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Autore: sangueoro    24/01/2018    3 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Damien era infastidito, sorrideva a Laurel mentre fingeva di interessarsi ai suoi discorsi… da una settimana gli sembrava di essere uno dei protagonisti di una kermesse teatrale!

«Damien! Mi stai ascoltando?» lo strattonò leggermente la giovane strega per attirare la sua attenzione.

«Scusami… stavo pensando alla verifica di Miss Bennet, non sono sicuro di aver fatto bene…»

«E da quando in qua ti interessa?» chiese divertita Zoe.

«Da quando mio zio lavora a scuola e Miss Bennet può andare a riferirgli i miei voti in tempo reale!» spiegò il ragazzo sbuffando.

«E’ così carino tuo zio…» cinguettò Zoe scambiandosi un’occhiata con Laurel.

«Quasi quanto il nipote…» aggiunse arrossendo l’amica.

Il giovane stregone sorrise imbarazzato.

“Devo parlare con Klaus!“ stava riflettendo Damien “Non posso andare avanti così!“

Quando avevamo deciso la strategia da adottare l’Ibrido era stato chiaro: «Devi marcare stretto Laurel» aveva spiegato usando termini calcistici «non fare domande dirette perché potrebbe insospettirsi, ma cerca di capire cosa sa… sfruttiamo il fatto che ha una cotta per te».

Il problema non era tanto che doveva fare il galante con la giovane strega, ma che doveva farlo davanti a Felicity!

Klaus era stato chiaro anche con la giovane vampira.

«Non puoi continuare a proteggere Damien, tienilo d’occhio da lontano… in modo discreto, lo faremo un po' tutti» aveva spiegato guardando gli altri «l’ultima cosa che ci serve è scatenare la gelosia di Laurel, io c’ero al centro commerciale e quella ragazza ha un caratterino!»

Rebekah stava per intervenire ma Felicity le fece cenno di lasciar perdere, poi con un sorriso annuì all’Ibrido.

Anche Damon ed Eric si guardarono per poi scrutare la reazione di Damien, ma il ragazzo guardava a terra restando in silenzio.

I giorni seguenti erano stati pesanti, il giovane stregone sentiva lo sguardo di Felicity su di sé, mentre in maniera garbata e cavalleresca ricopriva Laurel di attenzioni.

«Sono impressionato!» aveva commentato divertito Klaus durante una riunione dalle vigilanti «Chi dice che i giovani di oggi sono maleducati e sgarbati non ha conosciuto il nostro Damien! Ci credo che la streghetta pende dalle sue labbra… sembra un Principe Azzurro!»

«E’ una recita…» aveva sussurrato il ragazzo in risposta.

«Ma dai! » aveva ribattuto l’Ibrido «Su con il morale! C’è di peggio che fare la corte a una bella biondina! E’ un po' inquietante te lo concedo, ma devi ammettere che è anche molto carina… e disponibile! Non ci credo che ti lasciano indifferente tutti i suoi tentativi di… approccio! Divertiti! Hai sedici anni!»

Damien lo aveva fulminato con lo sguardo ma poi aveva annuito imbarazzato, per fortuna che Felicity non era presente…

Il giovane stregone invece non aveva partecipato al meeting della sera prima ed era stato Damon a raccontargli l’ultima trovata di Klaus.

«Oliver… ho notato una cosa mentre tenevo d’occhio i ragazzi nel cortile… tua sorella ha uno spasimante!» aveva dichiarato sghignazzando facendo arrossire Felicity.

La ragazza aveva scambiato uno sguardo preoccupato con Rebekah, poi si era girata a guardare il fratello che la scrutava con un sopracciglio alzato.

«Ma ci può tornare utile… » aveva continuato l’Ibrido tornando serio «sarei meno preoccupato se Fel potesse passare più tempo con Damien! E dove lo troviamo un alibi migliore di Felicity che accetta la corte del suo compagno di stanza? E’ perfetto… » aveva commentato compiaciuto.

La giovane vampira lo aveva guardato a bocca aperta «Wade?» aveva chiesto con un filo di voce.

«Non mi dire che non te ne sei accorta!» l’aveva canzonata ironico Klaus «Non ti toglie gli occhi di dosso! Ti posso garantire che li terrò d’occhio, Mate… ma se tua sorella si lasciasse corteggiare un po' da quel ragazzo, potrebbe passare più tempo con Damien senza far diventare gelosa Laurel…»

«Non puoi giocare così con le persone!» era sbottata Rebekah «Sono ragazzi!»

«E i ragazzi si frequentano… si conoscono, chiacchierano… questo deve fare Felicity! Se solo Wade si azzarda ad allungare un po' le mani, se ne pentirebbe amaramente!» aveva replicato l’Ibrido.

Felicity aveva sgranato gli occhi, rossa come un peperone.

 

Damien si guardava intorno, non riuscendo a scorgere né Felicity né Wade.

“Dove sono?“ si chiedeva nervoso, avrebbe tanto voluto mandare un messaggio alla giovane vampira ma avevano concordato di limitarsi.

Chiacchieravano un po' di sera quando si ritiravano nello loro camere, stando bene attenti a non chiamarsi per nome o parlare di fatti inerenti alla loro giornata.

«Laurel potrebbe sbirciare… o peggio prendermi il telefono e mettersi a curiosare» aveva spiegato imbarazzato Damien una sera che si erano incontrati di nascosto nella soffitta.

«Ti dispiace se ti salvo con un altro nome?» aveva chiesto titubante.

Felicity l’aveva guardato con una smorfia.

«Avevo pensato ad Amelie…» aveva confessato il ragazzo con un profondo respiro «E’ così che si chiamava la mia ragazza a Monaco, sarebbe più facile da spiegare se Laurel scoprisse delle conversazioni un po' compromettenti…» aveva terminato imbarazzato.

«Meraviglioso…» aveva commentato Felicity «Mi scriveresti chiamandomi come la tua ex… per non far insospettire la ragazza che devi corteggiare… non potrei desiderare di meglio!» aveva sospirato con gli occhi lucidi.

«Chéri…»

«Va bene così… non è colpa tua»

«Forse anche tu dovresti salvarmi con un nome diverso…»

Felicity aveva sorriso «Certo…»

«Come mi chiamerai?» aveva chiesto il ragazzo.

«Io sono previdente e ho giocato d’anticipo! Non ti ho mai salvato come Damien» aveva sghignazzato la ragazza chinandosi a dargli un bacio a stampo prima di scomparire in un lampo.

 

Damien si era seduto al suo posto e guardava Wade che parlava con Bonnie, poi a capo chino l’amico lo aveva raggiunto e gli si era accomodato accanto.

«Che è successo?»

