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Autore: quizasvivamosefp    20/12/2017    0 recensioni
“Blaine Anderson” lesse a voce alta, “ Blaine?”
“Si..?” era un problema? Aveva scritto male il suo nome o cosa?
“huh.. suppongo che non sia un nome molto comune” disse Burt, battendo con la penna sulla cartellina.
Blaine sollevò un sopracciglio.
“Scusi? Non sono sicuro di cosa intende”
Burt ridacchiò.
“Scusami… non è che sei il Blaine di cui mio figlio mi ha parlato continuamente per tutta la settimana… il ragazzo del gelato?”
“Kurt? Sei il padre di Kurt?” disse a voce bassa Blaine.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Sommario:

Quinta parte della serie "With a cherry on top". 

- Blaine incontra accidentalmente Burt senza sapere che è il padre di Kurt!


Blaine armeggiò col quadrante della radio sul cruscotto, alzando lo sguardo per assicurarsi che il semaforo non fosse cambiato.

Dopo essere riuscito a trovare una stazione radio giusto in tempo prima che il rosso diventasse verde, Blaine tolse il piede dal freno e continuò a dirigersi a lavoro.

I ricordi del suo Mercoledì con Kurt avevano dominarono i suoi pensieri negli ultimi giorni, e gli sms che si erano scambiati da allora, contenevano così tante promesse per un altro appuntamento e forse anche qualcosa in più.

Era ormai a cinque miglia dal posto di lavoro quando notò una delle luci di emergenza sul cruscotto accesa, il sensore della pressione delle gomme, il che significava solo due cosa… la gomma aveva bisogno di aria o aveva bucato.

Blaine sperava fosse la prima quindi accostò non appena poté solo per assicurarsi di essere al sicuro.

Girò intorno alla macchina bloccandosi quando vide la ruota anteriore del lato passeggero sgonfia .

Perfetto, pensò.

Questa era una inaspettata e fastidiosa complicazione che si augurava di non dover affrontare.

Dopo aver chiamato al lavoro per avvertirli del problema alla macchina, Blaine si guardò intorno: un McDonald’s , una chiese ed un officina.

Un’officina?

Rise tra se, chiedendosi quante possibilità ci fossero di aver un problema all’auto proprio di fronte un’officina.

Decise che interrogarsi sulla sua fortuna fosse inutile.

Blaine risalì in macchina, sapendo di non avere altra scelta e sperando che guidare per un così breve tragitto non facesse maggiori danni.

Un campanello trillò quando entrò nell’officina e fu salutato da un uomo dall’apparenza cordiale che indossava un cappello da Baseball e l’uniforme dell’officina.

“Cosa ti porta qui?” chiese , appoggiando con fermezza i palmi sul bancone e sporgendosi leggermente.

Blaine diede un’occhiata al nome sulla tasca sinistra della sua tuta blu; il nome “Burt” era ricamato su di esse, e poi alzò lo sguardo sugli occhi grigio/verdi dell’uomo.

“Mi sono accorto di avere una gomma a terra mentre andavo al lavoro... e sembra che le gomme siano di sua competenza” scherzò Blaine, ridendo a disagio.

Non era certo se l’uomo aveva il senso dell’umorismo, e si rese conto di star facendo la figura dell’idiota davanti ad un uomo che probabilmente lo aveva già squadrato dal gel dei suoi capelli fino alle suo scarpe.

Il papillon e il vestito a maniche corte da Mister Softee di certo non lo aiutava.

Burt annuì.

“Da cosa lo hai capito?”  scherzò anche Burt e Blaine si rilassò, “ fammici dare una veloce occhiata.. se non è nulla di serio... te l'aggiusto in un attimo”.

Blaine condusse Burt fuori nel parcheggio e rimase a guardare il meccanico inginocchiarsi per esaminare il danno.

Burt si schiarì la gola.

“La cattiva notizia è che c’è un chiodo nella ruota... la buona è che posso sistemarla facilmente 

Ti consiglierei anche un cambio ruote ed un controllo alla convergenza dopo, per tenere tutto sotto controllo”

“Va bene... ha detto che è una cosa veloce? Penso che il mio capo mi stia ancora aspettando per il turno” disse Blaine.

