Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: KendraVale    12/02/2018    0 recensioni
Koral Nilson è una ragazza intelligente che studia all'università di Beni culturali, nella rinomata città Laguna Blu. Un giorno la ragazza trova un biglietto in egiziano antico che la condurrà fino in Egitto. Da quel giorno la sua vita cambia totalmente, perché troverà indizi che la condurranno ad un tesoro perduto da migliaia di anni e conoscerà entità magiche. Non perdetevi le avventure di questa aspirante archeologa, in uno scenario totalmente affascinante come quello dell'antica civiltà egiziana.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il bacio curativo Capitolo 6 Pochi secondi dopo che osservammo il talismano, la terra iniziò a tremare. La scossa era molto forte e io mi spaventai parecchio, tanto chè mi attaccai al braccio di Derek impietrita. Derek era spaventato, ma riuscì a dirmi di uscire dalla camera sepolcrale e ci avviammo di corsa verso la fessura. In quel preciso momento mentre stavo mettendo la testa dentro il buco e, mentre Gym e Isaac ci stavano chiamando, urlandoci di uscire al più presto, la parete contenente l'unica via di uscita crollò. Io e Derek cademmo a terra, sommersi di polvere e terra, tossimmo forte e ci dimenammo per scansare i massi che cadevano. Dopo pochi minuti tutto tornò calmo e silenzioso. Io mi ritrovai per terra, con la testa rivolta il sarcogago, Derek invece era coricato sopra di me che mi copriva il volto con le sue forti e grandi braccia. Quando tutto tornò alla normalità aprimmo gli occhi, eravamo di nuovo uno sopra l'altra a guardarci negli occhi, ma sta volta terrorizzati. Ci alzammo per guardarci intorno. L'intera parete da cui potevamo uscire era bloccata dai massi, il resto come per miracolo era rimasto intatto. Provai a urlare dieci o undici volte con la speranza che Isaac e Gym ci sentissero, ma purtroppo la parete era molto spessa e il suono non riusciva a passare oltre. Derek si avvicinò a me, mi chiese se stessi bene, ma io iniziai ad agitarmi. Il respiro si fece più incalzante, la mani iniziarono a sudare e piano piano l'ansia mi sovrastò. Le mie gambe tremavano, e iniziai a piangere. Derek cercò di tranquillizzarmi dicendomi che ci avrebbero salvato. Ma la mia testa ormai aveva staccato la spina, qualsiasi cosa dicesse, per me non aveva alcuna importanza. "Non voglio morire qui dentro, vi prego tirateci fuori!", urlaì angosciata. Mi sentii svenire, mi mancava l'aria era una delle mie più grandi paure rimanere intrappolata e nella peggior dei casi schiacciata. "Koral, ti prego sta calma, ci tireranno fuori di qui vedrai...ora siediti, prendi un po' d'acqua...", mi rassicurò. Dopo aver bevuto dell'acqua dalla sua boccetta, ci fu un attimo di silenzio. Ma poi L'ansia tornò a divorarmi. Derek era traumatizzato, era preoccupato come me di rimanere rinchiusi per chissà quanto tempo li dentro e poi era dispiaciuto nel vedermi in quello stato. Singhiozzai. Deglutii a fatica. Sighiozzai. Poi lui mi baciò. In quel lasso di tempo, quando le sue labbra umide e carnose toccarono le mie, non capii più nulla. "Che diavolo sta facendo?", pensai, ma poi mentre mi baciava con più ardore, sentii la mia ansia svanire nel Nulla. Il mio attacco di panico si placò lasciando una sensazione vivida dentro me stessa. Le sue mani toccavano il mio viso, tenedolo attaccato al suo, per paura che mi staccassi. Io mi sciolsi, lo baciai profondamente, abbracciandolo e toccandolo. Finalmente potevo toccare senza timore le sue braccia muscolose e calde. La mia mente riprese conoscenza e pensai a quanto fossi stata maligna quel primo giorno quando lo incontrai. "L'apparenza inganna", mi ripetei constantemente. Un'altro pensiero che mi affiorò, ma del tutto personale, intimo e fragile fu: "E' dolce, non l'avrei mai detto...". La mia mente era rapita dalle sue labbra, che con dolcezza toccavano le mie. Era dolce, delicato, ma avvolgente, mi aveva catturato completamente. Il bacio era dato al momento giusto, per me era l'unica certezza da farmi sentire viva. Sapevo che quel bacio sarebbe stato solo un pretesto per calmarmi. Non avrei mai pensato di andare in Egitto per trovarmi un fidanzato, volevo solo fare l'archeologa. Ma il destino quel giorno aveva in serbo per me anche l'amore, chissà. In quel preciso momento, qualcosa cambiò l'atmosfera romantica sull'orlo della catastrofe. Isaac e Gym, avevano scavato per tiraci fuori e si era aperto uno spiraglio di luce da cui potevamo sentire la loro voce che ci diceva di non preoccuparci che ci avrebbero salvati. Ero un po' frastornata sia dal bacio che dall'intera situazione, le nostre labbra si staccarono e Derek si avvicinò al buco per dire che stavamo bene. "Che cosa'era quello?", chiesi timidamente. "Quello