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Autore: Pmaradona10    01/03/2018    1 recensioni
La magia è sempre stata una componente importante della vita dei Teen Titans e soprattutto della vita di Raven. Quando però Trigon, il malefico padre di Raven, decide di tentare di impossessarsi di nuovo della ragazza, essa capisce che non riuscirà a sconfiggerlo contando solo sull'aiuto dei suoi amici. Basterà l'aiuto del più grande mago del mondo per sconfiggere uno dei demoni più potenti in assoluto? I Titans ce la faranno ugualmente a batterlo anche dopo il loro scioglimento e riusciranno a collaborare con alcune tra le più potenti entità magiche del mondo, senza lasciarsi condizionare dai travagli interiori di queste ultime e aiutandosi reciprocamente come una vera squadra, superando le apparenti ostilità?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Sorpresa, Trigon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il demone sguainò dal nulla un’affilatissima spada argentea e si scagliò contro il suo pari, spiccando un prodigioso balzo, che colse di sorpresa Trigon. Il demone giallo sfoderò un potentissimo fendente con la spada in salto, che recise di netto una delle due corna del demone rosso, la quale cadde rovinosamente a terra producendo un rumore sordo e il sollevamento di detriti, che spinsero i membri dei Titani e della Justice League Dark a ripararsi dietro un cumulo di macerie.

La cosa divertì non poco John Constantine, che sorrise con la sigaretta tra le labbra, gettò a terra un’appuntitissima scheggia di metallo che aveva recuperato tra le macerie e, facendo capolino dal suo riparo, puntò il dito indice in segno di approvazione verso Etrigan

-Bravo, Jason, non ci speravo più!- esclamò l’inglese gettando a terra in maniera secca quel che restava della sua sigaretta

-Se l’esorcista vuole Trigon fermare, allora dovrà darsi da fare e smettere di parlare!- declamò Etrigan, scagliandosi nuovamente contro l’altro demone, cercando di schivare i suoi pestoni, in un confronto che appariva decisamente sbilanciato e squilibrato, tra un demone alto venti metri e uno solo due metri, ma armato della sua immancabile spada e volontà di fare il bene.

-Darmi da fare? E’ una parola! Lo hai sentito, Zee?- chiese Constantine alla maga, ritornato al riparo

-Sei tu il mago più potente del mondo, giusto?- disse Zatanna, rigirando la domanda
-Beh, per accontentare le richieste di Jason o dovrei aprirmi le vene o… Il metodo Gary-
-Il metodo che hai usato con Gary? Intrappolare un altro demone dentro Raven? Ma potrebbe rimanerne uccisa! E’ troppo pericoloso! E poi, dove lo troviamo un altro demone?- chiese visibilmente scossa Zatanna, che sgranò gli occhi
-Ce l’abbiamo davanti- sentenziò l’inglese, che subito dopo chiuse gli occhi e strinse i denti, a causa di una leggero sussulto del terreno, che non poteva non essere causato dalla battaglia che stava infuriando

Il mago sporse leggermente la testa dal suo nascondiglio, il che gli permise di assistere all’estrema difesa di Etrigan, il quale, faccia a faccia con Trigon e stretto nel suo pugno, aveva emesso una potentissima fiammata dalla bocca che aveva investito il demone rosso proprio negli occhi, inducendolo a mollare la presa. Ma era più che chiaro che le forze del demone infernale stavano esaurendosi.

-Non ce la farà- disse cupo Constantine ritornando al rifugio –Se dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo farla ora. Voi non potete fare niente, giusto?- chiese poi, rivolgendosi a Deadman e Black Orchid

I due scossero all’unisono la testa, con sguardo severo

-Bene… allora? Sei ancora contraria?- disse a Zatanna con un tono di insolenza, passandosi una mano tra i capelli
-John, la mente di Raven non reggerà se un’altra entità demoniaca vi entra al suo interno. Gary è morto proprio a causa di ciò, non ricordi?-
-No, Zatanna. Gary è morto perché io e Midnite decidemmo di intrappolare Mnemoth all’interno del suo corpo. Mnemoth! Capisci, cazzo? Stiamo parlando di uno dei demoni più malvagi che siano mai esistiti. Con Etrigan è diverso, lui combatte per il bene, se andrà all’interno della mente di Raven saranno in due contro uno e la aiuterà a cacciare via il padre. Non abbiamo scelta, o facciamo così, o ci mettiamo esclusivamente nelle mani del Primo dei Caduti-
-Si, d’accordo, ma come pensi di fare entrare Etrigan nel corpo di Raven e Trigon? Non ricordi che lui e Jason Blood sono legati dall’anatema di Merlino?-
-Ah, tutto si può fare con un po’ di fede- disse facendo l’occhiolino, slacciandosi i bottoni ai polsi della sua camicia e rimboccandosi le maniche dell’impermeabile, iniziando a mostrare i suoi tatuaggi sugli avambracci