«Ho sbagliato tutto il compito…»

«Sei stato in classe per tutta la ricreazione?»

«Già… Miss Bennet mi voleva parlare» rispose Wade sconsolato.

Damien non poté far a meno di sorridere.

«Sono lieto che la cosa ti diverta!» 

«Ma no! E’ che…» il ragazzo si interruppe un attimo a guardare Felicity che rientrava in aula «… avevi un’espressione da cane bastonato!»

 

«Felicity… vuoi vedere un film con noi?»

La giovane vampira sorrise allo stregone.

Wade era un tipo divertente sempre allegro e pronto alla battuta, un ragazzo amichevole e cordiale che riusciva a metterla a proprio agio.

«Dipende dal film» replicò la giovane vampira.

«Ti piacerà! E’ uno di quelli strappalacrime che a voi ragazze piacciano tanto e che danno a noi maschietti la possibilità di farvi vedere che siamo persone dolci e sensibili…»

La ragazza scoppiò a ridere «Come potrei perdermi l’occasione di vederti turbato e commosso?»

«Esatto! Ci sederemo vicini e ci divideremo la scatola di fazzoletti!» ribatté il ragazzo stando al gioco con un radioso sorriso.

I cinque ragazzi si incamminarono verso la saletta.

Felicity aspettò che Damien le passasse accanto e con un filo di voce spiegò «Ieri sera Klaus mi ha consigliato…»

«Lo so!» la interruppe il ragazzo «Me lo ha detto Damon…» sussurrò stizzito.

Felicity lo guardò infastidita «Come s’intitola il film?» esclamò poi rivolta alle ragazze ignorandolo.

«Io prima di te» rispose Zoe facendole vedere il dvd. «Ho letto il libro e mi è piaciuto un sacco!»

«Rebekah… Miss Marshall» chiarì la vampira «Me l’ha regalato… ma ancora non ho cominciato a leggerlo»

«E ora stai per vedere il film, quindi potrai evitare di farlo!» sghignazzò Laurel prendendo sottobraccio Damien con fare possessivo.

«Credo invece che lo inizierò stasera» ribatté Felicity «Adoro leggere libri da cui vengono tratti dei film, anche se preferisco fare il contrario…»

«Che gusto c’è se conosci la trama?» ribatté la bionda streghetta facendo sorridere Damien.

«Dopo aver visto il film» si intromise Wade «a me piace rileggere il libro! Hai dei volti da immaginarti e dei luoghi dove far svolgere le dinamiche… poi visto che il film non è quasi mai all’altezza del libro, la cosa ideale a mio avviso è leggere, vedere… rileggere» spiegò poi sorridendo a Felicity.

«Credo che ascolterò il tuo consiglio» valutò Zoe mentre apriva la custodia e inseriva il dischetto nel lettore.

Wade annuì all’amica un po' imbarazzato «Non te ne pentirai…» le rispose prima di sedersi vicino a Felicity facendole vedere una scatola di fazzoletti di carta.

«Ma allora fai sul serio!» ridacchiò divertita la vampira.

«Non dirlo a nessuno…» le sussurrò il ragazzo in un orecchio «Ma ho letto il libro e so esattamente quello che ci aspetta, credimi… ci serviranno tutti!»

«Non mi sembra una lettura adatta ad un ragazzo…» mormorò la ragazza guardandolo un po' di sottecchi.

«Che Dio benedica chi ha inventato il Kindle! Prima che i miei me ne regalassero uno, strappavo le copertine per leggere questo tipo di romanzi…»

La ragazza sgranò gli occhi con un sorriso divertito.

«Non sai quanto sono utili per rimorchiare!» spiegò sghignazzando lo stregone «Ti danno un sacco di idee e di argomenti per attaccare bottone! Per non parlare del fatto che le ragazze si sciolgono al pensiero che sei un tipo romantico!»

Felicity guardava l’amico scuotendo la testa «Sei un professionista…»

«Corteggiare è un’arte!» la interruppe il ragazzo «Peccato che non sia una scienza esatta…» aggiunse in maniera impercettibile, guardando a terra col chiaro intento di non farsi sentire dalla ragazza.

Felicity lo guardò sorridendogli teneramente.

Damien aveva osservato infastidito tutta la scena, non aveva idea di quello che si stavano dicendo, ma vedere il suo amico che sussurrava all’orecchio di Felicity lo faceva imbestialire quasi quanto l’atteggiamento della ragazza che sembrava divertirsi un mondo.

Laurel si era seduta accanto al giovane stregone ed era intenta a guardare la sua amica che stava impostando il lettore per la visione, quando Zoe sorridendo si girò per accomodarsi, piegò e sollevò le gambe accoccolandosi contro Damien e le indicò il posto vicino a Felicity sull’altro divano.

La giovane vampira prese un lungo respiro, tentando di calmarsi e sforzandosi di distogliere lo sguardo, Wade la guardò con un sorrisetto sibillino, poi le passò un braccio intorno alle spalle e attirandola verso di sé le fece un occhiolino.

 

I cinque ragazzi seguirono attenti il film, commentando di tanto in tanto…

Felicity e Damien non avevano proferito parola e non avevano staccato gli occhi dallo schermo.

«Ha ragione!» commentò Laurel ad un certo punto «In condizioni normali non l’avrebbe degnata di uno sguardo… Lui è bellissimo, ricco… era destinato a stare con una ragazza alla sua altezza! Come quella che aveva prima dell’incidente…»

«Louisa è molto carina…» valutò Damien.

«Ma non come Alicia! Lei era perfetta per lui» ribatté la strega «Guardatela… bionda elegante…»

«Meschina…» aggiunse Felicity in un sussurro.

«Lo ha abbandonato quando lui non era più il fidanzato perfetto…» analizzò Zoe guardando con biasimo l’amica.

«Ma Louisa è inadeguata!» insisteva Laurel «Con quei modi strampalati, quei vestiti eccentrici… Will era un giovane in carriera! Il rampollo di una famiglia facoltosa, frequentava l’alta società e poi lei non è neanche così carina! Piccoletta… un po' rotondetta… mora…»

«Perchè cosa avresti da dire contro le morette, non troppo alte e con le curve al posto giusto?» sbottò risentita Zoe.

«Ma tu sei bellissima!» ribatté Laurel «Di norma… le more sono scialbe e insignificanti…» aggiunse ironica.

Felicity continuò a respirare profondamente.

«E poi parliamoci chiaro…» continuò la bionda streghetta sempre più maligna «Quando due persone sono costrette a frequentarsi, può nascere un’ amicizia… ma non sempre sfocia in un qualcosa di più profondo, bisogna fare attenzione perché si corre il rischio di rimanere deluse…»

La giovane vampira accusò il colpo con classe, non degnando Laurel di una risposta, solo Wade che le sedeva accanto capì quando le costava controllarsi.

