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Autore: Knuckster    11/03/2018    3 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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verità4
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La verità su di noi (Quarta parte)

    - Che cosa mi avete fatto? -

    Forge si sentiva il sangue ribollire nelle vene per la collera, mista ad un terrore mai provato prima di quel momento in vita sua. Non era neanche del tutto sicuro di avercelo ancora il sangue nelle vene, considerando l’oscura prospettiva che gli era subito balenata in mente dopo il tentativo andato a vuoto di ferirsi la mano. Attendeva una risposta, teso come una corda di violino e schiumante di rabbia, ma nessuno sembrava voler proferire parola.

    - Tu! - esclamò, puntando il dottor Eggman con il coltello che teneva ancora stretto in pugno - Questa è opera tua, non è così? Perché non provo dolore? Perché non riesco a ferirmi? -

    Orbot e Cubot si ripararono subito dietro le esili gambe del loro padrone, ma questi, in tutta risposta, non diede cenno di essere rimasto intimorito dall’atteggiamento di Forge. Gli rispose con un sorriso beffardo, mentre con un dito giocherellava ad arrotolarsi i baffi.

    - Perché tecnicamente adesso la tua pelle è fatta di una lega di titanio indistruttibile - spiegò, in tono pratico e disinvolto - Congratulazioni, aquilotto. Hai l’onore di essere il primo bio-mecanoide completo creato dall’illustre dottor Eggman! -

    Per Forge fu come essere investito da un treno. Avvertì una morsa dolorosa allo stomaco e le sue gambe, nonostante la robustezza del metallo di cui erano ormai fatte, diventarono di gelatina. Tails trasalì, ma Megan non fece altrettanto. Si limitò a fissare un punto imprecisato del pavimento, con aria affranta.

    - Il mio corpo… - mormorò Forge, scosso da un violento tremore - Sono diventato una macchina… -

    - Non precisamente - lo corresse Eggman, sventolando un dito con fare ammonitore - Sei sempre tu, in tutto e per tutto, solo con un involucro impenetrabile e nuovo di zecca. Hai ancora tutte le tue facoltà mentali, incluso quel fastidiosissimo difetto di fabbricazione noto come libero arbitrio -

    Colto da un impeto di rabbiosa follia, Forge impugnò nuovamente il coltello a forma di piuma del suo arsenale e provò a trafiggersi una mano. La punta della lama si scontrò contro una superficie dura quasi quanto il diamante, senza scalfirla minimamente. Sussultò impercettibilmente, ma non avvertì alcun tipo di dolore.

    - Dovresti essermi grato, sai? - continuò Eggman, sempre più beffardo - Non solo sono riuscito a rimetterti in sesto, ma ho anche fatto in modo di annullare il tuo appuntamento con il letto di morte in maniera permanente. Non sei contento? -

    - Contento? - sbottò Forge, lanciando lampi dagli occhi furenti - Contento?! Mi hai trasformato in un mostro! Con quale diritto mi hai fatto una cosa simile? -

    Era pronto ad aggredire il dottore, a scagliarsi su di lui e a fare in modo di cancellare quell’orribile ghigno soddisfatto dal suo volto, ma le sue successive parole lo paralizzarono all’istante.

    - Non sono stato io a decidere - proferì piano Eggman - Credo che dovresti fare una chiacchierata con la tua figlioccia -

    A bocca aperta, Forge si voltò subito verso Megan, la quale evitava rigorosamente di incrociare il di lui sguardo. Aveva un’aria profondamente mortificata. Tails faceva scorrere gli occhi dall’uno all’altra, sempre più incredulo.

    - Sei stata tu, Megan? - domandò, a voce alta - Hai preso tu questa decisione per me? -

    - Non c’era altra soluzione - tentò di giustificarsi lei, quasi in un mormorio - Le tue condizioni peggioravano sempre di più e bisognava decidere cosa fare -

    - E hai pensato di mettermi nelle mani di questo folle? - ribatté Forge, quasi urlando, indicando con un dito il dottor Eggman - Hai pensato di rubarmi la mia dignità di essere vivente? Di impedirmi di provare dolore e di trasformarmi in… in un oggetto? -

    - Non sapevo di preciso cosa ti avrebbe fatto! - esclamò la volpe, con le lacrime che premevano agli angoli degli occhi - Almeno non del tutto. Sapevo solo che potesse guarirti in qualche modo e non volevo che tu morissi in quel modo! -

    - Avrei preferito morire da essere vivente che spendere il resto dei miei giorni in un guscio di metallo! -

    Forge sollevò in alto le braccia e per un tremendo istante Megan pensò che volesse picchiarla. Tails mosse automaticamente un passo verso sua sorella, pronto a difenderla se fosse stato necessario. Ma Forge, dopo un attimo di collera in cui i suoi pugni stretti vibrarono, si ritrasse e cercò di recuperare la calma.

