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Autore: Le_FF_di_Max_Casagrande    28/12/2017    1 recensioni
FF INTERATTIVA. ISCRIZIONI CHIUSE.
Se volete far partecipare il vostro personaggio, seguite le regole del primo capitolo!
Dal primo capitolo:
Kuromaru Daiki ancora non riusciva a crederci: era riuscito a passare l'esame e ad entrare alla UA. E a dirglielo era stato lo stesso simbolo della pace, Deku! Il suo cuore continuava ad accelerare di battito, sapendo benissimo che i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi di lui.
Sì... lo sarebbero.
Andò in cucina. Non aveva molta voglia di cucinare. Prese un ramen istantaneo e, dopo aver messo l'acqua, lo infilò nel microonde, osservando la scodella in plastica dura girare su sé stessa. Sapeva che qualcosa non andava. Non sapeva perché si fosse iscritto a quella scuola o cosa avrebbe fatto. Sapeva una cosa, avrebbe dovuto uccidere tre persone: All-for-One e All-Might. Certo, gli avrebbe chiesto spiegazioni, ma era più il tipo che prima spara e poi fa domande.
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Lei ha ordinato dieci pizze miste?- domandò l'uomo dall'altra parte.
-Sono 15000 yen.- fece eco un secondo dalla voce molto simile.
"Non solo vogliono entrare in casa, ma vogliono anche derubarmi! Che prezzo è 15000 yen per dieci pizze di Domio's?" pensò il ragazzo tra sé e sé, avvicinandosi alla porta. Dietro di lui c'erano ancora Haruka, decisamente spaventata, Hito e Aki, pronti in qualsiasi momento a combattere.
-Sì, le ho ordinate io. Entrate, prego, prendo il portafogli.-
Appena il tempo di aprire la porta e una gigantesca ondata d'acqua si abbatté sui due, riversandosi su tutto il corridoio e facendogli perdere i sensi.
-Grandissima Haru.- sorrise Aki, tirandole una leggera gomitata, per poi voltarsi verso Kuro, che sembrava decisamente terrorizzato. -Ehi, va tutto bene, non ti faranno del male...-
-Ma che vuoi che me ne importi di due villain qualunque, penso più al fatto che dovrò ripagare la moquette, i sussidi non fanno miracoli!-
-Io tolgo l'acqua da qui, voi andate a vedere cosa succede.- suggerì la ragazza mentre piccole gocce d'acqua si sollevavano da terra. I tre scesero le scale tre gradini alla volta, senza aspettare nulla prima di aprire il grande portone.
-Ragazzi, andate da lui.- ordinò Kuro. Aveva già avvistato due villain, uno a destra e uno a sinistra della strada.
"Vogliono dividerci... ma come mai? Sanno di poterli battere in ogni caso..."
-Ehilà, tu devi essere... ehm... vediamo... ce l'ho sulla punta della lingua...-
-Non si dice "ce l'ho sulla punta della lingua", si dice disnomia.- corresse il ragazzo avvicinandosi e facendo roteare il braccio, riscaldando la spalla.
-Potresti stare simpatico al mio amico Vector.-
-Non siamo amici!- urlò l'uomo dall'altro lato, il cui volto era coperto da una maschera a forma di volpe. Ne aveva già vista una da bambino, la davano in omaggio alle fiere. Il suo avversario, invece, aveva gli occhi coperti da una maschera da sciatore blu e un passamontagna copriva la parte inferiore del viso. A nascondere la testa c'era un casco, sempre nero, simile a quello usato nella speleologia.
-Cosa volete?-
-Perché dovrei risponderti?- domandò a sua volta, mentre due sue esatte copie gli apparivano ai lati. -Un furbone come te avrà capito cosa sono in grado di fare.-
-Puoi creare copie di te stesso?-
-Esatto, dieci punti per Grifondoro! Comunque, ci interessano tre... no, quattro di voi. Vi saremmo grati se veniste con noi senza fare resistenza, soprattutto tu, Quirk-less.-
-Ehm... facciamo così: voi andate alla polizia a costituirvi e io, in cambio, non vi faccio il culo.- sorrise Kuro togliendosi la maglietta.
-Chissà come mai, ma non mi aspettavo funzionasse...-
-Ha mai funzionato?- domandò sorpreso il ragazzo, mentre due braccia gli bloccarono le sue. -Ma cosa?-
-Ottimo tempismo, Dish.-
-È tutta fortuna.- sospirò l'individuo alle sue spalle sbattendo il ragazzo a terra. Subito dopo arrivarono altri cloni a dare man forte, impedendo allo stesso di muoversi o rialzarsi. -Perché vuoi diventare un Hero?- domandò l'uomo che Kuro ipotizzò si chiamasse Dish. Si copriva il volto con la mano, che sembrava essere una sua maschera perfetta. Era decisamente magro mentre i capelli neri non troppo lunghi si muovevano con il leggero vento che quella sera soffiava senza troppi problemi.
"Maledizione... non riesco nemmeno a guardarlo in faccia..."
-PERCHÉ?!-
-Non saprei, perché ti vesti di nero? È una moda tra villain copiarmi i vestiti?-
-Dish, entra dentro insieme ad un po' dei miei, io resto qui con questo piccoletto.-
-Piccoletto?-
 