Damien continuava a tenere gli occhi fissi sullo schermo, sapeva che se avesse guardato Felicity non sarebbe riuscito a mantenere la calma e avrebbe vanificato tutti gli sforzi fatti negli ultimi giorni.

Continuarono la visione del film quasi in silenzio, le vicende diventarono sempre più coinvolgenti fino all’epilogo che lasciò i cinque ragazzi profondamente scossi e commossi.

«Che vi avevo detto?» commentò Laurel tirando su con il naso in maniera non proprio elegante.

«Non era amore… se l’avesse amata davvero avrebbe cambiato idea…»

«Ma cosa dici!» non si trattenne più Damien «L’amava così tanto da donarle una vita piena!»

«Ma Louisa voleva solo lui…» intervenne Felicity in un sussurro.

«Ma Will non era solo ferito nel fisico, lo era anche nell’animo» rispose il ragazzo fissandola «Non poteva vivere in pace con se stesso legando a sé una ragazza così piena di vita… sarebbe come tenere una stupenda farfalla in un barattolo di vetro e chiedersi tutti i giorni come sarebbe vederla volare… consapevole di non poter seguire il volo…»

 

«Felicity…» la chiamò Wade mentre stavano uscendo dalla saletta per ritirarsi nelle proprie stanze.

La sala comune era vuota, gli studenti più piccoli erano stati mandati a dormire da Mrs Byrne, che un attimo prima si era affacciata per chiedergli di fare altrettanto.

«Possiamo parlare un secondo?» chiese il giovane stregone prendendola per un braccio.

La vampira aveva annuito evitando di guardare Damien, anche senza vederlo era consapevole che si era bloccato sulla porta e la stava fissando, poi con la coda dell’occhio vide Laurel che prendendolo sottobraccio lo stava trascinando fuori dalla stanza.

Wade attese che fossero rimasti da soli prima di prenderla per mano e farla risedere sul divano.

«E’ tardi…» cercò di dire Felicity.

«E’ questione di un attimo…» rispose il ragazzo.

«Io e te ci possiamo aiutare» mormorò lo stregone fissandola sollevando un sopracciglio.

La ragazza lo guardò interrogativa.

«A te piace Damien!»

Felicity sgranò gli occhi.

«Non lo negare! Si vede che ti piace!»

La vampira stava per rispondere, quando Wade la interruppe con un cenno della mano.

«E ti giuro che non lo capisco proprio! Perché ora è così galante con Laurel? Non gli piaceva! L’aveva rifiutata! E avrei giurato che gli piacevi tu…» continuò indicando la ragazza.

«Io qualche settimana fa gli ho detto di volerci provare con te… ma ho cambiato idea! Sembrava volesse strozzarmi! E pur vero che gli avevo confessato di volerti usare per fare ingelosire Zoe…»

Felicity lo guardò aggrottando la fronte «Mi volevi fare il filo per far ingelosire un’altra?» chiese divertita.

«Si!» rispose lo stregone alzando le spalle «E ora te lo farò… e tu ricambierai, per farli ingelosire tutti e due!» spiegò con un sorrisetto impertinente.

 

Felicity scuoteva la testa divertita mentre si stava preparando per andare a dormire, ripensava alla chiacchierata con Wade.

Si erano trattenuti nella saletta una ventina di minuti e lei sentiva il suo cellulare che vibrava nella tasca dei pantaloni, non le serviva leggere il mittente per sapere esattamente chi fosse a bersagliarla di messaggi.

Wade aveva cercato di concordare una strategia per attuare il suo piano e a Felicity faceva male la pancia dal gran ridere, era una fortuna che non potesse fargli leggere il suo cellulare, avrebbe smesso di fare congetture se avesse saputo che stava già funzionando alla grande!

In un primo momento aveva deciso di confessare a Damien che lei e Wade si erano messi d'accordo e che stavano solo fingendo, ma poi aveva cambiato idea.

In cuor suo sapeva che a Damien non interessava minimamente Laurel, ma vederli sempre vicini, vedere come la ragazza lo toccava in continuazione e cercava momenti di intimità con lui, la faceva soffrire troppo! Le sembrava equo che anche il giovane stregone capisse esattamente come fosse il boccone amaro che lei doveva inghiottire quotidianamente!

Quindi si era limitata a un paio di messaggi, dove in maniera vaga lo tranquillizzava dicendogli che non era successo niente e che Wade si era comportato da perfetto gentiluomo.

 

Eric stava chiacchierando con le Angels e i due vigilanti licantropi, era diventata una piacevole abitudine quella di raggiungere il cottage dopo cena.

Un paio di volte, insieme a Ian e Jamie, era andato a correre nel boschi, anche loro erano dotati dell’anello di cianite ed era stato molto piacevole trasformarsi e lasciarsi andare tra la natura.

Il licantropo aveva un ottimo rapporto con tutti, specialmente con Damon. Si era inserito bene ed era benvoluto ma gli risultava difficile restare a guardare Kol e Bonnie che continuavano a interagire e uscire insieme, quindi, con la scusa di dover studiare bene il piano di sorveglianza, dopo aver cenato si rifugiava dalle Angels.

Qualche sera prima, Eric aveva intercettato uno scampolo di conversazione tra Bonnie e le sue amiche.

«Ho bisogno di divertirmi!» l’aveva sentita dire convinta «Vi assicuro che non mi sto innamorando! Ho bisogno di leggerezza, di un qualcosa di poco complicato… e credetemi Kol è perfetto!» aveva concluso con un sorrisetto malizioso, facendo sbottare Rebekah.

«Tu e Care la dovete finire di fare allusioni sulle prestazioni sessuali dei miei fratelli!» aveva esclamato esasperata l’Originale.

Eric quella notte non era riuscito a chiudere occhio e ci aveva messo qualche giorno a capirne la ragione, pur provando una voglia irrefrenabile di picchiare Kol si era reso conto di non voler competere con lui.

La verità aveva sconvolto il licantropo, prima di arrivare alla Salvatore’s, una bella ragazza che proclamava di cercare sesso senza nessun coinvolgimento sentimentale sarebbe stato un dono divino! Come trovare il Santo Graal! 

Invece Eric aveva dovuto ammettere a se stesso che, appena aveva conosciuto Bonnie, la voglia di complicarsi la vita con lei era pari alla sua voglia di sentirla gemere sotto di sé…

 

«Ma guardala come fa la gatta morta!» Esclamò stizzita Donna scuotendo la testa davanti ai monitor.