    - Rispondimi con sincerità - disse, con un tono cupo e gelido - Lo hai fatto davvero per salvarmi la vita o volevi soltanto che il segreto dei tuoi genitori non morisse con me? -

    Megan fu punta sul vivo. Come spesso faceva, non ponderò a sufficienza la risposta e si ritrovò a dire la prima cosa che le venne in mente, quella che, come spesso succede in questi casi, è anche quella più sincera.

    - Era mio diritto saperlo… - mormorò.

    Il viso di Forge si contrasse in una smorfia di dolore. Neanche la pelle in titanio che il dottor Eggman gli aveva donato con la forza era sufficiente per schermarlo dalla sofferenza che quella risposta gli aveva procurato nel profondo.

    - Ma non era tuo diritto decidere per me - disse lui, con la delusione scolpita in ogni inflessione della sua voce - Evidentemente non sono stato in grado di insegnarti nulla, Megan, se è questo il valore che attribuisci alla vita. A questo punto non c’è più motivo di proseguire insieme. Vai per la tua strada e io andrò per la mia -

    Fu come una secchiata d’acqua gelata per Megan. Le parole le si bloccarono in gola, mentre vedeva Forge spalancare le ali e attraversare in volo il salone, diretto verso le grandi doppie porte d’ingresso. Avrebbe voluto inseguirlo, fermarlo in qualche modo, ma una piccola parte di lei sapeva di essersi meritata quelle parole e, soprattutto, era perfettamente consapevole che quella era la naturale conseguenza della sua scelta.

    Rimase a capo chino, chiusa in un silenzio tombale, con una mano stretta attorno al suo braccio destro e le lacrime che scorrevano piano sulle sue guance. Tails avrebbe voluto dirle qualche parola di conforto, ma non era ancora riuscito ad evadere dal turbine di emozioni che aveva vissuto fino a quel momento.

    L’unico che, a quanto pareva, era di ottimo umore in tutta quella situazione era proprio Eggman. Andò a sedersi sulla sua poltrona di comando extralarge, fischiettando un allegro motivetto, con Orbot e Cubot subito al suo fianco che mormoravano piano.

    - Come ci sei riuscito? - gli domandò Tails, cercando inconsciamente qualcuno su cui sfogare le emozioni represse - Credevo che non avessi mai messo a punto la tecnologia dei bio-mecanoidi -

    - Corretto, mio peloso amico! - replicò Eggman, guardandolo di sottecchi, con le dita intrecciate sotto al mento - Ma il caso ha voluto che riuscissi ad estrapolare tutti i dati mancanti da Morrison, sia durante le sue visite qui, sia quando era nel mondo dei sogni e sotto la tua custodia. Se qualcun altro è stato in grado di completare il mio lavoro, quanto poteva essere difficile farlo io stesso? La tua dolce sorellina mi ha offerto su un piatto d’argento la cavia ideale su cui sperimentare il mio primo bio-mecanoide. Le sue condizioni erano più che critiche e questo lo rendeva il soggetto migliore per verificare il successo della trasmutazione dei tessuti viventi in titanio puro -

    - Questo cosa significa? - incalzò Tails, visibilmente preoccupato - Adesso hai intenzione di creare un esercito di bio-mecanoidi? -

    Eggman prese con cura il suo tempo per rispondere, godendosi la tensione e l’ansia sul viso del suo interlocutore.

    - Sicuramente questo processo ha i suoi vantaggi. È perfetto. Troppo perfetto, se devo dire la verità. Ora che ho potuto tastare con mano i risultati, mi rendo conto che non è una mossa saggia sguinzagliare un’orda di carri armati inarrestabili, per di più dotati di un fastidioso e pericolosissimo libero arbitrio. Mi rendo sempre più conto che non c’è nulla che possa superare la splendida precisione meccanica dei miei Badnik. Quindi… grazie, ma no, grazie. Il progetto dei bio-mecanoidi nasce e muore qui -

    Tails ne rimase più che stupito.

