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Autore: Violetta_    14/01/2018    1 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Una cena disastrosa











Stava morendo di sonno.
La notte precedente non era riuscito a dormire perché era troppo nervoso, tanto che era dovuto uscire dalla sua camera per prendere un bicchiere d'acqua per cercare di calmarsi.
Invece aveva incontrato la vipera che lo aveva innervosito ancora di più.
Si stropicciò gli occhi e sbadigliò.

Il nervosismo era dovuto al fatto che aveva deciso di invitare Matsuri a cena.
Non era esattamente un tipo da ristorantino chic e quella mattina sia Kankuro che Temari avevano detto di avere un impegno per la sera dunque avrebbe avuto la casa tutta per se. Era convinto che quel gesto avrebbe risolto la sua piccola gaffe con la ragazza.

Sentì bussare alla porta.

<< Avanti >>

Era Matsuri.
La ragazza entrò timidamente tenendo un plico di fogli in mano.

<< Buongiorno >>

Gli sorrise e usò un tono dolce ma si capiva che era ancora delusa per quello che era successo.
Gaara, fedele al suo carattere, decise di essere diretto.

<< Ciao Matsuri. Volevo scusarmi per quello che è successo. Non dovevo essere così brusco >>

Lei arrossì e si scostò una ciocca di capelli dal viso.

<< Oh non è necessario... >>
<< Si invece e... >> si mise le mani incrociate davanti il viso com'era solito fare quando era imbarazzato << … per rimediare vorrei invitarti a cena stasera... >>
<< Oh >>
<< Temari e Kankuro hanno degli impegni e ceneremmo da soli in casa. Ti andrebbe? >>

Gli sorrise e lo guardò negli occhi: nonostante la sua aria fredda e a volte inquietante lei sapeva che il ragazzo era gentile, comprensivo e abbastanza umile da riconoscere le sue colpe e chiedere scusa quando sbagliava. Era per questo che si era innamorata di lui e va da se che lo aveva già perdonato quando era entrata nella stanza.
Ma quel lato così premuroso le era ancora così nuovo, sapere che cercava la sua compagnia, che la voleva accanto, le faceva sciogliere il cuore.

<< Ne sarei molto felice Gaara. Arigatou >>




*




Kankuro era andato in cucina a fare uno spuntino, data che l'ora di pranzo era passata da un'ora fece una cosa veloce e poi se ne tornò nel suo laboratorio.

Sumire stava sfregando la maglietta con un panno umido.

<< Che stai facendo? >>
<< C'era dell'olio nella finestra e per entrare mi sono sporcata tutta. Mannaggia a te >>

Lui ridacchiò.

<< Beh cigolava... inoltre sei una bimba grande ormai, dovresti sapere la differenza tra finestra e porta >>

Gli fece la linguaccia.

<< Non volevo incontri Sabaku del terzo tipo coi tuoi fratelli >>
<< Non ci sono: Temari aveva un impegno e Gaara se ne starà nel suo ufficio sino a tarda notte >> disse Kankuro ridacchiando.
<< Non cenate insieme? >>
<< Iee. Ho detto loro che anche avevo in impegno e se nessuno va a chiamarlo non mangia >>

Lei alzò un sopracciglio incuriosita.

<< Che impegno hai? >>

Lui le indicò uno schermo davanti a letto e le fece vedere dei cd: erano quasi tutti di genere Horror.

<< Ti avrei invitato stasera e per inciso ti avrei fatto entrare dalla porta come una persona normale >>
<< Awww che pensiero dolce >>

Si. L'idea di passare una sera a guardare gente che moriva decapitata o sbranata era molto romantica per la ragazza.

<< Quindi che ci guardiamo? >>

Kankuro scosse la testa ed incrociò le braccia al petto.

<< Adesso niente. Io adesso devo lavorare >>
<< Miuuu >>
<< Non fare quella faccia >>
<< Ma mi annoio. Che faccio mentre ti aspetto? >>
<< Ti vai ad allenare col sacco >>

La ragazza gonfiò le guance e Kankuro sospirò capendo che tanto non l'avrebbe convinta.

<< Potresti aiutarmi se ti va >>
<< Yay!! >>




*






<< Ahi... Temari mi fai male! >>

Temari roteò gli occhi al cielo.

<< Kami quanto sei frignone >>

Gli diede un morso sulla coscia.

<< Aaahi! >>
<< Stai fermo una buona volta >>
<< Adesso basta. Kagemane no jutsu! >>

Temari venne intrappolata dalle ombre sdraiata a pancia in su e con i polsi all'altezza delle tempie.