-Copritemi le spalle, per quanto sarà possibile- aggiunse poi Constantine rivolgendosi a Nightwing e Starfire, per poi salire in cima al cumulo di macerie dietro cui era riparato, facendo il suo ingresso sul campo di battaglia

-Cristo santo, John Constantine!- esclamò sottovoce Zatanna Zatara a denti stretti, quando ormai l’esorcista era lontano e non poteva sentirla. Era troppo tardi per fargli cambiare idea e convincerlo ad abbandonare quello che probabilmente era il piano più folle che avesse mai adottato

Tenendosi a debita distanza dallo scontro tra i due demoni, che ormai pareva essere a senso unico, con il giallo a incassare e il rosso a colpire, John Constantine inalò un respiro profondo di quella strana aria mista a fuoco che in quel momento investiva tutta Metropolis. Dopodiché il biondo si rimboccò le maniche del trench e della camicia, scoprendo interamente i tatuaggi, rappresentanti il simbolo sulfureo. L’inglese aveva gli occhi di chi sapeva di star facendo qualcosa di troppo grosso, persino per il mago più potente del mondo. Erano occhi diversi, non i soliti occhi acquamarina del tabagista assiduo frequentatore di pub che tutti conoscevano.

-Alla luce, io ti ordino!- esclamò unendo gli avambracci tatuati, in modo da ottenere un disegno uniforme

Tutti coloro che erano nella zona, eccetto quelli impegnati a combattere, avvertirono un fortissimo sussulto nell’aria, che un secondo dopo si trasformò in un brivido che percosse le loro schiene dalla prima all’ultima vertebra.

-Che sta facendo?- chiese Starfire sottovoce avvicinandosi a Zatanna e mettendole una mano sulla spalla
-Evoca un angelo, farlo richiede un grandissimo sforzo e dispendio di energie-
-Un angelo? E cioè?-
-Non sai cosa sono? Sono esseri superiori, più potenti di me. E di te. Persino di Superman-

Nonostante John Constantine stesse compiendo uno sforzo sovrumano, di molto superiore alle sue capacità e abilità, sembrava non star riuscendo nel suo intento. Mentre lo scontro tra i due demoni continuava, a dire il vero più per inerzia che per altro, Constantine era, seppur a debita distanza da loro, a terra, immerso nel sudore causato dallo sforzo. Ma quando l’esorcista vide che Etrigan era stato scagliato da Trigon contro un palazzo con una tale violenza che faceva pensare al peggio, decise che era arrivato finalmente il momento di fare la differenza: si passò una mano tra i capelli per scrollarsi il sudore, si rimboccò nuovamente le maniche che a causa dello sforzo gli erano ricadute e si alzò in piedi, camminando proprio nella direzione di Trigon, ponendosi dinanzi a lui.

-Se intendi dimostrare a tutti noi che ti importa ancora un po’ di questo cazzo di mondo, è arrivato il momento di dimostrarlo- pregò sottovoce l’inglese, con la testa bassa e ritratta quasi del tutto all’interno del colletto alzato dell’impermeabile

Giunto davanti al demone rosso, che aveva squadrato con aria di superiorità dall’alto verso il basso tutta la camminata dell’esorcista, lo guardò in maniera processuale, iniziando dai piedi e fermandosi agli occhi, dai quali pareva sgorgare magma. Dopo aver esplorato le pupille cremisi del demone, John Constantine sorrise sbuffando, strinse gli occhi e si scosse il trench, mostrando all’avversario quanta più aria di superiorità possibile.

-Alla! Luce! Io! Ti! Ordino!-

Fulmineamente l’esorcista aveva unito i suoi avambracci e urlato l’anatema con tutta la forza che avesse in corpo, dopodiché non poté fare a meno di accasciarsi sulle ginocchia, stremato.

Per circa trenta secondi la zona fu invasa da un silenzio tombale, irreale, sovrannaturale. Durante quel lasso di tempo, Trigon avrebbe potuto facilmente porre fine alla vita di John Constantine, ma non lo fece, come se qualche cosa più forte di lui lo stesse trattenendo.

Mentre il biondo inglese giaceva faccia a terra, i Titani e i membri della Justice League Dark si scambiavano vicendevolmente sguardi increduli e impauriti.