    - Cosa? Ma allora perché darsi tanto disturbo per salvare la vita di Forge? -

    - Consideralo un mio piccolo regalo - disse Eggman, ruotando la poltrona in modo da voltargli le spalle - Non siete felici? Ora i piccoli Prower conoscono la verità sul loro turbolento passato… e tutto grazie al sottoscritto. Non c’è bisogno di ringraziarmi. Diciamo che… mi dovete un favore, d’accordo? -

    - Un favore? - ripeté Tails, cominciando a realizzare le oscure trame del suo nemico di sempre.

    - Pensa, il migliore amico di Sonic che mi è debitore - disse Eggman - Può sempre fare comodo, non trovi? -

    Quindi si voltò nuovamente, si sporse oltre la poltrona e lanciò a Tails uno sguardo di puro disprezzo.

    - E ora che i nostri affari sono conclusi, sparite dalla mia vista. Buona giornata! -


    - Lord Pir’Oth Ix del Clan di Nocturnus! - esclamò Locke, contemplando l’oscura figura dell’anziana echidna che gli si stagliava di fronte - Non immaginavo che ti avrei mai visto dal vivo! -

    Ix sorrise impercettibilmente. Ai suoi lati erano schierati almeno una dozzina di Gizoidi, rigidi e silenziosi come dei soldati in attesa di ordini. Eggman Nega fluttuava attorno a loro a bordo della sua personale versione dell’Egg Drive. La sua espressione era indecifrabile.

    - E io non avrei mai immaginato che il Clan di Knuckles sarebbe stato ancora qui dopo millenni a proliferare come una nidiata di scarafaggi -

    Il suo tono era tagliente e carico di odio. Locke aveva istintivamente cercato con la mano Lara-Le, per spingerla nelle retrovie e tenerla lontano dal pericolo, ma ci aveva già pensato Knuckles. Shantal era immediatamente dietro di loro, vagamente intimorita da quella presenza senza dubbio ostile.

    - Non è possibile! - disse Knuckles, incredulo - Super Sonic ti aveva sconfitto! Ti avevamo messo al tappeto insieme a tutta Nocturne!1 -

1 Come narrato nel finale di Sonic Chronicles: The Dark Brotherhood (2008)

    - Eppure, eccomi qui, davanti a te in carne ed ossa - lo rimbeccò Ix, spalancando le braccia - Stupefacente, non trovi? Non hai imparato nulla dai tuoi studi di formazione, giovane Guardiano? La storia tende a ripetersi. E così come il Clan di Knuckles fu annientato millenni fa, la stessa cosa sta per succedere adesso con ciò che ne rimane! -

    Knuckles strinse i pugni, sentendo la collera farsi strada nelle sue viscere. Non aveva aspettato tanto per ricongiungersi con la sua famiglia e il suo clan solo perché Ix spuntasse dal nulla per rovinargli tutto.

    - Dovrai prima passare sul mio corpo! - lo minacciò il Guardiano, pronto a muovere battaglia.

    - Oh, quanto speravo che lo dicessi! - replicò Ix, deliziato alla prospettiva.

    Sollevò il suo scettro e fece battere la punta del manico sul terreno. Una fortissima onda d’urto ne vene subito generata e le quattro echidna, colte alla sprovvista, finirono a gambe all’aria.

    - All’attacco! - urlò Lord Ix alle sue truppe - Radete tutto al suolo. Non voglio prigionieri! -

    Al suo comando, i dodici Gizoidi scattarono in avanti, ad armi spianate, e corsero in fondo alla vallata diretti verso le capanne delle altre echidna.

    - Bisogna proteggere i civili! - urlò Locke, rimettendosi subito in piedi - Lara! Shantal! Correte al centro del villaggio a suonare la campana! Cercate di radunare quante più persone possibile e cercate rifugio nel bosco! -

    - No, io non vi lascio qui da soli! - protestò Lara-Le, afferrando il braccio di suo marito - Non adesso! Non dopo tutto… -

    - Non ti preoccupare, mamma! - la interruppe Knuckles, prendendola per le mani - Qui ce ne occupiamo noi! -

    Shantal decise di intervenire con fermezza. Prese Lara-Le per un braccio e la trascinò senza troppe cerimonie giù per la vallata, sperando di riuscire ad essere più veloce dei Gizoidi.

