Era una notte come tante nella
città di Las Vegas e US e
Xavin erano impegnati a fare quello che gli riusciva meglio: prendere a
calci
chi cercava di ostacolarli durante un lavoro.
“Tu
sì che sai come
si intrattiene una donna.” Disse Xavin mentre stava
combattendo.
“Hai finito con quei
file?”
“Ci sono quasi
e…ce l’ho, il bastardo teneva le foto insieme
a quelle della sua famiglia.” Rispose US
“Bene, allora
andiamocene.”
“Ok, aspetta un
attimo…”
US afferrò il monitor del
computer dove stava lavorando e lo
gettò dritto sulla faccia della guardia che si era rialzata.
“Ora possiamo
andarcene.”
I due passarono dalla porta
principale della compagnia
informatica, uscendo come se non fosse accaduto nulla.
Si diressero al locale dove avevano
fissato un appuntamento
con una cliente.
“Allora…ce le
avete?” chiese la donna
“Tutto quanto.”
Rispose US.
“Grazie, grazie, mille
volte grazie.”
“Non
c’è di che, ho anche mandato un virus informatico
al
bastardo che l’aveva fregata.”
“Siete unici.”
“Non si preoccupi, solo
faccia più attenzione la prossima
volta.”
“Ok, ancora
grazie.” La donna si alzò e se ne andò.
“Bene e anche questa
l’abbiamo fatta, torniamo all’agenzia?”
“Ma avevi promesso che mi
avresti portato fuori questa
sera.” Rispose Xavin.
“Ma ho dell’altro
lavoro da…”
Xavin lo guardò accigliata
e US capì che sarebbe stato
meglio accontentarla, sospirò e chiese:
“Cena e cinema?”
“Si.”
Intanto dall’altra parte di
Las Vegas, erano arrivati dei
turisti molto particolari.
“Molly, sei certa di aver
sentito bene?”
“Te l’ho detto
Chase, i telegiornali ne parlavano, non posso
essermi sbagliata.”
“Se non la troviamo posso
sempre usare un incantesimo per
rintracciarla oppure posso riportarci a casa.”
“Opera in questa
città non dovrebbe essere difficile ritrovarla,
non credi Lina?”
“Tranquilla Julie, mi fido
di Molly, se dice di averla vista
qui le credo.”
Erano un gruppo di ragazzi molto
particolari.
Karolina Dean, Nico Minoru, Molly
Hayes, Chase Stein e Julie
Power.
Insieme formavano un gruppo di
giovani eroi, i Runaway.
I ragazzi erano arrivati in
città dopo che Molly, la più
giovane del gruppo, aveva sentito delle imprese di un tizio biondo e di
un
aliena con poteri elementari.
Per la maggior parte di loro si
trattava di una coincidenza,
ma per Lina poteva essere una speranza, voleva credere che Xavin fosse
in
qualche modo tornata sulla Terra.
Il destino ebbe modo di farli
incontrare di nuovo, quando
dal nulla sbucò fuori un enorme robot umanoide intento a
distruggere tutto ciò
che aveva intorno.
“Perché ogni
volta che finiamo in una città a caso si
presentano dei guai anche lì?” chiese Molly
“Sarà una
ricorrenza.” Rispose Chase
“Liberiamoci di quel
affare, Runaways, cercate di non
morire!”
Così i ragazzi andarono
all’attacco.
Poco distante da loro si trovavano US
e Xavin, diretti verso
il cinema.
“Grandioso, parliamo di
cena e mangiamo Hot-Dog per strada.”
“Volevi andare a vedere il
film e per arrivare in orario
questo è il pasto più rapido che
c’è.”
“Hai ragione.”
Xavin poi se ne uscì con
una domanda strana.
“Sai US, il lavoro di
questa sera, mi ha fatto venire un
dubbio.”
“Noi due siamo brava gente
oppure dei mercenari?”
