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Autore: sangueoro    26/02/2018    1 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Signorina Burley?»

La voce perentoria della direttrice la fece sussultare.

«Miss Forbes… non mi vogliono ascoltare! I miei voti dipendono da come viene la scenografia!»

«Ed io le avevo detto di non essere troppo arrogante e sgarbata!»

Felicity alzò leggermente lo sguardo, Laurel non le aveva chiesto di aiutarla e lei non riusciva ad evitare di compiacersi ogni qualvolta la vedeva in difficoltà.

La giovane vampira stava aiutando un gruppo di allievi a memorizzare delle battute mentre Damien alla chitarra e Mrs Byrne al pianoforte stavano lavorando sui brani che avevano deciso di inserire nel loro spettacolo.

«E’ bravo…»

Felicity annuì alla sua amica.

«Uffa!… Mi sta sta sempre più simpatico!» Hope sbuffò stizzita allontanandosi.

La giovane vampira sghignazzò seguendo con lo sguardo la streghetta, poi tornò a guardare Damien che era concentrato a suonare.

Quando Freya aveva suggerito a Care di assumere Mrs Byrne, aveva accennato al fatto che fosse un’eccezionale pianista e la direttrice aveva ordinato un fantastico pianoforte non appena aveva accettato l’impiego.

La governante amava suonare e cantare insieme ai ragazzi e in un pomeriggio di pioggia Caroline si era fermata ad ascoltare.

«Ma sono bravissimi!» aveva esclamato la direttrice avvicinandosi alla fine del concerto improvvisato.

«Alcuni hanno proprio delle belle voci, Zoe… in particolare è bravissima!» aveva replicato Mrs Byrne.

«Dovremmo organizzare uno spettacolo» aveva riflettuto Caroline annuendo.

«Potremmo farlo a Natale» aveva suggerito la governante.

Da lì era partita l’iniziativa, poi dopo gli avvenimenti che avevano dovuto affrontare, avevano pensato di accantonarla.

«Dovremmo riconsiderare l’idea della recita natalizia» aveva affermato Damon la sera della riapertura della scuola dopo il Ringraziamento. «Abbiamo appurato che non ci attaccheranno con tutti i ragazzi nell’istituto» aveva continuato «e tenerli impegnati in un progetto è il modo migliore per farli restare in gruppo e al sicuro»

Klaus che in un primo momento era scettico, aveva cominciato ad annuire.

«E poi sarà divertente… » aveva aggiunto l’ex vampiro «non possiamo passare questo mese nell’attesa della catastrofe!»

«Hai ragione» aveva commentato Caroline «serve anche a noi tenere le menti occupate…»

«Io potrei aiutare…» era intervenuto timidamente Damien «so suonare la chitarra… anche se non lo faccio da molto tempo…»

La riunione per decidere cosa mettere in scena si era tenuta nel soggiorno del convitto, era stata molto animata e alla fine era arrivata l’idea vincente.

Avrebbero recitato e cantato delle scene natalizie tratte da film o spettacoli famosi.

Una delle compagne di Felicity e Damien si era rivelata un’eccellente ballerina, avrebbe aperto lo spettacolo sulle note dello “Schiaccianoci”.

Wade, che era un comico fatto e finito, avrebbe interpretato Buddy e Hope, le gemelle e un gruppo di piccoli stregoni sarebbero stati i suoi elfi, era venuto fuori un pezzo esilarante.

Ai ragazzi della classe dei più grandi era stato affidato “Nightmare Before Christmas“, era perfetto per un gruppo di giovani streghe e stregoni!

Tutti quanti avevano concordato che fosse impossibile non mettere in scena il Canto di Natale di Charles Dickens, i tre spiriti del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro che cercano di redimere il vecchio Scrooge, è un classico!

Ma quale film avrebbero preso di riferimento? Ce n’erano così tanti!

Era stata Caroline a suggerire come avrebbero fatto.

«Lo divideremo in due parti!» aveva esclamato entusiasta «La prima, con i bambini più piccoli, sarà l’adattamento della Disney, Il canto di Natale di Topolino… ho già in mente tutti i costumi!» batté le mani entusiasta.

Klaus l’aveva guardata con un tenero sorriso.

«I più grandi avranno la seconda parte parte e ci baseremo su “A Christmas Carol” il film di Robert Zemeckis» terminò allargando le braccia.

«Ora dobbiamo solo decidere il gran finale…» era intervenuta Elena «deve essere una cosa corale… tutti insieme»

«LA VITA E’ MERAVIGLIOSA!» esclamarono quasi tutti i presenti.

«In effetti…» valutò Caroline con un radioso sorriso.

«Non potrebbe essere altrimenti… non è Natale se non si guarda quel film!» commentò Bonnie.

«Love…» le si era avvicinato Klaus al termine della riunione «tu sei consapevole che non siamo a Broadway…»

«E tu Niklaus Mikaelson… ti ricordi che io sono Caroline Forbes?»

«Hai ragione, Love… ti chiedo umilmente perdono» scoppiò a ridere l’Ibrido.

 

Tutti erano stati coinvolti nella realizzazione dello spettacolo.

Quando finirono di realizzare il palcoscenico, l’orario delle lezioni era stato addirittura modificato e ridotto per permettere ai ragazzi di imparare i canti e le parti recitate.

Erano stati molto fortunati, avevano trovato uno straordinario e talentoso artista che avrebbe dipinto tutti gli sfondi delle scene che dovevano allestire.

«E’ meraviglioso…» commentò Caroline guardando l’enorme telo che avrebbero usato per “Nightmare Before Christmas“.

Il pittore annuì continuando a lavorare.

Care si stiracchiò voluttuosa…

«Io avrei ancora qualche minuto…» sussurrò sensuale scostando il lenzuolo che la copriva e appoggiandosi ai cuscini.

«E io invece ho una direttrice tiranna che mi ha commissionato ben sei fondali per una recita natalizia… e se lo racconta a qualcuno giuro, che per quanto l’amo… la uccido!» ribatté l’uomo.

«Ehi…»

L’Ibrido si girò a guardarla.

La vampira lo fissava seducente.

Gli occhi del vampiro si velarono di desiderio.

Erano nella loro casetta sull’albero, Klaus aveva bisogno di spazio e di un posto dove lavorare senza vedere i sorrisetti di scherno dei loro amici.

Il potente e crudele Klaus Mikaelson che dipingeva Topolino e Minnie era una cosa che nessuno di loro aveva neanche lontanamente immaginato di poter vedere!

«Presumo di potermi prendere una pausa…» mormorò roco avvicinandosi. 

 

«Bravissimo!» gli sorrise Mrs Byrne alla fine delle prove. «Hai un gran talento… e una voce meravigliosa!»

«Grazie…» rispose Damien un po' imbarazzato.

La sera in cui avevano indetto la riunione per decidere cosa mettere in scena, Jeremy gli aveva dato una chitarra acustica «Era la mia… è un po' vecchiotta, ma è stata usata pochissimo! Non ho questo gran talento! Ho fatto anche cambiare tutte le corde».

Il giovane stregone gli aveva sorriso ringraziandolo.

