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Autore: quizasvivamosefp    24/01/2018    0 recensioni
"...Kurt si afferrò al bracciolo del divano per tirarsi su.
Il movimento fu percepito da Blaine che sollevò lo sguardo dal portatile poggiato sul tavolo.
“Cosa credi di fare?”
“Alzarmi per prendere un bicchiere d’acqua?” disse Kurt, mentendo spudoratamente.
“No… vado a prendertelo io… ti rimani lì sul divano , signorino… e questo è un ordine” disse Blaine.
“Ma mi sto annoiando” piagnucolò Kurt, ricadendo sul divano."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Blaine era nel bel mezzo di una lezione, quando ricevette una telefonata.

“Kurt è… è dove?”

Il suo compagno è qui al Lenox Hill Hospital , signore” disse una bella voce femminile, “ ci ha chiesto di contattarla….”

Blaine non sentì il resto di quello che stava dicendo la donna perché aveva già riattaccato; sistemò alla meglio i libri e le altre sue cose nella borsa per poi uscire di corsa dalla stanza, dall’edificio per ritrovarsi fuori in strada alla ricerca di un taxi da prendere.


“Cosa è successo, Kurt? Stai bene?” disse Blaine , parlando velocemente, negli occhi la paura e la preoccupazione quando vide il piccolo tutore alla caviglia di Kurt.

“Non so cosa sia davvero successo…sono atterrato male sulla caviglia o si è girata o altro… ma è solo una distorsione” disse Kurt, cercando di calmare Blaine, “ non è un grosso problema…”

“Solo una distorsione? È comunque una cosa seria, Kurt… se ti sei fatto male e dalle prove ti hanno mandato in ospedale, allora è una cosa seria.

E se non è un grosso problema perché il tuo coreografo ed il regista hanno pensato che lo fosse?”

“Beh… è che… sono tipo… caduto…”mormorò Kurt.

“Kurt?” disse Blaine, quasi rimproverandolo.

“Ma mi sono subito rialzato… e non fa davvero così male, lo giuro… cioè… fa un po’ male quando cerco di camminare…ma sto bene Blaine…” disse cercando di sorridere di nuovo… solo che non era riuscito ad ingannare Blaine.

Blaine incrociò le braccia, “ Beh… non mi importa se pensi che è tutto apposto… non appena scopro cosa ti prescrive il medico … seguiremo tutto alla lettera… Senza se e senza ma, Kurt…”

“Andiamo Blaine” sbuffò Kurt, “ non pensi di essere un tantino ridicolo?”

“Penso che tu sia estremamente immaturo” .

Blaine vide una figura avvicinarsi, un sorriso soddisfatto apparve sul suo viso.

“Oh bene… questo deve essere il medico”.

Kurt ruotò gli occhi ,già terrorizzato dal pensiero di una settimana o giù di li solo con Blaine.

Non era sicuro di cosa aspettarsi, ma era certo che Blaine si sarebbe comportato come una madre prepotente ed eccessivamente preoccupata. 

Anche se apprezzava il pensiero, Kurt sapeva che il suo infortunio avrebbe messo a dura prova la sua pazienza.


Kurt si afferrò al bracciolo del divano per tirarsi su.

Il movimento fu percepito da Blaine che sollevò lo sguardo dal portatile poggiato sul tavolo.

“Cosa credi di fare?”

“Alzarmi per prendere un bicchiere d’acqua?” disse Kurt, mentendo spudoratamente.

“No… vado a prendertelo io… ti rimani lì sul divano , signorino… e questo è un ordine” disse Blaine.

“Ma mi sto annoiando” piagnucolò Kurt, ricadendo sul divano.

“Volevo solo prendere qualche rivista o altro, anche se dovrei davvero provare per lo spettacolo… non dovrebbe farmi male provare alcuni dei passi con cui ho più difficoltà”.

“Ti sei fatto male e non abbiamo proprio bisogno che tu peggiori… dopotutto il tuo corpo è il tuo “strumento” ed hai bisogno di guarire il prima possibile per poter tornare a lavorare.

Metterti a provare in questo momento potrebbe solo allungare il tempo per il recupero e questo è controproducente.”

“Sarei già tornato al lavoro se tu non fossi qui” brontolò tra se Kurt.

