Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Jasmine_dreamer    19/01/2018    1 recensioni
"Veronica?! Veronica, cazzo!"
Giaceva sul pavimento, il vomito in bocca, ma che cosa diavolo avevo fatto?
Non avevo idea di cosa fare.
Presi il telefono tra le mani e digitai il numero di emergenza.
"Pronto?! La mia ragazza è andata in overdose, aiuto!"
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le strinsi le guance con le mani e dissi: "Sei la mia piccola scimmietta."
Lei mugugnò qualcosa che non riuscì a capire proprio perché stringendole le guance il modo in cui la bocca le si accartocciava, le rendeva difficile riuscire a parlare in maniera comprensibile.
Risi e la lasciai: "Cos'hai detto?"
"Che sono più carina di una scimmia." 
"Certo, sei la scimmietta più bella del mondo."
Lei rise e, ovviamente, mi fece sorridere.
Ci girammo verso il soffitto e incrociammo le dita l'uno nella mano dell'altra tenendo le braccia alzate, sdraiati sul nostro letto.
"Ci facciamo?" chiese lei.
Sicuramente questa cosa che ora si faceva non mi rendeva felice, al contrario, ma non potevo dirle nulla.
"Certo." risposi alzandomi: "Cosa vuoi? Crack o coca?"
"Crack." rispose.
Presi la pipa, ci infilai dentro la droga e l'accesi.
Feci due tiri e gliela passai, e continuammo così finché non cademmo insieme all'indietro sul letto ridendo.

Quando riaprii gli occhi erano le 8.30, mi alzai e andai a lavarmi i denti.
Dopoiché andai in cucina a preparare la colazione.
Stavo girando l'ultimo pancake quando un braccio mi avvolse da dietro.
Veronica appoggiò la testa sulla mia schiena.
"Auguri regina." dissi voltandomi verso di lei.
"Chi è Regina?" fece lei fingendosi sospettosa.
Io risi: "Deficiente."
Rise anche lei e mi diede un bacio: "Grazie."
"Stai invecchiando, tra poco avrai tutti i capelli bianchi!"
"Trevor, faccio 23 anni, non 60!" fece lei indispettita.
"Beh non sei poi così lontana..."
"Stronzo!" strillò.
Io risi: "Dai mangia, poi dobbiamo uscire."
"Cosa?" chiese lei.
"Ti sei dimenticata? Abbiamo il pranzo da Bonnie oggi."
"Oh, la tua cugina bionda, giusto!" fece lei con la bocca piena.
Io risi: "Veronica, sei disgustosa ho visto tutto il cibo che hai in bocca!"
Rise anche lei: "Scusa."
Finì di mangiare e corse a prepararsi, erano le 10.15.
Uscì da quel dannato bagno all 11.45.
"Possiamo andare?" chiesi: "Io ci ho messo 10 minuti."
"Ma non vedi che sono ancora in pigiama?"
"Io non ce la posso fare." esclamai disperato.
"Ti prometto che ci metto poco."
"Lo spero visto che saremmo dovuti uscire 15 minuti fa."
Passò il tempo e Veronica non si sbrigava.
"Per l'amor di Dio V, muoviti!"
"Sta' zitto, che palle!" strillò lei.
Misi la testa fra le mani e attesi.
Dopo una lunghissima mezz'ora lei uscì: "Sei bellissima, andiamo?"
"Trevor, dai!" fece lei.
"V, lo sei sul serio." 
"Sei sicuro?!" chiese di nuovo.
"Sì, sicuro." dissi io cercando di farla sbrigare.
"Non sarebbe meglio il vestito blu?"
"Ok, ne ho abbastanza." dissi.
La sollevai di peso e la portai fuori.
Salii in macchina, Veronica mi seguì e poi disse: "Sai non è stato affatto carino."
"Veronica, dovevamo essere li alle dodici, sono le dodici e un quarto e ci vuole mezz'ora per arrivare." dissi stizzito.
"Faremo un po' di ritardo!" fece lei minimizzando.
"Veronica..."
"E dai Trevor, è il mio compleanno."
"Va bene, non importa." dissi infine io.
Però qualcuno avrebbe dovuto farmi santo.

Quando arrivammo a casa di Bonnie, erano già arrivati tutti.
"Allora siete vivi!" esclamò Destiny ridendo.
Lanciai un' occhiata a Veronica che prontamente rispose: "Volevo essere al top oggi, quindi abbiamo ritardato per quello."
"Oggi?" fece Calvin: "Voi siete sempre in ritardo!"
"Non ricordamelo, fratello." dissi io ridendo.
"Ah... le donne!" esclamò poi Jaxon, il fidanzato di Bonnie cingendola con il braccio sinistro.
Lei le diede una piccola pacca sul petto e disse: "Ah, ma sta' zitto che non sapreste cosa fare senza di noi."
Lui alzò le spalle e Veronica mi guardò con un sorrisetto riappacificatore, io risi scuotendo la testa e il suo sorriso si aprì.
La giornata trascorse tra risate, canzoni cantate al Karaoke, la torta di compleanno per V con lei che piangeva e altro cibo.
Tornammo a casa alle quattro e venti di mattina.
"Trevor, non sto diventando una tossica-dipendente, vero?"
"Cosa?! Perché così all'mprovviso?" chiesi stranito.
I suoi occhi erano un po' preoccupati: "Pensavo... non ci facciamo ogni giorno, quindi non siamo dipendenti dalla droga, vero?"
"No, per lo meno non ancora." dissi io: "Finché riusciamo a controllarci, possiamo continuare."
"E se un giorno ne diventassimo dipendenti?" 
"Andremo a disintossicarci." risposi.
"Trevor, io.." esitò.
"Tu?"
"Io vorrei provare..." disse esitante.
"Cosa?" 
Lei scrollò le spalle e io capii.
"No, Veronica, quella no." dissi.
"Una sola volta."
"No, l'eroina no, V."
"Ma tu ogni tanto lo fai!" esclamò.
"Sì, e non ne vado fiero!" urlai.
"Per favore!" strillò.
"Veronica, tutto... ma non quella." poi la supplicai: "Ti prego."
Lei mi guardò e poi, rassegnata, annuì.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Jasmine_dreamer