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Autore: Pmaradona10    01/02/2018    1 recensioni
La magia è sempre stata una componente importante della vita dei Teen Titans e soprattutto della vita di Raven. Quando però Trigon, il malefico padre di Raven, decide di tentare di impossessarsi di nuovo della ragazza, essa capisce che non riuscirà a sconfiggerlo contando solo sull'aiuto dei suoi amici. Basterà l'aiuto del più grande mago del mondo per sconfiggere uno dei demoni più potenti in assoluto? I Titans ce la faranno ugualmente a batterlo anche dopo il loro scioglimento e riusciranno a collaborare con alcune tra le più potenti entità magiche del mondo, senza lasciarsi condizionare dai travagli interiori di queste ultime e aiutandosi reciprocamente come una vera squadra, superando le apparenti ostilità?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Sorpresa, Trigon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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-Attenzione! Possiamo vedere che c’è una strana creatura verde che è giunta proprio davanti la sede del Daily Planet, che aveva tutta l’aria di essere il prossimo obiettivo del mostro. Come possiamo vedere, tutti i dipendenti che lavorano nell’edificio stanno cercando di evacuarlo il più in fretta possibile, mentre… vediamo se possiamo avvicinarci, sì! Sembra esserci a tutti gli effetti un combattimento! La creatura verde sta scagliando detriti contro il mostro rosso, però paiono non arrecargli il minimo danno. Come potete vedere, in basso a sinistra la creatura zoomorfa, ha attuato una tattica ben precisa, colpire e allontanarsi, ma funzionerà? Quando ora la domanda più importante è: chi può sostituire la Justice League?-
John Constantine osservava il televisore con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta, Dick Grayson con gli occhi socchiusi dalla rabbia e la mascella serrata.

-Ma che cazzo ci fa lì Garfield? Vuole farsi ammazzare? Perché non ci ha chiamato?- urlò Nightwing battendo fortemente il pugno sul ripiano della cucina
-Vuole attirare Trigon, o almeno quella che sembra la sua manifestazione attraverso Raven, fuori dalla città. Se continua a distruggere con questo ardore, ci sarà una strage immane- disse Constantine con un filo di voce
-Vi voglio tutti pronti in un minuto. Andremo a Metropolis col jet. Spero tu abbia un piano- disse, lanciando uno sguardo minaccioso all’uomo
-Sbrighiamoci. Zee, fai quello che ti ho detto-

Sul jet la situazione non era delle migliori. Via radio arrivavano notizie tutt’altro che positive. Beast Boy era stato colpito dal grande globo terrestre situato sul tetto dell’edificio del Daily Planet, che Trigon era intento a radere al suolo dalle fondamenta.

-Ma non capisco, se Trigon è riuscito a tornare, perché non tramuta tutti in pietra e riprende il controllo sul mondo come ha fatto l’altra volta?- chiese dubbiosa Starfire
-Non è solo Trigon, questo è il guaio. E’ Trigon all’interno della mente di Raven, i due poteri combinati. Per ora Raven sta lottando, non vuole cedergli tutto il controllo, ma Trigon è potente e riuscirà a vincere le sue resistenze. E allora saremo veramente fottuti- rispose Constantine, fingendo di osservare il panorama sotto di lui
-Non riesco ancora a spiegarmi come sia potuto succedere. Non avevi tutto sotto controllo?- chiese retoricamente Nightwing, mentre cercava di sfruttare tutta la velocità del jet per arrivare il prima possibile a Metropolis
-Io non conosco Raven come la conoscete voi, non ci ho vissuto insieme cinque anni, non so le sue debolezze, le sue virtù, il suo carattere, ciò che la rende umana. Può essere che abbiate omesso qualche suo particolare determinante, cosa che ha permesso il fallimento della nostra missione e causato tutto questo- rispose chiaramente Constantine, alzando il capo e cercando di vedere quale fosse l’espressione del ragazzo meraviglia attraverso il vetro

