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Autore: Starlow632    28/12/2017    1 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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ATTENZIONE: GORE E SPLATTER! (aka VIULENZAH!)

 

Velocemente, Dimaleck affondò le sue chele nella schiena del Conte e lo fece schiantare lungo un edificio di mattoni. E non fu tutto. La creatura procedette con l’aggrappargli il mantello e farlo volare in aria.

Blumière si ritrovò di faccia a terra sul freddo cemento della strada. Il suo senso dell’udito venne a mancare e ben presto, anche la vista. Cadde così in un sonno profondo e tutto divenne nero.

Ciò che accadde in seguito fu inaspettato. La voce gentile della sua donna amata esplose nella sua mente e cominciò a farsi strada nell’oscurità. Aprendo gli occhi, vide Farfalà che gli sorrideva. Stava farfugliando qualcosa, ma il Conte non riusciva proprio a capire, allorchè lei si inginocchiò e gli accarezzò una guancia.

'Blumière, devi alzarti. I tuoi amici hanno bisogno di te.'

Le sue parole sembravano emettere un’eco potente nella testa di Blumière. Ma è reale tutto questo?

‘Per favore, svegliati, devi aiutarli. Non lasciarti vincere dal fantasma del tuo passato. Alzati e lotta, mio amato Blumière.’

Molti altri echi sfondarono la sua coscienza.

'Riesci a sentire, amore mio? Mario e Luigi sono in serio pericolo. Devi aiutarli."

Tutto ad un tratto, il mondo in cui si trovava e Farfalà cominciarono ad offuscarsi. Il Ghastium ferito perse la sensazione della mano sulla sua guancia e iniziò a sentire altre voci sempre più forti. Presto, sentì solo un’altra singola parola dalla sua amata.

'…Svegliati.'

Blumière aprì di colpo gli occhi. Sorprendentemente, si sentiva molto meglio di prima e sedendosi, notò che le sue ferite erano miracolosamente guarite. Dopo qualche secondo, sentì delle urla, si girò di scatto e vide Mario e Darla. Mario e Luigi avevano fatto il possibile per impedire che il Conte, in stato di incoscienza, venisse divorato dalla creatura disegnata.

Senza indugiare, Blumière si rialzò dal pavimento di cemento. Il sogno l’aveva messo in sesto e gli aveva donato una forte carica. Al giusto momento, il Conte salì sulla testa della creatura per colpirla sulla testa con lo scettro. Purtroppo, però, Dimaleck si accorse della sua presenza e, con un forte movimento del capo, lo scaraventò in aria, ma fortunatamente il Conte riuscì a restare in aria e riavvicinarsi al mostro.

Dal basso, gli altri vedevano due creature di diversa grandezza scontrarsi frontalmente fino al completo esaurimento fisico. Gli attacchi magici che scagliavano erano praticamente sincronizzati. Molte volte Blumière rischiò di essere colpito, ma rimediava puntualmente con un flip tra le dimensioni. Anche il mostro disegnato non era messo meglio: era continuamente colpito da incantesimi e colpi di scettro.

"Sembra che si stiano ammazzando a vicenda!" Urlò Luigi.

"Darla, portami lassù, ci penso io!"

"Ma che dici, Mario? Non possiamo interferire, ci metteremmo in pericolo!”

Emettendo un rumore simile a quello di un osso che si rompe, Dimaleck attaccò la mano di Blumière che aveva lo scettro. Del sangue viscoso cadde a terra e il Conte gridò dal dolore. Per impedire di ritrovarsi con una sola mano, lasciò stare lo scettro, il quale fu usato dal mostro per scaraventare nuovamente il Ghastium sul cemento.

"BLUMIERE, RIALZATI!" Gridò Mario scoraggiato.

"Signor Ghastium, deve rialzarsi!"

"Altrimenti Farfalà ci spezza in due!" Urlò Luigi.

Gli altri due lo fissarono con sguardo incerto.

"Perchè mi guardate così? Cazzuta com’è lei, lo farebbe!"

