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Autore: Spensieratezza    27/01/2018    3 recensioni
Questa storia prende ispirazione dal programma Tempstation Island, in cui delle squadre di tentatori devono cercare di tentare i fidanzati e le fidanzate delle varie coppie del vilaggio, tutto per stabilire se il loro è VERO AMORE. Tre storie, tre storie diverse, ma che coinvolgeranno sempre Jared e Jensen.
Buona lettura e tanto amore!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jared e Jensen avevano rispettivamente 22 e 26 anni ed erano nel villaggio dei tentatori, a Temptation Love, per provare a fare ingelosire le coppie.

Fin dall’inizio si erano trovati simpatici. Jared era gay, ma non se l’era sentito di dirlo e pensò non gli costava niente fingere una parte solo per un breve periodo.

Assistere però alle coppie innamorate o non innamorate, ai loro problemi, non fece altro che far riemergere i suoi e una notte, scoppiò in lacrime sulla spiaggia.
 
“Jared..ma che cosa ti prende?” gli chiese Jensen, andandogli vicino.

“Non mi prende niente! Vai via, Jensen!” gli disse Jared, cercando di nascondersi ancora con il cappuccio della felpa grigio.

“Non me ne vado finchè non mi dici perché stai..” iniziò Jensen arrabbiato, ma Jared lo zittò, mettendosi un dito sulle labbra.

“Ti prego.” gli sussurrò con il labiale e Jensen capì che Jared non voleva farlo sapere davanti alle telecamere, davanti a tutti.

“Okay, lascerò perdere, se farai un tuffo con me.”

“Cosa? Ma sono le DUE DI NOTTE!”

“E chi se ne frega!”

“Jensen..non..”

“Non accetto un no come risposta. Avanti vieni!” disse Jensen, tuffandosi.
 
Jared lo guardò a bocca aperta. Quel pazzo lo aveva fatto davvero.

Jared, eh dai, vieni, l’acqua è bellissima!!” gli gridava Jensen dall’acqua.
 
Jared poteva vedere che era bellissimo perfino da quella distanza e si era appena tolto la maglietta.

“Arrivo!!”
 
 
 
Quando Jared tornò al residence, aveva il cuore gonfio come un palloncino. Continuava a battergli forte il cuore, ripensando all’incontro romantico con Jensen.

Come poteva tutto ciò, essere sbagliato?

Poi sentì un rumore di passi nella stanza.

“Diosanto!” esalò Jared, spaventandosi, sentendo le mani di Jensen su di lui.

“Non gridare! Sei pazzo? Volevo solo controllare se dormivi!”

“Potevi chiamarmi. Mi hai spaventato.” Disse Jared, strofinandosi la faccia.

“Non volevo svegliare gli altri.”

“Credo sia troppo tardi.” disse Jared, guardando diverse sagome muoversi nei letti,sbuffando e altri che si sporgevano dai letti a castello, per guardarli.

“Bene, allora vorrà dire che andremo fuori a parlare.”

“Ma sei impazzito!”

“Non riuscirò a dormire fino a che non mi avrai spiegato.”

E così Jared dovette arrendersi a seguire Jensen in veranda in giardino.
 
 
 
 
 
*

“Sigaretta?”

“Non fumo.”

“Neanch’io. “ disse Jensen allegro.

“Cosa? E allora perché me l’hai chiesto?”

“All’occorrenza avrei potuto rubare quella di un altro.”

“Solo per farmi sentire meglio?”

“Solo per farti sentire meglio.” Disse Jensen.

“Sei tanto dolce.”

“Bando alle ciance. Dimmi cos’avevi stasera.”

Jared sospirò e si abbracciò le ginocchia sulla sedia.
 
“Io non avrei dovuto venire qui. è una presa in giro nei confronti di tutti, ma prima di me stesso.”

“Beh, con tutto il rispetto nei confronti del programma, non è un programma che si prende molto sul serio.”

“No. Intendo che IO, la mia presenza è una presa in giro.”

“Sei già fidanzato? Questo non conta..”

“Non sono fidanzato, sono single…ma…ecco io…non dovrei..ecco sì…insomma..corteggiare le ragazze..se..i miei gusti sono..diversi..” ogni parola l’aveva detta più piano.
 
Ci volle un po’ prima che Jensen metabolizzasse le parole di Jared e si rendesse conto di quello che voleva dire.

“Sei..gay?”

“Sì.”

“Capisco..quindi..sei venuto qui perché..non lo sapevi..o non lo accettavi..?”

“Sì..cioè NO. Io volevo accettarlo, ma i miei genitori non riuscivano ad accettarlo.”

Jensen rimase di sasso.

“Mi hanno convinto a partecipare al programma nella speranza che io..guarissi. Io li amavo,quindi..accettai..ma..”  dicendo così, Jared, sprofondò la testa nelle ginocchia, cominciando a piangere.

Jensen si inginocchiò davanti a lui e lo abbracciò.
 


“M-mi dispiace. Non meritavano che li sputtanassi così.” Continuava a dire Jared, piangendo.

“ I tuoi genitori non meritano neanche un cane, figuriamoci un figlio.”

“N-non puoi dire così..”

“Dirò sempre quello che penso. Delle persone che fanno soffrire i propri figli, cercando di esorcizzare chi sono davvero, sono tra la specie che mi fa più schifo in assoluto.

Jared lo guardò a occhi sgranati.

“Nessuno aveva mai insultato nessuno per me.”gli disse Jared, abbracciandolo di slancio.

“Non si sono guardati bene intorno. Sai che abbiamo più cose in comune di quelle che pensavo?”

“Cosa? Che vuoi dire?”

“Io…niente.” In quell’attimo di esitazione, Jensen avrebbe voluto baciarlo, ma non lo fece.

Gli mancò il coraggio.
 
 
Non ho mai creduto nell’Amore

Ma stavolta mi affido a lui

Se esisti, dammi il coraggio

Il coraggio di saltare

Il coraggio della verità

E allora capirò

Che sarà amore vero
 
 






















Note dell'autrice: 

ragazzi devo dire che anche se ero molto scoraggiata su questa storia, mi sto riprendendo alla grande. ho amato scrivere questa parte *_* e l'ultima parte in corsivo sono i pensieri di Jensen! Ci vediamo con la seconda parte *_* 
   
 
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