    Knuckles e Locke, dunque, concentrarono la loro attenzione su Lord Ix, il quale avanzava a passo lento verso di loro.

    - Dottore, ne scelga uno e ne faccia quello che vuole - disse Ix, alzando la voce in modo da farsi sentire - È giusto che si diverta anche lei -

    - A me quello più giovane - rispose Nega, afferrando saldamente i comandi del suo veicolo con aria rabbiosa - Non è la prima volta che me lo ritrovo tra i piedi!2 -

2 Eggman Nega si è imbattuto in Knuckles in diverse occasioni, più recentemente nella serie Sonic Rivals

    Knuckles non rimase per nulla intimorito. Animato da una furia selvaggia, corse come una saetta alla volta di Eggman Nega, spiccò un lungo salto e colpì la fiancata dell’Egg Drive con un poderoso doppio montante. Colto alla sprovvista, Nega fu scagliato lontano, perse il controllo del veicolo e finì con lo schiantarsi al suolo, tra le fronde, a qualche metro di distanza.

    - È durato anche più di quanto avrei pensato - commentò Ix, tra sé e sé, con aria di disgusto.

    Knuckles gli fu subito addosso, ma a differenza del suo precedente avversario, Ix era più che preparato. Con una mossa repentina, colpì Knuckles nello stomaco con la punta dello scettro e arrestò la sua avanzata.

    - L’ultima volta ci sono voluti un riccio supersonico e il potere dei sette Chaos Emerald per sperare di fermarmi - disse Ix, sogghignando - Cosa credi di poter fare tu da solo? -

    Qualcuno si avventò su di lui. Era Locke. Caricò un gancio destro micidiale e colpì l’anziana echidna dritto sulla mascella. Ix indietreggiò, furibondo e con gli occhi iniettati di sangue.

    - Non è da solo. Non più ormai! -

    Ix sollevò lo scettro in alto sopra la testa e sferzò l’aria. Un’altra onda d’urto scaturì dalla punta e travolse Knuckles e Locke con maggior forza di prima, facendoli rotolare dolorosamente sull’erba.

    - Il Clan di Knuckles, puah! - commentò, avanzando con baldanzosa superiorità verso i suoi due avversari - Non ho mai conosciuto moscerini più fastidiosi e insistenti di voi. Sarà un immenso piacere schiacciare come parassiti gli ultimi di voi! -

    Locke stava tentando faticosamente di rialzarsi, ma Ix lo prese in contropiede e lo colpì fortissimo sulla schiena con lo scettro. Locke urlò di dolore. Le braccia con le quali si stava puntellando per rimettersi in piedi cedettero.

    Knuckles ringhiò furiosamente e si tuffò come un leone sulla preda addosso ad Ix. Quest’ultimo, però, non si lasciò prendere alla sprovvista e allontanò il guardiano con una potente mazzata, colpendolo proprio sulla testa e facendogliela esplodere di dolore. La vista gli si appannò per un momento. La risata crudele di Ix gli rimbombò nelle orecchie.

    - Nessuno ti ha insegnato a stare al tuo posto, vero, ragazzo? - lo schernì Ix, mollandogli vigliaccamente un calcio nel fianco - Non mi stupisce affatto. La stessa arroganza dei tuoi avi scorre nelle tue vene come veleno -

    Con un veloce colpo di reni, Knuckles si rialzò e tornò in carreggiata. Afferrò l’asta dello scettro di Ix e ingaggiò con lui un feroce scontro a suon di muscoli per averne il possesso.

    - Sono fiero della mia discendenza! - esclamò Knuckles, tirando con tutte le sue forze.

    Nonostante l’età, Ix era a sua volta molto forzuto.

    - Sei fiero di appartenere ad un clan di miseri ladri? Sei fiero di aver custodito per anni una reliquia che i tuoi avi hanno impunemente sottratto? -

    Dalla punta dello scettro esplose una luce intensa. Knuckles fu costretto a mollare la presa, ad arretrare e a coprirsi gli occhi per non rimanerne accecato. Ix ne approfittò per sferrare un nuovo attacco. Colpì Knuckles su una spalla e continuò a percuoterlo con tutte le sue forze, animato da una rabbia maniacale.

