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Autore: quizasvivamosefp    27/12/2017    0 recensioni
"... Il mondo merita di vedere quello che vedo io... di vederti come ti vedo io... nessuno splende di più... avrai o meno la parte… ci saranno molti altri ruoli da interpretare.
Sei una stella, Kurt Hummel.
E quando sei sul palco per esibirti, se la luce più brillante dell’intera galassia”....
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Kurt uscì sul grande palco, le luci lampeggiarono e si accesero, i riflettori furono puntati e lo trovarono mentre si incamminava verso il centro.

Il sipario si sollevò piano dietro di lui mentre la musica del numero di apertura iniziava a suonare, forte e trionfante.

Si voltò lentamente verso il pubblico, inspirando profondamente per poi espirare.

“Salve”, pensò le parole erano facili.

“Salve... il mio nome è… no ricomincia “disse tra se .

Erano quelle le parole giuste?

Era questa la canzone giusta?

 Passò la mano sulla cravatta del suo costume, lisciandola e raddrizzandola.

Poi prese un respiro profondo, sentendo i suoi polmoni espandersi, ed aprì la bocca per cantare ma…

Non ne uscì nessun suono.

Alzò le mani e si strinse la gola, annaspando, ma ancora non ne uscì alcun suono.

Kurt, all’improvviso, si sentì vacillare, la testa cominciò a girare ed il pubblicò si trasformò in ombre e nebbia davanti a lui.

Si sentì svenire… sprofondare…

Kurt aprì gli occhi, sbattendo le palpebre velocemente ed alzò lo sguardo sul soffitto della stanza buia.

Un braccio era appoggiato pesantemente sul suo stomaco, una mano sopra il suo petto nudo.

Kurt voltò la testa verso l’uomo che russava leggermente e gli tolse un riccio dalla fronte, che , ostinatamente, ricadde non appena spostò le dita.

La mente di Kurt era ancora scossa dal sogno, e , per quanto tentasse, sapeva che non sarebbe stato in grado di riaddormentarsi, così spinse gentilmente Blaine per svegliarlo.

“Buongiorno” disse burberamente Blaine, stiracchiando le braccia e liberando Kurt dalla sua stretta.

Si sollevò a sedere facendo vagare lo sguardo assonnato fin quando gli occhi non gli caddero sull’orologio.

“Mi sono svegliato a causa di un incubo... e non riuscivo più a riaddormentarmi” disse Kurt, “ mi dispiace che è così presto”.

“… si ... okay...” disse Blaine sbadigliando, “ stai bene?”

“É stato un sogno assurdo... è il terzo questa settimana…  non credo di essere mai stato così nervoso per un’audizione in tutta la mia vita”.

Kurt si passò una mano tra i capelli.

“È perfettamente normale sentirsi così… la tensione fa bene, giusto?” disse Blaine, “ cerca di rilassarti… so che te la caverai alla grande” appoggiò le mani sulla spalle di Kurt e gliele massaggiò per sciogliere la tensione, facendo sentire Kurt un pò più rilassato.

Le ultime settimane erano state piuttosto difficili per Blaine, mentre Kurt si preparava per una della più importanti audizioni della sua vita.

Blaine era abituato al Kurt compulsivo-ossessivo- che andava avanti ed indietro- borbottando tra se ormai, ma non lo aveva mai visto così prima d’ora.

Questo provino era per uno spettacolo a Broadway.

La posta in gioco era più alta che mai, ed un ruolo su un palco così rinomato di New York in uno show così amato poteva mettere a repentaglio la carriera di Kurt.

Blaine poteva praticamente vedere lo stress irradiare dal corpo di Kurt, la sua ansietà era tangibile, e se si fosse avvicinato troppo sarebbe stato risucchiato dalla nuvola nera, senza sapere se sarebbe morto o se sarebbe stato in grado di uscirne in qualche modo.

Così Blaine faceva tutto quello che poteva per ridurre lo “stressometro” di Kurt di qualche tacca,  dal preparargli un bagno caldo e terapeutico, di preparargli il tea la mattina e la sera, praticamente servendolo e riverendolo.

Per la maggior parte aveva funzionato, e Blaine aveva evitato la zone pericolose, restando a galla mentre teneva Kurt relativamente calmo.

Ma più il fatidico giorno si avvicinava, nulla di quello che faceva Blaine funzionava più.

