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Autore: Heismybestfriend    23/02/2018    3 recensioni
Una storia strutturata come una tipica puntata di Supernatural ricca di mistero e amore fraterno.
Ambientata nella seconda stagione, Sam e Dean si imbatteranno in un caso davvero particolare, mentre Sam viene ancora tormentato dai suoi incubi che stavolta sono incentrati sul fratello maggiore che farà di tutto per distrarlo ogni volta che viene colpito.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Sam si sentiva morire.
Non poteva credere a quello che aveva visto, o meglio, sentito dato che i suoi occhi erano stati coperti da un pezzo di stoffa.
Il più giovane dei Winchester cercava di darsi una regolata, di mantenersi calmo, ma come poteva? Assistere alla morte di una persona seduta a pochi centimetri da sè lascerebbe il segno a chiunque. Anche al più forte e caparbio dei cacciatori.


Per alcuni secondi si estraniò dal mondo intero. Ascoltava incolume lo stridio dei denti contro il cuore ancora giovane di Zoe. Il corpo inerme della ragazza trasudava freddezza e orrore.


Tutto sembrò tacere fino a quando lo spirito si mosse verso il corpo immobile di Sam. Quest’ultimo non poteva sentirlo, ma la vista coperta gli aveva affinato i sensi dell’udito, ciò gli permetteva di percepire l’accovacciarsi del fantasma verso di lui e sorprendentemente non sobbalzò, appena le unghie affilate gli graffiarono la mascella, per poi scendere verso il collo.
Sam provava dolore, ma non voleva soddisfare lo spirito nel fargli capire che stava morendo dentro.
Abbozzò invece, un mezzo sorriso arrogante e sputò davanti a sé, dove era sicuro si trovasse la faccia del fantasma, conosciuto col nome di Marl Haccasey.


“Se in vita eri così bastardo come lo sei ora, ti meriti tutto quello che ti è accaduto”
Sam parlò per la prima volta in vita sua con un fantasma. Di solito il tutto si basava su qualche manciata di sale e un colpo ben assortito con un attrezzo di ferro.
Ma quello spirito era più forte degli altri, quasi agisse con una coscienza tutta sua e non comandato dalla pazzia che pervadeva ogni fantasma che non riusciva a trovare la pace.


Marl colpì il viso di Sam con un pugno più forte di quello di un semplice umano.
Il collo del giovane ebbe uno scatto improvviso verso destra e la sua guancia si tinse velocemente di rosso, mentre, come se non fosse abbastanza, i graffi inflittogli pochi istanti prima, cominciavano a perdere sangue a causa della profondità.
Lo spirito, non avendone abbastanza, colto dall’ira causatagli dalle parole acidi del giovane Winchester, si alzò in piedi e iniziò a colpire con violenza il corpo di quest’ultimo, che legato, subiva senza potersi difendere mentre già iniziava a tossire ripetutamente sangue.


Il cacciatore credette di morire, quando sentì un forte boato e un urlo nervoso fermare quella lenta agonia.
“Non toccarlo figlio di puttana!” urlò Dean sparando uno, due, tre colpi caricati col sale contro la schiena dello spirito che sparì temporaneamente.


“Dean” esalò Sam mentre si lasciava andare ad un respiro liberatorio e lasciava cadere penzoloni la testa contro il petto stremato dai continui calci del fantasma.
Lo aveva trovato, Dean era riuscito a raggiungerlo.
Quest’ultimo si mosse rapidamente e prima di soccorrere Sam disegnò con del sale in un sacchetto un cerchio intorno ad entrambi.
A lavoro compiuto, si avvicinò al più piccolo e con mani tremanti gli sfilava la benda dagli occhi.


“Io lo uccido quello stronzo, giuro che lo spedisco all’inferno” diceva con rabbia mentre tastava il corpo del più piccolo in cerca di qualcosa di rotto internamente.
Quest’ultimo abbozzò un sorriso mentre ad occhi finalmente scoperti osservava la stanza vecchia ed impolverata in cui si trovava. Non ebbe il coraggio però, di voltarsi verso il corpo di Zoe.