    Intervenne Locke. Con una ginocchiata ben assestata, allontanò Ix dal povero Knuckles, il quale poté indietreggiare e recuperare le forze.

    - Entrambi i nostri clan hanno pagato lo scotto dei propri misfatti - affermò Locke, con aria risoluta, tanto che Knuckles provò un moto di ammirazione intensa per suo padre - Se siamo qui adesso è per costruire un futuro migliore con gli ultimi della nostra specie che sono rimasti. Quale differenza fa a quale clan apparteniamo? -

    - La discendenza di Pachacamac ha molto più senno di quanto non ne avesse lui - replicò Ix, sorridendo malignamente - Ma le onte del passato non possono essere cancellate da stupidi discorsi di fratellanza e solidarietà. La resa dei conti è alle porte per il Clan di Knuckles! -

    Locke sorrideva inspiegabilmente. Né Ix né Knuckles ne capivano il motivo, almeno fin quando lui non indicò quanto stava accadendo più in fondo nella valle.

    - Temo però che non sia come tu abbia immaginato -

    Knuckles si sporse per guardare e un moto di orgoglio esplose nel suo cuore alla vista di quanto stava accadendo. Le echidne superstite, di ogni sesso e di ogni età, non erano scappate in cerca di rifugio nei boschi come Locke aveva suggerito. Stavano combattendo! Tutti quanti, brandendo le armi di fortuna tra le più disparate, stavano dando battaglia ai Gizoidi, i quali, nonostante la forza superiore, stavano arretrando progressivamente. Gli anziani picchiavano i robot sulla testa con i loro bastoni da passeggio, i bambini facevano loro lo sgambetto e gli adulti, armati di mazze e forconi, li scacciavano dalle loro case con una furia battagliera di quelle mai viste.

    Lord Ix era inorridito. I suoi Gizoidi, le sue creazioni più inarrestabili, stavano subendo una cocente sconfitta per mano di un branco di inetti bifolchi. Era una cosa assolutamente inconcepibile!

    - Niente male per dei moscerini! - lo schernì Knuckles, galvanizzato da quella spettacolare visione e mai stato più fiero di essere un’echidna.

    In quel momento, l’aria fu attraversata da un forte sibilo. Eggman Nega era tornato all’attacco e stava sparando all’impazzata con i laser del suo Egg Drive, cercando di colpire tutto ciò che aveva intorno.

    - Dottore! - lo richiamò Ix - Raduni i Gizoidi! Distrugga il villaggio e tutti gli insetti che ci abitano! -

    - Stai scherzando? - ribatté Nega, irritato - Quelli li stanno facendo a pezzi! Sono in troppi, anche per dei Gizoidi! -

    - Obbedisca agli ordini! - sbraitò ancora Ix, sempre più fuori di sé.

    - Non ho sudato sette camicie per assemblarli solo perché vengano fatti a pezzi da un branco di roditori! -

    Nega azionò un comando sulla sua console e, quasi immediatamente, i Gizoidi ricevettero il segnale di ritirata. Corsero a tutta velocità, risalendo la vallata e, si radunarono attorno all’Egg Drive. Molti di loro erano piuttosto malconci, sporchi di fango, con parti di rivestimento scheggiato o, addirittura, arti mancanti.

    - I Gizoidi sono delle mie invenzioni! - sbraitò ancora Ix, avvertendo che il controllo della situazione gli stava sfuggendo di mano - Come osa controllarle lei? -

    - Sono io ad averli costruiti, sapientone! - ribatté Nega, urlando ancora più forte - E non intendo sprecare le mie risorse in questo modo balordo solo per la tua stupida vendetta! -

    Senza aggiungere altro, Nega manovrò la sua navicella e cominciò ad allontanarsi, seguito a ruota dal drappello di Gizoidi. Knuckles e Locke ritennero opportuno non inseguirlo, preferendo rimanere a godersi il viso rosso di rabbia di Lord Ix.

    - È finita, Ix! - esclamò Knuckles - Hai perso! -

    Ma Ix aveva l’aria di avere ancora un asso nella manica da giocare. Sorrise crudelmente e si rivolse a Knuckles in tono mellifluo.