“Ti è stato detto specificamente di non stare in piedi, di tenere la caviglia alzata e tenerci il ghiaccio e per nessuna ragione puoi toglielo… Kurt?”  disse bruscamente Blaine. “

Kurt si era chinato ed aveva slacciato le cinghie del tutore alla caviglia.

Alzò lo sguardo quando sentì Blaine sbottare.

“Cosa? Mi prude”.

Blaine gemette per la frustrazione, ma voleva anche ridere per quanto potesse essere difficile Kurt.

“Perché non riesci a capire che voglio solo il tuo bene?”

Kurt guardò Blaine che sembrava sconfitto in quel momento, così si appoggiò di nuovo allo schienale del divano con un sospiro, sollevando, spostando e voltando la gamba di lato per poi appoggiarla sul cuscino accanto.

“Grazie Kurt” disse Blaine, il sollievo evidente nella voce, il volto addolcito.

“Mi dispiace che tutto questo ti infastidisca, ma più velocemente ti rimettiamo in piedi meglio è”.


Il secondo giorno non fu così insopportabile per Kurt e non sembrò più un tiro alla fune tra i due ma più come una vacanza che Kurt non aveva praticamente organizzato o voluto.

Era rimasto seduto per tutto il giorno muovendosi il meno possibile, ma Blaine si era assicurato che fosse a suo agio e ben curato tanto da viziarlo quasi troppo.

Non fece altro che coccolarlo… 

Blaine esaudì ogni suo bisogno o desiderio, e Kurt era quasi certo che se fosse stato così volgare da chiedergli di fargli un pompino, Blaine lo avrebbe fatto senza nessuna esitazione; avrebbe fatto qualsiasi cosa se avesse pensato che avrebbe fatto sentire meglio Kurt o che lo avrebbe fatto guarire più in fretta.

Anche se adorava questo strano senso di potere che aveva su Blaine, nel suo stato, non sarebbe mai stato così egoista da approfittarsi di Blaine.

Di sua spontanea volontà, Blaine fece dei sorprendenti massaggi a Kurt, iniziando dai piedi, dalle caviglie ed il polpaccio poi per tutto il corpo, fino a farlo sentire una plastilina lavorata sotto le sue mani abili .

Poi fu facile chiudere gli occhi ed immaginare di essere steso prono su un materassino , alla deriva, nelle calde e chiare acque dei Caraibi , il sole che riscaldava la sua schiena nuda.

La sua mente lo trasportò molto lontano e poi si svegliò circa un’ora dopo al profumo della cena appena cucinata, senza essersi nemmeno reso conto di essersi addormentato.

E se questo non fu un bellissimo beneficio per tutta questa situazione, Blaine era uscito a comprare il gelato preferito di Kurt, che mangiò direttamente dalla vaschetta seduto davanti al portatile di Blaine e ad una commedia romantica su Netflix, quella stessa sera.

Ea bello stare così con Blaine, avere la possibilità di passare del tempo con lui senza nessuna preoccupazione, anche se Kurt sapeva che presto si sarebbe stancato di non poter uscire o lavorare.

Troppe belle cose, troppo tempo con Blaine… poteva diventare tutto troppo irritante quando sei confinato in un angusto appartamento.

Le volte in cui non aveva assolutamente scelta e doveva alzarsi per andare in bagno a “liberarsi” , Kurt doveva zoppicare , un dolore acuto attraversava la sua gamba ad ogni passo.

Aveva preso un paio di aspirine che lo avevano aiutato , ma Kurt sapeva di aver ancora bisogno di tempo e riposo.

E soprattutto doveva fare molto attenzione a non inciampare su Vivienne, che insisteva nel camminargli tra i piedi , diventando un ostacolo vivo, peloso e pericoloso, e nell’avvolgersi attorno alle sue gambe.

Non sapeva fare diversamente, così Kurt la prendeva in braccio e se la metteva in grembo mentre stava seduto sul divano fino a quando la gatta non cominciava a divincolarsi per andarsene, probabilmente alla ricerca di un posto al sole o di una superficie calda per poter dormire come fanno di solito i gatti.

Quando Blaine era fuori a lezione, Kurt era grato di avere la gatta li con lui, perché già solo la sua presenza era confortevole e lo faceva sentire meno solo.