“Dean” rise poi portando lo sguardo verso il fratello “è già morto e tremendamente furbo e questo cerchio di sale non basterà, dobbiamo bruciare le sue ossa, subito” tossì mentre il maggiore già gli stava liberando le caviglie dalla corda spessa.


“Ha lavorato in marina questo stronzo?” chiese passando finalmente alle mani.
“Ho già bruciato le sue ossa. Poi vedendo che continuavi a non rispondere al cellulare sono corso nel primo posto che mi è venuto in mente” spiegò liberando finalmente anche la mani di Sam.
Rimase per qualche secondo a fissare i segni rossi e leggermente scavati su entrambi i polsi.


“dove ci troviamo?” domandò Sam cercando di alzarsi da terra ma senza riuscirsi. Il fianco gli doleva troppo e quasi faticava a tenere gli occhi aperti, mentre tastava con le dita fredde i graffi che gli adornavano la guancia.


“A casa dello spirito” disse Dean mentre iniziava a guardarsi in torno in cerca di un possibile oggetto collegato ad esso.
Peccato che potrebbe essere qualunque cosa e i due fratelli avevano davvero poco tempo.


Sam sbatté un paio di volte le palpebre mentre metteva a fuoco un vecchio quadro sopra un impolverato camino.
“Dean, credo di aver trovato qualcosa” biascicò mentre metteva le mani a terra per cercare di issarsi su.
Però, prima di poter fare anche solo un movimento, il fratello fu scaraventato contro la parete da una forza sovra umana. Il fantasma era tornato alla calcagna.


“DEAN!” Urlò Sam con terrore e, aiutato dall’adrenalina, si alzò in fretta per piazzarsi davanti il fratello confuso dalla botta subita per non rischiare di farlo colpire nuovamente dal fantasma.
Sam deglutì nel vederlo.
Era orribile.
Tremendamente mutilato e con due orbite vuote al posto degli occhi.


Il nemico, annusò l’aria per capire quello che stava succedendo attorno a sé.
Si voltò con uno scatto verso il giovane cacciatore e con rapidità lo afferrò per il collo prima di sbatterlo prepotentemente al muro.
Sam cercò di liberarsi invano dalle mani forti e gelide dello spirito.
Poi, mentre una sua unghia affilata si avvicinava pericolosamente ai suoi occhi, riuscì a scorgere la figura di suo fratello riprendersi e alzarsi lentamente.


“Dean” sussurrò Sam affaticato dalla mano che ancora gli stringeva la gola, mosse disperatamente i piedi sospesi in aria di qualche centimetro.
“Il quadro, brucia il quadro” disse cercando di alzare il tono della voce.
Dean, riportato alla realtà dal richiamo disperato del fratello, si girò intorno in cerca del famigerato quadro, finché non lo adocchiò, sopra ad un vecchio camino in fondo la stanza.


Approfittò della disattenzione del fantasma per correre verso il punto interessato e bruciare con una mossa veloce il reperto.
Sam cadde pesantemente a terra e iniziò a tossire mentre Marl Haccasey bruciava tra molteplici grida di dolore.


Quando tutto finì Dean corse da Sam e gli sollevò le spalle per poter studiare le sue condizioni, poi, finalmente accortosi di tutto quello che avevano rischiato, lo abbracciò con convinzione.
Non era arrivato in tempo, una ragazza quel giorno era morta, ma almeno il suo fratellino stava bene, ferite permettendo.


Pochi secondi dopo avvertì il corpo di quest’ultimo farsi più pesante.
Bastò una veloce occhiata per capire che era appena svenuto.






Sei ore dopo Sam si svegliò sopra il sedile accanto a quello del guidatore del'impala.
Sbattè più volte le palpebre per mettere a fuoco la strada davanti a sè mentre a poco a poco muoveva le braccia per tastare ogni ferita sul viso per bene ricucita.
"Ti sei svegliato, fratellino" esclamò Dean mentre alternava lo sguardo dalla strada al fratello al suo fianco.