Arrivati a Metropolis, Constantine, Zatanna, NIghtwing e Starfire si trovarono davanti il terribile scenario della distruzione della città del domani, indifesa, con il suo protettore assente. Pareva non esserci né dentro e né fuori, con tutti i palazzi ridotti a macerie, spalmati al suolo. E all’interno dei quattro, l’orribile presentimento che il loro amico potesse non più essere con loro

-Ragazzi!- chiamò una voce tremolante, proveniente da dietro un cumulo di macerie
-Garfield! Stai bene!- esclamò Starfire, volando nella direzione della voce, seguita a ruota da tutti gli altri
-Garfield… ma che ti è saltato in mente… dovevi chiamarci, avremmo risolto questo casino tutti insieme, come abbiamo sempre fatto- disse sconsolato Nightwing
-E’ colpa mia, è solo colpa mia. Non vi ho detto che c’era anche lei, proprio lei, la più importante, come ho potuto dimenticarmene- singhiozzò il verde, sedendosi su una roccia e coprendosi il volto con le mani, in preda alla disperazione
-Lei chi?- chiese John Constantine
-La bianca. La più importante, la più bella. Colei che ci ha salvato, in più di un’occasione. Evidentemente Trigon possedeva anche lei, deve essere successo qualcosa a causa di ciò. E allora dovevo risolvere la cosa da solo, dovevo rimediare al più grande guaio mai fatto da un uomo, ecco perché ho deciso di riesumare la bestia. Cristo…  Ricordo ancora quando la vidi con quel mantello per la prima volta, sembrava un angelo- sospirò Beast Boy, con la voce rotta dalle lacrime

John Constantine guardò dall’alto verso il basso il ragazzo con espressione severa. Poi si ricordò. Del suo più grande guaio mai commesso. Newcastle. Astra. Ravenscar. Neanche lui se l’era mai perdonato, decidendo persino di autopunirsi, chiedendo espressamente di essere ricoverato in manicomio. Sapeva cosa si provasse a commettere un tale sbaglio. Doveva aiutarlo, non ci sarebbe stata una seconda Newcastle. Cacciò lentamente il pacchetto di sigarette dalla tasca del trench, senza staccare gli occhi dalla figura di Beast Boy in lacrime, poi lo scosse e ne estrasse una sigaretta quasi automaticamente, per poi distrattamente accenderla, cacciando il fumo dal naso con gli occhi socchiusi.
-Sembrava un angelo, eh? Mi sa che tra poco non userai più la parola “sembra” per descrivere quello che vedrai- disse scherzando, ma non troppo, l’uomo in trench con la sigaretta tra le labbra
Quando Zatanna capì il vero senso delle parole dell’uomo, senza perdere neanche un secondo lo trascinò per il braccio, prendendolo in disparte
-Ma sei pazzo? Non vorrai mica tentare la sorte un’altra volta? Ti è andata bene una volta, non essere così sicuro che ti andrà bene anche questa- disse frettolosamente la maga, visibilmente agitata
-Davvero credi che loro due lasceranno che tutto ciò accada? Prima o poi interverranno, ne sono sicuro. E se non lo faranno loro, ci penseranno lo Spettro o lo Straniero. Ma intanto la gente sta morendo, e nel bene o nel male è nostro dovere fare qualcosa affinché non accada. Diciamo solo che col mio gesto li motiverò ad impegnarsi un po’ di più- commentò il mago sorridendo leggermente, per poi ridiventare nuovamente serio quando vide l’espressione sconsolata della mora, che non credeva a nemmeno una delle parole proferite dall’inglese
-Ce la faremo- aggiunse poi il mago mettendo una mano sulla guancia di Zatanna –In un modo o nell’altro-
-E’ proprio l’altro che mi preoccupa, John- sussurrò Zatanna abbassando lo sguardo, per poi sussultare una frazione di secondo dopo

L’edificio simbolo di Metropolis, la sede del Daily Planet era crollata sul suo stesso peso e nello stesso tempo, immersa in un vortice di vento e polvere era apparsa la casa del mistero, due cose che facevano concorrenza all’attacco di Zod su quale fosse l’evento più significativo mai accaduto nella città di Superman.