Poi la luce.

Un bagliore di luce investì il luogo, ed era talmente forte che persino Starfire, abituata da sempre a guardare supergiganti rosse con i suoi occhi verdi, dovette distogliere lo sguardo. Quando l’intensità della luce diminuì, John Constantine trovò la forza di sollevare la testa, staccare la sua faccia dal suolo ed intravedere attraverso i suoi occhi azzurri la figura di un uomo alato con una camicia bianca e un gilet blu che atterrava delicatamente al suolo.

-G… Gabriele- fu l’unica parola che Constantine riuscì a proferire quando la figura, che nel frattempo aveva richiuso le ali, gli si avvicinò

-John Constantine. Possibile mai che tu debba sempre chiedere il mio aiuto? Problemi con l’elementale? Chiami me. Un cancro ai polmoni ti sta per fottere la vita? Chiami me. E ora? Per caso le tabaccherie sono chiuse e ti servono le sigarette?- disse l’angelo. Parole avvelenate pronunciate con un tono al miele.

-Gabriele. Non scherzare, ti prego. Guardati in torno, Cristo! La situazione è grave- disse il mago, girandosi sul dorso e sputacchiando saliva mista a vomito

-Vedo. Sai che ti dico? Invece di sprecare le tue poche energie chiamandomi, perché non ti rivolgi al superuomo? So che ne esiste più di uno su questa
terra, e tutti voi li venerate come dei, quando sono loro che vi procurano più sofferenza ogni giorno che passa-

-Cosa? Oh andiamo! Chi ha creato il genere umano? Se proprio vogliamo individuare i veri responsabili delle nostre sofferenze, quelli siete voi! Avete mai dato un messaggio o una speranza a tutte quelle persone che prima di addormentarsi si fanno il segno della croce e pregano? O a chi porta un crocifisso al collo e lo bacia per incoraggiarsi? No? Beh loro lo hanno fatto! Mentre voi adesso fate storie per tirare fuori un demone da una ragazza innocente!- esclamò Constantine, alzandosi in piedi e puntando provocatoriamente il dito indice in direzione dell’angelo

-Una ragazza innocente? E’ figlia del peccato! Sua madre adorava un falso dio e amò un demone, dimmi come può essere salvato il frutto di una tale unione- obiettò impassibile Gabriele

-Lei non ha colpe! Insegnate tanto che chiunque può essere perdonato e poi abbandonate a sé stessa una ragazza che ha commesso un solo errore in una vita all’insegna dell’altruismo verso il prossimo. Gabriele, ti prego, se davvero ti importa ancora di noi, se davvero importa ancora a Lui di noi, aiutaci-

-Voi uomini siete davvero strani. Passate il vostro tempo ad adorare falsi dei, a rincorrere desideri terreni… e poi? Quando siete in punto di morte, decidete di pentirvi, riconoscendo i vostri errori e accogliendo Dio. Funziona così, a Lui sta bene, a voi sta più che bene… e tu? Passi la tua vita a fartela con diavolesse e uccidendo i tuoi migliori amici, ma quando un tumore ti divora i polmoni? Vieni nel mio club. E quando ti rifiuto il mio aiuto? Scendi a patti con i primi tre caduti. Cosa ti fa pensare che stavolta ti salverò il culo?-

-No, Gabriele, non hai capito. Stavolta non salveresti il mio, di culo. Salveresti il tuo, di culo. Perché sai cosa succederà quando il Vecchio là sopra si accorgerà che senza il suo intervento saremo tutti fottuti e saranno state fatte troppe vittime?  Se la prenderà con te, perché hai avuto la possibilità di salvarci, ma non l’hai fatto. Alla fine ti ritroverai con un paio di miliardi di anime sulla coscienza e potresti cadere e fare compagnia ai tuoi fratelli- disse l’inglese, con il tono meno minatorio che avesse mai usato

L’arcangelo lo guardò storto, serio, sollevando un sopracciglio. La sua preoccupazione era più che visibile.

-Credi di spaventarmi con questo discorso da due soldi? Nel caso dovessi aiutarvi sarà solo e unicamente per soddisfare la Sua Volontà-

-Naturalmente- asserì John Constantine giungendo le mani

-Bene, allora impediamo questo supplizio e diamo una lezione a quel cacasotto di Trigon una volta per tutte- sancì la creatura angelica voltandosi in direzione del demone, intento a distruggere dalle fondamenta il palazzo dentro cui aveva scagliato Etrigan
   
 
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