Era da tanto tempo che non suonava, la sua chitarra era vicino a lui nel sedile posteriore dell’auto che guidava suo padre il giorno del funerale di sua nonna, non aveva mai saputo che fine avesse fatto, probabilmente si era rotta ed era stata accantonata in qualche magazzino della polizia di Boston.

Era stato suo padre ad insegnargli i primi accordi quando era solo un bambino e poi lo aveva convinto a prendere delle lezioni.

Non si separava mai dal suo strumento, persino quando andava agli allenamenti se lo portava dietro, il borsone con gli scarpini e la divisa su una spalla e la custodia della chitarra dietro la schiena.

Calcio, musica, amici e le ragazze… la sua vita era semplice e felice, fino a quel dannato giorno… quando in un solo attimo era finito tutto.

Quando si era svegliato dal coma, la donna che lo veniva a trovare ogni giorno, quella che lui credeva essere una volontaria, e invece si era rivelata Maze, la migliore amica di sua madre, gli aveva portato una chitarra «Ho notato i calli che hai alle mani…» si era giustificata, ma evidentemente era a conoscenza della sua passione.

Il ragazzo si era rifiutato categoricamente di prendere in mano lo strumento “Non suonerò mai più!“ aveva deciso.

Aveva cominciato a sentire la mancanza della sua musica un mese dopo che era arrivato a Mystic Falls.

Aveva fatto amicizia con Wade e il pomeriggio, appena finito di studiare, insieme a Laurel e Zoe, si mettevano seduti sotto un albero, in un angolo un po' appartato dell’immenso parco, vicino al sentiero che portava alle scuderie.

In quei momenti avrebbe voluto strimpellare qualche canzone, come faceva sulla spiaggia di Monaco, insieme ai suoi amici…

Era stata in una di quelle occasioni che aveva visto per la prima volta il sorriso di Felicity.

Aveva notato quella strana ragazza il primo giorno che era arrivato alla scuola… sempre taciturna, si sedeva in disparte vicino alla porta della classe e usciva quasi di corsa appena suonava la campanella, 

Anche se non aveva un filo di trucco e non aveva accorciato la gonna della divisa come tutte le altre ragazze, era indubbiamente molto bella… ma nel suo sguardo leggeva troppa sofferenza… e lui ne aveva fin troppi di casini per ascoltare anche quelli degli altri!

Quel giorno invece stava ridendo a crepapelle con Hope mentre Lizzie gli stava raccontando qualcosa, doveva averne combinata una delle sue… vista la reazione delle amiche, e non faceva fatica a crederlo, le due gemelline erano delle canaglie!

Gli era piaciuto vederla così rilassata e tranquilla.

Qualche giorno dopo l’aveva vista in compagnia di Miss Marshall con indosso un fuseaux e una canotta sportiva, si dirigevano verso il bosco…

«Ma l’hai vista?» gli aveva dato una spallata Wade.

“L’ho vista si…“ aveva risposto mentalmente, ma si era limitato ad annuire.

«Miss Marshall… è uno schianto!» aveva esclamato l’amico.

“Ma l’hai visto il culo di Felicity?“ gli avrebbe voluto chiedere «Strepitosa…» aveva invece commentato «ma come ben sai ho un debole per Miss Gilbert…».

«Chi non ce l’ha?» aveva replicato l’amico.

 

Il giorno che era stata organizzata la partita di calcio, si era lasciato convincere a partecipare ma non ne aveva molta voglia, gli altri non conoscevano neanche le regole! 

Invece si era infilato la maglietta di Thierry Henry e quando era arrivato al campo, la voglia di prendere a calci quel pallone era diventata irresistibile!

“Ok…” si era detto “ci andrò piano… non sarebbe corretto! Nessuno di loro sa giocare…“

L’aveva vista subito, seduta sulle balle di fieno, ovviamente accanto ad Hope… quelle due erano inseparabili!

Mentre Mr Salvatore stava facendo le sue raccomandazioni, il giovane stregone guardava Felicity, aveva una strana luce negli occhi quel giorno… sembrava eccitata e vitale.

Quando Josie, che era nella sua squadra, diede il calcio di inizio sentì distintamente la giovane vampira che battendo le mani incitava le sue amiche.

Durante le prime fasi di gioco era distratto, la ragazza sembrava seguire con interesse tutte le azioni e commentava continuamente con Hope, nonostante non si stesse impegnando, ad un certo punto si ritrovò in aria di rigore, senza neanche guardare la porta, calciò e la palla si infilò nell’angolino alla destra del portiere.

Felicity si alzò in piedi applaudendo.

Mentre tornava verso il dischetto di centrocampo con la coda dell’occhio l’aveva guardata tutto il tempo… e allora decise di dare spettacolo!

Solo contro tutti… correva palla al piede saltandoli come birilli.

«MA PASSALA PERO’…»

Sentì urlare della tribune e lo fece…

Quando Laurel gli era saltata al collo per festeggiare il gol che aveva segnato, la sentì urlare di nuovo.

«ARBITRO ERA FUORIGIOCO!»

“Non esiste il fuorigioco nel calcio a otto… chérie“ pensò con un sorrisetto “ma è già un miracolo che tu sappia che esiste in quello a undici!“

Si era informato, Felicity era irlandese e da europea era naturale che avesse visto qualche partita, ma a quanto pare ne aveva vista più di qualcuna! E la cosa stranamente gli fece un immenso piacere.

Amelie, la sua ex ragazza, odiava il calcio… e quando dopo molte insistenze riusciva a convincerla a venire a vederlo giocare, se ne restava per tutto il tempo in un angolino degli spalti a trafficare con il suo cellulare… per non parlare delle litigate che facevano ogni volta che lei voleva uscire e lui voleva guardare la partita!

Damien e suo padre erano abbonati alle gare interne del Monacò e la domenica che dovevano andare allo stadio, lei immancabilmente metteva il broncio… lo stesso che faceva la settimana dopo quando seduta accanto al lui, doveva aspettare che terminasse la partita in trasferta!

Quando i suoi genitori si erano trasferiti in Europa non era stato facile, suo padre non riusciva ad inserirsi nella nuova realtà.

Il calcio era stato fondamentale, George Digne osservava divertito i suoi colleghi che si sfottevano e scherzavano ogni lunedì mattina, lui non aveva mai visto una partita, negli Stati Uniti il soccer era considerato uno sport minore… come tutti quelli che si fanno usando i piedi e non le mani! 

Una sera la moglie aveva insistito che uscisse e andasse nel bistrot sotto casa, aveva sentito che era in programma una partita molto importante…

Ed era stato subito amore… e quella passione l’aveva trasmessa al figlio.

La prima volta che Damien era entrato nello Stade Louis II era rimasto a bocca aperta… il sole del primo pomeriggio faceva brillare il verde dell’erba del campo di gioco.

Suo padre aveva preso dei biglietti di un settore sicuro, ma da lì si potevano ammirare gli UM94, i tifosi più calorosi del Monacò, che cantavano senza sosta dalla Tribuna Pesage.

“Un giorno anche io sarò in mezzo a loro e canterò quei cori fino a che non mi andrà via la voce!“ aveva pensato… e così era stato.

Damien e suo padre avevano un piccolo rituale scaramantico, prima del calcio d’inizio recitavano una battuta di “Febbre a 90“, il film tratto dal libro di Nick Hornby.