Passava molto tempo semplicemente a guardarla e a sorridere tra se, ma quando la beccò a fare la “cattivella” arrampicandosi sulle tende per inseguire qualcosa che Kurt non riusciva a vedere, fu quasi contento di non essere spesso a casa.

Quando si trattava del gatto, preferiva non sapere dei suoi subdoli comportamenti e rimanere beatamente all’oscuro ,così l’avrebbe sempre vista sempre come la cosa piccola ed innocente che era.

Ed i giorni passarono…

Ed il dolore alla caviglia di Kurt  iniziò a svanire.

Una sera Blaine tornò a casa dalle lezioni , i capelli spettinato dal vento  e le guance rosse, e quando Kurt incontrò i suoi brillanti e dorati occhi , il suo cuore si sciolse per un momento di particolare chiarezza, e fu quasi come se vedesse Blaine per la prima volta.

Sorrise mentre piccole farfalle svolazzavano nel suo stomaco, e poi fece un timido cenno a Blaine.

“Vieni qui... voglio baciarti” disse e Blaine scoppiò a ridere, scalciando via le scarpe e togliendosi il cappotto , appendendolo poi , prima di fare qualche passo verso le braccia tese di Kurt.

Blaine baciò brevemente le labbra socchiuse di Kurt, assaporando il caffè che aveva predo poche ora prima.

Strofinò poi il naso contro il collo caldo di Kurt, sentendo il calore ritornare nel suo corpo dopo essere stato in strada per la città fredda, poi gli diede un bacio sulla guancia, così morbide contro la sue labbra screpolate.

Era bello essere a casa.

Era meraviglioso essere a casa con Kurt.

“Ti amo” mormorò Kurt.

“Ti amo anche io” rispose Blaine, in modo ormai automatico perché non doveva nemmeno mai pensarci.

“Lo so... sei così buono come me, lo sai?”

“Come sta la caviglia?” disse Blaine, spostandosi a sedere accanto a Kurt.

“Molto meglio… e sono sincero stavolta”.

“Bene… perché ero così preoccupato, Kurt. Pensavo avresti litigato con me in ogni momento, ma sono felice che sai cosa sia meglio per te… ed ho buone notizie…

Lunedì , il dottore ha detto che puoi tornare al lavoro… ma solo se fai gli esercizi di riscaldamento e se ti senti di farlo.”

“Oh… grazie a dio…” disse velocemente Kurt, e Blaine rise, inclinando e scuotendo leggermente la testa.

“Ma… non prenderla nel verso sbagliato… mi sono davvero goduto questo tempo extra con te nonostante il motivo per cui mi è stato dato… è stato davvero molto bello”.

“Cosa ne dici se ci prendiamo un’altra serata insieme, solo io e te sul divano? Preparo qualche popcorn e possiamo aprire il cofanetto di Gilmore Girls* che ti ho regalato per Natale”

“Una maratona di Gilmore Girls? Sembra perfetto … anche se penso che non riusciremo a finire nemmeno la prima stagione… cosa che è davvero un peccato… non c’è Jess”.

“Jess? Sei un fans di Jess? Non lo avrei mai pensato… cioè.. andiamo… Dean è molto meglio di Jess” disse Blaine.

“Forse mi piacciono i cattivi ragazzi” disse Kurt facendo l’occhiolino a Blaine, un sorrisetto sulle labbra, “ e poi è molto intelligente e romantico sotto quella facciata… devi guardare oltre la scorza ruvida per capire chi è realmente”

“Ma Dean ama Rory, e la conosce davvero e la capisce meglio di chiunque altro”

“È opinabile”.

“È stato il suo primo bacio ed il suo primo amore…per me… immagino che ci sia qualcosa riguardo i primi amori… “ disse Blaine, quasi sospirando , “ e le ha fatto un braccialetto e le ha costruito una macchina” aggiunse quasi più a se stesso.

“Sono stato il tuo?” chiese Kurt, così a bassa voce che Blaine non era sicuro di aver sentito bene.

“Cosa?”

“Sono stato il tuo primo amore?” ripeté Kurt, sentendosi arrossire per essere stato così audace nel chiedere.

Non era sicuro di voler sapere la risposta, ma ormai era troppo tardi per rimangiarsi le parole.

Blaine restò in silenzio solo per un breve momento.

