[Scritto da Claudia Piazza, Valentina Onufrio e Sofia Zaccaria.]
14
Febbraio
1943.
Nei
mesi a seguire Amy sentirà ancor di più la
lontananza di Rory, ma a colmare il
vuoto sono le lettere che si mandano, seppur i tempi di consegna siano
lunghi.
Inoltre,
la visita di River e il libro che dovrà pubblicare la fanno
sentire ancora più
vicina alla figlia e al suo amico signore del tempo.
Uno
di questi giorni, insieme alle lettere scritte dal marito, Amy riceve
l’invito
a un matrimonio.
«Chi
si sposa?» dice ad alta voce dentro la casa vuota.
Apre
la busta e legge:
Thomas
Kristopher Wilkinson II e Lily Haward sono lieti di annunciare le loro
nozze.»
Con
il sorriso tra le labbra ricorda la cameriera bruna del matrimonio di
Alicia,
all’interesse che aveva Thomas per quella ragazza.
«Ce
l’hai fatta, finalmente!» esclama.
Ora
che sa che anche il suo amico è felice, non le resta che
rispondere alle
lettere del marito.
Si
siede sul suo scrittoio, guarda per un momento tutte le lettere che
Rory le ha
mandato da quando è partito e, infine, inizia a scrivere.
«Caro
Rory, spero ti siano arrivate le mie lettere in cui ti parlavo di
River.
L’inverno, ormai, sta per finire e il mio secondo libro
è quasi completo. Credo
che lo intitolerò Summer Falls, del resto era proprio estate
quando lo iniziai
a scrivere, poco tempo dopo la tua partenza.
Ride
pensando a quei momenti.
«Non
riesco a togliermi dalla mente la tua espressione, avevi proprio una
faccia da
stupido!» continua a ridere, poi torna seria.
«Rory,
spero che tu stia bene, mi manchi tanto, ma so che tornerai, ho fiducia
in te,
in noi. Non ricordo se te l’ho mai detto: Sei l'uomo
più bello che abbia mai
incontrato, Rory Williams. Ricordatelo sempre.
Ti
amo.
Tua
Amy.»
Giugno
1943.
L’estate
è arrivata e Rory è via esattamente da un anno.
Amy
è al lavoro, ha pubblicato il suo “Summer
Falls” un libro multi capitoli per
bambini, che con sua sorpresa ha ottenuto un grande successo. Ne tiene
una
copia sulla scrivania a casa e all’ufficio. Ne è
fonte d’ispirazione e di
incoraggiamento.
In
redazione, tutti conoscono Amy e le chiedono notizie di Rory.
Malgrado
questo le faccia sentire ancor di più la sua lontananza,
percepisce l’interesse
dei colleghi che le stanno vicino in questo momento difficile della sua
vita.
Notando
la distrazione di Amy di quel giorno, Thomas che porta la fede al dito
da un
paio di mesi, dà il permesso alla sua amica di andare via
prima dal lavoro.
Amy
annuisce, non può che accettare. Firma gli ultimi documenti,
poi prende la sua
borsa e va via dalla redazione.
Inizia
a camminare per le strade di Manhattan, prende un caffè in
un bar, guarda delle
vetrine di alcuni negozi.
Seduta
a un tavolino, nota una mamma con un bimbo in una carrozzella.
“E
se adottassimo un bambino?” pensa Amy.
Chiama
quindi un taxi per tornare a casa decisa a scrivere una lettera al
marito in
cui proporrà a Rory dell’adozione.
«Sono
a casa.» dice una volta arrivata a casa, pur sapendo che non
ci sarà nessuno a
risponderle.
Dal
salotto, però, proviene una voce maschile che Amy conosce
molto bene.
«Amy!»
si sente chiamare.
Amy
lascia cadere le chiavi e la borsa per terra, corre nella direzione da
cui
proviene la voce.
