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Autore: Spensieratezza    20/03/2018    6 recensioni
Sequel della storia "L'ultima riga delle favole." e quarta storia collegata al ciclo delle fiabe.
Questa storia racconta il dolcissimo legame tra Jared e suo fratello Dean. Una storia romantica e struggente, piena di sentimento.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Caro diario, non merito un fratello come Dean…

Ho sempre cercato di essere alla sua altezza, di essere il fratello maggiore, che merita che io sia,

ma non ci sono riuscito.

E così mi abbandonai alle metanfetamine…
 
 



L’immagine di un Jared ventenne, che scriveva sul diario, sparì per mostrare quella di un Jared, che si sballava in una festa di un locale con degli amici, gente che ballava sui tavoli, donne che facevano gli spogliarelli.

Suo fratello che piombava come una furia e lo strattonava fino dentro il bagno e gli ficcava la testa sotto il rubinetto.

Jared, che lo spingeva fino a farlo sbattere contro la porta del suddetto bagno.
TUMP.


Mi sto solo divertendo! Che problemi hai, fratello?”

“Che problemi hai tu, invece! Credi che avrei potuto farmi da parte, fingere di non vedere il degrado in cui stai scivolando?? Questi li chiami AMICI, EH? Dei fattoni che ti circondi per dimenticare la vita??”

“Tu sei l’ultimo che può farmi la morale. L’ultimo! Io mi godo semplicemente ciò che di bello la vita ha da offrire!”

Dean gli si avvicinò e rabbioso gli buttò in faccia una scatola di pillole.

Chiami bello queste schifezze??”

“Mi fanno sentire bene!!”

“Questa roba ti ucciderà!!”

“Dobbiamo morire tutti, un giorno, l’importante è come ce ne andremo, no??”
 
Dean gli mise le mani sul viso, guardandolo con sguardo supplicante.



“Non puoi farmi questo. Mi stai spezzando il cuore, ti prego, Jay!” disse Dean, mentre Jared cercava di spingerlo indietro, ma suo fratello minore aveva gli occhi pieni di lacrime.

“Il mio cuore era in procinto di rompersi, già da un bel po’ di tempo!! Non hai mai saputo capire che io ero anche più fragile di te, che io ho sofferto più di te quando andavo a scuola, che cercavo di nascondere la mia sofferenza per la vita, perché non volevo che tu potessi avere una ricaduta dopo tutto quello che hai passato!!!”

“Potevi dirmelo!!” disse Jared.

“Per ottenere cosa? Di farti soffrire? Oppure di farti sprofondare di nuovo in quel baratro? Non ti ho mai chiesto niente, l’unica cosa..l’unica che avrei voluto è che tu mostrassi un minimo, di riconoscenza, di contraccambio per l’affetto che io sentivo per te, ma tu no. Uscito dalla tua fase passeggera depressiva, hai pensato bene di recuperare il tempo perduto, gli anni perduti, troppo felice di essere finalmente ACCETTATO dalla cosiddetta gente NORMALE, per accorgerti che tuo fratello minore stava passando lo stesso inferno che hai passato TU. Mi bastava solo un accorgimento, mi bastava solo che tu ti fossi accorto di quello che mi stava succedendo..invece hai sempre sminuito tutto!!”

“Questo non è vero! Io volevo semplicemente non trattarti come tutti hanno sempre trattato ME. Come una nullità, un perdente, qualcuno da compatire. E mi dicevo che ti sarebbe passata, come è passata a ME, perché fidati, mio caro Dean, più le persone ti compatiscono, più ti crogioli nel tuo stato di vittima e non farai NIENTE per cambiare la tua vita!”

“E tutto questo a COSA ti è servito eh? A COSA??” Gridò Dean.
“A…a..”

“Credevo che tu fossi cambiato, Jared! Invece ti ritrovo in questo locale,  a Manhattan, a sballarti con altri deficienti, amici tuoi!” disse Dean, virgolettando la parola amici. “Lo sai cosa ho dovuto fare per essere qui? Lo sai eh??? Ho dovuto PRENDERE UN AEREO! Un maledetto AEREO, Jared! Un maledetto aereo, io, che non ho mai fatto un viaggio da solo, senza sapere dove tu fossi realmente, andando alla cieca, chiedere a gente sconosciuta se conoscesse il tuo nome, in mezzo  a una flotta di estranei, sfidando il gelo, LA PAURA, che è più potente del gelo, con il rischio di non trovarti, con la paura di perderti, con la consapevolezza che tu mi avresti detto parole da rincoglionito, sapendo già che non ti avrei riportato a casa, ma solo per la voglia di VEDERTI, PARLARTI, solo per il desiderio di sapere che eri ancora vivo!”