“Si...” ammise, “ho avuto qualche appuntamento prima di te… solo un paio di ragazzi… ma posso onestamente dire che c’è sempre stato qualcosa di diverso con te, dell’essere con te, qualcosa di speciale e quasi sacro.

Ho saputo quasi immediatamente che non sarei mai stato capace di dirti addio, e che fosse solo… così giusto , condividere la mia vita con te..

Eri… sei il mio primo amore e…” Blaine inghiottì le parole, troppo spaventato di dire a voce quello che realmente provava, spaventato dal fatto che se avesse detto a Kurt che voleva che fosse anche il suo ultimo amore, colui con cui voleva passare il resto della sua vita, questo potesse spaventare Kurt, “ mi rendi davvero felice”.

“Posso dirti un segreto?” disse Kurt , quasi facendo le fusa, afferrando la mani di Blaine intrecciando le loro dita, “ anche tu sei il mio primo amore”.

Rimasero li seduti, mano nella mano poi Blaine baciò la calda e soffice guancia di Kurt, appoggiando la testa sulla sua spalla, affondando nelle familiari curve del suo corpo.

Qualche episodio più tardi, i popcorn finirono e le loro palpebre cominciarono a diventare pesanti ogni secondo che passava, così Kurt si chinò e spense il film , chiudendo il portatile.

“Parlano così veloci, e com’è possibile che una persona abbia così tante battute brillanti?” disse Kurt, sbadigliando, stiracchiando gambe e braccia.

“Ecco perché è una finzione, Kurt… ed un intrattenimento divertente.”  Blaine si spostò e si alzò, voltandosi per allungare le mani verso Kurt, “ anche tu sei pronto per andare a dormire?”

“Mmhm”  si limitò a mormorare Kurt, prendendo le mani di Blaine per tirarsi su.

Una volta che si furono sistemati nel letto, tranquillamente avvolti nel loro piumone, Kurt si distese sulla schiena fissando distrattamente il soffitto.

“Stars Hollow* sembra proprio una piccola città così carina… particolare… ma carina.

Sono tutti così uniti ed è piena di gente stravagante, che per lo più ha buone intenzioni… non come Lima e New York”

“Sempre finzione” disse Blaine, la voce grossa per il sonno.

Si spostò , avvolgendo con un braccio il petto di Kurt, che si alzava ed abbassava sotto il suo palmo.

“Sei un attore, Kurt… il fascino del recitare non è essere capaci di raccontare una storia, forse qualcosa di favoloso,  ed evadere diventando qualcuno che non sei tu e che non è reale?  Del tipo…. Diventi qualcuno di più grande di te , creando qualcosa di straordinario e magico. Perché per la maggior parte la vita non è così divertente”.

“Si…” sospirò Kurt in risposta.

Kurt rimase silenzioso, riflettendo mentre continuava a fissare nella semi penombra il soffitto, gli occhi che si stavano abituando al buio.

“Hai ragione però”  disse, alla fine.

“Hm?”

“Su Dean… anche se mi trovassi di fronte ad un Jess… il tipo alla Danny Zuko, moro, pericoloso, con la giacca di pelle… penso…” iniziò a sbadigliare, “ sceglierei comunque Dean” le palpebre di Kurt cedettero per il sonno , chiudendosi tranquillamente.

Blaine sorrise tra se, consapevole dei sentimenti e delle implicazioni dietro a quella dichiarazione.

Dopotutto, Kurt aveva scelto lui, ed anche mentre era in giro per il mondo, facendo nuove ed eccitanti conoscenze ed esperienze, vivendo una vita piena di brividi ed avventure, Kurt continuava a scegliere Blaine, a scegliere di tornare a casa nel loro minuscolo appartamento per passare ore tranquille , gli alti e bassi  e le parti più banali della vita con Blaine.

Perché il loro amore era qualcosa che superava di gran lunga la finzione, che non poteva essere , giustamente, copiata.

Blaine cominciò a sentire il peso di quando tutto questo fosse reale, ma era un peso confortevole, un peso stabile e maneggevole, che lo teneva ancorato e con i piedi per terra.



*è la serie Tv conosciuta in Italia come “una mamma per amica” 
* è la città in cui è ambientata “una mamma per amica”

E siamo ormai quasi alla fine di questa serie...

Ancora due OS e sarà finita!!!
   
 
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