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Autore: Rebel Force    05/03/2018    0 recensioni
Ormai Austin e Ally hanno raggiunto i loro obbiettivi: diventare famosi, sposarsi e vivere una vita felice.
Ciò ci può portare solo ad un "per sempre felici e contenti" per i nostri carissimi amici.
Ma se vi dicessi che un nuovo Team potrebbe nascere grazie ai veterani del vecchio?
Se mettessimo insieme una fan sfegatata di AeA con un passato difficile, un teppistello con un gran talento per la musica, una giovane top model che vuole cambiare il suo destino ed un goffo ragazzotto tanto idiota quanto creativo.....che ne uscirebbe?
Solo leggendo scoprirete come una storia già vissuta possa ripetersi e diventare di nuovo una meravigliosa realtà.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon, Dez, Nuovo personaggio, Trish
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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K:”Allora che fai? Non volevi mica distruggermi?”,Kade mi spostò dietro di lui                                                                            
Lu:”ORA VEDRAI!”, Luke caricò contro di me e Kade. Nonostante cercai di tirare Kade per spostarci lui rimase immobile fissando Luke, bene moriremo tutti.                                                                                                                      
Kade: “ORA”, dal cielo cadde un….materasso ad acqua?! Che beccò in pieno Luke schiacciandolo e bloccadolo.                              
Rimasi dietro Kade gustandomi lo spettacolo di uno Stevens completamente privo di sensi con un’espressione da scemo sotto quel materasso,ad un tratto dal angolo sbucò quel ragazzo coi capelli bordò, “Fiuuu meno male che sono arrivato in tempo” disse lodandosi da solo, Kade gli si avvicinò tirandogli un pugno sulla testa,           “AUH, ANDIAMO AMICO!” ,“Chad quante volte ti ho detto di non provocare quei 3 idioti e per giunta da solo!?”,credo sia leggermente arrabbiato,
C:”Oh andiamo Kade mi stavo solo divertendo un po’” disse mentre si massaggiava il probabile bernoccolo che gli stava venendo al centro della testa.             
Kade poi si girò verso di me con fare di rimprovero “E tu la vuoi smettere di fare l’eroina, se non ci fossimo stati noi 2 stavolta Stevens si sarebbe divertito con te!”, non dissi nulla ma abbassai lo sguardo.                                         
C:”Ma lei non è mica la ragazza che ti ha salvato le chiappe ieri?”, in quel momento mi girai e guardai Chad,                    
S:”Esatto e se io non ti avessi aiutato ieri oggi tu non avresti salvato me percui a rigor di logica è tutto merito mio” dissi guardandolo soddisfatta, Kade mi guardò sbuffando,                                                                                    
C:”Beh non ha tutti i torti” Kade lo guardò malissimo, “ok ho capito la pianto”, mi guardò un’ultima volta coi suoi occhi di ghiaccio poi distolse lo sguardo incamminandosi dall’altra parte.                                                                            
Chad gaurdò prima me e poi lui “Beh è stato un piacere” disse rivolgendosi a me “HEY KADE ASPETAMI”. Rimasi a fissarli mentre andavano via e ripensai ai suoi occhi, sembravano così….vuoti come se non brillassero più per niente.
 
Tornai indietro dai Moon e vidi Ally seduta fuori che continuava a guardarsi intorno, poi mi notò                                       
Al:”Oh santo cielo Sky eccoti!” mi corse in contro abbracciandomi “è passata più di un’ora mi stavo preoccupando” ricambiai l’abbraccio e guardai Ally “Scusami Ally non volevo farti preoccupare”, sono veramente una persona orribile.                                                                                                                                                          Al:”L’importante è che ora tu sia qui” mi accarezzò la guancia e mi riportò dentro.