“Sei troppo melodrammatico, Dean..e parliamoci chiaro, venire qui da solo, è stata una gran cazzata. Io ti avrei chiamato..appena.”

“Mi avresti chiamato? Intendi che mi avresti fatto una telefonata, strafatto di questa roba??”

“Ma io ho cambiato la mia vita!! La droga mi fa essere una persona nuova, MIGLIORE, finalmente il mio umore è sempre alle stelle, i miei rapporti personali sono migliorati, sono più disinibito, sono in un frequente stato di eccitazione ed euforia e non ho bisogno di pagare uno psichiatra per questo.”

Dean annuì.

“Quindi, se questa roba è così..ECCELLENTE, non ti dispiacerà se la prendo anch’io.”

“NO. Questo è fuori discussione. Tu non ne hai bisogno!”

Questo era troppo. Dean gli rifilò un potente schiaffone.
 
“Questo è per credere di conoscermi così bene, da sapere di cosa ho bisogno io o no, e un’altra cosa.. se hai deciso di autodistruggerti, io non intendo essere tuo complice in questo. Me ne vado.”

Jared lo guardò, triste, proprio mentre stava per andarsene via, lo trattenne e lo abbracciò di slancio.

“Jared, non peggiorare la situazione.”

“Ti prego, non andartene. Resta qui stanotte. Domani mattina, parleremo. Parleremo ancora. Di tutto quello che vorrai.”

Dean lo guardò, perplesso.

“Questo non cambierà niente, io domani torno a casa.”

“Lo so. Solo..resta qui fino a domani, ti prego.”
 
 
E restai… dormii nella stesso letto con Jared, anche se fu una notte molto tormentata.



Alla fine tornammo insieme a casa, - Jared aveva da poco preso un appartamento lontano da mamma e papà, cui conviveva con me - con la sua macchina, il viaggio fu un po’ meno teso, avevamo ripreso a ridere e scherzare, facendo fermate agli autogrill e mangiando schifezze in macchina, perchè il pensiero che mio fratello avesse scelto comunque me, alle  metanfetamine, mi alleggerii un po’ il cuore.
 
Qualche giorno dopo, però, successe un’altra tragedia.

Jared rincasò a sorpresa nel pomeriggio, trovandomi che vomitavo nella tazza del gabinetto.
 
 
“Dean, che cosa diavolo??” disse Jared, andando subito da lui, a tenergli i capelli, mentre il minore vomitava.

“Mi dispiace, Jar..è tutta…orrrghl, colpa mia.”

“Che cosa dici?? Dean…”

“Non avrei..non avrei dovuto fumare…io..”

“Fumare??? Che cosa stai dicendo, Dean???”
 
 
 
 
*

Dei colpi potenti come di qualcuno che stesse per buttare giù la porta, fecero quasi spaventare Misha, che ebbe un soprassalto. Si era appisolato.

Jared? Cosa….”
Jared aveva il viso che sembrava una furia.

“Hai fatto fumare delle canne a mio fratello minore??”

“Uhhh, l’hai scoperto a tempo record, vedo!”

Misha dovette fare del suo meglio per bloccare le braccia di Jared, perché stava per mettergli le mani addosso. Gliele mise dietro la schiena e lo piegò sul tavolo per tenerlo fermo.

“Easy tiger!!” gli disse.
 
Pezzo di merda, come hai osato dare della droga a mio fratello minorenne! Sono tornato a casa e l’ho trovato a vomitare sul cesso! Questa non la passerai liscia!”

“Un po’ di vomito è niente in confronto a come si sarebbe sentito se avesse preso spunto dal genio di suo fratello maggiore, dedicando la sua vita, anima e corpo alle metanfetamine, dovresti ringraziarmi!”

“Cosa?? Che cazzo stai dicendo??” disse ancora Jared, cercando di muoversi.

