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Autore: vanessie    02/02/2018    2 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 96

“Gelosia”

 

 

POV Kevin

Quella sera avevo fissato di uscire insieme ai miei vecchi amici di scuola, nonché membri del branco, una serata tra ragazzi. Una serata che proprio mi serviva, perchè Evelyn mi aveva dato la fantastica notizia che Daniel l’aveva baciata! Avevamo chiarito, tra noi si era risolto tutto, ma il caro vecchio Daniel doveva solo aspettare che io tornassi a Dublino…se solo si permetteva di toccarla ancora contro la sua volontà, l’avrei ucciso con le mie mani. Mi sdraiai sul letto, guardando il soffitto. Che pezzo di merda quello! Mi sentii cogliere da una gelosia tremenda, che mai avevo provato prima per altre ragazze. Evelyn era l’unica persona al mondo che volevo solo per me, lei era mia, mia e di nessun altro. Immaginare che Daniel l’avesse toccata, accarezzata, baciata, che avesse sfiorato la lingua sulla sua…volevo picchiarlo, riempirlo di botte…mi tirai su a sedere sul letto del tutto sconvolto. Il nervoso mi prese in pieno, mi alzai, infilai dei pantaloncini e le scarpe da ginnastica, presi gli occhiali da sole e scesi in cucina. “Mamma, vado a fare una corsa sulla spiaggia ok?” le dissi “Va bene amore…ma che hai?” “Niente, sono solo un po’ agitato, ho bisogno di rilassarmi” la informai. Lei annuì e mi lasciò andare. Uscii di casa cominciando a correre tenendo un passo medio, concentrandomi sulla respirazione. Inspira, espira, inspira, espira. Raggiunsi la riva dell’oceano, correndo sulla sabbia fresca e soda. Era luglio, le spiagge erano abbastanza popolate anche di mattina. Continuai a fare jogging per almeno un’ora e mezzo, il mio fisico da mezzosangue di certo era più resistente del normale, inoltre mi piaceva fare sport, ero sempre allenato all’esercizio fisico, poiché correvo anche in Irlanda ogni tanto e poi giocavo con gli amici a basket o a rugby.

 

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Mi fermai solo quando sentii la mente più scarica da quel desiderio di picchiare Daniel. Riflettei tornando verso casa dei miei genitori. Ero un ragazzo abbastanza pacifico, mai mi era successo prima di avere tutto quel desiderio di fare a botte. Era anche vero che mai avevo provato quel senso di gelosia tanto forte…entrai in casa e trovai papà “Ciao Kevin, mamma ha detto che sei uscito di corsa. Tutto bene?” chiese “Sì papà, volevo solo scaricare un po’ di tensione” lo rassicurai “Ok, se vuoi parlarne sono qui. Pranziamo tra circa 20 minuti” mi informò, annuii e mi fiondai in bagno sotto alla doccia. Il getto tiepido dell’acqua mandò via il sudore e l’affaticamento muscolare. Insaponai il corpo e i capelli, poi risciacquai e infilai l’accappatoio. Scesi in cucina e finii di apparecchiare. Ci sedemmo tutti e cinque a tavola: mamma, papà, Nicole, Amy ed io. Mi distrassi parlando con le mie sorelle, anche se il mio umore ancora non era del tutto migliorato. Dopo pranzo preferii andare in camera mia. Ascoltai un po’ di musica, mettendo in esecuzione pezzi nuovi e altri più vecchi, tra cui alcuni che andavano di moda al tempo di nonno Jacob o di mio padre. Il torpore post pranzo suscitato dalla digestione mi spinse ad alzarmi e a mettermi sul letto. Quella sera dovevo andare in discoteca con i miei amici, avremo fatto tardi…ma sì un pisolino potevo anche farmelo. Chiusi gli occhi e mi addormentai. Mi svegliai un’ora dopo completamente sudato e agitato. Avevo appena fatto un incubo nel quale c’erano Evelyn, Daniel ed io. Il mio cervello bacato aveva elaborato l’immagine di lei e lui che si baciavano, che si spogliavano e che facevano sesso. L’immagine di Daniel che toccava la sua pelle chiara e vellutata, che le palpava il seno, che poggiava le sue labbra ovunque su di lei…

