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Autore: _malikseyes    05/03/2018    1 recensioni
Un festival. Una ragazza innamorata della musica. Un ragazzo romano che non vede l'ora di esibirsi. Tanta buona musica.
Irene, pessimista per eccellenza, è una semplice ragazza di diciotto anni. Cresciuta con un papà "quasi" musicista, fin da piccola ha sempre provato un amore inspiegabile per la musica. Suona la chitarra e il pianoforte, non fa altro che cantare. Ha un debole per la voce di un cantante romano, Monx. Cosa succederà quando Irene scoprirà che il suo amato Monx si esibirà ad un festival organizzato a pochi chilometri dal suo paesino?
Per far scattare la scintilla a volte basta davvero poco. Un palco, una canzone, uno sguardo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CINQUE


“Allora ti è piaciuto questo mini concerto?” mi domandò una volta posata la chitarra.
“Fare questa domanda ad una tua fan è un modo per far crescere il tuo ego?” dissi scherzando.
“Oh, no, mi hai scoperto” disse per poi scoppiare a ridere. Mio Dio, la sua risata. Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo viso perfetto. Quando sorrideva spuntavano delle bellissime fossette che erano adorabili. 
“Certo che mi è piaciuto!” ammisi. 
“Qual è la tua preferita?” chiese sedendosi vicino al tronco di un albero distante dal casino che creavano gli altri. Lo affiancai e pensai alle sue canzoni. 
“Potter\Pedalò” dissi sicura.
Non appena finii di pronunciare il nome della canzone, lui cominciò a cantarla. 
Non lo so se in un bicchiere l'amore troverò ma è da un po' che alzo il gomito e solo sto
su un pedalò. Navigherei con te nella metro ma da un po' non filtra luce dal mio oblò.
” Così iniziava la mia canzone preferita. Fin dal primo ascolto, l’avevo amata tantissimo. 
Inciampa anche tu con me, afferrami il cuore dal gilet. Lo vedi per galleggiare ho bisogno di te. Sparisci anche tu con me, diventerò Harry, tu Hermione. Non vedi che la cicatrice assomiglia a te.” In questa parte, per me fu naturale accompagnare la sua voce. Avevo sempre desiderato qualcuno che afferrasse il mio cuore, era da troppo che non provava vere emozioni. Quando finì di cantare restammo uno di fronte all’altro in silenzio. La musica, le risate, tutte le persone erano sparite. Cosa stavo succedendo? Riuscivo solo a concentrarmi sul viso di Marco a pochi centimetri da me. Mi guardava senza esitare, con il suo sguardo e i suoi occhi meravigliosi. Non riuscivo a capire più nulla. Pian piano notavo il suo viso sempre più vicino e il suo sguardo, man mano che sia avvicinava, restava incollato ai miei occhi. Ero uno sguardo quasi interrogativo, quasi come se volesse chiedermi un “permesso”. Come poteva anche solo pensare che avrei rifiutato un suo bacio? Presi coraggio e mi avvicinai ancora di più. Eravamo talmente vicini che riuscivo a percepire il suo respiro quasi affannato, impaziente. Era tutto così perfetto, anche troppo. Infatti, nel momento esatto in cui Marco stava per poggiare le sue labbra alle mie, un pallone colpì l’albero sotto il quale eravamo seduti. Subito entrambi tornammo alla realtà e ci allontanammo. Continuò a fissarmi ma, una volta capito quello che stava per accadere, non riuscivo più a sostenere il suo sguardo. Mi alzai di scatto.
“Io ho bisogno di andare a fumare. Ho le sigarette nella borsa di Aurora..vado” dissi ancora sconvolta. 
“Io devo andare in bagno..vado anche io” disse per poi alzarsi. Subito scappai verso Aurora che stava tranquillamente giocando con gli amici di Marco. Presi il mio pacchetto di sigarette, l’accendino e decisi di camminare un po’ in quei sentieri che ormai conoscevo a memoria. Tornai dopo un quarto d’ora con circa dieci sigarette in meno. Mi avvicinai alle mie amiche e con lo sguardo cercai Marco. Non c’era. 
Il resto della serata passò tranquillamente, o almeno così sembrò agli altri. Io e Marco non ci parlammo e non ci avvicinammo fino al momento dei saluti. 
“Noi restiamo qui fino a mezzogiorno, ci venite a salutare?” chiese.
“Non credo di poter passare domani, devo studiare.”Le mie amiche mi guardarono subito malissimo. 
“Dai Ire, cosa sarà mai una mezz’ora!” disse Fiamma uccidendomi con lo sguardo.
“Infatti sì, domani alle dieci ci trovate qui!” confermò Aurora con un sorriso.
“Allora vi aspetto domani mattina!” Si avvicinò per salutarmi. Mi diedi un bacio sulla guancia che forse durò un po’ troppo. Sentivo la pelle dove aveva poggiato le sue labbra in fiamme. 
 
“Ora mi spieghi per quale assurdo motivo domani volevi restare a casa a studiare invece di venire qui e salutare Monx!” Aurora mi attaccò subito.
“Devo studiare. A inizio settembre ho i test, lo sapete” dissi alzando gli occhi al cielo.
“Irene De Remis non osare mentire alle tue amiche!” Francesca sembrava quasi offesa.
“Non voglio salutarlo! Stasera ho conosciuto il vero Monx e sapere che non lo rivedrò più mi fa innervosire” sbottai arrabbiata. Le mie amiche capendo la situazione preferirono stare in silenzio e lasciarmi stare. 