    - Io non credo proprio. Ciò che mi serve è soltanto un piccolo aiuto -

    Utilizzando il potere del suo scettro, il corpo di Ix cominciò a levitare e, in quello stesso frangente, Knuckles capì a cosa si riferiva. Si ricordò come aveva assorbito energia dai Chaos Emerald per raggiungere uno stadio di potenza superiore, quando lui, Sonic e gli altri erano a Nocturne. Non c’era alcun dubbio su cosa avesse intenzione di fare.

    - Papà! Sta andando a prendere il Master Emerald! -

    Locke recepì immediatamente il messaggio. Ix aveva cominciato a levitare, sempre più in alto, in modo da raggiungere Angel Island indisturbato. Quasi come se si stessero parlando telepaticamente, padre e figlio agirono con precisione chirurgica, perfettamente sincronizzati nei movimenti. Locke giunse le mani e Knuckles le usò a mo’ di trampolino per darsi lo slancio e raggiungere il nemico, sempre più in alto al di fuori della loro portata. Afferrò Ix per la vita e cadde con lui sul duro terreno da diversi metri di altezza. Rotolarono sull’erba senza controllo per qualche secondo e Knuckles, nonostante fosse stordito dalla caduta, tentò di rialzarsi prima che Ix ci riuscisse. Ebbe la peggio.

    Ix lo bloccò a terra, premendogli un piede sul petto. Brandiva il suo scettro con due mani. Nei suoi occhi segnati dal tempo brillava una luce feroce e maniacale.

    - Knuckles! - gridò Locke, affrettandosi a raggiungerli, ma Ix lo scaraventò lontano con un’altra onda d’urto generata dal suo scettro.

    - Potrò anche non riuscire a sterminare il Clan di Knuckles - sibilò Ix, sollevando lo scettro, pronto a sferrare un colpo mortale - Ma mi accontenterò di eliminare il suo discendente più giovane! -

    Knuckles chiuse gli occhi per prepararsi all’impatto. Si udì un forte tonfo e sentì la pressione del piede di Ix sul suo petto venire meno. L’anziana echidna barcollò in avanti e si allontanò di qualche passo, nel tentativo di ritrovare l’equilibrio.

    Lara-Le torreggiava su di lui, con un grosso randello di legno stretto in mano e un’espressione feroce e protettiva allo stesso tempo, frutto della forza del suo istinto materno.

    - Tieni le tue sporche manacce lontano da mio figlio! - intimò.

    Ma Lord Ix era deciso a non darsi per vinto così facilmente. Brandì nuovamente il suo scettro e questa volta sarebbe andato a colpo sicuro se Shantal, sbucata dal nulla, non si fosse avventata su di lui e non lo avesse bloccato. Afferrò l’asta dello scettro, come aveva fatto Knuckles poco prima, e tentò di strapparglielo di mano. Solo che, a differenza di prima, qualcosa di assolutamente sconcertante si verificò.

    Lo scettro di Ix, una delle reliquie più antiche del mondo, appartenuto all’Antico Persecutore Magorian millenni prima, fu invaso da una splendente luce azzurra. Ix e Shantal, che lo brandivano entrambi con le mani, lo avvertirono vibrare e un grande calore ne venne sprigionato.

    Lord Ix guardò la ragazza negli occhi per la prima volta, trovandosi a pochissimi centimetri da lei. Quegli occhi erano inconfondibili per lui.

    - Shade? - mormorò, incerto e incredulo allo stesso tempo.

    Ci fu un enorme esplosione di luce, ma questa volta non provenne dallo scettro, ma dalle mani di Shantal. Una forza misteriosa scaraventò Lord Ix a metri di distanza dalla ragazza. L’echidna rovinò pesantemente al suolo e fu molto più difficile di prima per lui rialzarsi.

    - Sei… sei una creatura di Argus! - balbettò, abbagliato dai lampi di luce azzurra che provenivano dalle sue mani. Il suo volto si trasformò in una maschera di terrore.

    Di fronte a lui non c’era più la ragazza echidna che assomigliava così tanto al Procuratore Shade, sua ex seguace. Aveva di fronte Chaos, il dio della distruzione, o almeno era quello che i suoi occhi stavano contemplando in quel momento. Il suo pensiero volò al giorno della distruzione del Clan di Knuckles, il giorno in cui Pachacamac tentò di impadronirsi dei sette smeraldi per annientare i suoi rivali. Lui era lì, ricordava la furia del gigantesco essere fatto di puro chaos che devastava tutto ciò su cui i suoi enormi tentacoli fluidi e trasparenti riuscivano a posarsi.