“Dovrai ammettere anche tu,
che da quando abbiamo terminato
la collaborazione con la polizia abbiamo solo casi di sicurezza
personale e
informatica, la maggior parte dei nostri soldi ora vengono da idioti o
da
bastardi che potrebbero fare a meno dei nostri servizi.”
“Idioti? Bastardi? Ma che
brutte parole, noi non aiutiamo
gente del genere, noi semplicemente…ci facciamo pagare per
correggere i piccoli
errori di distrazione.”
“In una città
come Las Vegas dici poco.” Disse Xavin
sorridendo.
Ovviamente udirono le grida della
gente e decisero di andare
a controllare.
Allora videro il robot e con esso
anche cinque giovani che
lo stavano combattendo.
US era pronto ad entrare in azione
mentre Xavin li osservò e
li riconobbe.
“Non ci
credo…sono qui.”
“Chi?”
“I Runaway, i miei
amici.”
“Ok, li saluteremo una
volta che avremmo finito, ora
aiutiamoli.”
Chase venne lanciato contro il muro
dal robot, non avrebbe
mai avuto il tempo di reagire.
Xavin
si diresse a
tutta velocità verso di lui e mentre il robot stava per
sparare il suo raggio,
Xavin si frappose e alzò lo scudo invisibile.
Tutti intorno riconobbero quei
poteri, rimanendo stupiti,
soprattutto Chase.
“Chase, non
resisterò a lungo, spara un raggio contro i
generatori di quel coso!”
Il ragazzo si riprese dallo stupore e
colpì il robot,
mandandolo in confusione.
Seguì un attacco di
Karolina che con le sue lame solari
tagliò le gambe del robot, mentre Nico con un incantesimo
distrusse i cannoni
del robot.
Il robot, in preda alla confusione
sferrò un colpo alla
giovane Molly, ma per la “Principessa del potere”
quello non era niente e lo
bloccò per dare la possibilità a Julie Power di
colpirlo con un pugno ad alta
velocità.
“Xavin,
finiamolo!” gridò US
L’aliena sollevo il robot
usando la telecinesi e lo
schiacciò, comprimendolo in un ammasso di rottami, lasciando
a US il compito di
tagliarlo a metà.
La battaglia era vinta, ora rimaneva
solamente l’imbarazzo
generale.
Xavin si era finalmente riunita a i
Runaway e la prima con
cui si doveva confrontare era Karolina.
La ragazza rimase immobile, fissando
Xavin con gli occhi
spalancati.
“Ehm…ciao
Lina.” Disse timidamente Xavin
Ma Karolina non rispose, il suo
sguardo si fece accigliato e
si incammino verso di lei.
“Senti, mi dispiace non
averti avvertito che…”
Karolina abbracciò Xavin
con tutta la sua forza e tra le
lacrime gli disse:
“Chi se ne frega, sei
tornata!”
Xavin si trovò in
confusione, non sapeva se ridere o
piangere, inutile dire che fece entrambe le cose.
Molly poi gridò:
“Abbraccio di gruppo!”
Così Xavin si ritrovo
quasi tutti Runaway addosso, felice di
aver ritrovato i suoi compagni.
Julie Power si presentò a
Xavin stringendole la mano:
“Piacere, sono Julie
Power.”
“Io sono
Xa…”
“Xavin, lo so bene, Lina mi
ha parlato tanto di te.”
“Davvero? Ottimo.”
Le domande dei Runaways si
accumularono.
Quando sei tornata? Come sei tornata?
Come hai fatto a
liberarti?
“Andiamo, lasciatela
respirare.” Disse Karolina.
Poi tra i fumi della battaglia e la
polvere si udì qualcuno
tossire.
“Presentazioni?”
chiese US
“Oh scusa, US ho il piacere
di presentarti i Runaway.”
“La strega asiatica
è Nico, il figone biondo è Chase, la
bionda fatta di energia solare è Karolina, la bionda genera
arcobaleno è Julie
e per ultima, ma non per questo meno importante, Molly.”