Bumière, purtroppo, non era in grado di ascoltarli. Il sangue scorreva liberamente tra i capelli e il suo viso bluastro. I suoi occhi erano chiusi e il monocolo era finito chissà dove. Dimaleck gettò lo scettro in aria e ruggì vittorioso con la bava alla bocca. Osservando il suo futuro pasto, esplose in una risata.

"BLEH HEH, HEH, HEH, BLEAH!"

Quella risata fece risvegliare Blumière. Girandosi di scatto, il Conte vide di nuovo il mostro e realizzò che non era solo un mostro disegnato, ma la personificazione del cuore e dei desideri del Conte Cenere. Solo in quel momento comprese il significato di quel sogno: il suo nemico era il fantasma del suo passato. Blumière guardò negli occhi Dimaleck a pugni serrati.

"Questa sarà la mia ultima sconfitta, demone!” Gridò Blumière estraendo la punta del suo scettro dal cemento, “Ti ridurrò in poltiglia!”

Dimaleck rise nuovamente e volò diretto verso Blumière. Il Ghastium però non si mosse, in quanto volle aspettare che il mostro si avvicinasse ancora di più (nonostante le grida incessanti dei suoi compagni di viaggio che lo imploravano di non suicidarsi così stupidamente).  

All’ultimo secondo, a sorpresa di tutti, Blumière sferrò il suo colpo fatale. Mario, Luigi e Darla assistettero allo spettacolo in completo shock. Il Conte infilò la punta dello scettro nel cranio del mostro facendo schizzare materia cerebrale e sangue a fiotti dagli occhi e la bocca.

A quel punto, Dimaleck cominciò a gridare e tremare. Di certo avere uno scettro nel cranio non era un toccasana per la salute. Una cascata di sangue fuoriuscì dalla sua bocca. Scattando in tutti i modi possibili, non riusciva a migliorare la situazione. Le sue urla erano così raccapriccianti che gli altri si sentirono costretti a tappare le orecchie. Data la mancanza di una parte del cervello, Dimaleck procedette col staccare il collo dal resto del corpo facendo schizzare sangue per tutto il circondario. Dopo qualche minuto, Dimaleck cadde sul terreno tremolante…fino ad arrestarsi del tutto.

Blumière rimase parecchio scosso da quanto era appena accaduto. Il suo cuore batteva all’impazzata. Dopo qualche minuto di suspence, il Conte sfoggiò un largo sorriso e alzò i pugni al cielo in segno di vittoria gridando “Hurrà!”. Anche Mario, Luigi e Darla sorrisero per poi raggiungerlo.

Tornando alla torre di Castel Dimensio, Ren era rimasta alquanto sconcertata per la proposta di Dimensio. L’aveva chiamata Darla? Voleva parlare con lei di ricordi condivisi? Non ci stava capendo più niente, ma nonostante ciò, ascoltò con attenzione ciò che il mago aveva da dirle.

"Darla, io e te abbiamo vissuto le più stravaganti disavventure. Quando il Conte Ashtros mi separò da te, persi completamente il senno. Ho speso gran parte della mia vita a cercarti ed ora, finalmente, ti ho di nuovo con me. Qualunque cosa Ashtros ti abbia fatto per cancellarti la memoria, ti aiuterò a ricordare. Guardami…”

Il giullare pose le proprie mani ai due lati del viso della ragazza per costringerla a guardarlo negli occhi. Sembrava volesse far ricordare qualcosa alla fangirl, un qualcosa di cui non ne aveva proprio idea.

"Eri destinata ad essere la mia sposa. So perfettamente che allora eravamo troppo giovani per comprendere cosa fosse l’amore, ma ora…penso di avere ben chiare le idee. Io, Dimensio, chiedo la tua mano, mia amata Darla. Forse, con la nostra unione ricorderai tutto ciò che è stato perduto.”

"…Dimensio…sono veramente lusingata, ma io non sono Darla.” Sussurrò Ren col cuore a pezzi.

"Ma cosa dici? Sei una Senza Faccia come me. Il tuo viso e i tuoi occhi sono uguali ai miei! Hai la giusta personalità, devi essere Darla!”