-Siamo in ritardo?- chiese ironicamente Deadman, uscendo dalla casa passando attraverso la porta d’ingresso
-Nah, ce la stavamo cavando alla perfezione anche senza di voi- rispose a tono John Constantine, scambiando uno sguardo d’intesa con Black Orchid, appena uscita dalla casa
-Avete già un piano? Io penso di… caspita! E chi è quella bellissima ragazza?-
-Smettila di fare il buffone, Boston, sei leggermente inappropriato- sbuffò seccata Zatanna
-Mica ce l’ho con te, Zee, figurati! Ce l’ho con quella rossa da paura lì in fondo, peccato non possa vedermi-
-O per fortuna- aggiunse Constantine, gettando a terra il mozzicone di sigaretta e calpestandolo con la scarpa

-Molto piacere, Black Orchid- si presentò l’eroina in viola, porgendo la mano a Nightwing, Starfire e Beast Boy
-Nightwing-
-Starfire-
-Beast Boy- disse il muaforma, che fu l’unico a stringere la mano alla nuova arrivata
-Sei stato molto coraggioso ad affrontare Trigon in prima persona, non tutti hanno tale coraggio-
-Sentivo di doverlo fare, diciamo che ho un conto in sospeso con lui… o lei-

Black Orchid sollevò un sopracciglio, particolarmente incuriosita

-Bene, se avete fatto conoscenza, proporrei di muoverci. Inutile che vi presenti Boston, non potete vederlo, ma sappiate che dice di avere un piano e che potrebbe entrare nel vostro corpo e possedervi da un momento all’altro- disse frettolosamente John Constantine, accelerando il passo, con entrambi le mani affondate nelle tasche dell’impermeabile –Andiamo, dobbiamo raggiungere Trigon!-

Più si avvicinavano al demone, più lo spettacolo diventava atroce e il rumore più forte. Il culmine fu raggiunto quando i ragazzi videro una giovane donna impalata ad una trave metallica, sulle fondamenta di quello che doveva essere il Daily Planet. Il corpo era talmente dilaniato che era impossibile identificare la sua identità attraverso i connotati biologici. Fortunatamente le era rimasto attaccato al collo il badge di servizio.
-X’hal…- sospirò orripilata Starfire, portandosi entrambe le mani al petto
-Dio onnipotente- sibilò invece Nightwing, facendo il segno della croce
-Benvenuta tra noi, Lana Lang- proferì Deadman, leggendo il nome impresso sul badge metallico della donna

-Eccolo… Ora mi affido a te, Boston, ma solo per il gusto di vederti fallire- disse severamente Constantine, indicando il mostro che in quel preciso momento aveva appena schiacciato con facilità la statua di Superman, e accendendosi una sigaretta
Il fantasma vestito di rosso, volando rapidamente, si piazzò proprio davanti il demone, in modo che egli non potesse non vederlo, sfidandolo con lo sguardo
-Coglione, ma quando la finirai di fotterti le ragazzine? Scommetto che Arella non aveva nemmeno 18 anni. Che c’è? Ti eri rotto il cazzo di farti le pippe? Bocch…!- provocò Deadman, con tono di beffa

-Beh, mi auguro che il piano di Boston non si riduca ad insultare Trigon, vero John? John?- chiese Zatanna, rivolgendosi al mago che nel frattempo sembrava rovistare tra le macerie in cerca di qualcosa
-Cerco qualcosa di appuntito, Zee, mi voglio anticipare, già so come andrà a finire- spiegò il biondo con la sigaretta tra le labbra

-Deadman, eh? Sappi che quando regnerò sull’inferno ti ci spedirò e ti eleverò a mio servitore personale- rispose duramente il demone alle provocazioni del non-morto
Deadman però non sembrava curarsi delle parole del demone, infatti guardava qualcosa alle spalle del mostro rosso, il quale non poté fare a meno di notare tale atteggiamento del fantasma
-Ma cosa stai guardando?- disse la creatura, voltandosi rapidamente
-Vedi, stronzo, abbiamo un nuovo acquisto nella nostra squadra, lascia che si presenti!- sbeffeggiò Deadman

-Vai via, forma mortale, che venga Etrigan, demone infernale!- 
   
 
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