Vede
Rory, il suo Rory. Disteso sul divano con una gamba fasciata. Le muore
il
sorriso sulle labbra.
«Rory!
Cosa ti è successo? Quando sei tornato? Chi ti ha portato
qui?» sbraita isterica.
Si siede accanto a lui, nota che Rory si è fatto crescere la
barba.
«Amy,
calmati. Va tutto bene, è solo una frattura.» le
dice, mentre le accarezza il
volto. Le mette i capelli rossi dietro un orecchio, i suoi occhi
azzurri non si
staccano da quelli verdi di lei.
«Non
potevano tenermi lì, sarei stato solo d’intralcio
per i miei colleghi medici.»
«I
tuoi…» viene interrotta.
«Mi
hanno promosso, sai? Insieme a noi infermieri c’era il dottor
Adams con cui
seguivo le visite al New York Infirmary, ero l’unico che
poteva sostituirlo.»
«Dici
seriamente? Sono fiera di te, Rory Williams!» urla Amy che si
getta tra le
braccia di Rory.
«Ha
detto che quando tornerà dall’Africa
verbalizzerà tutto, il resto è una
formalità.» tossendo.
«Ti
preparerò qualcosa di speciale per cena, vedrai.»
Rory
sorride ad Amy, poi inizia a raccontargli la sua avventura in Africa.
Lei lo
aggiorna su tutte le novità.
Luglio
1945.
Sono
passati due anni da quando Rory è tornato
dall’Africa, ormai la sua gamba è
guarita del tutto.
Lui
è ufficialmente diventato medico e dopo il successo del
libro di Amy, i
Wilkinson hanno voluto promuoverla nuovamente.
Il
compito di vicedirettrice è molto più impegnativo
del lavoro che svolgeva
precedentemente, ma Amy adora questo lavoro. Inoltre, nel tempo libero,
oltre a
prendersi cura del marito, Amy si dedica alla sua attività
di scrittura.
Alcuni fogli stanno accanto la macchina da scrivere
di Amy, nel primo foglio è possibile leggere “Il
ladro di notte” di Amelia
Williams.
È stato scritto per metà, in quanto Amy
è stata
costretta a metterlo da parte.
Ha deciso, insieme a Rory, di adottare un bambino.
La procedura è lunga e richiede tempo perché chi
vuole adottare un bambino deve
dimostrare di essere all’altezza di questo compito importante.
“È necessario avere un posto sicuro ed accogliente
in cui crescere il proprio figlio, la coppia deve essere unita e
manifestare il
loro legame amoroso che sarà punto fondamentale per
l’assegnazione del bimbo”
si ripete Amy. Queste parole le ha sentite talmente tante volte da non
potersele mai più dimenticare.
Amy e Rory non sono da meno a tutte queste regole,
ma prima di passare all’atto vero e proprio, i Williams
devono incontrare più
volte nell’arco dei mesi a seguire, l’agente che si
occuperà di osservare la
coppia.
Febbraio 1946.
Amy e Rory aspettano con impazienza che l’agente
delle adozioni arrivi per un altro dei loro incontri.
Oramai sono mesi che i due hanno iniziato a sognare
di avere un bimbo tutto loro.
Bussano alla porta.
«Spero ci porti buone notizie.» dice Amy al marito.
«Andrà bene, l’ultima volta ci aveva
detto che non
sarebbero mancati molti incontri.» la rincuora Rory.
Amy in camera da letto si osserva allo specchio che
c’è di fronte al letto: indossa un vestitino
semplice stretto in vita da un
cinturino, con le maniche lunghe e la gonna a pieghe.
Scende le scale seguita da Rory, anche lui è vestito
bene: indossa un completo in grigio con sotto una camicia abbottonata
stretta
fino al collo e delle bretelle. Inoltre, da quando è
diventato medico ha
iniziato a portare degli occhiali da vista dalla montatura sottile e
nera.
Amy apre la porta.
«Buona sera, Amy.» dice la donna alla porta.