cosa?", rispose con una domanda Derek. "Il bacio...", conclusi. "Beh..eri nel panico più totale, non sapevo cosa fare e mi sono sentito di baciarti...", spiegò con un velo di imbarazzo. "Per te è stato solo quello?", domandai. "Certo che no...voglio dire si..volevo aiutarti...", rispose confuso. "...Beh ci sei riuscito, ora come puoi vedere sono calma...", conclusi il discorso. Terminato quella conversazione del tutto imbarazzante, aspettammo con pazienza il soccorso dei nostri colleghi e ci sedemmo uno di fronte all'altra. Visto che di tempo ne avevamo a disposizione e visto che si era creato un silenzio che mi faceva venire un nodo nello stomaco, provai a conoscerlo meglio. Domandai a Derek cosa stesse facendo quel giorno quando lo incontrai per la prima volta a Laguna Blu, davanti alla mia università e inoltre quale fosse il motivo per cui era venuto qui in Egitto a fare l'archeologo. Lui mi guardò con quello sguardo un po' misterioso e poi mi rispose che aveva frequento l'università dei Beni Culturali e dopo la sua laurea in acheologia, propose a suo padre l'iniziativa di fare una spedizione in Egitto alla ricerca del tesoro perduto di Amon-Ra. Io rimasi affascinata da come mi spiegava le cose, era particolarmente loquace ed emanava una certa passione. Risposi che non avrei mai pensato che lui potesse aver fatto la mia stesa università e che quel giorno mi ero fatta sicuramente un'idea sbagliata siu di lui. Derek apprezzò la mia onestà nel dirgli quello che realmente pensavo e che mi fossi resa conto di aver sbagliato e successivamente ricreduta su di lui. Derek per sdramattizzare un po' la situazione mi disse: "non si giudica mai un libro dalla copertina". Sorrisi. Aveva ragione, ma chissà per quale motivo quel giorno lui si era comportato così da farmi pensare che fosse realmente un Tale arrogante e sfrontato. Dopo qualche secondo di silenzio, chiesi curiosa: "Non ti ho mai visto all'università...in tutti questi anni. Sei più grande di me di un anno vero?". "Si ho 25 anni...beh non so come mai non ci siamo mai visti...", rispose. "Destino della vita....suppongo...", conclusi. "Già, e tu perchè hai scelto di venire qui?", domandò con interesse. "Beh io amo la civiltà egiziana, e il Direttore del mio ateneo è stato gentile nel propormi questa iniziativa e ho deciso di accettarla al volo...", spiegai con pacatezza. "Anche io sono amante di questa civiltà, è sempre stato un mio sogno, devo tutto questo anche grazie a mio padre che ha contribuito al finanziamento...", spiegò Derek. "Posso chiederti chi è tuo padre?", domandai con attesa. "Ehm...mio padre è il Direttore Benjamin Whrite!", rispose schiettamente. "Cosa?? Tuo padre è il Direttore dell'università?", ero sbalordita. "Sì...senti Koral ho da confessarti una cosa...", disse con un tono di voce basso. "Dimmi...", risposi. "Vedi non sono stato del tutto sincero con te! Io ti conoscevo già, da quasi due anni. Ti vidi per la prima volta in Biblioteca, accanto alla finestra colorata a mosaico, quella dove ti siedi spesso. Mi sono sempre chiesto cosa leggessi sempre, eri talmente attenta e catturata da quei libri, che avrei voluto essere uno di loro per essere guardato come tu guardavi loro; con interesse. Tu non mi hai mai visto, ma io dopo quel giorno ti vidi spesso e, dopo la mia laurea chiesi a mio padre di organizzare un progetto per gli studenti nella speranza che scegliesse te come studente. Poi dopo vari mesi senza entrare all'università, ti rividi quel giorno accanto alla tua macchina e così chiesi a mio padre se poteva scegliere te per questo progetto. La cosa fu semplice perchè in ogni caso mio padre avrebbe scelto te, visto i tuoi risultati ottenuti negli esami...", spiegò sinceramente quello che voleva dirmi. "Tu cosa?? Io non capisco, come hai potuto nascondermi una cosa del genere? Perchè non me l'hai detto quando mi hai vista arrivare?", domandai esterrefatta. "Ma come potevo? Mi hai persino fatto capire che pensavi che io fossi uno sbruffone arrogante e dopo questo come avrei potuto dirtelo? Comunque non farla tanta grossa, te lo sto dicendo ora...non è la fine del mondo...", concluse Derek. All'improvviso ecco che dalla parete franata, i massi si spostarono in fretta, lasciando un passaggio. Isaac e Gym avevano lavorato sodo per liberare il muro dalle macerie. Sobbalzai dallo spavento, mi rialzai con velocità per avvicinarmi alla via d'uscita. Guardai Derek e gli dissi che avremmo continuato il discorso da soli in un altro momento. Derek mi afferrò il braccio e mi disse: "tieni, prendilo tu il cofanetto", come se volesse chiedermi scusa per avermi nascosto quella cosa. "Grazie, sta sera gli darò un'occhiata", risposi contenta.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: KendraVale