“Ciao, come va?”
chiese la ragazzina.
“Piacere di conoscere tutti
voi.”
Venne il momento per Xavin di fare
delle domande agli amici.
“Però
è una sorpresa, cosa ci fate qui?”
“Molly aveva sentito di un
tizio biondo e di un aliena
mutaforma che proteggevano Las Vegas e mi è venuto il dubbio
che fossi tu, così
ci siamo messi in marcia e il resto lo sai.”
“Bene, perciò
avete intenzione di rimanere?”
“In realtà, non
abbiamo un posto dove passare la notte e
Nico era pronta a farci tornare a casa con un incantesimo.”
US si intromise nel discorso e disse:
“Ho un idea,
perché non vi prendete una settimana di vacanza
e rimanete a dormire da noi, ci sono molte camere da letto e
modestamente è una
bella casa.”
“Io la trovo un idea
fantastica!” disse Molly
“Aspetta un attimo
Molly.” Disse Nico
“Sei sicuro che non daremo
fastidio?” chiese Karolina
“Dici sul serio
US?” Chiese Xavin.
“Certo, vedetela come una
vacanza per una famiglia che si è
riunita, sarà anche un ottima opportunità per
conoscerci meglio.”
“Io ci sto.”
Disse Chase
“Anche io.” Disse
Julie
“Allora, direi che
è deciso, Xavin, aiutami a trasportare
quel robot, ho bisogno di analizzarlo in laboratorio, chiamo lo Star
Rig e ce
ne torniamo a casa.”
US richiamo il camion volante mentre
Xavin lo trasportò il
robot dentro usando la telecinesi.
“Un camion
volante…tu hai un camion volante?!”
gridò Chase.
“Si.”
“Scusa, so che ci
conosciamo da poco ma…potrei…”
“Guidarlo? Va bene, dipende
se hai già guidato macchinari
strani.”
“Affermativo.”
“Allora è tutta
un'altra storia, mettiti pure ai comandi,
gli altri salgano su.”
US si avvicinò al
comunicatore e si mise in contatto con Al.
“Ehi Al.”
“Si signore?”
“Prepara una paio di
stanze, abbiamo degli ospiti.”
“Devo preparare anche la
cena?”
“Credo di
sì.”
Così Chase
riportò tutti quanti alla sede dell’agenzia
Odyssey guidando lo Star Rig e appena scesero giù per
parcheggiare, sia lui che
Molly esultarono.
“È Stato
Pazzesco!!”
“Mi fa piacere che ti sia
piaciuto Chase, ora saliamo, Al ci
ha preparato la cena, spero vi piacciano gli Hamburger.”
Karolina si vide costretta ad alzare
la mano per un
avvertimento.
“Tranquilla Karolina, Xavin
mi ha parlato del fatto che sei vegetariana,
Al ha già pensato a tutto.”
Il gruppo salì fino al
piano terra dell’agenzia e non poté
fare a meno di dire “Wow”
US cominciò a fare il giro
turistico dell’agenzia.
“L’agenzia
Odyssey conta ben sei piani, anche se al momento
ne possiede solo quattro dato che abbiamo avuto dei dispiacevoli
battibecchi
con un bastardo che ha cercato di ucciderci.”
“Al secondo piano ci sono
le stanze degli ospiti e le sale
svago, videogiochi, giochi da tavolo, tv, tutto ciò che
volete.”
“Al terzo piano abbiamo la
cucina, la sala pranzo e le
palestre, se avrete voglia di allenarvi ho creato anche una piccola
versione
della stanza del pericolo.”
“Infine al quarto piano
c’è il laboratorio, per il resto è
tutto in ristrutturazione, potete andarci, ma non ve lo consiglio, si
gela.”
“Detto questo andiamo a
tavola, Al ci sta aspettando.”
In cucina, Al era vestito con la sua
solita tutta da bidello
e portava un cappello da cuoco.