«Prego, si accomodi, Giuliet.» dice gentilmente Amy.
«Salve, Rory.»
I tre si siedono in salotto dove Amy ha preparato un
vassoio con il thè e dei biscotti.
Giuliet è una donna dal volto simpatico, è
piccolina
di statura, ha i capelli castano scuro legati a formare uno chignon,
anche gli
occhi sono scuri ed è vestita in modo elegante e
professionale.
Amy e Rory parlano con Giuliet da ore, ma dopo tanta
attesa i Williams firmano tutti i documenti per adottare un bimbo di 1
anno.
Nelle settimane successive Rory ed Amy si recano
nell’ufficio di Giuliet, per concludere la parte burocratica
dell’adozione, poi
insieme si recano nella casa famiglia dove il bimbo attende i suoi
nuovi
genitori.
«Non resta che decidere il nome del bambino.» dice
Giuliet.
Amy tiene in braccio la piccola creatura dai capelli
rossicci e dagli occhioni azzurri, lei e Rory lo guardano.
«Anthony Brian Williams.» annunciano insieme.
Dicembre 1949.
Si avvicina la vigilia di capodanno e Anthony nel
mese di Gennaio compirà 5 anni.
Ogni sera prima di andare a dormire Amy racconta al
figlio una delle avventure fantastiche che ha vissuto insieme al
Dottore e al
marito, attraverso il tempo e lo spazio.
È desiderio del piccolo Williams viaggiare e vedere
il mondo e quale scusa migliore, se non quella di andare a visitare
alcuni dei
posti incantevoli che il continente americano offre?
Amy e Rory, quindi, decidono si festeggiare il
compleanno del figlio con un viaggio in Florida e a Washington.
Anthony è affascinato dai posti che visita insieme
ai suoi genitori. Ripete sempre che da grande vorrà
viaggiare proprio come
“l’amico stropicciato” della sua mamma.
Finite le vacanze Rory torna alla sua vita in
ospedale, Anthony riprende l’asilo. Amy, che aveva lasciato
il suo libro
"il ladro di notte" a metà perché era troppo
occupata dal crescere il
figlio, si divide tra la stesura del libro e il lavoro di
vicedirettrice nel
giornale dei Wilkinson.
Anche Alicia ha avuto un bambino.
Thomas, che si è sposato nel periodo in cui Rory era
in Africa, adesso abita con Lily in una modesta villetta lontano dal
caos di
Manhattan.
Marzo 1973.
È il 1973, Amy ha 58 anni e non ha di certo
dimenticato la richiesta di River. Ha conservato i fogli che compongono
il
libro della figlia in uno dei cassetti del suo scrittoio.
Il libro, il cui titolo è “Melody Malone:
un’investigatrice privata nella New York antica”
contiene una pagina iniziale
in cui è scritta la divisione dei dodici capitoli tutti con
un nome ben preciso
e stabilito.
Un ultimo capitolo riporta la voce “Postfazione”.
Amy incuriosita sfoglia le pagine, arrivata al
capitolo della postfazione, nota che quella è
l’ultima pagina. È vuota, riporta
solo il titolo in alto, mentre in basso si accorge che River ha scritto
il suo
nome.
Amy pensa inizialmente che ci sia un errore di
battitura, alza lo sguardo dalla lettura.
«No, River non avrebbe mai sbagliato a scrivere.»
dice tra sè e sé.
«Credo che abbia lasciato questo spazio per me.»
dice ancora ad alta voce.
Amy mette un foglio bianco nella sua macchina da
scrivere e inizia a pigiare i tasti.
Aprile 1989.
Gli anni passano in fretta, Amy ha pubblicato altri
due libri; sulla libreria di casa Williams si vedono i testi scritti
che
portano il nome di Amelia Williams.