18 luglio 2017 
Odiavo questa situazione. Mi svegliai molto presto per studiare ma tutti i miei tentativi erano inutili. Non riuscivo a concentrarmi e anche biologia, la mia materia preferita da sempre, diventava noiosa. Passai circa due ore su due pagine e presa del nervosismo decisi di chiudere e di fare una bella doccia. Avevo bisogno di rilassarmi. Cercai di non pensare a Marco e una volta uscita dalla doccia, per occupare il tempo, sistemai la mia camera. Lo sapevo che andare in montagna era pessima idea! Mi ero “legata” ad una persona che non avrei rivisto mai più.  Non riuscivo nemmeno ad immaginare cosa avrei provato o pensato se quel bacio ci fosse stato. I miei pensieri furono interrotti alle 9:30, ovvero all’arrivo delle ragazze a casa. 
“Per quale assurdo motivo indossi i pantaloncini da calcio dei tuoi fratelli?” chiese Aurora, senza nemmeno salutare, appena aprii la porta di casa. 
“Buongiorno anche a te Aurora!” risposi ignorando la sua domanda.
“Irene ma ti vuoi muovere?” esclamò, quasi sconvolta, Fiamma notando il mio look casalingo.
“Francesca, ti prego, almeno tu salutami!” dissi guardando male Fiamma e Aurora. 
“Buongiorno Irene!” mi disse ridendo. Sorrisi verso di lei.
“Non mi interessa dei saluti in questo momento! Vai subito a prepararti” mi ordinò Aurora. 
“Non ci voglio venire in montagna” dissi andando verso la mia camera.
“Irene De Remis, a meno che tu non voglia..” interruppi subito la frase, senza dubbio poco carina, di Aurora.
“Aurora sono seria, non è una scelta data dall’ansia o altro! Ho ragionato lucidamente questa notte e salutare Marco è una pessima idea” dissi seria. 
“Ma perché?” chiese Francesca.
“Ma c’è stato qualcosa tra di voi che non ci hai raccontato? Un bacio?” insinuò Fiamma. I miei pensieri tornarono ovviamente alla scena dell’albero e mi innervosii. 
“Assolutamente no” dissi irritata “ma mi conoscete! Impazzivo per Monx prima di conoscerlo, figuriamoci ora” sbuffai.
“Hai una cotta per lui” disse Aurora decisa.
“Ho sempre avuto una cotta per Monx, lo sapete! Mi ero fatta un’idea di lui ascoltando le sue canzoni, mi ero innamorata di quell’idea e scoprire che non è tanto lontana dalla realtà è stato bello..” mi fermai un attimo “ma devo ricordare anche che la realtà comprende me e Marco come perfetti sconosciuti e voglio che sia così” dissi seria. Le mie amiche mi guardarono sconvolte. Cercarono di insistere ma fui irremovibile. Loro deciso di andare a salutarlo, inventando una scusa per la mia assenza. Mi sentii uno schifo. Ero stata maleducata, lo so, ma non riuscivo proprio ad andare lì e salutarlo. Non volevo. Sentivo la necessità di conoscerlo meglio, di riempirlo di domande, di stare con lui. Era scattato un qualcosa che non riuscivo nemmeno a definire.
Passai la giornata a studiare riuscendo a concentrarmi. Staccai il telefono per tutto il pomeriggio, infatti, quando lo riaccesi la sera mi ritrovai tantissimi messaggi sui vari gruppi e dalle mie amiche. Lessi il messaggio di Aurora e mi ritornò il malumore. 
Da: Aurora
Marco ha chiesto di te non so quante volte e ci è rimasto malissimo quando ha capito che non saresti venuta! Sei felice ora, coniglio? 
 
Lo ignorai ed entrai su instagram. Aprii i direct e vidi un messaggio da parte di Monx.
@monx: posso sapere perchè non sei venuta? le tue amiche mi hanno detto che dovevi studiare ma non ci credo.
Dannazione, perchè peggiorava la situazione? Presi coraggio e risposi.
@irenederemis: è vero, ho studiato tutta la mattinata
@irenederemis: te l'ho detto che a settembre ho i test
Mi rispose quasi subito.
@monx: bastavano solo cinque minuti. 
@monx: speravo di poterti salutare, chissà quando ci rivedremo ora 
@irenederemis: appunto, che importanza ha? molto probabilmente se dovessimo rivederci, non ti ricorderesti nemmeno di me
@monx: forse non hai capito che tipo di persona sono.
@monx: mi sei simpatica, sono stato benissimo con te in montagna quindi perchè non mantenere i rapporti? sono tante le mie "fans" che ho conosciuto e che ora sono mie amiche
@monx: ma forse mi sono fatto un'idea sbagliata su di te, irene. 
Non riuscii a rispondere, troppo cordarda com'ero, quindi mi limitai a visualizzare e a lanciare il telefono contro il letto.

Sono viva..scusatemi! Ho avuto il pc rotto e non mi andava di scrivere dal telefono.
Cercherò di aggiornare settimana prossima (se proprio non ci riesco tra due settimane).
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia.
Non credo sia faticoso lasciare una piccola recensione che può aiutarmi a migliorare.

​Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite\seguite\ricordate e chi ha recensito, un bacione enorme a voi!
​Grazie mille, alla prossima!
I xx
  
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