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Autore: sofismi    06/01/2018    3 recensioni
Ben Solo non riesce a lasciare andare Kylo Ren, è parte di lui, è un potere di cui non può fare a meno. Ben è ferito, dilaniato, e soffre di un dolore immenso: il dolore provocato dal divario tra luce e buio. Rey potrebbe aiutarlo, ma non appena si sfiorano si allontanano, scappano l'uno dall'altro. Magari è paura, ma nel profondo sanno che è qualcos'altro, qualcosa di troppo difficile da ammettere.
[Disclaimer: I personaggi dell'universo Star Wars non mi appartengono e faccio dei riferimenti alla storia reale e alle scene del film. POSSIBILI SPOILER! ]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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XIII.


 

Siamo ancora uno di fronte all'altro, nessuno dei due sa come muoversi. Penso sia una situazione completamente estranea a entrambi, dopo essere stati abbandonati siamo rimasti da soli, e adesso che siamo qua non sappiamo far altro che stare da soli insieme. Che sia una cosa buona o cattiva, questo non lo so. So che adesso mi sento al posto giusto, e questo mi basta, nonostante abbia ancora molte domande a pesarmi sul cuore. 


"Vieni con me," le dico interrompendo il contatto visivo. Sono stato quasi costretto ad distogliere lo sguardo, cominciavo a sentirmi in imbarazzo e non a mio agio. Ma non era una sensazione brutta, era piacevole essere guardato così, eppure era come se lei mi stesse chiedendo qualcosa che non potevo darle. E che ancora non so cos'è. 


Cammino sicuro davanti a lei per non destare sospetti mentre Hux e due stormtrooper ci passano affianco guardandoci, continuo imperterrito per la mia strada senza nemmeno guardarli. Infondo:non sono affari loro, io sono il Leader Supremo e nessuno può contestare i miei ordini, né le mie scelte. 


Apro la porta della mia stanza e la faccio passare, una volta dentro si siede sul letto e si gira verso di me mentre io chiudo, per poi raggiungerla. 


"E adesso cosa dovremmo fare?" mi chiede preoccupata, "forse dovremmo parlare con Leia, lei sicuramente saprebbe gestire la situazione." 


"Se riuscissimo effettivamente nel nostro intento tradirei il Primo Ordine, sarei condannato per alto tradimento, e tu con me," ragiono ad alta voce, "e non abbiamo nessuna certezza che verrò accolto dai Ribelli come se non fosse successo niente. Anzi: è abbastanza improbabile che mi accolgano come se non fossero morti tutti a causa mia," le dico in preda allo sconforto. "Rey, non sono sicuro che questa sia la strada giusta. Il tuo ragionamento potrebbe anche essere giusto, potremmo sistemare le cose, però siamo in una situazione troppo delicata, ho paura che sia troppo rischioso." Liberare finalmente la mente da questi pensieri mi fa sentire meglio, però penso che così facendo potrei ferirla. 


"Andiamo da Leia, Ben. Saprà come sistemare questa cosa! La Ribellione si fida di lei, se tornassimo tutti e tre insieme non potranno opporsi, né obiettare." Lei è sempre sicura di sé, delle sue scelte ed è sempre fedele ai suoi princìpi. Mentre io non so far altro che mettere in dubbio ogni parola che esce dalla sua bocca a causa di tutte le insicurezze che mi tormentano. Non sono sicuro che parlare con Leia sarebbe una buona idea, sono un po' bloccato perché presentarmi da lei con Rey significherebbe che ho perso: ho ascoltato le sue parole, ho seguito quel barlume di Luce che avevo ancora dentro, e ho seguito Rey. Ho fatto esattamente, parola per parola, tutto ciò che mi aveva chiesto lei. Non voglio mostrarmi così debole, non voglio farle vedere che alla fine ho ceduto, sono troppo orgoglioso. 


"Non lo so, Rey...io mi vergogno." le dico infine. Lei mi si avvicina, siamo seduti sul letto uno affianco all'altra ma ognuno sta guardando in una direzione diversa da quando siamo tornati qui. Mi appoggia una mano sulla gamba, e appena sento che mi sta toccando mi irrigidisco, non sono abituato. Guardo prima la sua mano, poi mi giro verso di lei. 


"Non sei da solo, Ben." 


Ormai mi sono abituato ad essere chiamato così, è come se Ben fosse tornato in vita, ormai è ritornato in superficie. Ed è stata Rey a far sì che succedesse, e non so ancora se essergliene grato oppure odiarla per ciò che mi ha fatto. 


"È tardi adesso, dormiamoci su," le dico mettendomi sotto le coperte. Lei subito mi segue, ma stavolta non si mette sul bordo del letto, mi viene vicina e si sdraia con il viso rivolto verso di me. Sono sorpreso, non mi aspettavo questo cambiamento. L'ho sentita molto vicina sin dal nostro primo incontro ma ho sempre percepito la sua volontà di mantenere le distanze, adesso ha finalmente abbattuto il muro che ci divideva e mi sta chiamando a sé e io non so se seguirla o meno. Il Lato Oscuro è ancora presente dentro di me e mi dice di non farlo, ma è Rey. Lei è Rey, è vero, ma io non so ancora chi sono; lei è qua affianco a me eppure io non so come comportarmi sebbene abbia aspettato questo momento per più tempo di quanto pensassi. 


Alla fine, nonostante l'insicurezza, con un piccolo e impercettibile movimento pelvico inizio ad avvicinarmi, e mentre avvicino anche la parte superiore del corpo faccio scivolare un braccio sotto la sua testa in modo tale da farla appoggiare al mio petto. Tutto è calmo intorno a me, ma non nella mia testa. Con lo sguardo rivolto verso il soffitto continuo a ragionare, ma sono distratto dal respiro di Rey, e dal battito del suo cuore, e alla fine il sonno ha la meglio su di me. Ci addormentiamo così: abbracciati, con i cuori vicini e pieni di preoccupazione e ansia per il futuro. Eppure, in questo momento, ogni emozione negativa sembra scemare, non mi importa di niente se non di lei. Voglio tenerla al sicuro, voglio che sia felice, voglio che stia affianco a me. 



  
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