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Autore: Soul_s24    07/03/2018    2 recensioni
[What if?] [Katsudeku/Bakudeku] {VILLAIN!Deku}
"Potresti farcela anche senza poteri? No, mi dispiace. È qualcosa che non posso dirti."
E se Midoriya Izuku, preso dallo sconforto a causa delle parole di All Might, non provasse a salvare Bakugou, ma sprofondasse nella disperazione più totale?
«Perchè la speranza è l'ultima a morire, ma la prima ad uccidere.»
!WARNING: ANGST-ANGST EVERYWHERE- AND OOC!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sai che dovresti cercare di capire ALMENO qualcosa prima del compito di matematica, vero?”
AH AH AH si certo Coscienza, come no. Ho altro da fare io! HO UNA SHIP DA PORTARE A TERMINE. FUCK YOU PROF.

 

[Cit. La storia di come ho preso 3 a matematica]

 

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CHAPTER IV: THUNDER

 



“Non penso sia una buona idea...” esclamò Tenya, tremante, mentre si posizionava dalla parte opposta di quello che restava della nave.
“Muoviti e accendi quei polpacci!” gridò in risposta Bakugou, dal parapetto della prua, vicino ad un Kirishima ansioso e preoccupato.
L'imbarcazione, se ormai si poteva definire tale, non avrebbe retto ancora per molto. Distrutta e fumante, si stava inclinando sempre di più. Ogni secondo che passava inesorabile era un passo verso la sconfitta e, molto probabilmente, la morte. I nemici, come squali, nuotavano intorno ai detriti, assaporando, finalmente, la disfatta dei tre marmocchi.
“Non so se riuscirò a portarv-” insistette Tenya. La sua voce arrivò come un sottile sussurro, inudibile alle orecchie dei compagni, a causa del frastuono. Bloccò a metà la frase. Era il capoclasse, doveva salvarli. Era una sua responsabilità e un suo compito.

Si, li avrebbe portati via da lì.

Con una nuova e sfavillante determinazione, le tremolanti braccia robuste si distesero, appoggiando pesantemente i palmi a terra. Con i muscoli imperlati di sudore e in tensione, piegò leggermente le gambe, pronte per scattare al minimo segnale, come una molla.
Il cuore tamburellava incessantemente nel petto, pompando adrenalina nel corpo che vibrava in agitazione.
Dopo aver esitato un ultimo prolungato istante,digrignò i denti. Gli occhi, da sotto le spesse lenti degli occhiali, brillarono di sicurezza e i muscoli reagirono, portando le gambe a slanciarsi velocemente in avanti, in una corsa verso quella meta ben precisa. I suoi due compagni, da puntini lontani si trasformarono in figure ben distinte, che vennero investite completamente dal suo corpo. Bakugou lo afferrò prontamente, portandosi con sé Kirishima. Tenya balzò sul parapetto della nave e si diede una potente spinta.
I suoi motori si accesero violentemente, portando tutti e tre ragazzi a librarsi in aria. I cattivi li guardarono sorpresi per quell'inaspettato gesto improvvisato.

“Stiamo volando!” gridò Kirishima, ridendo come un ebete.
“Stai zitto cretino” Bakugou, se avesse potuto, gli avrebbe tirato uno scappellotto dritto in mezzo a quella dura testaccia.
“N-non penso che reggerò ancora per molto!”
Non erano neanche arrivati a metà strada, verso un'indistinta terra ferma, che i motori li lasciarono inesorabilmente al loro destino. Ma, ovviamente, Katsuki non aveva lasciato nulla al caso.

Proprio quando percepì se stesso e i suoi compagni iniziare a precipitare, dalle sue mani sfociarono, dopo una lunga e quasi interminabile attesa, dirompenti esplosioni.

 

*           *           *

Shigaraki doveva ammetterlo: era estremamente divertente osservare quanto quell'eroe si impegnasse a sconfiggere le sue inutili pedine. Per non parlare del fatto che si stava autodistruggendo soltanto per proteggere i suoi piccoli e teneri studenti.