Ren scoppiò in lacrime. Per tutto questo tempo aveva creduto che Dimensio l’avesse amata per quella che era, ma la crudele verità era che l’aveva amata solo perché credeva fosse Darla. Odiava a morte Darla perchè la prendeva in giro continuamente per vestirsi come il mago. Sapere che Dimensio stesse facendo tutto questo per Darla l’ha uccisa dentro.

La ragazza si allontanò di scatto da Dimensio. Il principe era confuso da questo comportamento. Provò a riavvicinarsi, ma lei indietreggiava ancora. La fangirl cominciò a piangere più forte.

"Dimensio…per tutto questo tempo…hai creduto che fossi Darla?" Ren lo guardò negli occhi, “Hai pensato che fossi quella tizia verde che gestisce il ristorante? Rispondimi, Dimensio…” Cominciava a singhiozzare tra le parole, “…ma io non sono Darla. Non sono neanche una Senza Faccia.”

"Cosa intendi? Certo che sei una Senza F-"

"STAI ZITTO, DIMENSIO!" Le urlò contro, "…non dire più niente."

Prese una manica del suo costume e la usò per asciugare le lacrime. Quando guardò nuovamente Dimensio, notò che la sua espressione era cambiata: era sconvolto. Metà del trucco della ragazza era andato, mettendo in mostra il suo vero volto. Il sogno del principe di aver finalmente ritrovato Darla si era trasformato in un orribile incubo. Vedere il suo sguardo la demoralizzò ancora di più.

"Mi dispiace, Dimensio. Ti amo con tutta la mia anima e tutto il mio cuore. Farei qualunque cosa per te. Morirei per te! Ma a quanto pare, questa cosa non ha più senso. Non penso di meritare più di stare con te.”

La cosplayer si fece avanti e gli diede il Libro del Destino, aperto ad una pagina su cui lei aveva disegnato da poco.

"Ti avevo disegnato un altro mostro. E’ persino meglio di Dimaleck. Fai di me ciò che desideri. Non merito di stare più nella tua gloria perché penso di essermi approfittata di te.”

Dimensio non sapeva più cosa pensare. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla ragazza sofferente. Dopo un lungo sospiro, diede uno sguardo al disegno: un pupazzo a molla dall’aspetto demoniaco. I suoi occhi passarono dall’essere carichi di tristezza a carichi di odio. Dopo un altro sospiro, fece apparire una piuma d’oca tinta d’inchiostro.

"Mi hai deluso grandemente, cara Dimensia. Approfittarsi del proprio padrone è alto tradimento…però, non desidero distruggerti o darti il game over. Desidero solo che tu soffra. Per come sei adesso, non potrai mai sconfiggere i fratelli Mario…”

Dimensio cominciò a scrivere in cima al disegno il nome “Renèe”.

"Il tuo nome si scrive con due E, dico bene?”

"Corretto, mio signore." La ragazza non osava alzare lo sguardo.

"…Ecco…per essere stata fedele ai miei ordini risparmierò la tua vita…ma per la tua incoerenza cambierò totalmente la tua forma. Finchè vivremo entrambi, non desidero più vederti.”

"Capisco…ma ciò non mi farà smettere di amarti, Dimensio.”

"Lo so bene…" Dopodichè chiuse il libro.

Cominciò istantaneamente. Il corpo di Ren era invaso dal dolore. Le lacrime scorrevano liberamente sul suo viso mentre si spaccava la pelle. Ad ogni cambiamento, la ragazza urlava sempre di più. Dimensio assistette solo ai momenti iniziali del processo per poi ritirarsi nella sua camera ignorandola completamente.

"Ti chiamerò quando ne avrò bisogno…prima d'allora…voglio restare solo.”

 





 

 

ANGOLO DELLA PSICOPATICA

EHHHHHH NON VE L’ASPETTAVATE, VERO?
HIHIHI, eccovi il regalo dell’anno nuovo: il capitolo intero XD.

Ci vediamo all’anno nuovo, come due mattoni messi insieme per costruire un edificio! (cos?!)

CIAO! AHAHAHA

  
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