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Autore: Soul Mancini    03/02/2018    6 recensioni
Da quando ho imparato a scrivere, a sei anni, non ho mai smesso di buttare giù tutto ciò che mi passava per la mente. La scrittura è sempre stata una mia grande passione.
Questa raccolta è un viaggio attraverso gli scritti della bambina che ero, dai temi scolastici alle poesie dedicate ai parenti; racchiuderò qui tutto ciò che ho creato tra i cinque anni delle elementari e i primi anni delle medie.
Non c'è un genere preciso per questa raccolta, si passa dal comico al sentimentale, si va dal soprannaturale all'autobigrafico e... sarà divertentissimo!!! :D
- Gli scritti saranno riportati esattamente come in origine, non cambierò nemmeno una virgola se non per questioni di privacy e alla fine di ogni capitolo troverete un mio commento.
Buona lettura!!! :3
Genere: Comico, Poesia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Storia Bosco

(Capitolo 3)



Isabel

Il ragazzo che mi aveva aperto la porta mi fece accomodare in uno sgabellino.

Mi accorsi che nella stanza c’erano altri ragazzi e che tutti avevano preso a fissarmi.

Ero molto imbarazzata: non avevo mai amato stare al centro dell’attenzione, forse perché non ne avevo mai avuto la possibilità.

Una ragazzina mi si avvicinò e mi disse:

- Io mi chiamo Margot e ho tredici anni. Come ti chiami?

- Isabel.- le risposi io con un filo di voce per poi sorriderle leggermente.

- Che bel nome che hai! Mi ricorda tanto mia madre… Si chiamava Maribel. Adesso ti presento tutti gli altri! Allora: Thomas, Clarisse, Carlo, Jeremy, Eleonor e Dave.- disse poi, additando uno ad uno i ragazzi all’interno della stanza. – Ragazzi, siate cortesi con la nuova arrivata. Venite qui a stringerle la mano!

Quella ragazzina mi fece tenerezza: pur essendo una delle più piccole del gruppo, era stata l’unica a venire da me e ad accogliermi.

Nessuno, però, si alzò per venire a salutarmi.

Così Margot andò da Dave e gli sussurrò qualcosa all’orecchio.

La scena mi fece sorridere.

Poi Dave si avvicinò a me e mi disse quasi sussurrando:

- Io sono Dave, molto piacere di conoscerti. Come mai andavi in giro per il bosco tutta sola?

Una ragazza alle sue spalle, forse Eleonor, cominciò a ridacchiare come se volesse prendermi in giro.

La incenerii con lo sguardo e lei fece una smorfia di disapprovazione.

Odiavo le ragazze dispettose e spiritose perché sembravano bambine di cinque anni.

- Il piacere è tutto mio. Ieri sono scappata dall’orfanotrofio dove ho vissuto per tutta la vita. Era un posto scadente e i bambini venivano maltrattati. Non ho trovato neanche un posto dove dormire stanotte.- gli risposi imbarazzata.

- Ora- attaccò lui –un posto dove dormire ce l’hai. Sei una dei nostri, e spero che nessuno abbia qualcosa da ridire.-concluse poi, rivolgendosi ai suoi compagni.

Tutti fecero un sorriso di approvazione, tranne Eleonor, che rimase immobile con un’espressione da cane bastonato.

Quando si accorse che tutti la stavano fissando, si alzò e disse:

- Staremo a vedere.

Poi uscì sbattendo la porta.

- Non fare caso a lei.- riattaccò Dave.- Ha sempre avuto un carattere tremendo.

- Non fa niente. Piuttosto, perché vivete da soli nel bel mezzo del bosco?