Ventiquattro...

Era uno spettacolo strabiliante. Ma, al contempo, assai stupido e noioso.

Venti...

Era arrivata l'ora del game over per quel pover'uomo.

Scattò in avanti.

Quindici.

Esattamente 5 secondi per realizzare il suo destino.Che lenta reazione...

Troppo stanco, Eraserhead?

 

Le numerose fasce vennero scacciate come futili e fastidiose mosche.

Nove...

Pensi di riuscire a bloccarmi con queste cose ridicole?

 

L'eroe, rifiutando di credersi alle strette per così poco, si diresse velocemente verso il nemico. Fronteggiandolo direttamente.

Cinque...

Ti ho in pugno, ancora non te ne rendi conto?

 

La mano si allungò pericolosamente in direzione del viso pallido e scarno di Eraserhead.

Uno...

 

L'attimo in cui l'eroe pensò di essere riuscito a schivare quell'attacco; l'attimo in cui credette di averla vinta, venne brutalmente fatto schiantare contro la verità.

Zero.

Scacco matto.

 

 

Un dolore lancinante si espanse dal gomito fino all'avambraccio, nello stesso momento in cui il palmo del nemico sfiorò il suo arto. Aizawa, con il viso oscurato dai capelli corvini, serrò i denti con forza per il dolore, sentendo il braccio sgretolarsi pigramente.
Shigaraki sporse il viso verso l'orecchio dell'insegnante.

“È difficile capirlo, ma c'è un istante in cui i tuoi capelli scendono.”

Gli occhi arrossati e doloranti, da sotto la maschera giallastra, si allargarono dalla sorpresa e le pupille cupe tremarono impercettibilmente.
“Non dovresti sforzarti così tanto, Eraserhead!” la sua voce incrinata perforò come un ago le orecchie dell'eroe.

 

“Sensei!” un urlo proruppe nel campo di battaglia, distraendo Shigaraki. Ancora immerso nell'acqua, Tenya, zuppo dalla testa ai piedi, guardava sconcertato quello che stava accadendo. Accanto a lui, con la paura ad aleggiare pesante nell'aria, si ergevano Bakugou e Kirishima.
Aizawa, sfruttando quel momento di sventatezza, si liberò, indietreggiando con un balzo dal cattivo e reggendosi l'arto che gridava pietà. Gli altri nemici, in gruppo, gli furono addosso.
Ormai l'uomo non riusciva più a sferrare attacchi, l'unica cosa che poteva fare era schivare, cercando di sopravvivere.
“Sai di non poter vincere in battaglie con così tanti nemici, nonostante questo ti sei buttato nella mischia per tranquillizzare i tuoi studenti...”
Tomura prese una pausa e, da sotto la mano, le sue labbra si aprirono in una rumorosa risata.

 

Bakugou, furioso, osservò la scena stringendo i pugni. Non sopportava di rimanere un semplice spettatore mentre quell'idiota del suo insegnante si faceva rompere a pezzettini.
Prese un profondo respiro, cercando di analizzare la situazione.

“I tuoi motori di merda non funzionano più, vero?” chiese, puntando le fredde iridi rubino su Iida.
“Ormai sono pieni d'acqua” il compagno fece vagare il febbrile sguardo, risentito e preoccupato.
“Non ci resta altra scelta.”

Non potevano più fare niente per impedire lo scontro. Dovevano combattere, non c'erano altre scelte o vie di fuga.

Katsuki esplose e, senza aspettare oltre, si lanciò contro Shigaraki. Ora si che si iniziava a ragionare. Finalmente un po' di azione tanto desiderata.

 

*           *           *

 

Kacchan!Kacchan!” gridò il bambino con i capelli scuri e sbarazzini, guardandolo con gli enormi occhi brillanti spalancati a dismisura.
“Che vuoi, Deku?” Il secondo bambino ringhiò indispettito, ignorandolo e continuando a salire sull'albero ricoperto di brina.