Eric guardò le immagini con un sorriso «Povero il mio nipotino che deve sopportare una biondina che gli si struscia addosso facendogli le fusa…»

«Un alto senso del dovere e… spirito di sacrificio» rincarò la dose sghignazzando Ian.

«Non lo guardate ora…» commentò Jamie inarcando un sopracciglio «pensate a quando si ritroverà da solo con Felicity…»

«Povero il mio nipotino…» ripeté Eric con un altro tono di voce.

Mentre stavano studiando i dossier degli studenti, attirati dai commenti di Emma e Donna che li stavano controllando, i tre licantropi lanciavano un’occhiata ai cinque ragazzi che stavano guardando il film nella saletta del convitto.

Rimasero un po' perplessi quando Felicity e Wade si erano attardati a chiacchierare da soli, ma dovettero convenire che sembravano più due amici che si stavano divertendo, che una coppia di innamorati.

Il dormitorio era in silenzio da più di un’ora, quando videro Laurel che furtiva usciva dalla sua camera da letto dirigendosi in cucina.

«Attenta bella… quel biscotto ti finirà tutto suoi fianchi» commentò Donna ironica.

I tre licantropi non poterono evitare di scoppiare a ridere.

 

Felicity era nel suo letto e stava leggendo il libro che Rebekah le aveva regalato.

Un rumore nel corridoio… 

La ragazza rimase qualche attimo in allerta per ascoltare con attenzione…

Dei passi… un’anta che si apriva e che si richiudeva in cucina… silenzio.

 

«Ehi! Che fa?… » esclamò Emma allarmata.

Lucy e Cristina si avvicinarono ai monitor.

«Rick e Kate sono di ronda nel parco?» chiese Cristina.

Ian prese la ricetrasmittente annuendo «Avvicinatevi al convitto e fate attenzione…» disse poi parlando con i due vampiri.

«Dovremmo avvertire Klaus?» chiese Eric.

«Aspettiamo un attimo…» rispose Emma.

«Cos’era?» esclamò Lucy sgranando gli occhi…

Eric e Jamie scattarono verso lo scantinato imboccando le scale per dirigersi verso la scuola.

«ENTRATE IN CAMERA DI DAMIEN!» urlò Ian alla ricetrasmittente seguendoli.

 

Felicity stava tornando alla sua lettura quando sentì di nuovo dei rumori nel corridoio… 

Una porta che si apriva… un urlo…

Non ragionò, si alzò dal letto e a velocità vampiresca si precipitò in camera di Damien, arpionò la sagoma che era chinata sul letto del ragazzo e la fece volare contro un muro della stanza, poi afferrò il giovane stregone con l’intento di farlo uscire dalla camera.

 

Rick e Kate entrando un attimo dopo, trovarono Laurel tramortita contro la parete e Felicity che la fissava rabbiosa.

La giovane vampira aveva le zanne esposte, il volto trasfigurato e teneva saldamente Damien che a bocca aperta spostava lo sguardo prima su una e poi sull’altra ragazza.

«Oh… mio Dio…» sussurrò Wade sconvolto stropicciandosi gli occhi.

Eric, con Ian e Jamie arrivarono in quel momento, un battito di ciglia dopo entrarono anche Klaus con Caroline.

«Oh mio… Dio…» mormorò di nuovo Wade a bocca aperta, guardando la loro direttrice che indossando una camicia da notte con delle notevoli trasparenze, si era accucciata ai piedi del suo letto per controllare Laurel. 

«Sta bene…» dichiarò subito dopo la vampira.

Klaus controllò la stanza e poi sorrise notando l’espressione sconvolta del ragazzo che non riusciva a staccare gli occhi da Caroline «Lo so… » gli disse facendogli un occhiolino.

Felicity prese un bel respiro cercando di calmarsi, poi si guardò intorno sentendosi osservata e solo in quel momento si ricordò di cosa avesse addosso.

Indossava uno degli acquisti che aveva fatto al centro commerciale di Boston, un delizioso babydoll in cotone di Victoria's Secret.

La camiciola era in un delicato rosa confetto e aveva le spalline strette, la parte superiore era a balconcino e i ferretti cuciti all’interno esaltavano il suo seno acerbo ma pieno, tra le due coppe c’era un fiocchetto nero, che non solo era la firma della casa di moda, ma dava al capo un tocco angelico.

Damien abbassò gli occhi sulle gambe della ragazza con un sospiro, l’orlo del babydoll era uno sfizioso volant che le arrivava a malapena a coprire lo slip coordinato.

«Si può sapere che è successo?» chiese Klaus sforzandosi di risultare minaccioso.

«Ha gridato…» mormorò Felicity.

«Non ho proprio urlato… » cercò di barcamenarsi lo stregone «diciamo che non ho capito subito che fosse Laurel e in un primo momento… potrei essermi spaventato.»

Anche Bonnie, che era stata avvisata dalle Angels, era arrivata trafelata mentre si stava ancora annotando la cintura di una corta vestaglia in raso, e insieme a Caroline era china a controllare la giovane strega che ancora non si era ripresa.

«Se sto sognando non mi svegliate…» non poté far a meno di commentare Wade che seduto nel suo letto, si guardava intorno con un espressione tra il confuso e il divertito.

«Presumo che non sia un’abitudine della ragazza quella di farti visita in piena notte…» continuò a domandare Klaus, cercando di ignorare le risatine degli altri.

«Certo che no!» rispose Damien «No! » ribadì rivolgendosi direttamente a Felicity.

Laurel si era mossa e si stava lentamente riprendendo, quando aprì gli occhi si guardò intorno spaventata.

Miss Bennet e Mrs Forbes la guardarono accigliate.

«Signorina Burley!» tuonò la direttrice «Si rende conto di quanto ha rischiato? Kate e Rick erano nel parco e hanno sentito Damien… hanno pensato ad un aggressione!» spiegò contrariata.

«Kate avrebbe potuto ferirti gravemente!» esclamò guardando la vigilante che annuiva.

«Mi spiace… » si scusò Kate «Abbiamo sentito un grido e siamo intervenuti»

«Non è colpa vostra… » si intromise Eric guardando la giovane strega con biasimo.

Laurel era mortificata e con imbarazzo si fece aiutare ad alzarsi da Caroline «Non riuscivo a dormire…» si giustificò «sono andata in cucina e poi… volevo fare uno scherzo ai ragazzi» spiegò con un filo di voce, poi notò la presenza di Felicity e, fissandola a bocca aperta, la sua espressione cambiò «E tu che ci fai qui?» esclamò stizzita squadrandola rabbiosa.

«Ti ricordo che sono una vampira!» rispose glaciale Fel «Ho un udito sviluppato e la mia camera è a pochi metri! Ho sentito un gran trambusto!»

