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Autore: Violetta_    13/02/2018    1 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Chiarimenti











Le due sorelle stavano attraversando una delle vie buie e deserte del villaggio per tornare nel loro appartamento.

Sumire era ancora rossa in volto e provava sentimenti contrastanti: rabbia verso Temari, felicità per aver sentito la parola più dolce del mondo da quel ragazzo, dal suo ragazzo, vergogna per essere stata definita una fallita e viziata.

<< È stato molto dolce >> Matsuri provò a rompere quel silenzio.
<< Hai... ma sapere di essere la causa di un litigio tra fratelli non mi fa certo saltare di gioia >>

La sorella abbassò gli occhi ed annuì, in fondo si trovava nella sua stessa situazione.

<< Ti capisco Sumy >>
<< Tu che ci facevi li? >>

Matsuri portò una mano sul viso ed abbassò lo sguardo.

<< Mi aveva invitato Gaara, eravamo convinti di essere soli >>

Sumire si fermò ed alzò un sopracciglio.

<< Non dirmi che abbiamo interrotto un momento prezioso... >>

Matsuri diventò rossa in volto e portò le mani chiuse a pugno davanti alla bocca.

<< Ma che vai a pensare. Era solo una cena! >>

Vedendo che la sua interlocutrice non sembrava molto convinta riprese a camminare e le raccontò cos'era successo.
Erano quasi arrivate a casa quando videro il Nara con le mani in tasca intento a fumare una sigaretta.

<< Ehi genio >>
<< Mh? Ciao ragazze >>
<< Che ci fai qui fuori? >>

Il ragazzo inspirò l'ennesima boccata di fumo con tutta calma ed espirò con fare seccato.

<< Tira un brutta aria a casa Sabaku. Vedo se riesco a trovare una stanza d'albergo se no dormo su un tetto >>
<< Non ci sono hotel aperti a quest'ora, e stanotte farà molto freddo. Dai vieni da noi. Dormirai sul divano >>

Shikamaru guardò prima Sumire poi Matsuri, quest'ultima annuì facendogli cenno di seguirle.

Una volta dentro casa Matsuri preparò il thè.
Sumire si limitò a guardarla, alzare gli occhi al cielo, aprire la dispensa tirando fuori delle patatine e altri stuzzichini, poi aprire il frigorifero e tiare fuori tre birre, una la lanciò a Shikamaru che l'afferrò al volo.

<< Stavano ancora litigando? >>
<< Hai. Però Gaara stava cercando di placare gli animi >>
<< Strano che non ti abbia tirato la giara in testa quando ti ha visto col nodino storto e la giacca sgualcita >>

Matsuri gonfiò le guance offesa.

<< Gaara non si comporterebbe mai in modo così sconsiderato >>
<< Dimenticavo che non si può pronunciare il nome del sensei invano davanti a te >>

Shikamaru non poté fare a meno di ridere.

<< Credo che si sia innervosito anche lui nel vedermi sbucare in quel modo, ma è un ragazzo molto composto e raramente si fa prevaricare dall'ira >>

Matsuri annuì vistosamente concordando su ogni singola parola, il suo Gaara era esattamente quel tipo di persona.

<< … inoltre sembrava più interessato a difendere Matsuri che Temari >>

Non appena udì l'ultima frase di Shikamaru avvampò e si voltò controllando la teiera.

Sumire incrociò le braccia al petto e chiuse gli occhi.

<< Maledizione, certo che tutti e tre hanno avuto molta fantasia a scegliere proprio questa sera per sfruttare casa >>
<< In realtà sto da Temari già da un paio di sere... >> disse il ragazzo grattandosi la guancia destra.
<< Beh siete stati due geni ad uscire dalla camera allora >>
<< Che posso farci aveva sentito un “rumore sospetto” >> aprì la birra bevendone un sorso << Comunque non avevo mai visto Kankuro fronteggiare così deciso sua sorella. Faceva quasi più paura di lei >>

Questa volta fu il turno di Sumire ad arrossire.
Bevve due sorsi di birra dalla bottiglia e guardò fuori dalla finestra.

<< Chissà cosa stanno facendo adesso >>






*








Temari era seduta a braccia conserte sulla poltrona, i due fratelli erano sul divano nella stessa posizione.

Si fissavano in cagnesco da cinque minuti buoni.

Dall'esterno la situazione poteva sembrare quasi comica ma per i tre non era affatto così.

<< Da quanto tempo va avanti questa storia? >>

Kankuro assottigliò lo sguardo ed alzò la testa.

<< Oh no. Non ti permettere di fare certe domande tu. Che ci faceva testa d'ananas in casa nostra e col codino storto? >>

Temari girò la testa a disagio.