La goccia che fece traboccare il vaso e fece uscire dai gangheri Kurt fu la cosa più assurda che si possa immaginare e sarebbe stata ridicola se Blaine non avesse saputo bene che la rabbia e la frustrazione di Kurt, anche se indirizzata male, fossero davvero reali.

“Sai che i miei calzini vanno a sinistra nel cassetto non a destra! Dio Blaine, sembra che tu stia cercando di sabotarmi!”

Kurt stava ribollendo, il suo viso era diventato di un intenso color scarlatto, e Blaine rimase fermo a guardarlo sbalordito mentre diventava un Vesuvio umano, un meraviglioso disastro.

Essergli di intralcio poteva causare danni collaterali, così Blaine rimase piantato al centro dell’appartamento mentre Kurt si infuriava attorno a lui, gettando all’aria abiti e i cuscini del divano in tutte le direzione urlando quello che considerava le peggiori assurdità.

Blaine pensava di non aver nemmeno mai sentito frasi tipo “ insopportabili rospi” e "vorrei dirgli di a sedere sulla punta dell’Empire State Building”.

Blaine avrebbe voluto dirgli “Sembri un pazzo in questo momento” e voleva dirgli “ questo non sei tu.. hai bisogno di fermarti”, ma sapeva che era meglio non aggiungere altra benzina al fuoco se voleva che Kurt si calmasse.

Così rimane lì, la mascella serrata e le braccia incrociate, accettava tutto, permettendo a Kurt di sfogare tutta la sua rabbia, di lasciare che buttasse fuori tutto quello di cui aveva bisogno.

Perché alla fine, Blaine sapeva questo… anche se faceva lo stesso male, poteva farsi scivolare via tutto.

Kurt non intendeva nessuna della cosa che diceva, e, nonostante tutto, Kurt lo amava.

“Mi stai almeno ascoltando?!” quasi starnazzò Kurt, il respiro pesante e gli occhi lucidi per le lacrime.

“Kurt…”

Kurt scosse la testa, serrò la mascella ed i pugni , e fissò Blaine.

Fece qualche passo indietro, aprì la porta del loft con più forza del necessario, la porta traballò nel binario, e poi uscì dall’appartamento infuriato.

E poi… ci fu un silenzio di tomba.

Blaine aspettò pazientemente che Kurt tornasse a casa, perché era tutto quello che poteva fare.

Più tardi in serata, la porta del loft si aprì lentamente, e poi chiuse con gentilezza.

Blaine alzò lo sguardo per incontrare gli occhi di Kurt, la rabbia smaltita, colpevole ed avvilito.

Aveva bisogno del suo permesso, aveva bisogno di sapere che Blaine stava bene e che lo aveva perdonato e, con il semplice gesto di Blaine di dare delle piccole pacche al cuscino accanto a lui invitandolo a sedersi sul divano, Kurt capì che tutto sarebbe andato bene.

“Mi dispiace” Kurt alla fine parlò, tirando su le gambe sul divano e stringendo le ginocchia al petto, “ non intendevo nulla di quello che ho detto”.

“Lo so” rispose Blaine senza alzare lo sguardo dall’oggetto poggiato sul suo grembo.

Accarezzò la copertina di plastica della pagina e Kurt abbassò lo sguardo per vedere meglio quello che Blaine stava sfogliando così attentamente.

“Ci sto lavorando da un po’ “ disse Blaine.

Mentre Blaine sfogliava lentamente le pagine dell’album dei ricordi, Kurt esaminò con attenzione le fotografia.

“Sono tutte mie foto”

Blaine annuì.

Poggiò l’indice su una delle foto di Kurt in costume d’epoca.

“Questa è della serata di apertura di “ Les Misérables”.

Potresti non aver ottenuto il ruolo da protagonista, ma hai rubato la scena... e l’intero spettacolo secondo me”.

Ne indicò un’altra. 

“ E questa è stata fatta la sera dopo il successone al senior showcase. Penso che la ragazza che si è esibita dopo ti te, ha odiato doverlo fare”  Blaine rise dolcemente.

“Sono stati i momenti più belli di tutta la mia vita, fare questi spettacoli”  rifletté Kurt, tra se.

“E... hai un talento naturale... ed è per questo che te la caverai alla grande durante l’audizione domani.

