Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Romanticgirl02    27/02/2018    1 recensioni
Appena avvertì la sua presenza la ragazza lo squadrò senza farsi vedere. Era un uomo alto dai folti capelli argentei e dagli occhi d'ambra, era elegante con un bel portamento, a prima vista si direbbe un amante della lettura, con parecchi sogni nel cassetto ancora da realizzare. Sarebbe stato l'uomo perfetto per lei, pensò all'improvviso, poi però si rese conto che quell'uomo per quanto bello e prestante fosse poteva benissimo essere suo padre...
-E lei signorina quanti anni ha? A vederla sembra molto giovane-
La ragazza colta impreparata a quella domanda gli rispose abbastanza impacciata.
-Ho 25 anni, come vostro figlio, lavoro in uno studio psichiatrico già da 4 anni...-
Una psicologa per un pazzo o per qualcuno che ha bisogno di aiuto?
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sesshomaru guardò la sua futura moglie con disappunto e rimprovero. Ciò che gli aveva detto Inuyasha aveva spiegato molti degli strani comportamenti che aveva avuto durante la settimana, tutti quegli sguardi preoccupati quando uscivano insieme, come se fossero dei fuggiaschi. Rin lo guardò senza capire, cosa poteva essere successo? Inuyasha si stravaccò sulla poltroncina accanto al divano. Cosa avrebbe fatto ora suo fratello? Forse volevano parlare da soli…
-Bene, possiamo andare, gra…-
-Siediti-
La bloccò Sesshomaru in tono grave. Rin ubbidì alquanto preoccupata, quella situazione le metteva agitazione. Inuyasha si alzò prese per un braccio Kagome e la trascinò nella sua stanza. Chiuse la porta e si mise ad origliare.
-che stai facendo? Che succede?-
Kagome era preoccupata per la sua amica, cosa stava succedendo? Inuyasha prese i fogli che aveva stampato prima e li mostrò a Kagome, la quale sbiancò appena visto il titolo. Si portò una mano sul volto indignata. Come si permettevano di parlare così male di Rin? Chi erano loro per fare tutto ciò? Il campanello suonò per la terza volta. Kagome andò a rispondere al citofono.
-Salve, sappiamo che Sesshomaru No Tashio è venuto qui per incontrare la ragazza che lo ricatta per il bambino, vogliamo entrare per fare qualche domanda.-
Kagome non sapeva che dire e tanto meno cosa fare. Guardo l’amica e Sesshomaru, ormai in silenzio. Come topi in trappola.
-Andatevene non c’è niente qui che potrebbe tornarvi utile, buona serata-
Rimise a posto la cornetta del citofono sospirando. Poi riprese a suonare, ancora e ancora, andò alla finestra e vide una marea di giornalisti che le assediavano casa.
-Mi sa che sta notte rimarrete qui… non c’è molto da fare…-
Poco dopo spuntò Inuyasha, vestito con una maglietta bianca e un paio di jeans, si mise una felpa rossa e un berretto all’arrovescia in testa, si morse il pircing che era ricomparso sul suo labbro. Poi si mise una mascherina usata contro lo smog. Andò in camera e tornò, pronto per uscire.
-Dove vai? Non puoi uscire…-
Gli disse Rin. Lui alzò le spalle, si sistemò la felpa ed aprì la porta.
-Vado ad accogliere i nostri ospiti-
Corse di sotto e Kagome decise di seguirlo da lontano, lasciando nuovamente Sesshomaru e Rin da soli. A Rin vennero le lacrime agli occhi. Per gli altri lei era un egoista, egocentrica e per di più una poco di buono, rovinava solo la reputazione di Sesshomaru. Perché non volevano vedere quanto lei amasse il suo uomo? Sesshomaru l’abbraccio.
-Dovevi dirmelo. L’avrei risolto.-
-Pensavo che presto sarebbe finito, invece è andato via via peggiorando… non volevo farti preoccupare e poi presto nascerà anche la bambina e… e…-
-Rin non dire sciochezze, è mio dovere proteggerti e lo farò.-
Rimasero in silenzio finché delle urla da fuori non gli obbligò a sciogliere l’abbraccio. Kagome corse di corsa in casa, trascinandosi dietro Inuyasha.
-Ma sei impazzito! Che cosa credevi di fare? O mio Dio…-
Si sedette sul divano sconvolta. I novelli sposi la guardarono senza capire. Inuyasha alzò gli occhi al cielo.