<< Bastardo me la paghi >>
<< Taci mendokuse >>

Le tappò la bocca con la sua.




*






Sumire era sdraiata già da qualche ora sul letto di Kankuro, stava giocherellando col cappello nero con le orecchie da gatto.

<< Kanky... >>

Il ragazzo era ancora chino sul tavolo intento a lavorare.

<< Che c'è? >>
<< E' ora di cena. Ho fame. Andiamo a mangiare qualcosa prima del film? >>
<< Fammi finire di montare questo ingranaggio >>
<< Allora sgraffigno qualcosa dalla cucina e la mangiamo a letto? >>
<< Appena finisco andiamo insieme >>

La ragazza si alzò e poggiò il mento sulla sua testa.

<< Si ma quanto ci metti? >>
<< Dammi tempo donna, non è una cosa facile >>

Per tutta risposta lei si mise il cappello in testa e prese la mano di Karasu iniziando a muoverla come se fosse viva ed intonando la sigla della famiglia Addams.

<< Sumy >>

Fece arrampicare la mano sulla schiena del ragazzo.

<< Ok hai vinto. Andiamo in cucina >>
<< Yay! >>

Quando aprirono la porta si ritrovarono davanti Matsuri e Gaara seduti sul tavolo intenti a consumare del sunagimo con salsa al wasabi.
Immediatamente si irrigidirono guardando i rispettivi parenti e nel farlo Gaara fece involontariamente cadere un piatto.





*







Mentre Shikamaru fissava il tetto con gli occhi vacui e la bocca semiaperta Temari gli tappò la bocca con una mano. Spalancò gli occhi iniziando ad annaspare.

<< Mmh mmmh! >>
<< Ssssh senti? >>

Lui le tolse la mano dalla bocca con ferocia riprendendo fiato.

<< Che sei pazza? >>
<< No baka. C'è qualcuno in casa >>
<< Tipo i tuoi fratelli? >>
<< No. Gaara è in ufficio e Kankuro ha un impegno >> Roteò gli occhi al cielo si infilò il suo kimono e afferrò il suo ventaglio << Vado a vedere >>
<< Aspettami stronza! >> disse infilandosi velocemente i pantaloni.





*






Kankuro si limitò a spalancare gli occhi.
Sumire portò le mani davanti la bocca.

<< Oh kawaii... >>

Matsuri e Gara non ebbero nemmeno il tempo di reagire che improvvisamente entrò Temari spalancando la porta e brandendo il suo ventaglio convinta che in casa ci fossero degli intrusi.
Quando vide la scena e si rese conto che non si era sbagliata del tutto rimase immobile un paio di istanti fissando prima le ragazze poi i fratelli.

<< Che diavolo ci fanno loro due qui? >>

Prima di ricevere una risposta arrivò Shikamaru intento a sistemarsi la giacca, ovviamente bastò la vista del codino per far partire Kankuro all'attacco: puntò il dito contro il ragazzo e iniziò ad urlare contro la sorella.

<< E lui invece che ci fa qui? >>
<< Non provare a cambiare discorso >>

Matsuri si era alzata chinando lo sguardo, Gaara l'aveva imitata e si era messo davanti a lei di istinto: quell'appuntamento si stava rivelando il più imbarazzante della sua vita.
Shikamaru si era messo dietro Temari e tentava di avvicinarsi a lei coi palmi delle mani a mezz'aria nel tentativo di calmarla ma veniva beatamente ignorato da quest'ultima poiché era troppo concentrata a litigare col fratello mezzano.

Sumire aveva incrociato le braccia e si era messa ad osservare l'intera scena: sembrava una di quelle scenette tipiche delle commedie.
Ormai era chiaro che Gaara ricambiava i sentimenti di Matsuri, era evidente la relazione tra Kankuro e Sumire ed era palese che Temari e Shikamaru erano una coppia.
Insomma tutti avevano capito di tutti ma non essendoci state presentazioni ufficiali, per via di quella morbosa gelosia, avevano fatto finta di non vedere né sentire. Quella situazione le sembrava paradossale, assurda e le faceva saltare i nervi.
Lei stessa non saltava certo di gioia nel sapere la sua adorata gemella con un panda anemico e stitico sentimentalmente ma non si metteva certo a fare una scenata... si limitava a minacciarlo in privato.

Decise di intervenire e mentre Kankuro era lì lì per strozzare il ninja di Konoha, gli prese la mano e lo trascinò verso la terrazza.
Lui era talmente nervoso per la situazione che si lasciò trascinare senza opporre resistenza e una volta fuori chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.