«Noi non supereremo mai questa fase» esclamavano guardando il manto verde.

L’autore nel libro descriveva il suo amore, ai limiti della patologia, per la sua squadra del cuore e per Damien era quasi un testo sacro… 

Era a tutto questo che il giovane stregone pensava mentre correva dietro a quel pallone, in un campo con l’erba troppo alta, ad occhio e croce più corto e largo di uno regolamentare e che aveva delle balle di fieno al posto degli spalti.

Oltre ad aver accantonato la chitarra, da quel dannato giorno non aveva neanche più giocato, troppi ricordi…

La partita era terminata e dopo lo scambio delle maglie si era messo a palleggiare, il tutto senza mai perdere d’occhio la giovane vampira.

Oliver l’aveva presa per mano e la stava portando in campo.

Aveva scambiato poche parole con quell’uomo, di lui sapeva che era il responsabile delle scuderie, dell’orto e del parco e che quasi tutte le studentesse gli sbavavano dietro.

Zoe e Laurel gli avevano raccontato che per un periodo aveva fatto la corte a Miss Young, ma da quando era arrivata Miss Marshall aveva occhi solo per lei… e poi era il fratello di Felicity.

Li guardò curioso mentre ridevano complici, dopodiché Oliver cominciò a palleggiare…

“Niente male…“ pensò Damien.

Poi era rimasto letteralmente a bocca aperta, senza parole.

Felicity aveva cominciato a fare degli scambi con il fratello, non aveva mai visto una ragazza giocare a pallone in quella maniera! Aveva una tecnica pazzesca…

Per una decina di minuti, l’uomo e la ragazza si fronteggiarono facendo delle giocate spettacolari, tutti li stavano guardando e incitando.

Il suo primo istinto era stato quello di unirsi al gioco, ma poi aveva desistito… era un momento intimo e non aveva voluto interferire.

“Perché non ha voluto giocare?” si stava chiedendo.

Avrebbe voluto che fosse nella squadra avversaria, sarebbe stato molto divertente contrastarla! L’avrebbe marcata a uomo per tutta la partita… ingaggiare un corpo e corpo con lei sarebbe stato molto interessante…

Ora si spiegava quelle gambe tornite e quel sedere a mandolino… era una calciatrice…

Oliver appena superato il centrocampo, fece partire un tiro che si insaccò in rete, facendo esplodere i presenti in grida entusiastiche.

Felicity aveva seguito la traiettoria con lo sguardo e poi scuotendo la testa si era avvicinata sorridente al fratello.

Damien si unì alle urla battendo le mani, per posizione, potenza e precisione quel gol gli aveva ricordato una rete che aveva preso il Barcellona, l’aveva segnata Alessandro Florenzi in una partita di Champion League, ma quello era un giocatore professionista! E quel gol era stato selezionato tra i tre più belli dell’anno durante la cerimonia del Pallone d’Oro!

Con un sorriso guardò Felicity che con la manica della sua maglietta puliva la scarpa al fratello, era il minimo! Oliver era stato semplicemente fantastico!

Si fece coraggio e si avvicinò alla ragazza, da quando era arrivato alla scuola si erano scambiati qualche parola in classe o a tavola, ma solo quando era strettamente necessario in un ambito di civile convivenza.

«Perché non hai giocato la partita?» le chiese avvicinandosi.

«Lo sai perché…» rispose la ragazza guardandolo storto.

Il giovane fece un’alzata di spalle.

«Thierry Henry…» lo guardò interrogativa la giovane vampira.

Damien sgranò gli occhi…

«Sai chi è? Non sei troppo piccola per ricordartelo?»

«Se è per questo anche tu… »

«Sono più grande di te!»

Felicity gli aveva risposto a tono e poi aveva cercato di spiegargli il perché conoscesse il giocatore preferito di suo padre.

Ma lui la stava ascoltando a malapena, non sapeva se lo turbava di più il fatto che quella ragazza era una vera appassionata di calcio o il suo desiderio di verificare se quelle bellissime labbra fossero così morbide come apparivano…

Da quel giorno la sua routine alla scuola fu completamente stravolta, passava tutta la giornata a scrutare di sottecchi la ragazza.

L’aveva vista cambiare… giorno dopo giorno la ragazza aveva cominciato a pettinarsi i suoi lunghi capelli in complicate trecce, anche la divisa le stava in maniera diversa, la camicia le sottolineava delle forme che fino a poco prima sembrava non avesse… e poi aveva cominciato a mettere su quelle labbra, che lo facevano impazzire, qualcosa che le rendevano lucide e ancora più grandi! Ma non era un rossetto come quelli che usava Laurel…

“Mi devo dare una regolata!“ aveva scosso la testa una mattina mentre facevano colazione “Quando si è mai visto un ragazzo che nota certe cose?“

 

Ma la vita gli stava riservando l’ennesimo colpo mancino.

Dal momento che la direttrice Forbes l’aveva convocato nel suo ufficio e gli aveva detto che sua zia non lo voleva più come nipote… Damien era stato risucchiato in un vortice, gli sembrava di essere stato messo in una lavatrice…

In poche ore il ragazzo era stato portato ad un matrimonio, invitato ad una cena dove il corpo docente e i suoi collaboratori erano diventate delle… persone…

Il giovane stregone aveva visto Miss Bennet, alias Medusa… piangere commossa! E l’aveva ammirata mentre faceva un dolcissimo incantesimo con le piume di un cuscino…

Era stato messo su un aereo, trascinato a casa di una donna che non aveva mai visto in vita sua, anche se era la sorella di sua madre, fatto comparire davanti ad assistenti sociali, procuratori e giudici… quando era uscito dal tribunale di Boston, era legalmente il figlio di Damon ed Elena Salvatore, le persone che fino a qualche giorno prima erano semplicemente i nuovi responsabili del convitto al posto di Miss Young.

C’era da impazzire!

Ma Damien, per preservare la sua sanità mentale, aveva deciso di focalizzarsi su un unico ed importantissimo particolare… di quella stramba e divertente famiglia allargata faceva parte anche Felicity…

Il giorno che la situazione era precipitata ulteriormente, quando era venuto fuori che il ragazzo e i suoi genitori non erano state vittime di un incidente, Damien era definitivamente crollato… aveva pianto davanti a tutti…

Oliver lo aveva abbracciato e confortato, erano state le sue parole a scuoterlo.

Mettendo in ordine stralci di conversazioni e cose che gli aveva raccontato Damon, si era fatto un’idea della storia di quei due fratelli irlandesi che, come lui, in un attimo si erano visti stravolgere la vita.

“Loro hanno reagito, ce la farò anche io!“ si era detto, non poteva essere meno coraggioso della ragazza che gli piaceva!

Qualche minuto dopo aveva terminato l’incantesimo di localizzazione per trovare suo zio Eric e appena aveva riaperto gli occhi, era stata la prima persona che aveva visto... ed era abbracciata a Kol Mikaelson…

Era Felicity, ma non sembrava lei… era perfettamente truccata e tutti la stavano guardando ammirati, quella maglia così aderente, quei jeans che evidenziavano quel fondoschiena pazzesco… tutti sembravano essersi accorti di un qualcosa che lui aveva sempre notato, che era bellissima…

Era furioso! 