    Lord Ix fu attraversato da un moto di terrore. Era il giudizio… il giudizio di Argus. Lo aveva affrontato quando Nocturne fu sollevata dal suolo e trasportata a Twilight Cage. E ora l’avrebbe affrontato di nuovo.

Nonostante le gambe tremanti e il cuore che gli martellava all’impazzata nel petto, Lord Ix impugnò lo scettro e si diede alla fuga. Non sarebbe stato imprigionato. Non di nuovo.

    Si tuffò nel sottobosco, correndo quanto più la sua età glielo consentisse e cercò di mettere tutta la distanza possibile tra sé e l’incarnazione del chaos. Sparì in fretta alla vista. Poi fu il silenzio.

    La luce nelle mani di Shantal si affievolì, fino a sparire del tutto. Knuckles, Locke e Lara-Le, ancora a bocca aperta per lo strabiliante spettacolo, rimasero impietriti, senza sapere cosa pensare né tantomeno cosa dire. Dopo qualche secondo, lei si voltò verso loro tre, con il respiro affannoso ma con un sorriso soddisfatto in volto.

    - Ora ricordo tutto - disse - Ora so qual è il messaggio che devo riferire -


    Lord Ix continuava a correre a perdifiato. I rami degli alberi gli schiaffeggiavano il viso e più di una volta le sue vesti rimasero impigliate nei rovi del sottobosco. Si faceva strada con il suo scettro, usandolo come un machete. Era di sicuro molto lontano ormai da quella ragazza, ma di certo la distanza non era una protezione sufficiente da quello a cui aveva assistito.

    Quando il fiato cominciò a mancargli, si fermò di colpo. Lasciò cadere a terra lo scettro e rimase piegato in due, con i polmoni che esigevano avidamente ossigeno. Avvertì la presenza di qualcuno a poca distanza da lui.

    - Chi va là? - chiese allarmato, a mezza voce.

    Nella fitta ombra della foresta si mosse una figura molto familiare.

    - Hai davvero una brutta cera, vecchio mio - commentò Seth, tranquillamente, come se si fosse appena imbattuto in lui comodamente seduto al tavolino di un bar.

    - Seth! Sei tu, per fortuna! -

    Ix si sentì immediatamente sollevato.

    - Ho sperato e pregato di non trovarti qui - disse lo sciacallo, con uno strano tono di voce, a metà tra il deluso e l’arrabbiato - Eppure, eccoti di fronte a me, ancora vittima della tua cieca ossessione -

    Ix fece a malapena caso al senso di quelle parole. L’unico pensiero a cui la sua mente era aggrappata in quel momento era che Seth avrebbe potuto aiutarlo nella sua vendetta. Oh, sarebbe stata una vendetta atroce. Se c’era qualcuno in grado di aiutarlo era proprio lui, il migliore dei suoi discepoli, uno degli esseri più potenti del pianeta.

    - Ora che sei qui… possiamo fargliela pagare… a tutti quanti! -

    L’echidna si chinò per raccogliere lo scettro, ma questo fu preso nella morsa telepatica di Seth e volò dritto nelle sue mani bramose. A Ix questo non piacque per niente. Fulminò Seth con lo sguardo e si incupì immediatamente.

    - Cosa stai facendo? - domandò, palesemente irritato - Non è il momento di giocare questo -

    - Ne sono perfettamente consapevole, maestro - replicò lo sciacallo, sottolineando con forte ironia l’ultima parola - Mi chiedevo se anche tu fossi dello stesso avviso -

    - Che cosa intendi dire? -

    - È buffo, non trovi? Sei stato proprio tu ad insegnarmi tutto su Argus e sul Cenacolo. Sei stato tu ad addestrarmi in vista del più grande Evento Argus che si sia mai verificato, eppure la mia dedizione a questa causa, allo stato attuale delle cose, è molto più grande di quanto non sia la tua… ammesso che esista ancora -

    - Non c’è tempo adesso per le ramanzine - sbottò Ix, infastidito - Dobbiamo tornare a… -

    - Immagino sia più utile impiegare il tuo tempo per sciocche vendette vecchie di millenni, vero? Che pena! -

    Ix era molto infastidito dal tono di Seth. Se solo avesse avuto il suo scettro, gli avrebbe dato una bella lezione. Già, se solo… prima che Ix potesse fare qualunque mossa, avvertì un dolore lancinante al petto. Si sentì mancare nuovamente il respiro. Assolutamente sbigottito, si rese conto solo dopo un istante che Seth lo aveva trafitto… con il suo stesso scettro!