«Sei sicura di essere nella posizione di poter dare lezioni di etica e buona condotta a una tua compagna?» chiese la direttrice Forbes con voce autoritaria.

«Io almeno sono vestita in maniera decorosa» sibilò Laurel.

«Io ero nel mio letto… non avevo in programma di infilarmi nottetempo in quello di un ragazzo» replicò velenosa Felicity prima di girarsi per uscire lentamente dalla stanza.

«Mi spiace…» mosse impercettibilmente le labbra guardando Klaus che le sorrise annuendo.

«Grazie… » mormorò poi passando accanto a Kate.

«Buonanotte tesoro…» replicò la vigilante facendole un occhiolino.

«Ti accompagno nella tua camera» affermò Caroline rivolta a Laurel «Ma domani mattina sei convocata nel mio ufficio alle 8,30 in punto!» la informò severa.

 

«E’ stata Felicity ad aggredire Laurel» sussurrò Wade quando tutti erano usciti dalla loro stanza.

Damien si girò a guardare il suo amico con un sospiro.

«Credo che Mrs Forbes abbia preferito non peggiorare ulteriormente la situazione, è palese che Felicity e Laurel non siano proprio amiche…»

«Ma Kate si è addossata la colpa tranquillamente… senza battere ciglio! Non ti è sembrato strano?»

Damien guardò l’amico «Ok… ora ti dico una cosa, ma non deve uscire da questa stanza…»

Wade si mise seduto sul letto attentissimo.

«Ti ricordi quando qualche mese fa, siamo stati rinchiusi nel convitto insieme a Miss Young e che per un paio di giorni non abbiamo neanche fatto lezione?»

«Perfettamente…» rispose Wade annuendo.

«Non so con esattezza che cosa è accaduto, ma da quel che ho capito qualcuno degli studenti era in pericolo…»

«Hope e le gemelle non erano qui con noi…» cercò di ricordare Wade.

Damien annuì «Beh potrebbe essere» soppesò «Ma se ci fai caso, Kate… Rick, Jamie e Ian sono arrivati subito dopo…» continuò.

L’amico annuì con vigore.

«Due vampiri e due licantropi…» spiegò Damien «Li hanno assunti con un doppio ruolo, gestiscono il nuovo centro sportivo e ci tengono d’occhio…»

«E tu come le sai queste cose?»

«In effetti non dovrei saperle… ma me lo ha confidato mio zio, è stato assunto per aiutare Oliver… ma ufficiosamente ha lo stesso ruolo dei quattro istruttori» terminò in un sussurro facendo segno all’amico che non doveva farne parola con nessuno.

Quella era la versione che avevano deciso di fornire nel caso si fosse reso necessario l’intervento di uno dei vigilanti, Damien era stato costretto a inserire nel quadro anche suo zio, visto che era presente anche lui all’imbarazzante raid notturno nella sua stanza!

Wade sembrava avesse preso per buona la spiegazione, infatti un sorrisetto malizioso gli fece capire che stava pensando ad altro. «Ma l’hai vista?» esclamò infatti cominciando a sghignazzare.

«Di chi parli?» domandò l’amico facendo finta di non capire.

«Avresti mai immaginato che sotto la divisa nascondesse tutto quel ben di Dio?» chiese a sua volta Wade.

Damien strinse le mani a pugno.

«Ti ha afferrato e te le ha sbattute sotto gli occhi! Non puoi essere rimasto indifferente!»

“Indifferente?“ pensò il ragazzo indispettito.

Aveva cercato si nascondersi dietro a Felicity per non far notare la reazione che aveva avuto dal momento che era entrata con quella camicia da notte e se lo era stretto contro per proteggerlo.

Ma più le stava vicino e più… si faceva evidente l’effetto che gli faceva!

Se la guardava in viso, ripensava al suo volto sconvolto, ai canini che spuntavano da quelle labbra così morbide…

Se la guardava più in basso… 

Gli era successo di sfiorarla mentre si baciavano… ma un conto è toccare, un conto è vedere! “Sono meravigliose…“ non poté far a meno di pensare chiudendo gli occhi.

Per non parlare delle gambe… non poteva proprio pensare al minuscolo slip rosa che aveva visto mentre era saltata addosso a Laurel e che continuava a intravedere ogni volta che si muoveva nervosa quando erano arrivati tutti e lei avrebbe voluto solo scappare via.

Si girò come per tornare a letto, dando le spalle al suo amico… il pantalone del suo pigiama non era abbastanza largo… e la sua eccitazione era troppo evidente e dolorosa!

«Felicity è un’amica!» sbottò «Nell’ultimo periodo ho frequentato le persone che gestiscono la scuola! 

Sono diventato amico di suo fratello! 

Ho viaggiato con loro! 

Ci ho passato insieme il ringraziamento! 

Mrs Forbes… è diventata Caroline! Miss Bennet… Bonnie! Jeremy, Ric…. Elena e Damon» continuò a spiegare con più calma.

«Tra me e Felicity non può succedere niente! Ma le voglio bene… tantissimo! Ed è per questo che non ti devi azzardare a usarla per far ingelosire Zoe!» terminò girandosi puntandogli un dito contro.

«Ok… stai calmo!» replicò l’amico.

Un lieve bussare attirò la loro attenzione, Wade si alzò dal letto per andare ad aprire la porta, poi sgranando gli occhi si allontanò per far entrare Damon seguito da Elena.

«Volevamo sapere se stai bene…» esordì la donna.

«Non sarebbe riuscita a dormire!» la prese in giro l’uomo.

«Hanno svegliato anche voi!» sospirò Damien «Non dovevano…»

«Non stavamo dormendo…» sghignazzò Damon, spostando la testa per evitare lo scappellotto della moglie.

I due giovani stregoni scoppiarono a ridere.

«Sei soddisfatta ora?» chiese l’ex vampiro «Possiamo tornare nella nostra stanza?».

Elena si avvicinò a Damien per dargli un bacino in fronte e una carezza su una guancia.

«Ora si!» rispose al marito.

«Bene…» commentò Wade chiudendo la porta «mi mancava vedere anche Miss Gilbert in tenuta da notte stasera…»

«E’ la signora Salvatore ora… si sono sposati…»

Wade annuì compiaciuto «Ora manca solo Miss Marshall all’appello…»

«E credimi… ne vale la pena!» replicò Damien «A Boston siamo stati in una spa… l’ho vista in bikini!».

Aveva pensato che fosse meglio assecondare il suo compagno di stanza, se era abbastanza fortunato avrebbe smesso di parlare di Felicity e del suo babydoll rosa!