“Cazzo!” esclamai nuovamente agitato. Camminai avanti e indietro per la stanza e sbuffai senza sosta. Avevo voglia di sentirla. Presi il telefono e la chiamai, erano le 16 a La Push, quindi a Dublino era mezzanotte…sperai che lei fosse ancora in piedi, che fosse uscita, perché se solo non mi rispondeva al telefono sarei impazzito. “Pronto!” disse con voce sorpresa “Ciao, dove sei?” domandai con tono scortese “Sono uscita con le ragazze, perché? Non mi aspettavo questa chiamata amore!” esclamò “Con chi sei? Con Holly, Thea e Drew?” la incalzai “Siamo solo in tre, Holly è con Ben stasera. Perché tutte queste domande? Che c’è?” “Siete con qualche ragazzo?” “No Kevin…ma che succede? Mi stai facendo preoccupare” “Niente…volevo solo sentire la tua voce” risposi calmandomi. Che diavolo mi era preso! Non ero mai stato quel tipo di ragazzo, mi fidavo di Evy, mi stavo comportando come un coglione rimbecillito. “Kevin sei sicuro di stare bene?” “Sì scusami amore, è la lontananza. Mi manchi” mi giustificai “Manchi anche tu a me e lo sai. Dove vai stasera?” “Esco con i miei amici, andiamo in discoteca” affermai “Posso stare tranquilla?” “Certo” “Sai…la discoteca, la musica, si balla, si conosce gente…si beve di più” “Non voglio conoscere nessuna ragazza” la rassicurai. “Ok, mi dici che mi ami?” chiese facendomi ridere “Ti amo e tu?” risposi “Io ti amo di più” “Dai ti lascio adesso. Buona serata, salutami le altre” affermai. Dopo cena mi preparai per uscire. I ragazzi sarebbero passati a prendermi a casa, saremo stati un bel gruppo: Jonathan, mio cugino William e poi i miei compagni di classe del liceo nonché membri del branco Carlos, Kendall e Logan, a cui si aggiunsero anche altri 5 ragazzi, insomma in tutto 11 persone. Mi vestii mettendo una canottiera con sopra una camicia di jeans lasciata sbottonata e pantaloni leggeri. Presi un cappellino con la visiera, infilai le Converse e salutai in fretta e furia i miei genitori uscendo di casa. Si erano organizzati con 3 auto, salii in macchina con Jonathan e William avvertendo subito il clima ‘stasera si fa festa’. Ascoltammo la musica a tutto volume fino al locale di Port Angeles, parcheggiammo, aspettammo gli altri amici. Facemmo la fila per entrare e lì ci disperdemmo un po’. Carlos, William e altri 5 amici si misero subito a ballare cercando tipe carine da rimorchiare. John, Kendall, Logan ed io invece eravamo già fidanzati e quindi andammo a ordinare da bere al bancone. La musica era assordante, ci impediva quasi di scambiare due parole. Facemmo un brindisi e bevemmo i nostri shot tutti d’un fiato. Poi facemmo un secondo giro di shot. Ok il clima si era surriscaldato. Andammo a ballare anche noi, riavvicinandoci agli altri. Ci scatenammo a sufficienza e ci separammo nuovamente. Mi erano mancati i miei vecchi amici, volevo molto bene anche agli amici irlandesi, ma ero cresciuto con quelli americani e tra noi c’era un qualcosa…un legame che riusciva sempre a ricrearsi anche se non ci vedevamo quasi mai. Ci facemmo qualche foto scema, sarebbe stato bello rivederle quando sarei tornato a Dublino e ricordarmi di quella rimpatriata in discoteca.    

 

