In tutta
onestà, Jongin teme l’arrivo del 25 dicembre quasi
con lo stesso raccapriccio
del Grinch. Quasi, per carità. Forse definirlo raccapriccio
è eccessivo. A
Jongin piace il Natale. Magari non come un tempo, perché la
magia dell’infanzia
inesorabilmente termina raggiunta la maggiore età, ma da qui
a detestarlo ce ne
corre. È innegabile però una certa ansia
procuratagli dalla data imminente, ed
è innegabile anche che la causa di siffatto tormento sia
-ancora una volta- da
imputarsi a Sehun, fidanzato decente, pirla ragguardevole e Broccolo
sensazionale.
Il dilemma è annoso: cosa regalargli? È
ragionevole supporre che Sehun possieda
tutto ciò che è di suo interesse (compresa
l’ormai perduta e lontana verginità
di Jongin; ma questa è un’altra storia), e se
così non fosse avrebbe comunque
la disponibilità economica per rimediare personalmente.
In caso di
crisi esistenziali, mistiche, di identità e sessuali, Jongin
sa sempre a chi
richiedere consigli e supporto psicologico. Kyungsoo è una
certezza, la colonna
portante della loro banda di scriteriati giovanotti. Lui, Minseok ed il
manager
costituiscono il Saggio Triumvirato che impone la disciplina e argina i
danni.
Come non prendere per oro colato ogni sua parola?
Quando
Jongin gli espone il proprio dramma interiore, però,
Kyungsoo sorprendentemente
la butta sul greve. “Fossi in te non mi farei troppe seghe
mentali, amico.
Sehun è un ominide semplice, una versione demo di maschio.
Gli basta poco per
essere felice” stabilisce.
“Quantifica
quel ‘poco’, scusa” Jongin si acciglia,
perplesso. “Potrei preparargli una
torta, ma l’ultima volta ho scambiato la cannella con il
peperoncino” assume
un’espressione addolorata.
“Raramente
i
cuccioli fatati come te sono bravi in cucina, non crucciarti”
Kyungsoo gli
arruffa i capelli con del vero affetto. “Pensa più
basic. Non scervellarti, non
serve. Il miglior regalo al mondo per Sehun sei tu stesso”.
“Ma mi
ha
già. Sono il suo ragazzo” batte le ciglia in modo
molto carino e confuso.
“Buondio,
Jongin” sbuffa l’altro, esasperato
ancorché un filo commosso di fronte ad una
tale ingenuità. “Dagli il culo e basta!”
Benché
espresso
con una certa crudezza lessicale, il suggerimento di Kyungsoo finisce
per
convincere Jongin che il sesso risolva il 99,9% dei problemi. Sehun
è, in effetti,
una creatura elementare e priva di sovrastrutture.
Così
la
notte della Vigilia, smaltita la cena e scambiati gli auguri tra
amichetti,
Jongin si intrufola quatto quatto nella stanza che Sehun condivide
ufficialmente con Joonmyun e ufficiosamente con lui, giacché
è un macaco in
calore che non contempla nemmeno l’ipotesi di trascorrere la
notte senza avere
Jongin da agguantare e stritolare nel sonno. Vestito solo della propria
beltà
(e cinque gocce di Chanel Allure Homme), il nostro eroe procede a
tentoni verso
il suo giaciglio. Mantiene le luci spente, casomai Sehun entrasse
all’improvviso; vuole che sia una sorpresa. Raggiunta
incolume la meta, Jongin
si butta a peso morto sul materasso… che sobbalza, grugnisce
spaventato
intercalando anche qualche eresia e lo spinge giù dal letto.
“Ooooohhhhh,
ma che cazzo??!” impreca lo sconosciuto.
“Sono
io,
coglione” sibila Jongin, un po’ ammaccato, mentre
cerca di farsi luce con il
cellulare per trovare l’interruttore.
La lampada,
finalmente accesa, rivela nient’altri che Sehun accomodato in
una posa plastica
ma visibilmente sconvolto, nudo come un verme eccetto (a Jongin ne
arriva una
zaffata) una spruzzatina di Abercrombie & Fitch Fierce ed un
nastro di
simil velluto che gli riveste l’arnese. Dal canto suo, Sehun
non riesce a staccare
gli occhi di dosso dal look adamitico del compagno.
“Mi
ero un
attimo appisolato, scusa” si stringe nelle spalle.
“Sembra che abbiamo avuto la
stessa idea” osserva il Broccolo sensazionale, senza celare
un sorrisetto
grondante malizia.
“Anche
tu
hai chiesto aiuto a Kyungsoo?” domanda sorpreso Jongin.
“No,
ma
penso che lo ringrazierò ugualmente. Sei un bellissimo
regalo di Natale” gli fa
cenno con una mano di sedersi accanto a lui.
“Anche
tu
non sei male” concede. “Confesso però
che mi sfugge cosa ti abbia spinto ad
impacchettarti l’uccello”.
“Perché
non
hai letto il biglietto di accompagnamento” ammicca Sehun,
consegnandogli una
cartolina d’auguri tipicamente natalizia. «Scartami~ XOXO»
recita il messaggio vergato a mano e completo dello
scarabocchio che Sehun
spaccia per firma cool.
Jongin
occhieggia con sospetto l’altrui pisello ed il suo fiero
possessore. “Ma sei
serio?”
“Ehi,
abbiamo avuto la stessa idea!” ripete il ragazzo.
“Non è romantico? L’idea del
nastro è stata di Zitao, dice che con Jongdae funziona
sempre-”
“Oook,
fermati subito. Non ci tengo a conoscere altri particolari sulla vita
sessuale
del tuo migliore amico” sbuffa.
“Bro.
Sei tu
il migliore amico” è la replica immediata,
pronunciata con un tono di voce
serissimo.
“Oh”
Jongin
avverte un calore piacevole alle guance.
Tuttavia
Sehun non sarebbe davvero sé stesso se non si comportasse (e
ragionasse) da
bonobo in astinenza da mesi, sicché pensa bene di mettere
letteralmente in mano
a Jongin il suo regalo, e con una
soavissima faccia di bronzo gli mormora all’orecchio:
“Buon Natale, amore”.
Riguardo
alla tragedia che ha colpito il mondo del k-pop pochi giorni fa, voglio
solo
dire: Jonghyun, sei stato bravo. Hai fatto del tuo meglio. Sei stato
coraggioso.
Un ringraziamento speciale a chi fedelmente legge,
segue,
commenta, apprezza le mie ficcyne. Auguri per tutto.
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