“Mettetevi pure a tavola,
cucinerò gli hamburger a secondo
dei vostri gusti, avete solo da chiedere, mentre per Karolina Dean, ho
una
variante molto interessante.”
Mentre tutti ordinavano, Karolina si
ritrovò un normalissimo
panino con hamburger sul piatto.
“Ok…quale
dovrebbe essere la variante?”
“Assaggialo.”
“Ma sembra un normalissimo
Hamburger.”
“Assaggialo.”
Replicò Al
“Ma…”
L’aura oscura di Al la
spaventò e la convinse.
“Ok, ok, lo
mangio.”
Karolina diede il primo morso con
cautela e allora sentì la
variante.
“Ha l’aspetto
della carne ma non è carne, di che cosa è
fatto?”
“Impasto di fagioli
rossi.” Disse Al
“Sul serio?
Fantastico!”
Tutti i Runaway mangiarono con
voracità e Molly chiese:
“Scusi signor Al, da quanto
tempo è che fa il cuoco? Perché
questa carne è cotta perfettamente!”
“L’ho anche
macinata io e non sono solo cuoco, sono anche bidello,
ristrutturatore, guardia del corpo, sono utile qualunque siano le
vostre
esigenze.”
“In pratica sei il suo
maggiordomo?”
“Un specie signorina
Molly.”
Molly rivolse il suo sguardo confuso
su US.
“US, perdona tutte le mie
domanda, ma hai sei piani di un
edificio e un solo servitore?”
“Lui non è un
servitore, è un amico.” Rispose US
A un certo punto Karolina chiese un
favore a Julie.
“Posso assaggiare le tue
patatine strane?”
“Certo.”
“Posso prendere un pezzo
del tuo hamburger di fagioli?”
“Ovvio.”
Anche US seguì
l’esempio e chiese a Xavin:
“Posso prendere le tue
patatine?”
“Fai pure.”
“Posso prendere un pezzo
del tuo hamburger?”
“Assolutamente
no.”
Karolina non capì il
perché della risposta di US.
“Perché non vuoi
darglielo?”
“Xavin è
allergica hai peperoni, il mio hamburger è
impastato con pezzi di peperone.”
“Sei allergica?”
“L’ho scoperto un
paio di giorni fa, non mi danno un grande
fastidio ma US non vuole farmi rischiare.”
“Capisco.”
Dopo la cena, si scambiarono storie e
aneddoti su come Xavin
fosse tornata sulla terra e delle avventure che avevano vissuto a Las
Vegas.
Il modo in cui US era riuscito a
ingannare tutto il popolo
dei Majesdaniani fece salire ulteriormente la stima dei Runaway nei
suoi
confronti.
E rimasero a bocca tempo quando
scoprirono come era finita
tra lui e Argus.
Passarono il resto della serata nella
sala dello svago,
guardando film e giocando ai videogiochi.
Venne il momento di andare a dormire
e a tutti venne
assegnata una stanza.
“Chase, Nico e Molly, le
vostre camere sono quelle, spero
che le troviate spaziose.”
“Il massimo sarebbe trovare
un cioccolatino sopra il
cuscino.” Disse Molly
“Lina, Julie, la vostra
è una camera matrimoniale,
godetevela.”
“Figo.” Disse
Julie
“Ok, allora noi vi diamo la
buona notte, ci vediamo domani
mattina.”
Ma Karolina notò una cosa.
“Scusa, te e Xavin dove
dormite?”
“Abbiamo una matrimoniale,
dormiamo insieme.”
Dopo un breve silenzio.
“Intendete che avete i
letti separati?”
“No.”
“Letti a
castello?”
“No.”
“Intendete…”
“Che dormiamo insieme
perché stiamo insieme.”
Xavin abbracciò US mentre
dalla camera di Molly si udì un
grido, seguito da una frase:
“Sul mio cuscino
c’è un cioccolatino!”