-Quanta manfrina, tu ti preoccupi troppo.-
Detto ciò tirò fuori dalla tasca una pistola. L’appoggiò sul tavolino in salotto e si tolse la felpa.
-Inuyasha ma… quella è… che ci fai con una pistola!-
Rin lo guardò terrorizzata e guardò Sesshomaru visibilmente scosso pure lui. O suo fratello era impazzito o non c’erano altre spiegazioni… presto sarebbe arrivata la polizia ne era sicuro.
-Vi volete calmare? Sembra che abbiate visto un mostro. È finta, è una pistola a pallini. Trucco semplice, veloce e indolore.-
Tornò a sedersi sulla poltroncina  chiuse gli occhi sospirando. Restarono in silenzio, non più un rumore proveniva da fuori. Ciò portò Inuyasha a complimentarsi da solo, mentre gli altri nel loro silenzio lo stavano maledicendo. Come previsto da Sesshomaru arrivò la polizia e dopo qualche ora di domande ed esaminazione dell’arma se ne andarono lanciando rimproveri ad Inuyasha, il quale rispose semplicemente con una alzata di spalle. Infondo lui non aveva fatto niente di male. Sesshomaru e Rin se ne andarono a tarda serata, dopo essersi chiariti e aver deciso cosa fare. I due coinquilini rimasero di nuovo soli. Kagome si buttò sul divano stanca, quante emozioni in un solo giorno. Chiuse gli occhi per qualche minuto e quando gli riaprì si ritrovò davanti una tazza fumante di the. Ringraziò Inuyasha e la sorseggiò lentamente. E come capita nelle sere dopo la tempesta, si ritrovò a pensare e i suoi pensieri erano tutti per un'unica persona, il suo coinquilino. “Chissà se avessi incontrato Inuyasha prima di tutto ciò… mi sarei comunque innamorata di lui?” ci pensò e forse anche troppo. Probabilmente non l’avrebbe neanche conosciuto.
-Vado a finire un progetto per il lavoro, dopodomani è già lunedì… -
Disse infine Inuyasha scocciato. Non ne aveva voglia: lavoro, soluzione problemi informatici, gente costantemente di malumore ma soprattutto le persone. In cuor suo sperava che gli assegnassero una posizione isolata, sola, poco in vista, in modo che i suoi rapporti con genere umano si riducessero al minimo. Infondo le persone che sopportava erano ben poche, si potevano contare sulle dita delle mani. Andò in camera sua e sentì Kagome accendere la TV. Prese il computer e si mise a lavoro. Finì che erano ormai le 3.45. Si stropiccio gli occhi e si stiracchio. Si voltò verso la porta e sentì che dal di sotto proveniva ancora il rumore della TV. Si alzò e andò nel salotto. Kagome si era ancora addormentata sul divano…Era forse un suo vizio? Probabilmente si. La prese in braccio e la portò nella camera della ragazza. Forse fece un po’ troppo rumore e la ragazza si svegliò. Si guardarono negli occhi per qualche istante e Kagome si accoccolò meglio che poteva tra lei sue braccia. Aveva i brividi. Inuyasha continuò il suo tragitto e la stese nel letto. Le accarezzò la testa per un po’ e lei si riaddormentò. Spense le luci e la lasciò riposare tranquilla. Una volta nella sua stanza il suo sguardò vagò sul soffitto. Ripensò varie volte a quello che era successo a Rin. Si sorprese al ricordo delle sue azioni e dei suoi sentimenti. Da quanto non provava compassione per qualcuno? Piano piano il silenzio che si era creato stava svanendo, la città riprendeva i  suoi colori e lui si sentiva più vivo. Quella notte sognò anche lui. Un sogno movimentato che si alternava con degli incubi. Luce e ombre, chiaro e scuro. Tutto alleggerito da una voce melodiosa. Quando si svegliò erano appena le 6. Si sentiva stanco. Provò a riaddormentarsi ma non ci riuscì. Rimase nel letto incapace di muoversi. Aspettò e aspettò. Verso le 9 Kagome aprì la porta della sua stanza con aria solare. Almeno uno dei due aveva dormito per bene. Si costrinse ad alzarsi. Fecero colazione insieme e presto Kagome scomparve in camera sua. Quando riapparve indossava un paio di pantaloni neri da ginnastica aderenti, delle scarpe della Nike e una felpa azzurra.