Hito si era trasformato. Era contento che la sua corazza fosse ricresciuta, anche se fu comunque doloroso. Aki, al contrario, era sempre pronta in qualsiasi momento ad usare il suo Quirk, cercando di capire le intenzioni degli altri.
-Vieni.-
All'improvviso Hito cominciò a scivolare, come se la gravità fosse cambiata e stesse cadendo verso quel villain, appostato sopra il furgoncino rubato da lui qualche ora prima, con la stessa semplicità
-Hito!-
Le portiere si aprirono per poi richiudersi subito dopo, intrappolandolo all'interno.
-Ed uno è andato...-
-Maledetto!-
-Andiamo! Fammi qualcosa! Non c'è nulla che la tua telecinesi di basso rango possa muovere e il tuo Quirk è tremendamente inutile negli scontri. Puoi solo scegliere se ricevere i miei colpi o sparire come una codarda.-
-Vabbè, pensavo peggio...- sospirò Kuro avvicinandosi. Dietro di lui non c'era nessuno. -Ecco cosa succede a chiamarmi piccoletto.- sussurrò in un sorriso.
-Tu devi essere Daiki.-
-Volete me e Hito. Quindi ora che siete saliti suppongo che siate andati a prendere gli altri due più forti della classe. Quindi starete cercando Yue e Haruka... E credo che siate venuti qui prima del torneo per poter rapire anche il vincitore dello stesso, per poter ottenere i migliori studenti all'interno del vostro piccolo gruppo di disagiati...-
-Complimenti, sembri essere più intelligente di tutti gli altri messi insieme.-
-Furbizia, ma grazie per il complimento. Comunque, devo chiederti di lasciar andare il mio amico, a meno che tu non voglia fare una fine decisamente più dolorosa di quella da te preventivata.-
-Sei furbo, non forte, non puoi battermi.-
-Allora perché dovreste rapirmi? Uno dei quattro obiettivi dovrei essere io, no?-
-Sei come Higashikata, uno dei piani alti ti vuole e noi seguiamo soltanto gli ordini.-
Shion? Perché mai avrebbero voluto lei? Non c'erano dei motivi validi. Il Quirk rientrava appena nella media, anche se a parere dello stesso Kuro non doveva essere in quella sezione, quindi...
-Chi sono i piani alti?-
-E perché mai dovrei dirtelo?- domandò impassibile qualsiasi cosa si nascondesse dietro quella maschera. -Ora, entra nel camion.-
Esattamente come fu per Hito, il ragazzo cadde in avanti, come se fosse in piedi su uno scivolo mentre le porte del furgone si aprivano.
-La tua non è telecinesi...-
Kuro saltò in avanti, salendo con balzo sul tetto del veicolo, a pochi centimetri dal villain.
-E non sposti neanche la gravità... allora cosa fai?- domandò il con un gancio, che non mancò il bersaglio, facendolo cadere a terra. -Non è che controlli i vettori? Ho visto un anime con uno che controlla i vettori. Sarebbe figo come avversario.-
-Ma... tu... avevi perso il Quirk!-
-Sì, ma è anche vero che studio arti marziali da quando avevo cinque anni, quindi non mi faccio intimidire da qualche avversario.-
-KURO!-
Aki fino ad allora era rimasta in silenzio, impedendo a chiunque di intervenire. Il problema era un altro, o per meglio dire, altri: quattro persone tutte uguali stavano portando via Haruka, che sembrava essere svenuta. Kuro si fermò. Li stava guardando attraverso quegli occhiali che sapeva essere inutili. Sopra quel furgone per un sequestro inutile. Stava combattendo contro un villain inutile. Inutile. Il mondo era pieno di cose inutili: gente che si pavoneggia per un Quirk neanche troppo forte, gente che con quei Quirk vuole fare del male, chi si autoproclama un eroe solo perché impedisce ciò. Lui odiava quel mondo, un mondo che non riusciva a capire.
-Fermi.-
L'ordine fu poco più di un sussurro, eppure era abbastanza intimidatorio da fermare i quattro.
-Lasciatela... o vi uccido.-
Le gambe di tutti i presenti cominciarono a tremare. Sentivano come un forte potere uscire dal ragazzo mentre si avvicinava al bagagliaio, scardinando le porte e trascinando l'amico fuori.
-Tempo scaduto.-
I quattro cominciarono a fluttuare nell'aria come il villain che Kuro aveva appena battuto, volando via confusi.
-Sei forte.- continuò la voce. Non si riusciva a capire con esattezza da dove provenisse, e il buio di quella notte non aiutava. Kuro, però, l'aveva già sentita, anche se non ricordava bene dove.
-Grazie.-
-Ci rivedremo.-
Silenzio. Un silenzio da far venire il mal di testa, interrotto solo dalle sirene della polizia in lontananza.
 