Lo infastidivano i commenti piccanti del nuovo arrivato, quel suo braccio che non si decideva a lasciare la vita della ragazza.

Anche Klaus le aveva fatto un complimento…

«Non ho bisogno di una ragazza che mi faccia da guardia del corpo!» aveva ribadito.

Non voleva che lei provasse pena per lui, che lo vedesse in difficoltà… non voleva che lei pensasse che fosse un debole…

Incredibilmente e contro ogni previsione, da quel momento la sua vita era di nuovo diventata serena…

Passava gran parte della sua giornata con Felicity, era tornato a divertirsi e a comportarsi come un qualsiasi ragazzo della sua età, i loro battibecchi erano epici! 

Lo divertiva stuzzicarla e farla arrabbiare, quegli incredibili occhi azzurri diventavano ancora più belli quando si innervosiva, per non parlare di quella bocca che tremava leggermente quando avrebbe voluto rispondergli a tono e invece cercava di controllarsi.

Quando Donna gli aveva suggerito di fingersi fidanzati per giustificare il fatto che erano sempre insieme, aveva scosso la testa inorridito.

Felicity aveva travisato la sua reazione.

Il ragazzo aveva sorriso compiaciuto, la vampira pensava che Laurel fosse la sua fidanzata e sembrava gelosa… Laurel ci aveva provato in tutti i modi con lui, ma Damien l’aveva sempre respinta, all’inizio perchè non aveva proprio voglia di mettersi ad amoreggiare, il dolore per la perdita di tutti i suoi affetti, compresa Amelie… la sua ex ragazza, era ancora troppo vivo.

Poi perché aveva occhi solo per quella meravigliosa vampira mora…

“Quando tutto sarà finito, chérie… sarai per davvero la mia ragazza, non per finta!“ aveva pensato.

Non era riuscito ad aspettare… la sera del Ringraziamento l’aveva baciata…

Quando l’aveva fatta fuggire via in quel modo, si sarebbe preso a schiaffi!

Quando Damon gli aveva spiegato cosa fosse realmente accaduto, lo avrebbe baciato dalla contentezza!

A Felicity, il loro bacio era piaciuto esattamente come era piaciuto a lui…

Starle lontano quando era dovuta andare a Boston era stato terribile…

Quando era tornata e lui l’aveva portata nella soffitta… era stato meraviglioso…

Dopo che Laurel l’aveva insultata e Felicity era fuggita, finalmente Damien aveva avuto la scusa per troncare definitivamente con la strega bionda!

Wade gli mancava e anche con Zoe si era sempre divertito un mondo, ma ora lui e Fel potevano stare insieme alla luce del sole!

Non dovevano più nascondere quello che c’era tra loro.

 

Una sera, dopo la fine delle prove dello spettacolo, Damien stava riponendo la chitarra che Jeremy gli aveva dato.

Caroline e Klaus si erano avvicinati, l’uomo aveva in mano un enorme pacco.

Damon, Elena e suo zio erano alle loro spalle per non perdersi la sua reazione.

«E’ per farci perdonare il fatto di averti messo in una situazione molto imbarazzante» aveva mormorato l’Ibrido appoggiando a terra lo scatolone.

Il giovane stregone si era chinato per aprirlo… e le mani, mentre toccava il contenuto, avevano cominciato a tremare.

Felicity gli si era avvicinata e sbalordita aveva notato gli occhi umidi del ragazzo.

«Cos’è?» chiese incuriosita.

«Una Martin&co…» rispose Damien tirando fuori dalla scatola una meravigliosa chitarra acustica.

Il sogno di ogni chitarrista.

«Io… N… on so…» cominciò a balbettare il ragazzo.

«Te la sei guadagnata…» annuì Klaus.

Damien ripose con cura lo strumento nella scatola e poi con slancio andò ad abbracciare l’Ibrido.

Lo stregone aveva capito subito che quella era stata un’idea dell’Originale, c’era la sua firma… 

Damien e suo padre amavano passare pomeriggi interi a curiosare nei negozi di strumenti musicali e i prezzi di una Martin&co erano proibitivi, ci volevano almeno seimila euro per acquistarne una… 

«Quando diventerai una pop star te la potrai permettere» scherzava suo padre.

«O un calciatore…» ribatteva sorridendo il ragazzo.

La chitarra che gli avevano regalato non si trovava nei negozi… era un modello che aveva visto solo su Internet e valeva almeno ventimila dollari…

«Se la farai soffrire… ti uccido» sussurrò Klaus.

«Afferrato…» mormorò Damien stringendolo ancora più forte.

 

Quella sera Damien stava salendo le scale che portavano alla loro soffitta, tenendo Felicity per una mano e la sua preziosa chitarra nell’altra.

«Tienimi questa…» sussurrò porgendole lo strumento, poi dalla tasca dei pantaloni tirò fuori un mazzetto di salvia e un accendino.

«Che fai?» domandò Fel.

«Voglio suonare… ma se lo faccio, tutti sentiranno che siamo qui! Ci serve un po' di privacy!» spiegò facendole un occhiolino.

«Ma cos’è?»

«Semplice salvia… l’ho rubata in cucina…» sghignazzò il ragazzo.

«E funzionerà?» domandò scettica Felicity.

«Ehi…» replicò Damien facendo l’offeso. «Non dimenticarti mai che il tuo…»

Il ragazzo si bloccò per un istante.

«… fidanzato…» mormorò dopo aver preso un profondo respiro.

La fissava un po' intimorito, scrutando la sua reazione.

«… è un potente stregone…» terminò in un sussurro.

«Lo so…» annuì visibilmente emozionata la ragazza.

«E la mia, una bellissima e dolce… vampira» bisbigliò altrettanto commosso il ragazzo, avvicinandosi per abbracciarla.

Quella sera Damien non aveva suonato…

Si erano baciati a lungo, seduti a terra davanti alla grande finestra, appoggiati al divanetto dorato.

Il giovane stregone la guardava dritto in faccia quando si staccavano per riprendere fiato, non poteva abbassare lo sguardo… 

Ogni volta che Felicity respirava profondamente i bottoni della camicetta si tendevano sul seno, ogni volta che la ragazza si stringeva a lui, muoveva le gambe che teneva leggermente piegate… e la gonna a pieghe si sollevava…

Damien cercava di pensare ad altro, teneva una mano tra i capelli della ragazza e con l’altro braccio la stringeva dolcemente tenendola per le spalle…

Gli veniva un po' da ridere… le sue compagne di classe, quando Caroline gli aveva mostrato i costumi di scena, avevano gongolato tutte felici.

«Finalmente un qualcosa di più sexy della divisa» aveva esclamato Zoe.

Il giovane stregone scosse la testa, affondando il suo viso nell’incavo della scapola di Felicity, in quel momento la loro uniforme scolastica gli sembrava più provocante che mai!

Damien voleva solo nascondere il suo turbamento, voleva calmarsi prima di ricominciare a baciarla… ma quando le sue labbra si erano posate sul collo della ragazza, Felicity aveva tirato indietro la testa con un gemito.