 

Dopo aver lasciato il convitto, Eric e tutti gli altri andarono dalle Angels per visionare le immagini e fare il punto della situazione.

«Ok…» valutò Klaus «è stato tutto un fraintendimento per fortuna… un eccesso di zelo da parte di Felicity, ma se si fosse trattato di un reale pericolo era esattamente quello che avrebbe dovuto fare, è stata bravissima…» commentò con un sorriso.

«C’è un po' di bromuro da somministrare a Damien e Wade?» chiese Eric ironico «Dubito che riescano ad addormentarsi facilmente dopo averla vista in tutto il suo splendore…»

«La prossima volta che Becca e Fel vanno a fare shopping da Victoria's Secret, vado con loro… quel babydoll era delizioso!» commentò Caroline.

«Un po' verginale per te… » le sussurrò l’Ibrido in un orecchio «ma ti starebbe d’incanto…»

Cristina tossicchiò «Tornatevene nelle vostre stanze!».

«Complimenti per i vostri outfit notturni!» esclamò Donna rivolta a Care e Bonnie «Siete una gioia per gli occhi!».

Le due ragazze sorrisero imbarazzate, Klaus le prese entrambe per la vita e le sospinse gentilmente verso le scale che scendevano nello scantinato «Notte Angeli!» esclamò nel farlo.

«Buonanotte a tutti» dissero in coro Care e Bonnie lasciandosi guidare.

«Vengo con voi…» annunciò Eric seguendoli.

Il licantropo seguiva a qualche metro di distanza il terzetto che ridacchiando commentava l’assurda situazione che si era venuta a creare nel convitto.

Era completamente ipnotizzato dal movimento dei fianchi di Bonnie.

La giacchetta corta in raso amaranto avvolgeva le morbide curve della donna, la camicia da notte coordinata aveva un orlo in pizzo tono su tono ed era quest’ultimo che sbucava dalla vestaglia creando un effetto trasparenza che lo stava facendo impazzire.

«Avete avvertito Damon ed Elena?» chiese allungando il passo per raggiungerli.

«Dici che è il caso svegliarli a quest’ora? In fin dei conti non è successo nulla!» rispose Caroline.

«Credo proprio che vorrebbero essere informati» replicò il licantropo.

«Ha ragione…» valutò Bonnie «Elena farebbe il diavolo a quattro domani mattina!»

«Vado io…» si offrì Eric.

«Vengo con te…» affermò Bonnie.

Klaus e Caroline gli diedero la buona notte e si ritirarono nella loro camera.

Solo dopo aver bussato, la strega si rese conto di aver interrotto un momento intimo dei loro amici.

Il licantropo cominciò a sghignazzare vedendo la reazione imbarazzata della donna «Questa nottata si fa sempre più interessante» commentò divertito.

Dopo qualche secondo, Damon fece capolino dalla porta «E’ successo qualcosa?» chiese.

«In effetti si…» rispose Bonnie «niente di importante, ma se avete un attimo ve lo raccontiamo»

«Dateci un minuto…» replicò Damon con la sua consueta faccia da schiaffi, prima di richiudergli la porta in faccia.

«C’è chi passa le nottate a studiare i dossier degli alunni… e chi si diverte! Il mondo è ingiusto…» soppesò Eric scuotendo il capo.

Bonnie lo fulminò con lo sguardo.

 

«Cosa ha fatto?» chiese Elena sgranando gli occhi.

«Sfacciata la ragazza…» commentò Damon.

«Sfacciata? A dir poco!… Intrufolarsi di notte in camera di due ragazzi!» l’ex vampira sospirava indignata.

«Hanno 16 anni!» la riprese il marito «E’ normale! E’ natura!»

Eric annuì sorridendo.

«Ed è anche naturale che poi si ritrovi scaraventata contro un muro…» commentò Bonnie stizzita.

Elena la guardò interrogativa.

«Felicity… » spiegò Bonnie sghignazzando «Ha sentito urlare Damien ed è intervenuta» continuò scoppiando a ridere, seguita dall’amica.

«Bel lavoro Fel! Così si fa!» esclamò Damon.

«Si è fiondata in camera alla velocità della luce, così come si trovava! Mio nipote non dimenticherà facilmente la sua mise…» illustrò Eric scambiandosi uno sguardo d’intesa con Damon.

«Hanno ragione Rebekah e Caroline!» intervenne Bonnie con un sorriso «Ha tutto al posto giusto…»

Il licantropo e la strega spiegarono per bene cosa fosse successo e le misure che avevano deciso di adottare nei confronti di Laurel, poi guardarono Damon ed Elena che si incamminavano per andare a vedere come stava il ragazzo. L’ex vampira non aveva voluto sentire ragioni, voleva accertarsi personalmente che Damien stesse bene.

 

«Che nottata assurda!» commentò Eric quando furono arrivati all’altezza della camera di Bonnie.

«Puoi dirlo forte! In pieno stile Villa Salvatore!« replicò la donna «Questa casa ne ha viste delle belle… prima di essere trasformata in una scuola!»

«La cosa positiva è che entrambi i ragazzi Digne si sono rifatti gli occhi stasera…» affermò l’uomo facendo scorrere il suo sguardo lungo il corpo della ragazza.

Bonnie abbassò lo sguardo «Si… era piuttosto evidente lo stato d’animo del povero Damien» sussurrò divertita «Cercava di nascondersi dietro Felicity, peggiorando la situazione!» tentò di fare dell’ironia.

«Ti posso assicurare che suo zio… non è messo meglio» mormorò roco l’uomo.

«Non hai più sedici anni… dovresti aver imparato a controllarti» ribatté la donna senza riuscire a guardarlo negli occhi.

«Potrei tornare in camera mia e fare training autogeno per tutta la notte» bisbigliò Eric con voce arrochita chinandosi all’orecchio di Bonnie «usare tutte le tecniche di rilassamento conosciute… neanche se fossi il Mahatma Gandhi in persona riuscirei a dimenticare l’effetto che mi fa il pizzo porpora che ti esce da questa vestaglia» le mani dell’uomo accarezzarono la gamba della donna fino ad arrivare a sfiorare il suo interno coscia «per non parlare di come questa stoffa sottolinea il tuo “notevole lato b…“» sorrise sensuale al ricordo di quando le aveva fatto quel tipo di apprezzamento la mattina che gli aveva portato per la prima volta la colazione in camera.

Bonnie tremava sotto le mani dell’uomo.

«Fammi entrare…» chiese Eric con uno sguardo penetrante.

La donna abbassò la maniglia della porta.

Non appena entrò nella camera della ragazza, Eric la schiacciò contro il muro e la baciò con urgenza, assaporando ogni respiro.