    - Quando ho stretto tra le mani il Chronos Emerald e ho ascoltato il messaggio del me stesso del futuro, non potevo crederci - mormorò Seth, digrignando i denti per la rabbia - Proprio tu, tra tutti, avresti ostacolato l’avvento di Argus -

    La fronte di Ix si piegò in un’espressione interrogativa. Avrebbe voluto parlare, ma non riusciva a spiccicare parola. La punta ricurva dello scettro di Magorian gli aveva perforato i polmoni. Provava un forte dolore, ma sapeva che avrebbe dovuto essere ancora più forte. Si sentiva le membra intorpidite.

    - Ah, giusto. Quando hai assistito con me alla disfatta di Necronomica, hai erroneamente pensato che il secondo di cui il Seth del futuro mi ha parlato fosse Morrison. Quanto lo avrei preferito! E invece eri proprio tu! La tua stupida sete di vendetta ti ha condotto non solo alla distruzione del Clan di Knuckles, ma anche all’annientamento dei Chaos Emerald e del Master Emerald, gli unici mezzi con cui Argus potrebbe arrivare in questo mondo. Questa sarebbe stata la conseguenza della tua folle guerra contro i tuoi simili… se solo non fossi intervenuto io! -

    Seth spinse lo scettro ancora più in profondità nelle carni del suo maestro. Un rivolo di saliva scivolò lungo la bocca dell’anziana echidna. I suoi occhi si fecero vitrei e gonfi.

    - È stato un boccone amaro da digerire, maestro, devo confessarlo - ammise Seth - Ma se c’è ancora un briciolo di te che è interessato alla nostra sacra missione, sappi che non c’è più nulla da temere ormai. Senza te e Necronomica a rovinare tutto, l’Evento Argus potrà verificarsi senza alcun contrattempo… e manca davvero pochissimo! -

    Le braccia di Lord Ix penzolarono inerti ai suoi fianchi. La sua testa vacillò piano, mentre la vita veniva lentamente spremuta fuori dal suo corpo, vecchio di millenni.

    - Addio, maestro. E grazie per aver dato uno scopo alla mia vita -

    Seth estrasse lo scettro dal petto di Ix con un colpo secco. Le anziane membra dell’echidna si indurirono di colpo, diventando rigide come pietra. Poi, lentamente, si sbriciolarono come argilla, finché dell’Imperatore Ix, capo del Clan di Nocturnus, non rimase che un mucchietto di polvere.

    Seth contemplò i resti del suo maestro con un misto di malinconia e freddezza. Si rigirò lo scettro tra le mani e lo sfiorò piano con le dita. Nei suoi polpastrelli ne avvertì l’antico potere. Era pronto a fare quello che doveva fare… e niente e nessuno lo avrebbero più fermato.

    - È finalmente il momento - sussurrò, prima di sparire nel fitto della foresta.


Ci siamo! L'Evento Argus è finalmente alle porte e Seth è pronto a fare in modo che si svolga regolarmente, con tutte le sue catastrofiche conseguenze. Il momento della verità è sempre più vicino e alcuni volti noti del passato stanno per riemergere per affrontarlo a loro volta.

Legacy of Argus: A volte ritornano (Prima parte)

Data di pubblicazione: 25 Marzo 2018

Solo altri quattro capitoli (suddivisi in parti ancora da decidere), ragazzi, e questa storia gigantesca avrà conclusione, dopo quasi quattro anni! I prossimi sviluppi saranno veramente intensi e farò del mio meglio per cercare di pubblicare quanto più velocemente possibile, specie adesso che siamo veramente alle battute finali.

Ringrazio nuovamente di cuore tutti coloro che ancora mi seguono, nonostante sia passato così tanto tempo dall'inizio della storia. Se continuo ad impegnarmi ogni giorno per proseguire lo devo soltanto a voi. Spero vogliate lasciarmi una recensione, anche breve, se vi è piaciuto questo capitolo.

A prestissimo!

   
 
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