Non era riuscito a bloccare la sua mano, sembrava avesse vita propria…

Vide le sue dita mentre lasciavano la ciocca di capelli con la quale stavano giocando e scendere dietro la nuca della giovane vampira fino ad accarezzarle il collo che era proteso verso di lui.

Chiuse gli occhi… sentiva la sua eccitazione crescere.

“Calmati…“ si disse “se vai avanti così… “

Sotto il suo tocco poteva sentire le vene… i muscoli tirati… le ossa…

“Carotide… arteria succlavia… arteria tiroidea“

Il ragazzo sospirò…

pensa a quella noiosa di Miss Grey… osso ioide, laringe…“

Il ragazzo cercava di raffigurarsi il freddo schema che avevano sul loro libro di biologia, ma i sospiri di Felicity glielo stavano rendendo troppo difficile…

“clavicola… scapola… come ho fatto a prendere solo una B nel compito di anatomia del collo umano?“

Sorrise, sentendo la sua tensione diminuire, poi aprì gli occhi. 

Felicity lo stava guardando, le sue pupille erano dilatate e i suoi occhi sembravano un oceano in tempesta.

«Scusa… chérie» bisbigliò Damien smettendo di toccarla.

La ragazza gli afferrò il polso e arrossendo gli rimise la mano sul suo sterno.

Senza smettere di fissarla negli occhi, il ragazzo sentì il primo bottone cedere sotto le sue dita, poi il secondo… il terzo…

La sua mano si infilò tra i lembi della camicia sbottonata e il suo palmo si chiuse ad accarezzare la morbida curva di uno dei seni.

La giovane vampira aveva richiuso gli occhi, tremando… sotto il tocco del ragazzo.

Damien terminò di sbottonare la camicetta e poi tirandola fuori dalla gonna gliela fece sfilare lungo la braccia.

Felicity aveva riaperto gli occhi intimorita.

«Stai tranquilla… voglio solo guardarti… » sussurrò roco lo stregone.

«Sei una visione… chérie» 

Il ragazzo non le staccava gli occhi di dosso, poi con un lampo malizioso negli occhi si avvicinò a guardare meglio il gancetto del reggiseno, quel modello era allacciato sul davanti e lo stregone sorrise mentre ci passava un dito sopra «Ho sempre pensato che sei un… angelo…» commentò divertito.

La ragazza lo guardò interrogativa.

«Un angelo di Victoria's Secret» spiegò il ragazzo.

Felicity incrociò le sue braccia contro il seno «Bene… sei un esperto di intimo femminile» sbuffò contrariata alzandosi per riprendere la sua camicetta.

«Tutti i ragazzi del mondo conoscono gli angeli di Victoria's Secret!» cercò di fermarla Damian «Tutte le modelle più belle e famose prima o poi sfilano con quelle ali!… E tu sembri una di loro, sei un sogno…»

La ragazza si stava riallacciando la sua camicetta mentre lo guardava di sbieco.

Damien aveva ragione, il coordinato che indossava, pure essendo in jersey di cotone, era molto femminile.

Il ragazzo sorrideva, quando si innervosiva Felicity era ancora più bella!

Era un bene che si fossero fermati, non era sicuro che sarebbe riuscito a trattenersi se le cose si fossero scaldate ulteriormente, non voleva affrettare le cose, tantomeno farlo con il timore di essere scoperti…

“Deve essere un momento speciale…“ rifletté con un sospiro.

 

I ragazzi stavano correndo intorno al perimetro della palestra, Damien stranamente era in coda alla fila.

«Se la notte dormissi… invece di chiuderti in bagno… la mattina saresti più fresco!» sghignazzò Wade che lo aveva aspettato e ora correva all’indietro.

L’amico lo fulminò con lo sguardo.

«Stanotte hai fatto in fretta… più del solito» continuò a sfotterlo il compagno di stanza «I preliminari son stati più… intensi?»

«Finiscila!»

Damien si guardò intorno, al centro della palestra Klaus e Oliver si stavano allenando.

Lo sguardo dell’Ibrido gli confermò che aveva sentito tutto, anche Felicity lo guardava con un sorrisetto compiaciuto.

“Dannazione!“ scosse la testa contrariato il ragazzo.

«Ma ti capisco» continuò Wade che ora gli correva affianco «Quella tuta le sta… da paura»

Damien gli diede una gomitata «Ti ricordo che stai parlando della mia ragazza!» ringhiò sottovoce.

Wade si bloccò con un espressione sconvolta «E da quando?» gli urlò ricominciando a correre per raggiungerlo.

«Da settimane, per quanto mi riguarda… ma ufficialmente da ieri sera» confessò il ragazzo.

L’amico lo abbracciò e gli diede una pacca sulla spalla «A Laurel verrà una crisi isterica quando lo saprà…»

Damien fece un’alzata di spalle.

Klaus lo stava fissando mentre aspettava che Oliver si alzasse da terra, da quando l’aveva trasformato, si era occupato personalmente del suo addestramento, non avevano tempo da perdere se voleva che fosse pronto per fronteggiare i loro nemici.

Il giovane stregone sorrideva mentre guardava Felicity che divertita prendeva in giro il fratello.

«Ehi… ragazzina, un po' di rispetto…» la riprese Rebekah che stava entrando in palestra, da quando il pomeriggio erano occupati nelle prove dello spettacolo, non avevano avuto più il tempo per allenarsi e con Klaus avevano convenuto che era troppo pericoloso non farlo.

«Jeremy… me la posso prendere per un po’?»

«Vai pure» rispose l’uomo rivolgendosi direttamente a Felicity.

La giovane vampira fece un radioso sorriso e si affrettò a raggiungere Becca, si vedeva che si annoiava molto durante la normale lezione di educazione fisica.

Al centro dell’enorme palestra, avevano fatto installare una specie di gabbia, le pareti erano di una resistente rete metallica ed era perfetta per gli allenamenti a corpo a corpo.

Rebekah aprì la porta alla ragazza, poi si avvicinò a Oliver per dargli un bacio.

«Forza…» incitò i due fratelli, uscendo insieme a Klaus.

«Devo lottare con lei?» chiese Oliver.

I due Originali annuirono.

Felicity non se lo fece ripetere, diede una spinta al fratello facendolo rimbalzare contro la rete, poi quando le tornò contro, lo ancorò per il collo e lo trascinò a terra immobilizzandolo.

«Ho paura di farle male!» ringhiò il neo vampiro mentre cercava di rialzarsi.

La sorella lo afferrò per un braccio e lo fece volare contro la parete opposta.

Klaus scoppiò a ridere «Datti una svegliata, Mate… e rimetti in riga quella mocciosa!»

«Tu sei proprio sicuro di voler stare con una ragazza che può ucciderti con un dito?» chiese Wade.

«Assolutamente si…» rispose Damien fissando la sua fidanzata orgoglioso.

Non era riuscito a svolgere la lezione di educazione fisica, era troppo distratto nel guardare Oliver e Felicity che combattevano, dopo un iniziale tentennamento, l’uomo aveva cominciato a rispondere colpo su colpo e ora i due stavano lottando senza esclusione di colpi.

Rebekah e Klaus erano all’esterno della gabbia e davano consigli ai due contendenti.

L’Ibrido con la coda dell’occhio vide Caroline che stava arrivando.

«Santo cielo…» bisbigliò Wade.