Il sole era sorto da poche ore, non spazzando ancora del tutto i residui delle tenebre. Ma, nonostante questo, i due intrepidi si erano ritrovati ancora un volta nel bosco per giocare, ignorando il freddo e i rimproveri delle madri.
Ho fatto un brutto sogno stanotte!” continuò il più gracile, gracchiando con un tono di voce più alto per farsi sentire, mentre osservava impaurito, da terra, il compagno arrampicarsi.
Un incubo?” il biondino gli rivolse finalmente la sua attenzione, retto su un ramo prominente, ma decisamente poco robusto.
L'altro annuì debolmente, guardando triste ed imbarazzato le sue mani delicate e minuscole.
Tu...tu morivi...” le abituali lacrime, appannando la vista, cominciarono a sgorgare su quel viso arrossato.
Non dire cavolate Deku!” interruppe quel ridicolo pianto con una risata, che più che essere derisoria, sembrava rassicurante.

Diventerò l'eroe numero uno, ricordi!?”

-Ti proteggerò!-

Un sottile scricchiolio e il ramo si ruppe.

 

*          *         *

 

Cercò di sferrare un pugno, prontamente bloccato da Tomura. Katsuki, però, si tirò indietro prima che l'arto venisse sgretolato, fulminando il nemico con lo sguardo carico di determinazione e rabbia.

Non morirò oggi. Diventerò l'eroe numero uno.

Te l'ho promesso,
Deku.

 

“Bakugou! Vai subito via da lì!” tuonò Aizawa e,senza più forze, cadde debolmente a terra, schiacciato dai nemici.

“Uno studente che difende un eroe, siamo caduti in basso, eh?”

Shigaraki non aveva riso mai così tanto in vita sua, davvero. Era una situazione alquanto comica vedere gli eroi e i loro futuri aspiranti messi alle strette in una situazione così tanto banale.
Doveva soltanto continuare ad aspettare che il famigerato simbolo della pace si facesse vivo per difendere la sua gente. E aveva la strana sensazione di non dover attendere ancora per molto.

Il rumore di numerosi passi interruppe i suoi pensieri. Alcuni allievi della IA erano riusciti a superare abilmente i nemici, raggiungendo il luogo dello scontro. I loro corpi tremavano per l'affaticamento e per la paura, lo sapeva; pure quello del giovane che aveva provato, poco prima, a tirargli avventatamente un pugno.
Shigaraki aveva già capito tutto di quello studente: anche se riusciva a nascondere le sue emozioni meglio degli altri, era pur vero che non poteva cancellarle.

Aveva sentito EraserHead chiamarlo per nome. Bakugou, giusto?

Non sottovalutare il biondino.” ridacchiò lascivamente il proprietario di quella voce, sorprendentemente soave e delicata.
Bakugou Katsuki ha un quirk molto potente, peccato sia troppo irriverente ed impulsivo.” strinse i denti e fece schioccare nervoso la lingua contro il palato.
Parli come se lo conoscessi.”

A quelle parole, l'aria divenne d'un tratto così gelida da riuscire a trafiggere la pelle di tutte le persone presenti nella stanza.

 

Sbagli, Tomura. Parlo come una persona che vuole la sua morte.”

 

 

 

Ecco perché quel nome gli era stranamente familiare.
Lui lo voleva morto stecchito.
Quell'illuminazione gli fece vibrare le membra.
Sarebbe stato ancora più dilettevole lasciare lo studente in vita, vedendo quell'odio percepibile crescere, macchiando completamente tutte le briciole rimaste di lucidità. Continuando a lasciarsi completamente andare al disprezzo, il marmocchio sarebbe impazzito, più di quanto lo era ora.

E niente lo soddisferebbe più del vederlo deteriorarsi inarrestabilmente.