La tensione sessuale che Bonnie aveva provato a soffocare dal loro primo incontro prese il sopravvento facendola ansimare.

L’uomo le fece scivolare la vestaglia e la camicia da notte lungo le spalle, emise un grugnito animalesco chinandosi ad assaggiare i seni alti e sodi della donna, la sollevò e la portò fino al bordo del letto.

La fece stendere con delicatezza e prendendo l’elastico della mutandina in raso la spogliò completamente… rimase in piedi per qualche attimo, osservandola nuda e accaldata che lo stava aspettando, poi con frenesia si tolse i vestiti rimanendo solo con i boxer aderenti.

Continuando a fissarla si inginocchiò di fronte al letto iniziando a baciarle il collo del piede, poi la caviglia… il polpaccio fino a risalire lungo la coscia ed arrivare al centro della sua intimità.

«Eric…» sussurrò Bonnie.

«Non avere fretta…» rispose lui roco tornando ad accarezzarla.

Bonnie sentiva la lingua dell’uomo, le sue labbra sembravano scottare, era un tocco delicato e intimo e si ritrovò a inarcare la schiena eccitata più che mai… sentiva il piacere crescere… si stava abbandonando all’estasi quando l’uomo si fermò…

Bonnie sgranò gli occhi e vide il sorrisetto insolente di Eric mentre continuando a fissarla si stava alzando per togliersi anche i boxer…

La strega trattenendo il fiato si prese del tempo per ammirare il suo fisico scolpito… «Vieni qui…» ordinò in un sospiro.

Il licantropo non si fece attendere si sdraiò tra le sue gambe e continuando a fissarla con una lentezza esasperante si spinse dentro di lei… 

Iniziò a muoversi piano piano… ritmicamente e con leggerezza scivolava avanti e indietro contro la donna beandosi del suo ansimare, gioendo dello sguardo perso e sognante di Bonnie, fino a che lei lo afferrò impaziente aggrappandosi alle sue spalle.

Il licantropo andò definitivamente in tilt, affondò con decisione mentre la donna guidava le sue spinte e gli andava incontro famelica, il piacere li stravolse a pochi attimi l’una dall’altro, Eric rallentò le sue spinte per godersi appieno la vista di Bonnie che si lasciava andare al culmine, poi con un ultimo affondo la raggiunse sussurrando il suo nome.

Nessuno dei due ebbe il coraggio di dire una parola, tantomeno di guardarsi negli occhi.

Vinti dalla stanchezza si addormentarono…

Era l’alba quando Eric si rese conto che non stava sognando, che il braccio che lo cingeva era quello di Bonnie e che la morbida protuberanza che premeva contro il suo torace era il suo seno perfetto.

Ce l’aveva fatta, rifletté sospirando, aveva abbattuto ogni sua difesa. Si voltò a fissarla mentre dormiva tranquilla, con delicatezza si liberò dal suo abbraccio e la coprì con il lenzuolo e la coperta, poi dopo essersi vestito uscì silenziosamente dalla camera.

 

«Siamo tutti su di giri… stasera» mormorò Caroline, era impossibile che Klaus non si fosse accorto di cosa stesse accadendo in camera di Bonnie.

L’Ibrido strinse a sé il corpo caldo e nudo di Care «A quanto pare…» commentò.

La vampira restò in silenzio ad ascoltare il respiro dell’uomo.

«Se stai aspettando che dia in escandescenza, per fermarmi e convincermi a non precipitarmi nella stanza di Bonnie e azzannare Eric, rilassati… non ne ho nessunissima intenzione, Love…» sghignazzò divertito Klaus.

Caroline si girò per incontrare il suo sguardo.

«Kol non è innamorato della tua amica» spiegò «Questo non significa che farà i salti di gioia quando verrà a sapere dei nuovi sviluppi, ma è una cosa che non ci riguarda.».

Care annuì.

«Cercavano la stessa cosa mio fratello e Bonnie» continuò a parlare l’Ibrido «Entrambi hanno vissuto un grande amore e non sono pronti ad andare avanti… BonBon non riesce a dimenticare Enzo… Kol ha ancora nel cuore Davina.»

Caroline lo guardò interrogativa.

«Era una strega del Quartiere Francese di New Orleans, mio fratello ha perso la testa per lei… ricambiato…»

«Che le è successo?»

«Elijah e Freya l’hanno sacrificata per salvare la nostra famiglia» confessò Klaus.

«Kol ci ha messo un po' per perdonarci» continuò a parlare l’Ibrido dopo qualche secondo, visto che Care era rimasta in silenzio «Ma forse non l’ha mai fatto del tutto…

Freya subito dopo il fatto è stata occupata con Hayley a trovare un modo per salvarci in maniera definitiva dagli ibridi come Marcel e come sai le ci sono voluti cinque lunghi anni per farlo…»

Caroline annuì leggermente.

«Ma quello che ha fatto a Davina non l’ha mai dimenticato… e vorrebbe porci rimedio»

«Può farlo?» domandò Care stupita girandosi a guardarlo.

«Forse… lo spirito di Davina è nel Piano Ancestrale insieme agli antenati… potrebbe esserci un modo per farla tornare indietro, ma le streghe sono già dispettose di natura, quelle morte sono ancora più fastidiose e restie ad aiutare la sorella dei Vampiri Originali» spiegò con un sorrisetto.

«Si… lo sono, anche le antenate di Bonnie non sono molto magnanime, ma c’è da dire che molte volte ci hanno aiutato… forse Freya troverà un modo…»

«Lo spero…»

«Ci eri affezionato anche tu?»

Klaus scoppiò a ridere «Non direi, Love… io e Davina avevamo un rapporto un po' conflittuale! Abbiamo provato a ucciderci a vicenda più volte ed è stata lei a spezzare il legame con la mia stirpe».

Caroline sgranò gli occhi «Hai ucciso per molto meno…»

«Già…» replicò l’Ibrido «Ma Kol merita di riavere la donna che ama e Marcel la ragazza che considera come una figlia… e poi Davina era molto amica di una persona che non c’è più… salvarla è un atto dovuto anche alla sua memoria…»

«Camille?» chiese Caroline senza girarsi.

«Tu sai di lei?» sussurrò Klaus, la sua voce risultava incerta ed era una cosa a dir poco inconsueta!

«Rebekah…»

«Non si doveva permettere di parlartene!»

«Lo ha fatto prima del tuo arrivo… quando non aveva ancora idea di quello che provavo per te… ha parlato di questa amica che aveva perso ed ha accennato al fatto che tu e lei…» Caroline prese un respiro, ma non finì la frase.

«Non mi hai mai chiesto niente, Love…»

Klaus l’aveva voltata per guardarla negli occhi.