«Ti consiglio di fare silenzio» lo ammonì Damien «Mr Marshall può sentirti…»

L’Ibrido sghignazzò, abbracciando Caroline.

Quando arrivano anche Eric con Kol, Klaus si girò a guardare Jeremy.

«Per oggi basta così…» esclamò l’insegnante «Facciamo una corsa fino al convitto, le docce ve le farete nelle vostre camere»

Damien si stava avvicinando.

«Jamie… Ian» urlò Mr Gilbert anticipandolo «Fate fare dieci serie di addominali a questo scansafatiche, oggi se l’è presa troppo comoda» terminò facendogli l’occhiolino.

Lo stregone sorrise, prese un materassino e sdraiandosi cominciò i suoi esercizi.

Klaus si avvicinò «Voi andate… ci penso io» esclamò alla volta dei due vigilanti.

«Era solo una scusa! Non volevo andarmene…»

«Non mi interessa» replicò l’Originale guardandolo dall’alto «Conta a voce alta, voglio sentirti»

Klaus era in piedi vicino al giovane stregone e stava guardando i vampiri e i licantropi che entravano nella gabbia.

Kol e Rebekah si misero al centro, gli altri gli stavano girando intorno, poi attaccarono.

Il giovane stregone fissò ammirato la scena, anche se era solo una simulazione, sembrava un vero combattimento e Felicity era fantastica, concentrata al massimo stava avendo la meglio su uomini il doppio di lei.

«Allora?» lo rimproverò l’Ibrido.

Sbuffando il ragazzo ricominciò a contare.

 

«Promettimi che non la farai mai arrabbiare!»

Damien sorrise ad Eric che gli si era avvicinato.

Tutte e due guardavano Felicity che ascoltava attenta Rebekah, le due vampire stavano facendo delle valutazioni sul loro allenamento e l’Originale aveva qualche consiglio da dare alla più giovane.

Lo stregone era molto felice che suo zio fosse rientrato nella sua vita, ma tra i due c’era sempre un leggero imbarazzo quando erano da soli. 

Normalmente Damon faceva da mediatore, quando c’era anche lui sembrava tutto molto più facile e spontaneo, il giovane stregone aveva costruito uno splendido rapporto con l’ex vampiro, e quando scherzavano e ridevano, Eric non riusciva a nascondere quanto invidiasse la loro complicità.

Era stato Damon a farglielo notare… il ragazzo non lo voleva ammettere ma era evidente che non lo aveva completamente perdonato per aver abbandonato lui e i suoi genitori, tuttavia aveva promesso di sforzarsi di ricucire il loro rapporto.

«Che cosa hai fatto a Bonnie?» chiese senza tanti giri di parole.

Eric lo guardò sconcertato, era passata più di una settimana dalla loro notte di passione e dopo che avevano discusso non si erano più rivolti la parola.

«E’ una donna dolcissima» continuò Damien «Felicity mi ha detto che ha sofferto molto… e che sembra più dura di quello che è, ma negli ultimi giorni è sempre nervosa e arrabbiata! In classe è ancora più severa del solito… e penso proprio che sia colpa tua!»

Il licantropo sospirò abbassando lo sguardo «Siamo stati a letto insieme» sussurrò.

Damien sgranò gli occhi «E poi… dopo che hai avuto quello che ti interessava hai cominciato ad ignorarla?» lo accusò sconvolto.

Eric lo guardò a bocca aperta «Ma come ti viene in mente? E’ questo che pensi di me?»

«Non sei certo la persona più affidabile di questo mondo…» 

Lo sguardo del ragazzo era duro.

«Andiamo a fare due passi…» lo incoraggiò lo zio.

Per la prima volta da quando Eric era arrivato a Mystic Falls, zio e nipote affrontarono seriamente il discorso su cosa fosse successo alla loro famiglia.

Il licantropo diede la sua versione dei fatti, raccontò del loro branco, delle loro tradizioni, del ruolo che lui e suo fratello avrebbero dovuto avere… raccontò di quanto fosse stato penoso vedere i suoi genitori spegnersi piano piano dopo che avevano perso tutto, spiegò che nonostante tutto era voluto restare vicino a George e ad Annabeth, di come era stato felice quando gli avevano detto che stavano aspettando un bambino.

Il ragazzo lo ascoltava attentamente senza interromperlo, lo zio confessò che anno dopo anno il risentimento aveva cominciato a consumarlo, che lui e suo fratello avevano cominciato a discutere ogni volta che li andava a trovare in Francia, fino alla rottura definitiva.

«Ti stai comportando così con Bonnie perchè anche lei come mamma è una strega?»

«Assolutamente no!» rispose Eric «Tra me e lei… è complicato…»

«A lei piaci… si vede benissimo» replicò lo stregone «E mi sembrava che anche a te piacesse molto… che c’è di complicato?»

«Non sai quanto vorrei affrontare le cose con la tua spontaneità… vorrei tornare ad avere la tua età… quando tutto ti sembra più semplice e fattibile…» Eric stava sorridendo, ma suo nipote era molto serio.

«La mia ragazza è una vampira! Ti sembra una situazione facile?» replicò il giovane «Se io avessi ancora i miei genitori, se fossimo tornati a vivere a Boston, in questo momento dovrei affrontare gli stessi problemi che hanno dovuto superare mamma e papà… e come papà io avrei scelto Felicity… non è una questione di età, ma solo di priorità… di quanto tu sia disposto a perdere pur di non dover lasciare la persona della quale sei innamorato… »

«E tu ami Felicity?»

«Si… da impazzire… lo so che siamo entrambi giovani… che voi adulti pensate che non sappiamo neanche cosa è l’amore… ma io per stare insieme a lei farei di tutto e se tu non vuoi superare i problemi che pensi ci siano tra te e Bonnie, è solo perchè non ne sei innamorato…»

 

«Lo sai che per colpa tua ho dovuto mentire?»

Damien guardò l’uomo «Volevo stare un po' da solo a riflettere…»

«Lo avevo capito… ho parlato con Eric che mi ha detto della vostra chiacchierata, ma come ben sai non puoi sparire così! Felicity ti stava cercando e quando Elena ha capito che non ti trovava, ha avuto una crisi isterica! Sperando di trovarti qui, gli ho detto che ti avevo visto mentre ti allontanavi con la chitarra e di stare tranquille. Ma se mi fossi sbagliato, mia moglie mi avrebbe ammazzato!»

Il ragazzo scoppiò a ridere.

«Dammi una mano a salire!» scosse la testa Damon.

L’uomo gli si accomodò accanto nel soppalco del fienile.

«Stavo pensando a mamma e papà…» sospirò il giovane «Si amavano molto…»

«Sì, quella dei tuoi genitori è veramente una bella storia d’amore…»

«Come quella dei miei genitori affidatari…»

Damon sorrise.

«Vi odio! A tutte e quattro!» esclamò il ragazzo divertito «Siete un modello impegnativo! Per anni ho visto papà ricoprire di mille attenzioni la mia mamma… quando sono un po' cresciuto e uscivo con le ragazze, gli dicevo sempre che era troppo sdolcinato!»

«Io non sono così romantico» scosse la testa l’ex vampiro.