-Che fai ancora li? Dai andiamo a correre!-
 Inuyasha sospirò. Dirle di no? L’avrebbe trascinato fuori in pigiama. Andò anche lui a prepararsi e appena fu pronto uscirono di casa. L’aria fresca lo investì. Il profumo del pane fresco arrivava fin giù in strada, i bambini erano già fuori a giocare allegri del giorno festivo. Kagome si legò i capelli e dopo aver riscaldato un po’ i muscoli iniziò a correre. Inuyasha la seguì in silenzio. Quanto tempo era che non correva così? Tre o quattro anni sicuro. Forse era arrivato il momento di rimettersi in forma. Non che fosse ingrassato di tanto, infondo mangiava sempre meno però si sentiva sempre più fiacco ad ogni sforzo. E mentre lui si gingillava tra i suoi pensieri la ragazza sorrideva tra se e se. Inuyasha diventava ogni giorno più permissivo, lasciandole sempre più spazio in cui muoversi, per scoprire i suoi pensieri, le sue paure. Era felice di averlo incontrato, la sua vita era diventata più movimentata, più colorata. Una vita spericolata e piena di colpi di scena. Si fermarono a riposare su una panchina. Inuyasha buttò il capo indietro sbuffando. Era veramente diventato pigro. Kagome gli sorrise.
-già stanco?-
Inuyasha mugugnò qualcosa per poi guardarla a sua volta. Il suo volto imperlato di sudore, il suo sorriso dolce, se per vederla così doveva correre avrebbe corso tutti i giorni. Si diede dello stupido e rimase quasi disgustato dai suoi pensieri dolci. Mentre stavano parlando una ragazza arrivò alle spalle di lui e lo chiamò per nome.
-Inuyasha! Oh mio dio ma sei veramente tu? Da quanto tempo!-
Inuyasha si girò a squadrare la nuova arrivata. Come poteva dimenticarsi di quella voce, che una volta gli faceva battere il cuore?
-Kikyo-
Disse monotono. La ragazza davanti a loro sorrise timidamente. Kagome la squadrò. Bella, alta, perfetta. Non c’era niente che in quella ragazza non andasse. Dal canto suo Kikyo notò Kagome e le sorrise dolcemente. Inuyasha non si spiegava la presenza di Kikyo, poiché da quando si erano lasciati anni addietro non aveva più avuto sue notizie. Sapeva che ara andata a vivere in Germania e che si era rifidanzata ma nulla di più. Kikyo era stata la sua prima in tutto, il suo primo amore, la sua prima volta… insomma la prima. Dopo di lei sono arrivate altre ma Inuyasha si era già dimenticato di loro. Kikyo è sempre stata importante anche quando, di comune accordo si erano lasciati. Non avevano litigato erano rimasti amici. Ma questo prima. Ora cosa erano loro? Conoscenti è forse dir troppo. Kokyo dal canto suo sapeva poco, quasi niente. Sapeva che c’erano stati dei problemi ma non si era mai esposta più di tanto. Ora lei aveva un’altra vita. Parlarono e Inuyasha si sforzò di partecipare alla conversazione. Poi vennero raggiunti da un uomo che aeva un accento straniero.
-Kikyo è ora di andare.-
-Arrivo amore, è stato bello rincontrarti Inuyasha ed un onore conoscerti Kagome, mi raccomando trattalo bene-
Fece un occhiolino ammiccante e se ne andò. I due ragazzi rimasti soli ripresero la loro corsa. Kagome si sentiva a disagio. Kikyo era perfetta sotto ogni punto di vista e quello che provava per lei era sicuramente invidia. Sentendo i discorsi della ragazza capì che Inuyasha era stato davvero molto popolare tra le ragazze e come dargli contro? Lui era perfetto sotto ogni punto  di vista. Rientrarono in casa poco prima dell’ora di pranzo e mentre Kagome si affrettava a far bollire l’acqua Inuyasha era andato a farsi la doccia. Quell’incontro con Kikyo lo aveva fatto pensare. Quante cosa si era perso in quegli anni? Lei si era sposata, si era fatta una vita e lui? Bhe lui aveva i suoi tempi. Si sciacquò via ogni preoccupazione, lui aveva Kagome.
 
Salveee.
Dopo mesi e mesi di assenza sono riuscita a dar vita ad un altro capitolo. Ora come ora ho sistemato un po’ la vita di tutti e penso che per un po’ la situazione rimarrà stabile, approfondirò ancora il legame tra i due e chissà… magari anche un terzo.
A presto Romanticgirl02
   
 
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