 

“Ei bastardo, non ignorarmi!” ringhiò gutturale Katsuki, prima di investire Shigaraki in pieno, con una potente esplosione. Il cattivo venne scagliato in aria rapidamente, atterrando magistralmente in piedi qualche metro più indietro.
“E tu dovresti essere quello più forte!? Ma non farmi ridere!” lo derise il biondo, ghignando.
Gli studenti, spronati dalla mossa di Bakugou, cominciarono a contraccambiare gli attacchi dei nemici, nonostante il netto vantaggio numerico di quest'ultimi, in uno scontro senza precedenti.

 

“Shigaraki Tomura.” Alle spalle di Shigaraki si materializzò fulmineo Kurogiri. “Noto che i ragazzi sono sopravvissuti...”
“Lo Space Hero?” chiese, con una nota di disgusto, senza degnarsi neanche di voltare la testa verso il Warp Gate.
“Sono riuscito a metterlo fuori combattimento” rispose Kurogiri, venendo gratificato da un semplice mormorio di apprezzamento del ragazzo.
Quello non si degna ancora di arrivare, eh?” sputò quelle parole con disprezzo, grattandosi maniacalmente il collo pruriginoso, tracciando sotto le sue unghie graffi di sangue vivo e pulsante. “Beh, faccia come vuole.” continuò, smettendo di torturarsi.

“Tu con quella mano in faccia! Smettila di ignorarmi e combatti, coglione!” Katsuki cercò di attaccarlo ancora con una delle sue esplosioni, ma altre creature glielo impedirono, distraendolo dal suo bersaglio principale.

Tomura cominciava davvero ad odiarlo, quel bambino, stava cercando in tutti i modi di provocarlo, per spingerlo ad un'azione impulsiva e sicuramente pentita.
Non gli piaceva per niente come lo sottovalutava, era, ovviamente, più intelligente di così. Non si sarebbe di certo fatto accecare dalla rabbia per le parole futili di un insignificante studente.
Si guardò intorno, i suoi sottoposti stavano venendo annientati uno per uno. Avevano commesso un errore a scegliere di arruolare quegli scarti della società, così deboli da venir sconfitti da dei ragazzini di neanche 15 anni.

Eppure anche lui ha 15 anni.Che cosa buffa.

A volte se la dimenticava proprio, la sua vera età. Ma cosa poteva farci se non dimostrava per niente quei pochi anni?

E pensare che quei ragazzini, impegnati a combattere, non sono altro che adolescenti normali, che vanno serenamente a scuola, lanciano sfuriate ai genitori, arrossiscono pensando alla loro prima “cotta” e sognano ad occhi aperti i loro obiettivi.

E poi c'era lui, a cui, con superiorità e presunzione, era stato negato dal principio tutto questo.
Un ragazzo a cui la normalità era stata bruciata insieme ai sogni e che, ora, causava solo morte e distruzione.
 

D'altronde le lacrime fanno crescere velocemente, molto più dei sorrisi.

 



“All Might non arriverà. È inutile restare qui. Game over” pronunciò rauco, osservando con sufficienza le pedine perire su quell'immensa scacchiera. Peccato, non avevano neanche sfoderato la loro arma migliore. Ma prima...

Bakugou era troppo impegnato a carbonizzare tutti quei nemici e se ne rese conto quando ormai era troppo tardi. Dalla sua gola non uscì altro che un terrorizzante urlo sordo.

Pochi metri distante da lui, Uraraka, stava per essere distrutta.

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice -non ho più immaginazione, i'm so sorry-
Capitolino piuttosto corto...scusatemi davvero! Non l'ho nemmeno riletto, ho avuto problemi personali in questi giorni che mi hanno portato un bel blocco dello “”””””scrittore””””.
Spero che comunque non vi sia rimasto troppo indigesto xD!
Di Deku ancora neanche l'ombra (pliz non mi odiare _AnnairA_ xD)...vedrete che nel prossimo capitolo ci sarà ;), abbiate pazienza!
La data del prossimo aggiornamento non è ancora certa, devo completare almeno un paio di capitoli, così sarò molto più organizzata e non mi farò prendere dall'ansia creando questi sgorbi!

Alla prossima!

 

   
 
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