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Ci sedemmo sui divanetti commentando alcune ragazze che si erano avvicinate a noi poco prima. “La mora con i riccioli però era una gran figa” affermò Logan “Sì ma anche la rossa con la minigonna era messa bene!” esclamò Jonathan “Tu stai zitto John! Che poi Kevin spiffera tutto alla sua gemella” scherzò Kendall “Non spiffero nulla” risposi “Certo che non spiffera nulla, era solo un commento. E poi…Nicole non è una rompicoglioni che fa storie” aggiunse John “La mia ragazza invece si ingelosisce per tutto” disse Logan “E la tua Kevin? Com’è Evelyn?” domandò Kendall “È tranquilla, non è gelosa” spiegai “Non è gelosa, wow. Quindi da ora in poi quando la vedremo su facebook avremo un aggettivo in più da affibbiarle: non è gelosa” precisò Logan ridendo “Perché di solito che dite scusa?” domandai curioso “Che ha delle belle tette” disse Kendall ridendo. Diedi ad entrambi uno scappellotto sulla nuca “Deficienti” sentenziai “Oh che vuoi? Ha o non ha delle belle tette?” rincarò Logan “Sì certo” ammisi “E allora! Rilassati amico, è solo una battuta” disse John. “Oh visto che siamo in confidenza…la mia ragazza ora ha preso la fissa per il sesso. Vi giuro non mi dà pace” affermò Logan “Lamentati, la mia non vuole mai farlo” rispose Kendall “La fissa per il sesso? Va beh dai che ti farà mai? Che intendi per fissa? Una media di…quante volte a settimana?” chiese John “Almeno 6” rispose Logan “Wow” affermai. “Posto più strano dove l’avete fatto?” domandò Jonathan, ormai eravamo mezzi ubriachi, avevamo infatti sommato ai due shot un paio di cocktail. Quelli non erano discorsi da noi… “Il mio posto più strano è stato…in un garage” disse Logan “Il mio in un ripostiglio al pranzo dai parenti” affermò Kendall, lo guardammo scandalizzati iniziando a ridere per la situazione paradossale. “Il mio…ehm Kevin tappati le orecchie” iniziò a dire John “Perché? Stai per parlare di un posto in cui l’hai fatto con mia sorella?” domandai “Sì” “Vai spara” lo esortai “Sul tavolino degli esperimenti del laboratorio di chimica dell’università” ammise. “Voi state male! Ma male davvero” risposi a metà tra il divertito e lo sconcertato nell’immaginare Nikki in una situazione del genere. “Sta a te, dove lo fatto di strano con la tua ragazza dalle belle tette?” domandarono. Cercai nella mia mente qualcosa da dirgli, con Evelyn lo facevamo da soli 2 mesi, non è che fossero poi tanti. “In…una casetta sull’albero” confessai “Figo” “Sì…in una casetta sull’albero colma del suo profumo, illuminati dalla luce della luna che entrava dalla finestra e dal bagliore dei suoi occhi azzurri” spiegai ripensando a quella notte, la migliore della mia vita. “Kevin questa è…romantica come frase” affermò Logan “Sì…è che…lei mi manca” ammisi “Tornerai a Dublino tra circa due settimane, resisti” mi spronò John “Scusate, non volevo mettervi tristezza” mi giustificai “Figurati…sei innamorato! Si vede!” esclamò Kendall “Lo sono” affermai. La serata continuò alla grande, ci divertimmo davvero. Tornai a casa alle 4.30 del mattino e mi buttai a letto esausto. 

 

NOTE:

Buongiorno ragazze! Il bacio rubato tra Daniel e Evelyn dello scorso capitolo non è stato ancora ben digerito da Kevin! Nonostante sappia bene che Evy non ha colpe in tutto questo, si sente travolto da una forte gelosia, che mai gli era appartenuta...sicuramente la lontananza gioca tanto in questo, unita al fatto che Kevin sia molto innamorato di lei e tra loro c'è un forte attaccamento, dato anche che Kevin in Irlanda ha meno punti di riferimento che negli USA, per questo Evelyn è il suo "tutto" e ha solo un po' di paura di perderla, o di veder cambiare le cose tra loro. Grazie alla telefonata nel cuore della notte, riesce tuttavia a calmarsi e a tornare se stesso.

L'uscita in discoteca con gli amici d'infanzia va alla grande: divertimento, qualche bicchierino in più, confidenze e tante risate...era quello che gli serviva per svoltare la giornata ;)

Per descrivere la gelosia di Kevin e il brutto sogno che la risveglia, ho preso ispirazione dalla canzone “Animals” dei Maroon 5, ecco il video per capire meglio la scena https://www.youtube.com/watch?v=qpgTC9MDx1o

Ma la gif di Kevin che corre sulla spiaggia? <3_<3 Spero che vi sia piaciuta! Vi lascio adesso, a presto,

Vanessie

   
 
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