Erano ore che aveva sistemato Sam, pulitogli e ricucotogli ogni ferita.
Ed erano ore che guidava senza sosta il più lontano possibile da quel orribile paese per lasciarsi alle spalle il caso che li aveva messi K.O sia psicologicamente che fisicamente.


"Dean" borbottò Sam con la voce impastata dal sonno "dove siamo?" Domandò confuso.


"Diretti verso una meritatissima vacanza!" Esclamò con un sereno sorriso in volto.
"E non toccarti le ferite" aggiunse contrariato "ci ho messo un'ora per cucirti ogni taglio, per non parlare della fasciatura sul fianco.
Non hai niente di rotto ma per un pò non potrai muoverti tanto liberamente" asserì mentre cambiava la marcia e spingeva il piede sull'acceleratore.


Sam annuì ammutolito.
Poi riportò la mente ad ogni cosa che gli era successa in quell'unico giorno.
Aveva litigato con Dean a causa dei suoi stupidi incubi ed era andata a finire nel peggiore dei modi.
Una povera ragazza era morta senza che lui potesse fare qualsiasi cosa.


"Come stai?" Gli chiese Dean destandolo dai suoi pensieri accusatori.
"Non benissimo" svelò il più piccolo che aveva finalmente deciso di confidarsi con il più grande "Zoe è morta" sussurrò voltando lo sguardo verso il finestrino "ed è colpa..."

"Sammy, non devi incolparti, non potevi fare nulla" iniziò Dean tenendo lo sguardo fisso davanti a lui.
"lo sai che non possiamo salvare tutti. Siamo cacciatori, non super eroi" asserì con amarezza.
"Si ma" cercò di dire Sam ma Dean lo fermò una seconda volta.
"Niente obiezioni. È così, non permettere al senso di colpa di atterrarti, non puoi permettertelo" disse convinto.


Sam sospirò a lungo.
"Nei miei incubi" iniziò con il cuore in gola "ti uccido e poi divento un demone" svelò con rammarico.


Dean strinse con forza le mani contro il volante.
"E ogni volta mi sveglio con il terrore di finire col...col" cercò di continuare quello che stava cercando di dire ma le parole gli morirono in bocca.
"Sam, ascoltami bene. Tu non diventerai un demone e mai lo sarai! E voglio che tu sappia che qualunque cosa tu decida di fare, ci sarò io con te!" Disse con completa onestà.


Sam si voltò a guardarlo con gli occhi lucidi ed espressivi. Si sentiva meglio, ora che si era confidato.

"E anche se volessi, Dean Winchester non si leva da mezzo tanto facilmente!" Cantelinò il più grande battendosi il pugno sul petto un paio di volte.
Sam rise e ritornò con lo sguardo alla strada davanti a sè.


Per una manciata di minuti nessuno parlò, fin quando, Sam, che stava per ritornare nuovamente nel mondo dei sogni borbottò nel dormiveglia un sincero "grazie Dean" e poi si addormentò sicuro che per quella volta, non avrebbe fatto incubi.







HOLA.
Aiuto, sono emozionatissima!
Avete appena letto l'ultimo capitolo della mia prima storia COMPLETA.
Cavolo, che parolone.
Almeno per me, è sempre stato difficilissimo completare una storia.


Spero comunque la storia vi abbia entusiasmato e che vi sia piaciuta fino alla fine.
Ringrazio chiunque sia passato a leggerla e chi ha aggiunto la storia tra le seguite o preferite e tutte le persone che l'hanno recensita.
GRAZIE. Ci vediamo alla prossima storia! E se nel frattempo vi mancherò, andate a leggere le altre storie pubblicate sul mio profilo!
Ahahahahah, pubblicità gratis.
Beh che dire.
Mi scuso per tutti gli orrori ortografici che avrete sicuramente trovato!
E niente.
Alla prossima xxx
   
 
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