L’ultima
illusione
“Hogwarts è
la mia casa”.
“E sarà il nostro mondo”.
*
L'ha
osservata a lungo, come si fa con un orizzonte infinito, talmente a lungo da
poterla dipingere a occhi chiusi – pelle
di neve e chioma di corvo –, da scorgere parole nascoste negli sguardi che gli
rivolge.
Non sei alla mia altezza,
dicono. Nessuno lo è.
Ma
Salazar pretende e prende, e anche Rowena cade tra le sue spire.
*
“Non sono in cerca delle tue lodi,
Salazar”.
“Allora cosa cerchi?”.
“Qualcuno che mi eguagli”.
“Io qualcuno che mi meriti”.
*
Rowena
è una statua mesta durante il giorno, ma la notte rifulge di splendore: è un
animo inquieto sotto le sue mani bramose, un sospiro infranto sulla sua bocca
affamata; i loro corpi uniti sono un mare in tempesta.
Salazar
ne ammira il fascino e la potenza emanata, i capelli sparsi come un'aura
oscura, i tratti affinati dal pallore lunare.
Rowena non avrebbe mai voluto cedere – lo
legge nei suoi occhi di pioggia, lo legge mentre la guarda dormire –, ma le
lusinghe della mente sono la sua peggior debolezza.
*
“Costruiremo
un mondo insieme,” le dice lui, e la sua promessa è un afrodisiaco tra quelle
lenzuola. “E sarà il nostro mondo”.
Quel
mondo le si palesa ogni giorno che passa, sempre più palpabile, sempre più
reale. I loro spiriti affini sono un trionfo della natura – antico lignaggio e intelletto più puro – e
la perfezione, d’altronde, è sempre stato il suo fine.
*
“Se potessi avere qualsiasi cosa al
mondo, cosa desidereresti?”.
“Tutto, mia cara”.
“La superbia precede la caduta”.
“Io e te non siamo destinati a
cadere”.
*
Lui
la guarda e lei trema, seppur algida nel suo contegno elegante. E lui le guarda
dentro, e quel che vede è un sapere vasto e un desiderio abissale, e l’orgoglio
e la vanità che la fanno accendere sempre di più. Salazar le carezza la mente,
tocca punti nevralgici, lambisce ogni sua più piccola brama; ogni sua difesa è
sabbia che scivola tra le dita.
*
“La magia è fragile. Coltiveremo la
nobiltà e la sapienza, sradicando il resto”.
“Il nostro sarà un mondo per pochi
eletti”.
“E la Camera punirà gli
immeritevoli”.
Rowena
esita, ma solo un istante; sussurra un sì
che è come un’eco funesta e vuota.
*
“Ti sei macchiata del peggiore dei
peccati”.
“Non era mia intenzione tradirti,
Salazar”.
“Non è il tradimento a macchiarti, ma
la menzogna”.
*
La
porta davanti allo specchio e guardati,
le dice, guardaci, e lo fa esplodere
in mille pezzi. Rowena capisce che quei pezzi sono anche i loro, che anche il
loro mondo è andato in frantumi. Lei sa che quel giorno l’ha vista esitare, in
quel misero istante l’ha vista gelare e morire un po’.
*
“L’ho visto, Rowena. T’ho guardato
dentro e l’ho visto: sei come me”.
*
La
osserva stagliarsi tra gli altri due, il volto esangue e superbo, l’angoscia
dell’alba a sfumarla.
Salazar
le volta le spalle e scompare, non prima di sentirlo: è lo stanco graffiare di
una preghiera affranta, l’orgoglio che la intrappola e la soffoca per sempre.
*
“Hogwarts è
la mia casa”.
“E sarà la tua tomba”.
NOTE:
Questa
storia ha partecipato al contest “Flashiamo!
– III Edizione” di Freya Crystal,
classificandosi prima nella classifica utenti e seconda nella classifica stilata
da Freya.
Ho
fatto un casino con la punteggiatura, lo so (troppi incisi mi hanno confusa xD), ma non fa niente, sono super contenta di aver portato
a termine anche questa storia, per un contest a cui tengo moltissimo, e,
soprattutto, di aver finalmente scritto sull’epoca dei Fondatori e, in
particolare, su questa coppia, alla quale giravo attorno da un po’. Come al
solito, avevo in mente tutt’altra storia, ma era troppo complessa e io avevo
troppo poco tempo, quindi ho dovuto ridimensionare il tutto. Ma chissà se, in
futuro e con più calma, non riuscirò a sviluppare anche la mia prima idea? :D
Faccio
qualche piccolo appunto e mi dileguo subito:
-
Rowena: io mi rifiuto di chiamarla Cosetta o Corinna.
Priscilla è l’unica versione italiana che tollero, ma mi ricorda il pulcino di
Calimero. Quindi ho optato per la versione inglese e tanti cari saluti!
-
Mondo per
pochi eletti: no,
assolutamente no. Rowena non era una pazza esagitata fan dei Purosangue. Lei
parla di “mondo per pochi eletti”, ma dal punto di vista magico e
intellettuale, non per quanto riguarda lo status di sangue. Capisce troppo
tardi che tutti gli sproloqui di Salazar erano in realtà un tantino più
“fanatici”. Lei, comunque, secondo me se la tirava tantissimo almeno quanto
lui, se non di più.
-
La Camera: ebbene sì, siori e siore, abbiamo un piccolo assaggio degli albori della
famigerata Camera dei Segreti. Giuro di essermi documentata tantissimo su di
essa e sulla storia di Salazar, e fondamentalmente ci viene raccontato in
maniera molto vaga solamente che lui litiga con tutti e se ne va da Hogwarts, lasciando come regalino la suddetta Camera. Non è
detto che non ci stesse pensando da tempo, però, e ciò mi ha dunque permesso di
spaziare un po’ con la fantasia, senza però entrare in contrasto con il Canon.
-
Salazar
“legge” e “guarda dentro”: queste
espressioni hanno una doppia valenza. Possono tranquillamente essere intese in
senso metaforico. MA, se ben ricordate, Salazar era un esperto Legilimens (tant’è che è stato lui a “insegnare” la Legilimanzia al Cappello Parlante), quindi quelle
espressioni potrebbero essere intese anche in senso “magico”. Mi piaceva
giocare sul doppio senso della questione :D.
-
“Gli altri
due”: sono, ovviamente, Godric e Helga/Tosca. Me li immagino, loro due più Rowena,
a guardare il povero Salazar andarsene via e seguirlo con lo sguardo
insistentemente per essere sicuri di liberarsene davvero. #SaveSalazarSaveTheWorld
Buona lettura,
July
RIFERIMENTI:
- “Antico lignaggio” e “intelletto più
puro”: provengono dalla canzone del
Cappello Parlante presente in “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”. Ovviamente,
il primo viene utilizzato nella parte dedicata a Serpeverde,
il secondo in quella dedicata a Corvonero;
- “La superbia precede la caduta”
da
“Libro dei Proverbi”, testo contenuto nella Bibbia.