«Aspettavo che lo facessi tu…» replicò Caroline «Ne eri innamorato?» chiese abbassando lo sguardo.

«Te l’ho detto, Love… non ho mai amato nessuna come amo te, quindi ti dovrei dire di no… invece la mia risposta è sì…»

L’Ibrido mise una mano sotto il mento di Care, per farsi guardare.

«Camille è entrata nella mia vita in un momento molto particolare, mi ha aiutato ad affrontare la mia paternità, la mia oscurità, il complicato rapporto con la mia famiglia… e il fatto che dovevo vivere senza di te…»

Caroline abbassò di nuovo lo sguardo.

«Era una donna molto dolce e empatica, all’inizio ho fatto finta che fossero dei veri e propri incontri di psicoterapia» l’uomo sorrise al ricordo «faceva la barista… ma era una psicologa» spiegò «ho capito quanto mi fosse facile aprirmi con lei dal primo momento che l’ho conosciuta dietro quel bancone.

Era un periodo di grossi cambiamenti per me… e lei mi ha aiutato tantissimo, mi ha fatto capire che non è un male aprirsi alle persone che ti sono care, che provare dei sentimenti per qualcuno non è una debolezza e l’ho amata… avevo bisogno di farlo e lei ha amato me, nonostante fossi io…»

«Lei non è scappata…» sussurrò Caroline.

«O si che l’ha fatto, Love…» replicò Klaus guardandola con un sorriso «A tutti e due c’è voluto un po' per lasciarsi andare, lei ovviamente era terrorizzata da me» spiegò alzando un sopracciglio con il suo sorrisetto ironico «Per quanto riguarda me, nonostante sapessi che avrei dovuto voltare pagina… mi rendevo perfettamente conto che non eri tu…» lo sguardo dell’uomo si era addolcito «Non esiste un’altra Caroline Forbes… nessuna donna potrà mai farmi provare quello che sento per te… nessuna può sostituirti… prendere il tuo posto…»

Care gli diede un dolcissimo bacio a fior di labbra, poi si accoccolò contro di lui.

«Che silenzio…» sospirò Klaus dopo qualche minuto, poi cominciò sommessamente a sghignazzare.

«Perchè ridi?»

«Stavo pensando che a Eric serve una playlist di due/tre brani… quattro a essere generosi! Non va bene per Bonnie!»

Anche Caroline scoppiò a ridere «Non esiste un altro Niklaus Mikaelson…» mormorò poi sensuale.

«Lo puoi dire forte, Love!»

Care continuò a sorridere accoccolandosi sempre di più.

«Vorrei che Bonnie trovasse quello che abbiamo trovato io e Elena… O per meglio dire che lo ritrovasse, lei ed Enzo erano bellissimi insieme» ricordò con un profondo sospiro.

«Beh ultimamente è molto popolare! Ha tre pretendenti! Due se escludiamo Kol…» commentò Klaus.

«Con Rebekah ed Elena ne parliamo molto…»

«Non avevo dubbi! Siete tremende…»

«Ma le nostre idee non collimano… Becca ovviamente fa il tifo per Vincent, Elena per Eric…»

«E tu, Love?»

«Io sono indecisa…»

«Vincent è un amico… ed è una bravissima persona, affidabile e generosa, ma è la versione maschile di Bonnie! Non va bene per lei…» valutò Klaus.

«Lo dici come se fosse un male! Affinità, interessi comuni… non sono delle buone basi per un rapporto?» domandò Caroline.

«No, Love… serve sempre lo “yin e yang”… yin and yang è armonia!» spiegò l’Ibrido muovendo leggermente le mani «yin e yin… è il nome per un panda!» spiegò poi scoppiando a ridere seguito da Caroline.

«A volte stento a riconoscerti… da quando sei diventato un esperto di relazioni amorose?»

«Io vedo tutto… e so tutto, Love! Il fatto che non amo parlare di sentimenti non deve trarti in inganno…»

«Non è così… se fossi stato un po' più attento a dei particolari, alcune delle decisioni che hai preso nell’ultimo periodo sarebbero state diverse…»

«A cosa ti riferisci?»

«Al fatto che hai chiesto a Damien di avvicinarsi a Laurel… »

Klaus sorrise leggermente «Eh si… hai ragione» la canzonò «Era così difficile capire che lui e Felicity si stavano innamorando!»

Caroline si sollevò a sedere contrariata.

«E allora perchè lo hai fatto? Giochi con i sentimenti di due ragazzini?»

«Intendi a parte il fatto che è la cosa migliore per il nostro piano di sicurezza?» replicò l’Ibrido con il suo sorrisetto «L’ho fatto perchè Felicity è la sorella di Oliver… è parte della famiglia» continuò con un’alzata di spalle.

Care lo fulminò con lo sguardo «Becca mi ha raccontato il tuo modo di trattare gli spasimanti delle donne della tua famiglia!»

«Uccidevo i fidanzati di Rebekah! Sono migliorato!»

«Non oso pensare a cosa farai quando crescerà Hope…» commento Caroline prendendosi il volto tra la mani.

«Ecco brava… non parliamone proprio! Con Felicity… sto facendo pratica! Le prove generali per quando saranno cresciute Hope, Lizzie e Josie…»

Caroline non poté evitare di sorridere commossa alla precisazione di Klaus.

«Sto solo mettendo alla prova Damien per capire di che pasta è fatto… e so perfettamente che anche lui è parte della famiglia» spiegò poi addolcendo la sua espressione l’Ibrido.

«E come si sta comportando?» chiese Care con un sospiro.

«Molto bene! E’ un ragazzo giudizioso e responsabile… sta facendo quello che gli è stato richiesto perché razionalmente capisce che è una cosa di vitale importanza per la sicurezza di tutti, ma ne è infastidito perché è consapevole di far soffrire Felicity.

Un paio di giorni fa l’ho stuzzicato un po’, gli ho detto di godersi le attenzioni della bella streghetta bionda… ed è stato ad un passo dal mandarmi a quel paese!» raccontò annuendo e alzando le sopracciglia. «Quando avrà il coraggio di farlo… mi dimostrerà di meritarsi il permesso di corteggiare Felicity!»

«Tu pretendi che un ragazzo di sedici anni… ti tenga testa?»

«SI!» dichiarò Klaus convinto.

«Neanche Marcel è stato capace di farlo… e lui amava tua sorella! Ed era un adulto… Damien e Felicity sono due bambini! Con tutta la vita davanti… ancora non sanno neanche cosa è l’amore…»

«E poi sarei io quello che passa per un cinico anaffettivo! L’amore è amore, Love… e non ha età…»







































 
   
 
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