<< Perchè mi hai portato qui? >>

Sumire alzò le braccia al cielo.

<< Ti rendi conto che assurdo? >>
<< Che cosa? >>
<< Andiamo. Shikamaru e Temari stanno insieme, lui è un bravo ragazzo, qual'è il problema? >>

Lui la guardò come se la risposta fosse palese.

<< Temari è la mia sorellona e lui è un insulso ninja che passa le sue giornate a dormire >>
<< Oh insomma non vedi che è felice? Inoltre tra i due mi sembra proprio che comandi lei >>

Rimasero a discutere una buona mezz'ora.





*






In cucina intanto i due restanti fratelli avevano a preso a discutere in modo più civile ma non per questo meno imbarazzante: Shikamaru non sapeva dove posare lo sguardo mentre Matsuri aveva chinato il capo e aveva poggiato una mano sulla schiena di Gaara tentando di calmarlo.
La cosa ovviamente non sfuggì alla Sabaku.

<< Tu togli le tue zampacce da mio fratello >>
<< Temari >> disse Gaara severo.
<< No. Niente “Temari” >>

Si mise di prepotenza davanti a Matsuri con un'aria tutt'altro che rassicurante, la chunin, nonostante la presenza di Gaara, si sentì piccola piccola.
L'amazzone del deserto aveva alzato il dito indice e stava per parlare quando la porta si aprì nuovamente.
Sumire era tornata dalla terrazza con tutte le migliori intenzioni di questo mondo, aveva tutto l'intento di parlare in modo educato e civile ma tutti i suoi buoni propositi andarono a farsi benedire quando vide che sua sorella stava per essere aggredita da una feroce Temari.
Non ci vide più, i suoi occhi da color oltreoceano virarono in un pericoloso viola e i capelli della frangetta le si rizzarono in modo piuttosto evidente.

<< Adesso mi sono rotta! >>

Non aveva mai alzato la voce in quel modo davanti a persone che la conoscevano poco e questo fu il motivo per cui tutti si girarono a guardarla sorpresi, Gaara incluso.

<< Questa situazione non può continuare così. Insomma siamo tutti ninja adulti e vaccinati >> indicò Temari << Tu sei innamorata del genio, e a quanto vedo lui è innamorato di te >> Indicò Matsuri << Tu sei innamorata del panda e ovviamente sei ricambiata... >>

Matsuri diventò incandescente.

<< Panda? >> disse Temari accigliandosi, ma non venne ascoltata da nessuno.

<< …. e io ho fame >> disse indicando se stessa << quindi adesso piantiamola con questa ridicola scenata >>

Kankuro la osservò allibito.
Shikamaru si portò una mano sulla testa.

<< Mendokuse eccone un'altra che fa più paura di mia madre >>

Ovviamente Temari non era un tipo facile da mettere in un angolo, difatti si mise di fronte alla ragazza iniziando a attaccarla.

<< Senti un po' tu. Credi forse di poter venire qui e fare il bello ed il cattivo tempo? Sei solo una banale chunin, piantala di fare la principessina viziata. Sei solo una fallita >>

Sumire assottigliò pericolosamente lo sguardo.

<< Come mi hai chiamata scusa? >>

Le due si stavano andando incontro in modo tutt'altro che amichevole ma vennero bloccate da Kankuro che si mise davanti a Sumire fronteggiando la sorella.

<< Chiedile scusa >>

Temari batté le palpebre allibita.

<< Come prego? >>
<< Ti ho detto di chiederle immediatamente scusa, Temari >>

Il tono di voce era talmente severo che i restanti ninja non osarono fiatare, nemmeno il Kage.

<< Come ti permetti di parlarmi così? >>
<< Perchè stai aggredendo la ragazza che amo >>

Questa volta fu Sumire a diventare incandescente.

Benché stessero insieme, tra alti e bassi, da più di due anni Kankuro quelle parole non gliele aveva mai dette. Mai.

Non che lei ci tenesse particolarmente, i due non avevano esattamente un concetto normale di romanticismo, ma sentire quella parola in quel contesto, in pubblico e soprattutto davanti alla sorella che adorava le fece un forte effetto.

Matsuri deglutì e poggiò una mano sul braccio di Gaara per attirare la sua attenzione, si guardarono in modo eloquente ed infine lui si mise in mezzo ai fratelli maggiori mentre lei afferrò per mano la sorella trascinandola fuori da quella casa.
   
 
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