- Tutto iniziò sette anni fa, quando io ne avevo dieci; vivevo con i miei genitori in una casetta in paese ed ero felice, ma un giorno un incendio bruciò la nostra casa e tutti i nostri averi. Tutti ci salvammo, ma i miei genitori erano troppo poveri per mantenermi. Così mi abbandonarono nel bosco sperando che mi salvassi. All’inizio ero parecchio disorientato, ma poi imparai tutte le tecniche per procurarmi il cibo e, mettendo in atto tutto quello che avevo imparato nella falegnameria di mio padre mi costruii questa capanna di legno e tutti i mobili. Un giorno arrivò nella mia casa Clarisse e io la ospitai, poi arrivò Jeremy e in seguito tutti gli altri. Abbiamo imparato a vivere insieme e ad accettarci. Abbiamo fuso tutte le nostre conoscenze e insieme siamo cresciuti. Per me sono tutti come dei fratelli e se qualcuno dovesse andarsene, solo uno, io ne soffrirei.

Ascoltai in silenzio. Mi colpì molto il suo racconto; a parer mio aveva vissuto una storia molto brutta. Ebbi l’impulso di stringerlo forte a me, quasi per consolarlo, ma non potevo farlo e mi trattenni.

- E tu? Raccontami un po’ di te.

- Ehm, io sono nata il 25 maggio, ma non ho mai conosciuto i miei genitori perché mi hanno subito abbandonato in un orfanotrofio che quasi cadeva a pezzi. Non ci davano da mangiare tutti i giorni e ci rinchiudevano nelle cantine per punirci di qualcosa che non avevamo mai fatto. Non ci permettevano di andare a scuola o di studiare, e neanche di giocare. Ci picchiavano, bastonavano e frustavano e ci costringevano a lavorare tutto il giorno. Pulivano massimo due volte all’anno e l’igiene era messa in ultimo piano. Era sempre pieno di ragnatele, i muri si sgretolavano e quando pioveva l’acqua entrava dal soffitto. Così ieri sono sgattaiolata fuori dalla mia camera e mi sono intrufolata in un tombino senza farmi vedere da Dimitri Rafael Connery e i suoi soci. Dimitri Rafael Connery è il direttore dell’orfanotrofio. Io lo odio con tutto il mio cuore perché era lui a decidere che cosa dovevano fare i bambini e quello che dovevano subire. Torniamo a noi: sono riuscita a passare per le fognature e sono riuscita ad uscire sana e salva. Sono felice di essermene andata.- conclusi poi sospirando.

Lui mi fissò per un paio di secondi, poi mi prese la mano e mi disse:

- Capisco. Ma ora lasciati alle spalle il passato; adesso vivi qui con noi, non in quella specie di galera.

Ero molto imbarazzata e feci un sorrisino ebete, poi scoppiai in una risata senza motivo e mi trovai stupida da sola.

Poi ci alzammo e raggiungemmo gli altri che si erano accomodati fuori su dei ceppi.



♥ ♥ ♥


Ma che capitolo èèèèè??? Ma cooooosaaaaa!

Scusate, la trama non è avanzata PER NIENTE, praticamente da tre capitoli ripeto sempre le stesse cose riformulate in venti modi diversi o.o

Spiegatemi anche i trattini e il loro utilizzo nei dialoghi, perché io sono abbastanza confusa! T.T

Devo dire che sono stati tutti troppo ospitali eh... accidenti, fossi in Isabel sarei fuggita a gambe levate!

C'è qualcosa – ma giusto qualcosa – che non quadra: come hanno fatto tutti i presenti nella stanza a teletrasportarsi fuori? Boh, erano dentro e poi all'improvviso erano fuori, sui ceppi -.-

DIMITRI RAFAEL CONNERY??????? Scusate, questo nome non mi è chiaro... qualcuno saprebbe spiegarmi la nazionalità di questo tizio? Cos'è quest'improponibile accozzaglia di nomi? Io sono confusa o.o

Confusa e spaventata dalla mia stessa fantasia. Questa roba è praticamente un fantasy!!!

Meglio se mi ritiro, va'! Intanto grazie a voi che ancora mi state appresso e perdete tempo a leggere questa raccolta! In particolare a voi: Kim, Bigin e Ale. Siete dei tesori!!! :3

Alla prossima settimana.... e non dimenticate: STAY TUNED, STAY TRASH!!!



   
 
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