugno, che centrò in pieno la figura davanti a lui.
"Non ci posso credere, mi ricordo ancora di quegli stupidi allenamenti, che mia madre mi aveva costretto a fare contro la mia volontà, per una volta nella mia vita sono serviti a qualcosa. Grazie mamma ti adoro"
Quando li vide tutti per terra ansimanti in mezzo al fango e alla pioggia, si fermò e guardandoli con odio esclamò:< Ben vi sta stronzi >
Si stava per allontanare quando senti un rumore non familiare vicino alla sua testa.
Si voltò lentamente e vide il capo della banda che teneva in mano un oggetto sconosciuto, che solo con uno sguardo più attento si rese conto essere una pistola.
Spalancò gli occhi, incapace di pronunciare una sola parola.
"Mi sembra giusto, mi stava andando tutto troppo bene, vero?" pensò sconvolto per la sua immensa sfortuna.
< Ora non fai più tanto l'arrogante, eh? > chiese il ragazzo, mentre faceva passare quell'oggetto pericoloso da una mano all'altra, quasi come fosse un giocattolo per bambini.
Taehyung vide intorno a sé, gli altri tre ragazzi alzarsi in piedi a fatica.
"Cazzo sono andato troppo leggero con loro" pensò maledicendosi mentalmente, ma d'altronde era da tanto tempo che non picchiava qualcuno.
< Sei davvero un vigliacco > esclamò a denti stretti il biondo.
< Dici? Eppure questo gioiellino mi è tornato molto utile... Ora da bravo biondino, stai fermo e fatti picchiare >
Taehyung non poté controbattere, quando un potente pugno gli andò a colpire lo stomaco.
Lui si piegò dal dolore e un sapore metallico gli risalì lungo la gola e fu costretto a spuntarlo sul pavimento.
Con una mano si pulì la bocca, sporcandola di un liquido scuro. 
Non ci volle un genio per riconoscerlo.
Sangue.
"Fantastico" pensò lui sarcastico.
Quella vista però non fermò i ragazzi che iniziarono brutalmente a malmenarlo.
Lui cercò di rialzarsi più volte, non volendo apparire debole anche di fronte a loro, ma un pugno stavolta più potente degli altri, lo colpì alla mandibola, stordendolo per qualche minuto e facendolo accasciare al suolo esanime.
< Dov'è finita tutta la tua insolenza? > chiese uno dei ragazzi, mentre prendeva a calci il suo corpo, ormai sporco di fango e sangue.
< Eppure non parlavi così, mentre ti prendevo a calci nel culo > riuscì a pronunciare a mezza voce Taehyung, mentre respirava pesantemente.
< Cosa hai detto stronzo? > esclamò uno dei ragazzi.
< Tranquilli ragazzi adesso si scuserà con noi > esclamò il capo.
< Col cazzo > esclamò Taehyung a denti stretti.
< Scusa ripeti non ho sentito bene la frase > disse il ragazzo, mentre con un calcio, più forte degli altri, colpiva la faccia del biondo, facendogli uscire fiotti di sangue dalla sua bocca e con un altro, continuava a martoriare quel corpo ormai costellato da una lunga scia di lividi e ferite.
Non ce la faceva più a sopportare il dolore, voleva solo chiudere gli occhi e aspettare che tutto questo finisse.
Almeno era felice di essere riuscito a mettere in salvo quel ragazzino, sicuramente più giovane di lui, aveva ancora con un'intera vita davanti.
Mentre lui cosa aveva?
Oltre sua madre e il suo migliore amico, non credeva che sarebbe mancato a qualcuno, se fosse morto da solo in un vicolo mal illuminato.
Tanto anche se fosse sopravvissuto, sarebbe dovuto ritornare in quella casa, dove avrebbe dovuto subire altri soprusi
Q.uindi a che scopo continuare a vivere?
Un po' gli dispiaceva per sua madre, sarebbe rimasta completamente sola, ma era una donna forte, ce l'avrebbe fatta benissimo senza di lui.
"Spero solo non pianga troppo" pensò lui dispiaciuto.
Le forze lo abbandonarono velocemente, gli occhi si fecero pesanti, le palpebre lentamente si abbassarono e lui perse coscienza, abbandonandosi in un sonno, per una volta senza sogni.





Spazio "Autrice":
Scusatemi per questo cliché assurdo, però cercate di perdonatemi, mi serviva per far andare avanti la storia.
Spero comunque che possa piacervi lo stesso.
Fatemi sapere,
A presto
 
   
 
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