Dopo gli ultimi preparativi per il tour di Austin e Ally ed, avermi dato tutte le direttive sul museo e sui bambini i 2 partirono.                                                                                                                                                                             
 Ali: ”Non è giusto però”, notai Alice guardare il cielo dalla vetrata della porta di ingresso;                        
  S:”Che hai Alice ?”, mi abbassai alla sua altezza; aveva il viso imbronciato e triste,                                                                    
 Ali:”Appena mamma e papà finiscono un tour ne cominciano subito un altro……..io e Aiden stiamo sempre con nonno Chester e pochissimo con loro….”, mentre parlava sentii come la voce di Alice si facesse sempre più bassa e rotta da un accenno di pianto che a momenti sarebbe scoppiato, “….anche quando sono qui mamma deve gestire il museo e papà cerca sempre nuovi lavori per esibirsi, sia solo che con la mamma….a volte penso che non ci vogliano veramente bene…”.                                                                     
In quel momento le misi una mano sotto il mento e le alzai il viso per guardarla bene negli occhi, ormai lucidi e pieni di lacrime;                                                                                                                                                                          
S:”Alice ora ascoltami attentamente, la tua mamma e il tuo papà ti amano in modo incodizionato; se lavorano tanto è solo perché non vogliono farti mancare nulla”, alla piccola scesero due o tre larime prima di dirmi con un filo di voce “….ma io li voglio qui con me…” per poi scoppiare a piangere.                                                         L’unica cosa che mi venne in mente in quel momento da fare era stringerla a me accarezzandole i capelli,    
S:”Lo so tesoro”, Alice strinse le sue braccine attorno al mio collo facendo sprofondare il suo viso nell’incavo del mio collo. Questa scena mi ricordava tanto una piccola me di otto anni abbracciata al padre in lacrime per la macanza della propria madre.                                                                                                                                 
S:”Hey facciamo così” presi Alice per le spalle “se ti compro un bel gelato alla spiaggia tu in cambio me lo fai un bel sorriso?”, Alice esitò per qualche istante poi si asciugò con la mano le lacrime e mi fece sì con la testa regalandomi un mezzo sorriso.
 
Detto questo presi Aiden e Alice e li portai al bar della spiaggia. Presi i gelati stesi un telo vicino al bagnasciuga; feci un respiro profondo e dissi “che bel venticello”.                                                                                               
Mentre i bambini finivano il gelato presi dalla borsa della spiaggia il pallone di Aiden;                                                                  
S:”Quando avete finito vi va di giocare un po’?”, ai 2 si illuminarono gli occhi,                                                                             
Ali&Ai:”SI’IIIII”, i due finirono il gelato in pochi secondi per poi rimettersi in piedi per cominciare a giocare.
 
Ai:”E’ mia è mia”, il povero Aiden per la terza volta manco il la presa del pallone che finì talmente lontano da raggiungere gli  scogli,                                                                                                                                                                      
Ali:”Fai proprio pena a questo gioco Aiden”, mi scappò una risatina a quelle parole,                                                                 
S:”Vado a prendere io la palla ragazzi, non muovetevi da qui”; detto questo mi misi a correre verso gli scogli, o almeno dove credevo fosse andata.
 
S:”Ma che cavolo si è polverizzata?! Dov’è quella cavolodi palla”, ormai stavo cercando quella palla da 10 minuti, giuro ame stessa che la prossima volta giochiamo al gioco dell’oca.                                                                                
Vidi la palla galleggiare vicino ad uno degli scogli, andai a prenderla velocemente anche perché dovevo tornare subito dai bambini.                                                           S:”Oh finalmente!”, mi tolsi le scarpe ed entrai i acqua per recuperare velocemente il pallone.                                               
Mentre uscivo dall’acqua sentii una chitarra suonare ed una voce meravigliosa cantare; cercai di capire da che parte provenisse.                                                                                                                                                                                
Capii che veniva dietro uno degli scogli più grandi così appoggiai il pallone per terra, pregando pure in  aramaico che non rotolasse via e mi arrampicai. Arrivata in cima riuscii a sentire chiaramente le parole de quella canzone…
(E’ consigliato di ascoltare la canzone durante la lettura, il titolo è “Because you live” di Jesse Mccartney)

…because you live and breath                                                                                                                                                                    
you make me  believe in my self
when nobody  ask and help…..

Rimasi li impalata ad ascoltare quella melodia meravigliosa.                                                                                                                   

…because you live, girl                                                                                                                                                                              
my world has twice
as many stars in the sky….                                                                                                                                                                          

Ad un tratto la musica si fermò di colpo e il ragazzo che stava suonando si accorse della mia presenza,“Hey che diavolo stai facendo?!”; spaventata indietreggiai ma caddi dallo scoglio come un sacco di patate,S:”AAAAAAH!”.
Caddi di sedere bagnandomi tutta inclusa i capelli dato che ,sfortuna vuole, in quel momento arrivò un’onda che mi investì.                                                                                                                                                                               
S:”Aih…che male”, mentre cercavo di capire se fossi ancora tutta intera il ragazzo si mise davanti a me porgendomi la mano “Sei tutta intera?”,                                                                                                                                            
 S:”Diciamo che sono stata meglio”, alzai lo sguardo per afferrare la mano del ragazzo e non potei credere a chi mi trovai davanti, “Kade…?”
    
   
 
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