«Tu hai viaggiato tra mondi magici per tornare da Elena! Ti sei rinchiuso in una bara per anni perché non riuscivi a stare senza di lei!»

Damon sgranò gli occhi.

«Me lo ha raccontato Rebekah»

«Bell’amica! Così mi rovina la reputazione di bello e impossibile!»

«Papà diceva sempre che sperava che un giorno avrei capito… si augurava che un giorno avrei incontrato una persona che mi facesse comprendere quanto è bello dimostrare i propri sentimenti…» 

«Concordo… e bisogna essere dei veri uomini per riuscirci»

Damien annuì «Io e Felicity… ci siamo fidanzati…»

Damon sorrise «Congratulazioni…»

«Ma non ho fatto le cose per bene…»

L’ex vampiro sgranò gli occhi «Che intendi dire?»

«Ma che vai a pensare!» arrossì lo stregone «Anche perché in quel caso… sarei stato all’altezza della situazione» aggiunse sghignazzando.

Damon gli diede uno scappellotto.

«Invece di chiederle di essere la mia ragazza… le ho chiesto se io fossi il suo…»

«Beh… cambiando l’ordine dei fattori…»

Damien scosse la testa interrompendolo «Felicity merita di avere una dichiarazione in piena regola…»

«Se ti senti così… è giusto che tu lo faccia, hai in mente qualcosa?»

Il ragazzo sorrise annuendo.

 

Oliver aveva fatto installare un’antenna satellitare nella sua dependance e da quel momento non si perdevano una partita delle loro squadre del cuore!

Damien amava quelle serate con Oliver e Felicity, cenavano con panini e patatine davanti al televisore e di nascosto da Elena poteva bersi anche una bella birra gelata!

Quella sera era in programma una partita di Premier League, Arsenal-Liverpool.

Entrando nel soggiorno, notò che erano presenti anche Kol, Jeremy, Damon ed Eric… sbuffò alzando gli occhi al cielo, avrebbero parlato in continuazione e fatto mille domande assurde! Sorrise nel vedere che Oliver e Felicity erano già seduti sul divano, con la loro sciarpa al collo e il cappello dell’Arsenal in testa, sarebbe toccato a lui spiegare azioni e situazioni di gioco! Quei due sarebbero stati troppo impegnati a fare il tifo!

Alla fine del primo tempo, l’Arsenal perdeva per una rete a zero.

«Se il tuo amato Jack Wilshere la piantasse di farsi fotografare mezzo nudo e pensasse solo a giocare…» commentò Damien con un sorrisetto.

Felicity lo fulminò con lo sguardo.

«Si può permettere di fare entrambe le cose!» replicò la ragazza.

«Che ci troverai…»

«Oltre al fatto che è un eccellente calciatore con un fisico da modello?» Felicity lo fissava ironica.

Gli uomini nella stanza seguivano divertiti il battibecco dei due ragazzi.

«Fisico da modello… non esagerare! Ho notato che si è un po' appesantito, ha la pancetta!»

La vampira scoppiò a ridere «Tutta invidia!… Turtly…» 

«E’ così che lo chiami?» scoppiò a ridere Jeremy «Se avessi saputo che il peluche era una cosa tra voi due… non lo avrei mai comprato a Josie e Lizzie per Natale!»

L’uomo sembrava veramente dispiaciuto, mentre Felicity era arrossita fino alla punta dei capelli e Damien la guardava sollevando un sopracciglio.

«Avrei dovuto capirlo!» continuò l’uomo non rendendosi conto che stava mettendo la ragazza in difficoltà «Fel lo tiene con gran cura sul letto!»

«Si… è un mio regalo» annuì lo stregone divertito «Ma non mi ricordo bene, chérie… quand’è che te l’ho dato… prima o dopo il Ringraziamento?»

«Prima!» rispose Jeremy «Le scimmiette me lo hanno fatto vedere la mattina mentre stavamo aspettando che il tacchino finisse di cuocere… e mi hanno detto che gliene volevano chiedere uno identico a Babbo Natale…»

Damien sghignazzava compiaciuto, mentre Felicity si stava trattenendo a stento dallo sbranare il loro amico che li guardava incuriosito. «Sta iniziando il secondo tempo!» chiosò asciutta sedendosi accanto al fratello.

Le cose per l’Arsenal peggiorarono ulteriormente, all’inizio della ripresa presero un altro gol, Felicity e Oliver cominciarono ad agitarsi e sotto lo sguardo divertito degli altri iniziarono ad intonare cori, facendo roteare la loro sciarpa, incitando i loro beniamini.

Neanche fossero presenti allo stadio e i giocatori li potessero sentire, la loro squadra cominciò ad attaccare a testa bassa, in meno di dieci minuti ribaltarono il risultato, arrivando a segnare anche il terzo gol e passare in vantaggio.

I due fratelli si abbracciarono urlando.

«Siete incredibili…» commentò Eric «Lei è ancora una ragazza! Ma tu sei un uomo… possibile che una partita di calcio ti riduca così?»

(*)«Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni. Ma se ti applichi ore e ore, entri a far parte di una nuova famiglia. Solo che in questa famiglia tutti si preoccupano delle stesse persone e sperano le stesse cose. Cosa c'è di infantile in questo?»

Damon sgranò gli occhi.

Con un sorriso Oliver si girò verso Felicity e ricominciò a parlare «Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un po' ti si mescola tutto nella testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché l'Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l'Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo…»

«Forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro.» continuò Felicity guardando il fratello «Come fai a capire quando mancano tre minuti alla fine e sei due a uno in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa…»

«E poi il fischio dell’arbitro» si intromise Damien «e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi»

Oliver e Felicity avevano ascoltato il ragazzo sbalorditi «Noi non supereremo mai…» iniziarono a dire 

«questa fase» terminò il giovane stregone con le lacrime agli occhi.

 

La sera dello spettacolo era arrivata, Caroline aveva fatto un breve discorso, ringraziando i suoi allievi che si erano impegnati moltissimo, aveva approfittato per augurare a tutti di trascorrere serenamente le prossime festività dandogli appuntamento per l’anno venturo quando la scuola avrebbe riaperto.

Tutti gli allievi avevano preso parte allo spettacolo ed erano stati bravissimi!

Hope e le gemelle, con i loro costumi da Elfi erano state esilaranti e Wade che divideva la scena con loro aveva faticato non poco a trattenersi dallo scoppiare a ridere, per non parlare di quando avevano interpretato i tre fantasmi dei natali ne «Il canto di Natale di Topolino»

Klaus e Caroline avevano le lacrime agli occhi dal gran ridere, il grillo parlante di Hope era stato grandioso! Lizzie con la sua gamba di legno era stata buffissima e Josie per interpretare Willie il gigante aveva recitato tutto il tempo sulle spalle di Felicity, nascosta sotto il suo costume, rischiando di cadere in più di una occasione.

Damien pur non avendo recitato in nessuna delle scene che avevano rappresentato, era stato il protagonista indiscusso, era restato seduto su uno sgabello, in un angolo del palcoscenico, accanto a Mrs Byrne che era al pianoforte, e aveva incantato tutti con la sua chitarra e la sua voce.

Elena e Damon lo avevano guardato orgogliosi.