Il mondo merita di vedere quello che vedo io...di vederti come ti vedo io... nessuno splende di più... avrai o meno la parte… ci saranno molti altri ruoli da interpretare.

Sei una stella, Kurt Hummel.

E quando sei sul palco per esibirti, sei la luce più brillante dell’intera galassia”.

Kurt prese un respiro tremante ed espirò pesantemente, cercando di trattenere le lacrime che stavano minacciando di uscire.

“Grazie Blaine… non so cosa fare senza di te”.

Sollevò una mano per poggiarla gentilmente sul volto di Blaine e lo guardò fisso negli occhi, “  dimostrerò loro, domani, che Kurt Hummel è qualcuno non facile da dimenticare”.

Pressò le labbra contro quelle di Blaine, allontanandosi un pò con un sospiro, ma Blaine inseguì le sue labbra per baciarlo con più fervore, lasciando che l’album fotografico scivolasse via dal suo grembo e di lato al divano mentre si spostava e si voltava verso l’uno attorno al quale aveva costruito tutto, in cui credeva così risolutamente e di cui era così fiero.


Kurt pressò le mani contro le doppie porte, prese un profondo respiro , poi spingendole entrò.

Ieri, si era sentito piccolo, come se stesse soffocando a causa della pressione che lo stava investendo, i “ e se fosse”, i dubbi, e la costante paura di fallire, ma oggi entrò in quell’edificio con una rinnovata sicurezza ed il fuoco nei suoi occhi.

A testa alta, fece dei passi da gigante, sfilando davanti alla commissione per il casting , e si fermò quando raggiunse il centro della stanza della prove, posizionandosi al centro, in piedi ed a testa alta.

“Buon pomeriggio”  i suoi occhi esaminarono i volti delle persone sedute di fronte a lui, “ sono Kurt Hummel  e faccio l’audizione per il ruolo di…”


La gente si riversava nel teatro, correndo avanti ed indietro, e Blaine e Santana passarono con difficoltà tra la folla, volendo trovare i loro posti tempestivamente.

Kurt aveva fatto del suo meglio per procurare loro dei posti in platea centrali e di fronte al palco.

Quelli che alla fine aveva trovato non erano molto vicini , come aveva sperato, ma era comunque molto difficile trovare dei posti nella stessa fila per uno spettacolo importante.

Sebbene avesse invitato tutto il gruppo del McKinley solo qualcuno era riuscito a venire, ma Kurt era felice lo stesso.

Quando Blaine raggiunse la fila giusta , fu salutato da tre volti sorridenti, di cui ne riconobbe solo uno dalle foto e dalle telefonate via Skype: Rachel Berry.

“Santana!” disse una delle tre donne, un sorriso ampio e luminoso sul suo viso.

Si alzò dalla sedia e tirò Santana in un abbraccio.

“È bellissimo rivederti , Mercedes”

“Hey! Tu devi essere Blaine” disse un’altra ragazza.

“Quella è Tina” lo infirmò Santana.

Blaine le salute e sorrise, sentendosi incredibilmente fuori posto in quella riunione di amici del liceo.

“È bellissimo incontrarti finalmente di persona, Blaine Anderson” disse Rachel, chinandosi per stringere la sua mano, “ abbiamo un sacco di tempo per parlare dopo, il sipario si aprirà tra dieci minuti” aggiunse, in tono d’avvertimento fissando il resto del gruppo.

Una volta che tutti furono seduti e sistemati, Blaine notò una sedia vuota tra Rachel e Santana.

Si chiese se stavano ancora aspettando qualcuno, ma, quando lo chiese, tutto quello che ottenne fu un’alzata di spalle ed un “  dovrebbe essere il modo di Kurt di tenere me e Rachel separate” , detto in modo sommesso da Santana al suo orecchio.

Non riuscì a capire se Santana scherzasse o meno.

Ma sapeva che tutti sapevano che Kurt non avrebbe sprecato un posto così importante, soprattutto per una cosa così assurda, e che era stata riservata per qualcuno che stavano aspettando e che forse non ce l’aveva fatta a venire.

Quando mancavano solo pochi minuti all’apertura del sipario, una ragazza alta e bionda, dagli occhi luminosi  passò tra la fila , scusandosi ancora ed ancora fin quando non raggiunse il gruppo.

Tutti alzarono lo sguardo e le sorrisero, ma non c’era più tempo per chiacchierare, così la ragazza si sedette in quello che prima era il posto vuoto.