“Sto dicendo…che quella povera creatura che ha la disgrazia di averti come fratello e modello da seguire, era talmente disperata che si è rivolta a me, raccontandomi tutto dei vostri psicodrammi famigliari ed era così disperato, da pensare addirittura che sarebbe stato meglio forse affidarsi alla droga per cambiare la sua TESTA, proprio come avevi fatto tu precedentemente.”

“Non ti credo! Stai mentendo!”
 


“Vorrei che la mia fosse una bugia. Sai perchè si è rivolto a me, tuo fratello? Perché io lo capisco, più degli altri, più di te. Tu non hai mai saputo capirlo, renderti conto che era molto più fragile di te, che aveva bisogno di molto più aiuto di quello che chiedevi TU agli altri, ma è sempre così. Le persone deboli sono sempre CRUDELI.”

“Non ho intenzione di farmi dare lezioni di morale da uno che da della mariwana a un minorenne!”

“L’ho fatto per fermarlo, stupido idiota!” disse Misha, lasciandolo andare, mentre Jared si massaggiava le braccia.

“Che cosa?”

“Dean, tu sei fragile e debole, forse più di chiunque altro. La tua mente è già persa, come tu stesso sostieni più volte, se cerchi qualcosa che ti aiuti a essere più lucido di TESTA, la droga non è la soluzione migliore, ma se proprio vuoi provarla, ti suggerisco di passare a qualcosa di più leggero, tipo della mariwana, poi può pensare alle cose più pesanti! Sapevo  che non avrebbe passato la prova! Una semplice canna, lo fa stare malissimo. Mi dispiace per questo, ma almeno ora il ragazzo ha capito che tutta questa storia era una gran mole di cazzate e ora forse finalmente lascerà perdere! Per quanto riguarda te, ti ho chiamato apposta per tornare a casa ad andare a farmi un cd di canzoni. Speravo che ti trovassi davanti una scena come quella. Sapevo anche che avresti potuto avere una reazione spropositata.”
 
“Tu..tu sei completamente pazzo. Si può creare tutta una roba del genere? Avresti potuto semplicementre dissuaderlo, invece di farlo star male.”

Misha scrollò le spalle. “L’unica maniera per convincere una capa tosta o un soggetto disperato, è con il dolore. Ora che Dean l’ha provato, sta pur certo che tuo fratello non si riavvicinerà mai più alla droga, non c’è bisogno che mi ringrazi.”

Jared era davvero senza parole.

“Ora puoi andartene. Per inciso, se scopro che questa storia delle metanfetamine non è morta e sepolta, mi rivolgerò alla polizia e a quel punto se non è riuscito tuo fratello a farti restare alla larga da quelle, ci penseranno le sbarre del carcere.”
 
Jared era ancora più sorpreso dalla sua sfacciataggine.

“Chi ti credi di essere per parlarmi in questo modo? E perchè ti importa tanto? A malapena ci conosciamo noi.”
Misha scrollò le spalle.

“Credo che a darmi l’illuminazione, sia stato un ragazzo che settimane fa, mi ha chiesto perché fumo droga leggera. Gli ho risposto che gli angeli e i santi, stanno in cielo, non qui, sulla Terra. Rimuginai su quella risposta e capìì che in fondo mi dispiaceva che non ce ne fossero di angeli, sulla terra. Che dire? Fare l’angelo custode di qualcuno, è gratificante. Se pagassero gente per farlo, farei l’angelo a pagamento.”

“Per poterti così pagare la tua droga?” chiese Jared, senza poter evitare di farsi spuntare un sorrisino benevolo.

“Oh, no, mio caro. Se la cosa fosse ufficiale e funzionasse, potrei perfino smettere di prenderla.” Disse Misha.
 
 






















Note dell'autrice: 

ecco, ora state cominciando a capire perchè ho cambiato rating xd sto trattando argomenti pesanti, anche se solo accennati. Prima cosa ci tengo a precisare che Jared le ha prese per poco, quindi non avrà problemi. Secondo. non incoraggio assolutamente ad assumere sostanze stupegacenti, anzi questo mio capitolo è per condannarle. Non prendetele, in particolare quella droga. le metanfetamine distruggono le cellule cerebrali, il fisico, denti ed organi. Mi raccomando, eh!!

Per il resto, ci stiamo avvicinando a quando succederà la catastrofe!!

ps avete capito il rimando al castiel drogato della 5 x 4??? :D
   
 
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