«Risparmia le lacrime per dopo…» aveva sussurrato divertito l’uomo nel vedere la moglie che si era commossa in più di una occasione.

La donna lo guardò interrogativa.

«Fidati… » l’aveva abbracciata il marito facendole un occhiolino.

Tutti gli sforzi furono ripagati, la recita fu un enorme successo, i genitori e i parenti si erano divertiti ed emozionati, quando il sipario si chiuse dopo le ultime note di “Auld Lang Syne”, che Damien aveva cantato in maniera splendida, tutti i presenti si alzarono per applaudire.

Il sipario si era riaperto e i ragazzi erano allineati per fare un inchino e prendersi l’ovazione del pubblico, Caroline era salita sul palcoscenico e applaudiva i suoi allievi, Damien le si avvicinò, la direttrice prima lo guardò interrogativa… e poi annuì.

«Prima di salutarvi, il nostro Damien vuole cantare ancora una canzone…» annunciò sorridente.

Tutti i ragazzi andarono a mettersi seduti sul gradino del proscenio, mentre lo stregone aggiustandosi il microfono andava a prendere il suo sgabello per metterlo al centro del palco, poi cercò con lo sguardo Felicity e dopo averla individuata le andò vicino porgendole una mano.

Il ragazzo si girò e sorrise a Damon che stava sistemando sulla scena una poltroncina.

«Che devi fare?»

«Siediti… chérie» 

Tutti stavano seguendo in silenzio, nessuno aveva idea di quello che stava per accadere, anche Mrs Byrne aveva scosso la testa e alzato le spalle alla tacita domanda di Care.

Dopo aver preso la chitarra, Damien si mise a sedere, non era proprio di fronte al pubblico, si era girato leggermente per guardare la sua Felicity che lo fissava imbarazzata.

Cominciando a suonare il ragazzo iniziò a cantare…

 

(**)«I found a love for me

Darling just dive right in

And follow my lead

Well I found a girl beautiful and sweet»

 

Rebekah si strinse al braccio di Oliver «E’ incredibile…» commentò con un filo di voce.

«Devo ammettere che il ragazzo ha fegato…» annuì l’uomo con un sorriso.

 

«I never knew you were the someone waiting for me

'Cause we were just kids when we fell in love»

 

Damon guardava il ragazzo orgoglioso.

«Ma tu lo sapevi?» gli chiese Elena che si stava emozionando.

«Certo… l’ho aiutato» 

 

«Not knowing what it was

I will not give you up this time

But darling, just kiss me slow, your heart is all I own

And in your eyes you're holding mine»

 

«Allora? Spero che ora tu sia convinto…»

Klaus guardò Caroline «Ammetto di essere impressionato… »

 

«Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath

But you heard it, darling, you look perfect tonight»

 

«Credo proprio di dover imparare da mio nipote… su come trattare una donna»

Bonnie si girò a guardare Eric, la donna aveva gli occhi lucidi «Si… dovresti…» si limitò a dire, tornando a guardare il ragazzo che fissava dolcemente Felicity, era chiaramente emozionato, ma la sua voce era melodiosa e perfettamente modulata.

 

«Well I found a woman, stronger than anyone I know

She shares my dreams, I hope that someday I'll share her home

I found a love, to carry more than just my secrets

To carry love, to carry children of our own

We are still kids, but we're so in love

Fighting against all odds

I know we'll be alright this time

Darling, just hold my hand

Be my girl, I'll be your man

I see my future in your eyes»

 

Laurel stava ribollendo dalla rabbia, Zoe le prese una mano «Non ti azzardare a rovinare questo momento! Lui non è mai stato innamorato di te! Lo sai bene!» le intimò con voce ferma «Ma ti capisco» continuò addolcendo la voce e l’espressione «E’ la cosa più romantica che abbia mai visto in vita mia!»

«Ti prometto che prenderò lezioni di canto…» annunciò subito Wade.

L’amica scosse la testa sorridendogli.

 

«Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

When I saw you in that dress, looking so beautiful

I don't deserve this, darling, you look perfect tonight»

 

Felicity guardava Damien con gli occhi lucidi, si sentiva addosso gli sguardi di tutti, ma non le interessava…

Il ragazzo di cui era innamorata le stava dedicando una meravigliosa canzone d’amore ed era la sola cosa che le importava.

E non era una canzone qualunque, lei adorava Ed Sheeran… era il suo cantante preferito e la prima volta che aveva ascoltato “Perfect” si era commossa… e Damien lo sapeva, non l’aveva scelta a caso, anche se doveva ammettere che era “Perfetta“… per loro due.

Stava cercando di trattenersi, per non perdersi neanche un attimo di quel momento, ma fece l’errore di distogliere per un secondo lo sguardo e cercare Hope.

La ragazzina a dispetto della sua indole stava piangendo, profondamente toccata dal gesto del ragazzo e anche gli occhi di Felicity si velarono di lacrime.

 

«Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

I have faith in what I see

Now I know I have met an angel in person

And she looks perfect

I don't deserve this

You look perfect tonight»

 

Il ragazzo terminò la canzone, poi appoggiando la chitarra a fianco dello sgabello, si avvicinò a Felicity e chinandosi le fece un galante baciamano.

«Ti amo tanto Felicity O’Neill… vuoi essere la mia fidanzata?» le sussurrò dolcemente.

 

 

*Nick Hornby (Fever Pitch-Febbre a 90’)

** “Perfect“ Ed Sheeran

“Ho trovato un amore per me/Tesoro, buttati dentro e segui la mia direzione/Bene, ho trovato una ragazza, bella e dolce/Oh, non ho mai saputo che tu fossi quel qualcuno che mi stava aspettando/Perchè eravamo solo bambini quando ci innamorammo/Non sapendo cosa fosse/Non mi arrenderò con te questa volta/Ma tesoro, baciami lentamente, il tuo cuore è tutto ciò che possiedo/E nei tuoi occhi stringi i miei/Piccola, sto ballando al buio con te tra le mie braccia/A piedi nudi sull'erba, ascoltando la nostra canzone preferita/Quando dicevi che sembravi un disastro, sussurravo sottovoce/Ma lo sentivi, tesoro, sei perfetta questa sera/Bene ho trovato una donna, più forte di chiunque io conosca/Lei condivide i miei sogni, spero che un giorno condividerò la sua casa/Ho trovato un amore, per tenere più che solo i miei segreti/Per tenere amore, per tenere i nostri bambini/Siamo ancora bambini, ma siamo così innamorati/Lottando contro ogni previsione/Lo so che andremo bene questa volta/Tesoro, basta che stringi la mia mano/Sii la mia ragazza, sarò il tuo uomo/Vedo il mio futuro nei tuoi occhi/Piccola, sto ballando al buio, con te tra le mie braccia/A piedi nudi sull'erba, ascoltando la nostra canzone preferita/Quando ti ho vista in quel vestito, sembravi così bella/Non mi merito questo, tesoro, sei perfetta questa sera/Piccola, sto ballando al buio, con te tra le mie braccia/A piedi nudi sull'erba, ascoltando la nostra canzone preferita/Ho fiducia in quello che vedo/Ora so che ho incontrato un angelo in persona/Ed è perfetta/Non merito questo/Sei perfetta stasera”























 

   
 
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