Blaine poté sentire Santana diventare sempre più tesa accanto a lui, e si chiese chi fosse la nuova venuta.

Durante lo spettacolo, Blaine vide la bionda chinarsi e sussurrare qualcosa a Santana che era visibilmente a disagio, ma piano piano si rilassò sempre più.

Blaine la sorprese perfino a sorridere ad un certo punto 

Blaine stava seguendo distrattamente lo spettacolo ,le interazioni velate e per lo più silenziose che stavano accadendo accanto a lui stavano avendo il sopravvento; ma quando Kurt salì sul palco, Blaine dimenticò immediatamente di essere in un affollato teatro di Broadway e che ci fosse qualcun altro al mondo.

Aveva occhi solo per Kurt.

Kurt poteva non essere il protagonista, e poteva essere nella compagnia solo per un piccolo ruolo, ma, per quel che riguardava Blaine, Kurt era la parte migliore di tutta l’intera produzione.

Non era mai stato così orgoglioso di stare con lui.

Durante la canzone d’amore, verso la fine dello spettacolo, qualcosa catturò la sua attenzione così si voltò per vedere Santana, le sue dita erano intrecciate a quelle dell’altra ragazza.

Aveva avuto qualche teoria, ma ora era quasi sicuro di aver avuto ragione, la ragazza doveva essere quella Brittany che Santana gli aveva menzionato una volta e di sfuggita.

Non poteva essere sicuro di cosa questo potesse significare ancora, ma, mentre le guardava, sentì una sensazione di calore inondare il suo petto così si ritrovò a sorridere.



Kurt saltò la festa ufficiale del cast e suggerì a tutto di uscire insieme a festeggiare, ma in realtà non lasciò a nessuno altra scelta.

Così trascinò tutto nel suo bar preferito della città.

Una volte che si sistemarono ad un tavolo e furono pronti per ordinare, Santana divenne di nuovo nervosa, e, 5 minuti dopo, si scusò.

“Non mi sento molto bene stasera… sei stato grande, Hummel, ed anche se amerei rimanere per aggiornarmi su tutti voi e giocare al “chi è meglio di chi” ... credo che passerò.”

Santana non diede tempo a nessuno di protestare prima che si dirigesse verso la porta, i tacchi che ticchettavano mentre andava via.

Brittany la guardò andar via in silenzio, apparendo assolutamente avvilita.

“Va tutto bene… lasciala andare” disse Kurt, allungando una mano per fermare Rachel che si era alzata arrabbiata.

Rachel si risedette e incrociò le braccia al petto.

“Ma non è giusto che abbia scelta stasera, la tua sera, per attirare tutta l’attenzione su di se”

Nel frattempo, Mercedes parlava sottovoce con Brittany, in lacrime, che annuiva in risposta.

Poi le poggiò una mano su un braccio e le disse.

“Raggiungila.”

Brittany si morse il labbro ed annuì di nuovo.

Poi andò via.


Blaine e Kurt entrarono nel loft, inciampando tra loro, stretti l’un l’altro , ridacchiando e trascinandosi in giro abbastanza rumorosamente.

Si bloccarono quando qualcosa attirò la loro attenzione e fissarono il divano occupato.

Brittany spalancò gli occhi e portò un dito alle labbra, indicando la ragazza pacificamente addormentata tra le sue braccia.

Passò le dita snelle tra i capelli corvini di Santana e poi appoggiò il mento sulla sua testa prima di richiudere nuovamente i suoi occhi.

I due uomini si scambiarono un tenero sguardo e poi Kurt afferrò il polso di Blaine, tirandolo verso la loro camera da letto, in punta di piedi.

Kurt iniziò a spogliarsi, lasciandosi cadere sul letto, ma Blaine si prese il suo tempo per sciogliersi il papillon , la mente altrove.

Aprì la tenda che separava la stanza dal salotto giusto un po’ e guardò di nuovo le due ragazze.

“Blaine” lo chiamò Kurt, dando una pacca al materasso accanto a lui, “ Vieni a letto”.

Blaine si voltò verso Kurt, un sorriso sulle labbra.

Si voltò di nuovo a guardare le due donne per l’ultima volta e poi chiuse le tende.


NOTE

E siamo alla 6 parte di "With a cherry on top"

Link all'originale http://archiveofourown.org/works/2121012
   
 
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