“Si... penso al massimo due ore... a patto che uno dei miei ragazzi sia libero” lo informò Burt.

“Posso aspettare” disse Blaine.

“Lasciami i tuoi dati e tutto” disse Burt, e tornarono all’interno dell’officina.

Il meccanico prese una cartellina con dei fogli ed una penna e li allungò a Blaine per riempirli.

Ci vollero uno o due minuti, e poi Blaine li restituì, osservando gli occhi di Burt controllare rapidamente il documento prima di ricominciare daccapo.

Si fermò per un lungo momento e poi tornò a guardare Blaine, espressione divertita sul viso.

“Blaine Anderson” lesse a voce alta, “ Blaine?”

“Si..?” era un problema? Aveva scritto male il suo nome o cosa?

“Huh... suppongo che non sia un nome molto comune” disse Burt, battendo con la penna sulla cartellina.

Blaine sollevò un sopracciglio.

“Scusi? Non sono sicuro di cosa intende”

Burt ridacchiò.

“Scusami… non è che sei il Blaine di cui mio figlio mi ha parlato continuamente per tutta la settimana… il ragazzo del gelato?”

“Kurt? Sei il padre di Kurt?” disse a voce bassa Blaine.

“Si”

“Burt Hummel” disse Blaine, poi qualcosa scattò.

Non poteva credere di non aver fatto la connessione prima, e si sentì un idiota.

E certo... lo stabilimento di chiamava "Hummel  gomme e lubrificanti".

Avrebbe dovuto accettarla come la seconda coincidenza della giornata... e non era ancora mezzogiorno.


“Quello sarei io” disse Burt, allungando la mano per stringere quella di Blaine che rispose con fermezza prima di lasciarla andare, “ non pensavi di incontrare suo padre così presto, vero?”

“No... signore... non proprio” ammise Blaine, leggermente in imbarazzo

Burt rise di nuovo, facendo sentire Blaine ancora più a disagio.

“Signore? Mi piaci Blaine” 

Burt tese la mano e diede una pacca sulla spalle di Blaine, “ come ho detto... la tua macchina dovrebbe essere pronta tra un ora o due... sentiti libero di gironzolare qui o di fare quello che vuoi nel frattempo... ti telefono... o ti faccio un fischio... quando ho finito”.

Blaine annuì , e poi Burt si fermò di nuovo.

“Ti dico un’altra cosa… non ti faccio pagare per la convergenza… me ne occupo io”.

“D’accordo... grazie mille , Burt” disse Blaine, e allungò una mano per stringere di nuovo quella di Burt, grato per la sua generosità.

Burt guardò Blaine, non molto diversamente da come aveva fatto Kurt prima.

Blaine non aveva visto molta somiglianza fino a quel momento, poi tutto fu quasi inquietante.

Era come se Burt stesse valutando qualcosa e poi rise .

Ma, come se avesse premuto un interruttore, l’espressione del suo viso tornò seria.

“Comportati bene con Kurt... è un bravo ragazzo... non spezzargli il cuore, okay?” disse, la voce più bassa e più dolce di prima.

Blaine fu preso alla sprovvista.

Aprì la bocca per rispondere, ma nulla uscì.

Blaine voleva rassicurarlo che non aveva nulla di cui preoccuparti...che era spaventato che Kurt potesse spezzargli il cuore per prima cosa… che si erano appena incontrati... ma Blaine capì che lasciare Kurt non era un opzione, che era qualcosa che non gli era mai passato per la testa.

Ma, mentre era li a fissare un padre che provava chiaramente tutto l’amore del mondo per suo figlio, non aveva nulla da dire per il signor Hummel.

Blaine non era mai rimasto senza parole prima, almeno da quello che poteva ricordare.

Non aveva nulla da dire, ma sentì un affetto e un senso di rispetto per l’uomo davanti a lui.

Così ingoiò forte... ed annuì.

Blaine alla fine si voltò per lasciare l’officina, facendo dietro front per un secondo, sollevando la mano come se volesse dire qualcosa, ma poi la lasciò cadere di nuovo.

Poi aprì la porta e lasciò l’officina.



NOTE

Piccola piccola... e siamo alla 5 parte di questa serie... mancano solo altre 7 OS... alla settimana prossima... spero... è Natale per tutti ;)
   
 
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