Hito e Haruka avevano ripreso i sensi ed erano entrambi seduti su un lettino dentro un'ambulanza. Erano stati tutti interrogati dalla polizia, Kuro escluso. La polizia sapeva già che avrebbe mentito, lo conosceva. Aveva già aiutato molti agenti, in un modo o nell'altro, e loro sapevano che quello era il momento di restituire il favore, omettendo il numero civico nel rapporto. Aki si avvicinò al ragazzo, che era seduto sugli scalini del suo palazzo, senza distogliere lo sguardo dalle sue scarpe.
-Cos'era?- domandò seria. -Kuro, io sono furba quanto vuoi, ma non posso capirlo.-
-Non lo so... magari lo sapessi. So che ho imparato a controllarlo a cinque anni e che prima tutti avevano paura di me... cosa sia non lo so.-
-Power, va tutto bene?- domandò un agente avvicinandosi.
-Sto benissimo.- sibilò lui alzandosi.
-Se ti serve una scorta o qualcuno che resti qui per la notte devi solo...-
-HO DETTO CHE STO BENISSIMO!- sbottò lui voltandosi di colpo. -Stilate solo i vostri rapportini e levatevi dai coglioni!-
Tutti i presenti conoscevano Kuro, e tutti i presenti lo reputavano una delle persone più gentili che si potesse incontrare. Rimasero quindi stupiti quando rispose in quel modo, decisamente poco consono ai suoi modi abituali.
-Secondo te cosa è successo a Kuro?- domandò Hito impacciato.
-Vorrei tanto saperlo.- rispose Shion preoccupata.
Rabbia. Solo rabbia. Ovunque guardasse vedeva solo cose che avrebbe voluto prendere a pugni fino a quando le braccia non si fossero consumate. E invece eccolo, in quell'appartamento. Solo. Era dannatamente solo. Diverso. Sarebbe potuto essere come tutti gli altri, e invece no. Doveva essere così.
Solo. Diverso. Pericoloso.
Ci voleva così poco per fargli perdere il controllo? Haruka. L'immagine della ragazza si fece largo nella sua mente, mentre gli occhi ambra lo fissavano e il cuore incrementava di battito. Sapeva che qualsiasi cosa non poteva esistere tra loro due. Non poteva avere veri amici, altrimenti sarebbero morti. E lui, soprattutto, lo sapeva. Lui aveva fatto una promessa, ma non si aspettava di riceverne un'altra in risposta.
Prese il cellulare, chiamando quel numero che avrebbe dovuto tranquillizzarlo. Doveva farlo.
-Kuro.-
Il ragazzo aveva appena finito di comporre il numero di telefono quando Haruka si era affacciata alla porta del suo appartamento, che si era dimenticato di chiudere. Si fermò all'entrata, con uno sguardo preoccupato.
-Cosa succede?-
-Ho asciugato il pavimento.- sorrise lei, facendo incurvare le labbra anche al ragazzo. -Va tutto bene?-
-Sì... almeno credo... ecco... è solo...-
-Solo cosa?- domandò entrando nell'appartamento dell'amico, raggiungendolo a piccoli passi continuando ad osservare il suo viso puntato sulla finestra, intento a guardare la luna. Tutta la classe A era andata via, erano soli.
-Frustrante. È dannatamente frustrante. Io sono abituato a salvare le persone e mettere i cattivi in difficoltà. Sono abituato a battere gli avversari e non lasciarli andare via...-
-Kuro, loro non sono dei...-
-Quirk-less? Be' io sì, e non riesco a sopportare il fatto di essere così fottutamente debole!- esclamò il ragazzo lanciando con violenza il cellulare a terra. Alzò lo sguardo, osservando Haruka negli occhi per qualche secondo che sembrava essere decisamente più lungo del normale. -Forse è meglio che torni a casa.-
Non aggiunse altro. Si chiuse la porta alle spalle lasciando Kuro solo nel suo appartamento. Prese il telefono fisso, formulando il numero e aspettando qualche secondo prima che la persona dall'altro lato rispondesse. -Preside, ho un piano.-
 
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Come sempre ringrazio Occhi Selvaggi, mia fidata Beta, che continua a correggere i miei capitoli.
 
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E visto che sto diventando più blogger che scrittore, buttiamo in caciara anche Instagram - https://www.instagram.com/max_casagrande_channel/
 
Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P).
   
 
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