Anthony si è sposato e si è trasferito a Londra
con
la sua famiglia; sul muro del salotto di Amy e Rory vediamo, infatti,
la foto
del matrimonio del giovane Williams e accanto diverse foto in cui
Anthony è
poggiato a un aereo. Nello studio di Amy ci sono alcune cartoline del
figlio
che mostrano i luoghi diversi che ha visitato.
Anthony ha, infatti, realizzato il sogno di poter
girare il mondo diventando pilota di aerei, ma non ha mai conosciuto il
famoso
Dottore di cui la madre gli narrava quando era piccolo.
Amy è in pensione e si prende cura di Rory che da
tempo è malato e non esercita più la professione
di medico.
A
causa di frequenti dolori
addominali, Rory si è sottoposto a delle visite mediche.
Inizialmente
tutto sembra riportare
a dei normali attacchi di gastrite.
Ma
la perdita continua di peso lo
fanno dubitare delle sue condizioni di salute.
Durante
una delle visite viene
finalmente trovata la causa di questo suo mal essere.
Il
medico dichiara che le sue
condizioni sono tutt’altro che buone. A Rory viene
diagnosticato un tumore al
fegato, il quale, purtroppo, ha un alto tasso di mortalità
data la difficoltà
di essere identificato. Per questo motivo, i medici lo hanno definito
“tumore
silenzioso”.
Amy
guarda le cartelle mediche del
marito, osserva i medicinali vicino al letto e suo marito dormire.
A
lei non le resta che occuparsi di
lui, al quale non rimangono che alcuni anni di vita.
Amy
si china e gli accarezza i
capelli con un sorriso triste sul volto.
Ottobre
1997.
È
il giorno del funerale di Rory.
Amy ha 82 anni la stessa età del marito defunto.
È
un giorno fresco d’autunno e la
funzione religiosa si svolge all’aperto nel cimitero in cui
Amy è arrivata
molti anni prima.
La
funzione è seguita da diverse
persone. Amy è circondata da persone che le vogliono bene.
Anthony
è lì con la moglie, ci sono
anche coloro che un tempo erano i suoi colleghi di lavoro: Thomas,
Alicia e
Tobey, anziani anche loro.
E
poi un gruppo di giovani medici
che si presentano ad Amy come gli ex specializzandi di Rory.
Finita la funzione, Amy resta da sola contemplando
la tomba del marito, nella cui lapide è stato scritto
“Nel ricordo devoto, Rory
Arthur Williams, età 82”.
Amy guarda il cielo, sospira. Ricorda il momento in
cui per la prima volta aprii gli occhi in quel cimitero, distesa, con
gli occhi
bagnati di lacrime.
È rimasto con lui fino alla fine.
Poi un pensiero la riporta al suo amico stropicciato
e alla post fazione che lei gli ha dedicato:
«Ciao, vecchio amico.
Ed eccoci qui, tu e io, all'ultima pagina. Quando
leggerai queste parole, io e Rory ce ne saremo andati da un pezzo,
quindi sappi
che siamo vissuti bene e siamo stati molto felici.
E soprattutto, sappi che ti ameremo sempre.
A volte mi preoccupo per te, però credo che quando
ce ne saremo andati, non tornerai più qui, e potresti essere
solo, cosa che non
dovrebbe mai succedere.
Non stare da solo, Dottore.
E fa' un'altra cosa per me: c'è una bambina che
aspetta in un giardino. Aspetterà un bel po', quindi
avrà bisogno di un bel po'
di speranza.
Va' da lei. Raccontale una storia, raccontale che se
sarà paziente, arriveranno giorni che non
dimenticherà mai. Raccontale che
andrà per mare e combatterà pirati, che si
innamorerà di un uomo, che aspetterà
2000 anni per tenerla al sicuro. Raccontale che darà
speranza al più grande
pittore mai vissuto e che salverà una balena nello spazio.
Raccontale che questa è la storia di Amelia Pond.
E che così finisce.»
Amy alza il volto al cielo e sorride tristemente.
-fine-