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Autore: Tera_Saki    30/01/2018    3 recensioni
[Storia partecipante al contest "La frequenza dell'anima" indetto da kosmos_ su EFP]
Un chiarimento tra Harry e Neville quattro anni dopo la guerra.
"Una fitta gli attraversa il ventre, ad Harry per un attimo gira la testa, e nel momento in cui si volta verso l'amico si aspetta quasi di vedere le sue labbra pronunciare la frase di cui ha più paura di tutte “ Avrei potuto essere te ”.
Ma sarebbe crudele, Neville non lo direbbe mai, anche se Harry sa che, almeno una volta, lo ha pensato davvero."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Yust different paths

 

Can you imagine a time when the truth ran free?
We all fall short of glory
Lost in our fate

 

 

Mamma e papà sono qui.

Proprio sul materasso bianco e le lenzuola stropicciate, a mormorare melodie che non sanno di nulla, stringendosi al petto il pigiama. “Alice e Frank”, c'è scritto sulla porta – ”coraggiosi Auror” avrebbero voluto aggiungere; anche se Neville ora è su due malati che posa lo sguardo.
Lui si fa strada nella camera come se col passo privo di disagio si ostini a sedimentare quella loro immagine che ogni anno si decompone un po' di più. Quando suo padre sibila fra sé e lo osserva solo per un secondo senza riconoscerlo, quando sua madre nasconde il viso nel cuscino, mettendosi a ridere. E Neville, che pensava ai suoi genitori come ad eroi, hanno salvato vite e combattuto, certo! Ma si allontanano piano e lentamente fanno passi più distanti da lui.
E, tuttavia, Neville li ama. Come crede non potrà mai fare nessuno, lui non ha conosciuto gli Auror ma i genitori distrutti e le carte di caramelle di Alice che lui conserva una per una. Non crede che sua madre gli voglia bene, perché non sa chi lui sia e non sa nemmeno quando si possa ambientare quella sinfonia spezzata che è la sua vita.
Però...
Però.
– Ciao, mamma – Neville si avvicina al letto e lasciando andare un sorriso prende tutto quello che può dal contatto breve con la stoffa del pigiama di Alice. Non si avvicina troppo perché sa che potrebbe agitarsi, non vuole farla stare male e così poggia la schiena sulla sedia blu di plastica a quasi mezzo metro dal materasso – entra pure, Harry. –

 

– Crucio
Il sapore tiepido di quella cruciatus debole pronunciata a bassa voce gli entra nella gola e gli fa spalancare le pupille sul ragazzino Tassorosso. Sa che è un errore non sopportato, eppure, sussulta quanto lui quando Carrow si avvicina in uno scatto – SBAGLIATO! –
Guarda, questa è una maledizione degna del suo nome. Crucio! – Neville sofferma l'attenzione per un istante che dura decenni sui riflessi ramati della cravatta che il quindicenne porta allentata al collo, prima di vederlo collassare per terra, gli arti contratti in convulsioni forti. La voce è ancora acuta, giovane come non dovrebbe esserlo, a Neville sembra di sentire l'eco delle sue unghie che grattano sul pavimento rimbombare all'infinito nelle orecchie.
Inspira velocemente, e si trascina a sedere appoggiandosi contro un banco – Basta! La smetta. –
Il volto distorto di Amycus gli s'impiglia nella retina mentre lui ruota il collo e stringe le dita sulla bacchetta – Te lo prendi tu? –
Il dolore gli entra nei polmoni , raschia sul poco coraggio rimasto, e lo fa gridare a sua volta quando il Mangiamorte punta la bacchetta anche su di lui. Il fuoco che brucia sulle ossa gli strappa la pelle più e più volte, e sente anche gli scricchiolii di silenzi spezzati perché quando ha finito, Amycus Carrow aspetta qualche istante lunghissimo prima di ricominciare di nuovo, – la prossima volta, traditore di sangue, te lo farò piacere. –
Neville, mezz'ora più tardi, si alza in piedi nell'aula vuota e si chiude in bagno a vomitare. Mai, mai mai. Mai.

Il percorso per il Paradiso attraversa chilometri di Inferno avvolto nelle nuvole.
Neville. Dove cadrai, alla fine?