<< Per tutti i Kami. Stai davvero con testa d'ananas >>
<< Tu stai con una mocciosa indisciplinata ed isterica >>

Prima che Kankuro potesse rispondere intervenne Gaara.

<< Non ti sembrava tanto indisciplinata ed isterica quando volevi farla sposare a me >>

Ci fu un lungo momento di silenzio.

<< Riguardo a te. Che ci facevate tu e Matsuri, in casa, da soli? >>
<< Stavamo cenando >>

Lo disse in un modo così pulito ed innocente che Temari non riuscì a replicare.

<< L'ho trattata male ieri e per farmi perdonare ho pensato di invitarla. Voi piuttosto mi avevate detto che avevate degli impegni. Perché eravate in casa? >>

Sia Kankuro che Temari arrossirono a disagio. Alla fine il jounin decise di calmarsi e di affrontare diversamente la situazione, complice anche le parole che gli aveva detto Sumire poco prima.

<< Immagino che tutti e tre volevamo stare soli con... insomma >> inspirò modificando l'ultima parola << … in dolce compagnia >>

I tre fratelli si guardarono provando forte disagio, quella situazione era talmente nuova per loro che non sapevano come reagire.

Paradossalmente fu Gaara a semplificare la situazione con poche e semplici parole.

<< L'amore... >>

Sia Temari che Kankuro lo guardarono ascoltandolo in silenzio. Conoscevamo bene che cosa significava quel tono di voce.

<< Zio Yashamaru mi ha insegnato che l'amore è la medicina più potente di tutte e aveva ragione. Quando ho ricevuto la medicina da Naruto, da voi, dai miei amici sono riuscito a fare grandi cose tanto da diventare una persona importante in questo villaggio.
Quando ho ricevuto la cura da papà ho trovato la forza per affrontare al meglio la guerra e sono stato più sicuro delle mie decisioni >>

Gaara fece una pausa in modo tra trovare le giuste parole per proseguire e gli altri due fratelli si guardarono negli occhi.

<< Ma da quando ho ricevuto la medicina da Matsuri io... mi sento diverso. Alle volte sono confuso e mi sento impacciato, commetto degli errori banali e forse risulto un po' stupido ma questo non ha importanza se essere impeccabile significa rinunciare a lei >>

Kankuro e Temari lo guardarono commossi: proprio colui che conosceva così poco dell'amore era riuscito a dargli una perfetta definizione.

Bradipo, vipera, insignificante... Probabilmente ci sarebbero stati ancora episodi di gelosia, ma poco importava come vedessero le persone che stavano accanto ai loro fratelli, l'importante è che li rendessero felici.

Temari si alzò in piedi e portò le mani sui fianchi.

<< Quindi … Adesso tutti e tre dovremmo adattarci a vedere nuovi volti in giro per casa … >>

Gli altri due annuirono.

<< Direi proprio di si >>







*








Sumire stava svolgendo una missione di livello D: si trovava nell'armeria seduta su uno sgabello intenta a pulire e lucidare le armi per gli studenti dell'accademia.
Temari le si piazzo davanti con le mani sui fianchi, la ragazza si mise di fronte a lei con lo sguardo deciso.

<< Che intenzioni hai ragazzina? >>

Sumire fece un mezzo sorriso, immaginava che prima o poi la matriarca Sabaku le avrebbe fatto il discorsetto.

<< Quando ti ho conosciuta eri così dolce e zuccherosa da farmi venire il diabete >>
<< Allora la situazione era diversa >>
<< Oh non lo metto in dubbio: ero la hime allora, l'ospite illustre, la promessa del Kazekage >> fece due passi prendendo un altro kunai e iniziando a lucidarlo << Ho sentito parlare Oonoki con Kurotsuchi qualche sera prima dell'inizio dell'omiai: sentii dire che era stato un membro della famiglia del Kazekage a scegliermi. Eri tu vero? >>

Temari annuì.

<< Perchè mi scegliesti? >>
<< Vidi le tue foto e lessi la tua storia. Mi sembravi la ragazza più adatta >>
<< Ah! Una piccola ragazza adottata e cresciuta in un villaggio con la stessa severità e rigore di Suna. Avrai pensato che ero una dolce e remissiva fanciulla vero? >>

All'amazzone partì un tic all'occhio destro, quel tono di voce non le piaceva affatto, tuttavia quello che diceva era vero.

<< Credevo che avresti reso felice mio fratello >>
<< Credevi di potermi usare come una bambolina, una che avrebbe dato un erede al Kazekage ma al tempo stesso non lo avrebbe allontanato da te >>
<< Mi era stato detto di selezionare quella più adatta, ho solo fatto il mio lavoro >>
<< Ah piantala di fare la povera kunoichi braccata dal consiglio! Hai pensato solo a te stessa. Sei stata meschina Temari, tra le due dovrei essere io quella arrabbiata >>

Temari serrò le mani in modo molto forte tanto che le nocche sbiancarono.

<< Quindi stare con Kankuro è solo una vendetta nei miei confronti? >>

Sumire alzò gli occhi al cielo ed alzò la voce con fare irritato.

<< La smetti di comportarti come se tutto girasse intorno a te? Dannazione sei uguale a tuo fratello piccolo >> Abbassò i toni e si umettò le labbra << Conobbi Kankuro mesi prima di venire a conoscenza dell'omiai. Allora non sapevo nemmeno che fosse un parente del Kazekage. Sto con lui perchè è divertente, ha una pazienza infinita e mi sono innamorata di lui. Tu non sei nemmeno inclusa nell'elenco >>

Temari inspirò ed espirò a fondo osservando gli occhi della ragazza: era sincera, dannatamente sincera.

<< Suppongo ti debba delle scuse allora >>
<< Lascia stare non è necessario >> disse scuotendo la mano destra << Piuttosto vorrei farti presente una cosa ben più importante >>
<< Cioè? >>

Prese uno shuriken e iniziò a strofinarlo con la pezzetta.

<< Ho visto come tratti mia sorella, come cerchi ogni volta di farle intendere che non è all'altezza di Gaara e che deve stargli alla larga.
Ora. Che tu sia una sorella protettiva lo posso capire e ti ammiro per questo ma... >> si avvicinò puntellandole il dito indice sullo sterno << Tu prova a mortificarla o a maltrattarla un'altra volta e io ti faccio male. E' chiaro? >>

Temari la fulminò con lo sguardo ma capì subito che non l'avrebbe intimidita, in effetti si rivide molto in lei in quel momento.
Fece un piccolo ghigno d'intesa e le allungò la mano.

<< Andata >>

Lei le strinse la mano scuotendola.

<< Andata >>








*








Shikamaru inspirò a fondo e bussò alla porta. Per lui non sarebbe stato difficile intrufolarsi in camera di Temari e prendere il suo zaino, ma visto cos'era successo la sera prima aveva deciso di parlare coi due fratelli.

<< Avanti >>

Deglutì ed aprì la porta.

<< Salve kazekage >>

Dentro c'erano Gaara Kankuro e Matsuri. Non appena videro il ninja di Konoha i due ragazzi l fulminarono mentre la kunoichi si guardò intorno come a cercare una via di fuga.

<< Nara... >> sibilò Kankuro.
<< Kazekage-sama, Kankuro-san... Ciao Matsuri >>
<< Ciao Shikamaru >> Era così a disagio che non sapeva dove guardare. << Vuoi del thè? Vado a penderti un po' di the >> disse svignandosela. Si sentì un po' una codarda per questo ma tanto non avrebbe potuto aiutarlo comunque.

Rimasti soli Shikamaru si sentì tremendamente a disagio.

<< Immagino avrete delle domande da farmi... >>
<< Dammi un motivo per non infilarti Kuroari dentro... >> disse Kankuro.
<< Perchè Temari si infurierebbe? >> chiese Shikamaru interrompendolo.

Prima che il marionettista decidesse di attuare quello che fin'ora stava solo minacciando Gaara decise di intervenire.

<< Sei pregato di non entrare come un ladro in casa nostra. Non ci fai una bella figura tu in quanto ninja di un altro villaggio né ci fa una bella figura la mia sorveglianza >>

Kankuro rifletté sulle parole del fratello e decise di parlare anche a Sumire: anche lei sgattaiolava dalla sua finestra come una gatta, dubitava fortemente di riuscire a convincerla ma almeno ci avrebbe provato.

<< ... e suppongo che adesso potrai cenare con noi... >>
<< Che? >> chiese Kankuro risvegliandosi dai suoi pensieri.

Gaara si voltò verso il fratello.

<< Kankuro abbiamo detto di essere più permissivi >>
<< Si ma mi sembra che adesso si stia esagerando >>

Mentre i due fratelli conversavano il Nara fece due passi indietro.

<< Io allora andrei... >>

Il ragazzo aveva appena poggiato la mano sul pomello della porta.

<< Shikamaru >>
<< Hai? >>
<< Fai un passo falso e ti cambio i connotati >>

Il ragazzo deglutì.

<< Ricevuto >>




   
 
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