 

– Fino all'anno scorso, sai, potevo ancora toccarli. Ma adesso, papà è molto sensibile e ha avuto qualche attacco perché non sa riconoscere chi gli si avvicina – la sua voce, Harry ne è sicuro, lascia seppellita una sofferenza lacerante che Neville ha dimenticato. Forse, era l'unico modo per vivere accanto a loro, ma se osserva l'affetto profondo nei suoi occhi, Harry si spezza.
E per ora si limita a far scivolare le iridi verdi sulla figura della madre di Neville, che conserva una slavata somiglianza con la foto dell'Ordine di molti anni prima. Una fitta gli attraversa il ventre, ad Harry per un attimo gira la testa, e nel momento in cui si volta verso l'amico si aspetta quasi di vedere le sue labbra pronunciare la frase di cui ha più paura di tutte “ Avrei potuto essere te ”.
Ma sarebbe crudele, Neville non lo direbbe mai, anche se Harry sa che, almeno una volta, lo ha pensato davvero.

“ Ci siamo divisi ad un bivio e abbiamo percorso strade diverse, Harry. Tutto qui. ”
“ Io... Mi dispiace, Neville. ”
“ … non fa niente. ”

 

La maggior parte della Casa Grifondoro è in guerra, ma la verità è che nonostante le ferite sulle braccia di Ginny e il labbro spaccato di Seamus, Neville rimane decisamente il preferito dai Carrow. Un Purosangue filobabbano amico di Potter, Amycus vuole vederlo rompersi e non rialzarsi.
Non succederà. Soffia Neville insieme alla saliva sul pavimento, e lo fa sapere anche quando il calcio che raggiunge lo stomaco gli toglie di nuovo il fiato, e le costole scricchiolano.
Ti schiaccerò, verme, così sarai da monito per tutti gli altri –
Ma poi, dopo aver fatto di nuovo scivolare gli occhi sulla stanza di pietra fredda prima che la prossima cruciats lo raggiunga, si rende conto che Amycus si sta solo divertendo. Che non smetterà e che nessuno verrà a fermarlo.
In quel momento esatto il suono del proprio crollo gli rimbomba in testa insieme alla voce rovinata che grida ancora e ancora. Come un calore rimosso, la speranza si sgretola e il terrore arrugginisce ogni singolo pensiero.
Mai. Ma-
Io non... io...

Dove cadrai, Neville?

 

Neville ha mostrato perplessità alla richiesta di Harry, non ha capito perché proprio lui avrebbe desiderato vedere i suoi genitori. Ora, che lo sguardo del compagno lo sente addosso pesante, capisce che è stato il senso di colpa.
A Neville, in realtà, piace questa nuova vita tranquilla fuori da Hogwarts, e soffermando l'attenzione su Harry realizza quanto anche lui si possa sentire alleggerito. Però. Però Harry pensa di non meritarselo, probabilmente, ancora dopo quattro anni, fatica a lasciare andare il peso che ha portato addosso per così tanto tempo.
É per questo che Neville lo ha portato lì.
– Volevo dirtelo, Harry. Sai... mi piacerebbe insegnare. –
Il compagno Grifondoro lo guarda, per un istante gli occhi sono attraversati da qualcosa che somiglia alla felicità e ad un'agrodolce malinconia. È il sigillo di una promessa, l'immagine di una vita che possa andare bene e che permetta loro di ricordare senza più soffrire.
Davvero, Harry. Grazie per quello che hai fatto, grazie per essere tornato ad Hogwarts.
A Neville quella strada che ha scelto piace, ed è grato per tutto quello che ha ricevuto, per aver potuto combattere al fianco di Harry, perché sono riusciti a vincere, perché i suoi genitori sono ancora vivi.

 

Mamma e papà saranno qui con te sempre.

Grazie.

 

 

 

 

Note dell'autrice: questa storia è stata scritta per il contest “La frequenza dell'anima” indetto da kosmos_ su EFP, che è stata una bellissima opportunità per dedicare finalmente qualcosa a uno dei miei personaggi preferiti: Neville. Ho inserito due tra le tre citazioni nel pacchetto (la prima tradotta e solo alcuni frammenti):

  • So this is where you fell
    And I am left to sail
    The path to heaven runs through miles of clouded hell
    (It's time – Imagine Dragons)

  • Can you imagine a time when the truth ran free?
    We all fall short of glory
    Lost in our fate
    (Closer to the edge – 30 Seconds To Mars)

Una sola precisazione, forse superflua: Neville, nell'ultimo flashback, non cede del tutto, né si arrende, è piuttosto un momento buio in cui si sente davvero solo. Per questo ringrazia Harry per essere tornato.
Un grazie a tutti quelli che hanno letto,
Tera

  
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