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Autore: Spensieratezza    23/03/2018    6 recensioni
Sequel della storia "L'ultima riga delle favole." e quarta storia collegata al ciclo delle fiabe.
Questa storia racconta il dolcissimo legame tra Jared e suo fratello Dean. Una storia romantica e struggente, piena di sentimento.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Jensen era scattato in avanti, correndo verso le due figure accasciate a terra, appena aveva visto il destinatario di quell’avviso.

“Jensen!!” l’aveva richiamato il Jared del presente.

“Misha! No!” disse Jensen, piangendo, provando a toccarlo, ma le sue mani trapassarono l’aria.

“Jensen…capisco quello che provi..ma loro qui sono come fantasmi, per noi.” disse Jared, mettendogli una mano sulla spalla.

“O forse…siamo noi i fantasmi..” disse Jensen, asciugandosi un occhio con la mano.
 

In quel momento, scomparvero di nuovo e si ritrovarono in una specie di giardino floreale all’aperto.

Poco più distante, Misha, coperto da capo a piedi da un tumulo di api, sembrava l’incarnazione della beatitudine.



“Misha!! Non è divertente. Esci subito da lì!!” lo rimproverò Jensen.

“E già che ci sei, deciditi a darci un senso a tutta questa storia, visto che un senso proprio non ce l’ha!!” disse Jared.
 
 
Le api lasciarono il corpo di Misha e emigrarono lontano. Sotto di loro, un sole, forse falso, riscaldava tutti loro.

“Ce l’ha eccome un senso, invece.”

“Ti abbiamo visto morire.” Disse Jensen, ancora tremando al ricordo.

“Che significa tutto questo? Che cos’hai fatto??” chiese Jared insistente.

Ho guarito Jared.” rivelò Misha con naturalezza.

“Che cosa intendi..per *guarito* ?” domandò Jared.

“Ti ho guarito dal tuo male dell’anima, dai tuoi attacchi di panico, dalla tua depressione, ansia sociale. Da tutto. Beh, quasi tutto. E lo sforzo mi è costato..il prosciugamento di tutte le mie energie.”

“Quindi..stai cercando di dirci che sei un guaritore? Una specie di MAGO?” chiese Jensen, ridendo.

“Non posso ancora dirvi chi sono..” disse Misha piano. “Ma in questa specie di viaggio, tu eri convinto che Jared fosse guarito dalla sua depressione, ricordi?

“Ma questo era successo già PRIMA di tutto questo.” protestò Jensen.

“Una mera illusione..Jared si era solo illuso di stare meglio, ma poi ebbe una ricaduta. Cerchiamo di accorciare i tempi di spiegazione, perché ho poco tempo. In sostanza lui sta malissimo, io arrivo e lo guarisco, ma il farlo mi porta a..un incidente di percorso e io muoio. Ora vediamo il resto!” disse schioccando le dita.
 
 
 
Jared e Jensen si ritrovarono di nuovo all’ospedale.

Quando Jared si svegliò, si sentiva decisamente meglio e decise di parlare subito con Dean, nei corridoi dell’ospedale.

“Quindi uno sconosciuto è entrato in camera mia? Io non ricordo niente..” disse Jared, confuso.

“I medici dicono che stavo discutendo con lui, forse spaventato dal fatto che fosse entrato da te, dicono che abbiamo discusso e che ad un certo punto sembrava che mi stesse per aggredire, poi..siamo caduti entrambi, ma io sono solo svenuto, mentre lui…è morto!

“Mio dio, Dean, ma chi è questa persona?” chiese Jared.

“Non lo so, non l’ho mai vista in vita mia, a guardare le foto. Strano è anche il fatto che non ci ricordiamo di niente. Pensano che possa averci fatto qualcosa. Ipnotizzarci forse..hanno detto che sarebbe meglio fare delle analisi per stabilire se non ci hanno iniettato una sorta di qualche strano veleno.
 
 
 
Jared e Jensen si ritrovarono nel giardino floreale, basiti e sotto shock.

Non ricordevamo più NULLA?” chiese Jared scioccato.

“Perché??” chiese Jensen, forse anche un po’ ferito, oltre che addolorato.

“Lo so che può sembrarvi strano, ma l’ho fatto per amore.” Rivelò Misha.

“Cosa??” chiesero in coro.

“Io ormai ero morto. Soffrire per ME, non avrebbe fatto altro che peggiorare il vostro già debole e precario sistema emotivo e il mio sacrificio per far star meglio Jared, sarebbe stato del tutto inutile. Farvi dimenticare di me, era l’unica soluzione per cercare di farvi andar avanti con la vostra vita…”

“Come..riesci a fare queste cose? Hai..dei poteri?” chiese Jared, tentennante.

Misha a questo cercò di sviare.

“Non è ancora il momento, una cosa però devo dirvela ancora, finchè siamo ancora in tempo, ma siccome è una cosa molto lunga e non possiamo perder tempo a essere continuamente interrotto, l’ho trascritta su questo diario.” Disse Misha, dando ai ragazzi un diario giallo luminescente.

I ragazzi lo presero e in quel momento scomparvero di nuovo.
 
 
 
 
Erano di nuovo a casa, o meglio, l’appartamento che era loro un tempo.

Sul divano della loro casa, Dean leggeva svogliatamente un libro.

“Leggi, Jensen..” disse Jared, trovando un attimo buffo, il paragone tra i due.

Jensen fece una smorfia di contraccambio e lesse ad alta voce:
 
 
Ho guarito il male che infliggeva l’anima di Jared, ma non ho potuto fare niente per quella di Dean, ora sono soli ad affrontare quello che gli sta capitando. Allego queste mie memorie, nella speranza che un giorno i due ragazzi possano sapere cosa è loro successo e come uscire da questa rovinosa trappola che infligge tutti noi, compreso me. Ora, Jared è psicologicamente libero dal controllo mentale che quella strega esercita su di lui e sono certo che farà il possibile per aiutare anche il fratello ad uscirne, ma non può fare niente per liberarlo dalla morsa letale quale quella donna lo stringe, eccetto forse ricorrere all’aiuto soprannaturale della magia, magia che io, ho permesso che entrasse a far parte del suo mondo, della sua vita, nei suoi OCCHI, dal momento in cui la mia mano l’ha toccato.

Jared e Jensen si guardarono sconvolti, ma Jard gli fece cenno di continuare, perché Misha aveva dato loro il diario, appunto perché desiderava non esser più interrotto.
 
Vorrei che quello che di meraviglioso successe quel giorno alla villa, fosse stato già sufficiente a guarirli entrambi, ma non fu così. Ho dovuto proprio agire a livello PROFONDO. A quanto pare npn esiste opera di bene se non a discapito di un sacrificio.

Jensen lasciò cadere il diario a terra, incapace di proseguire oltre, per via delle lacrime che gli cadevano, anche Jared stava piangendo, ma lo abbracciò istantaneamente.
 
In quel momento, furono distratti dal Dean del passato che, lasciò cadere anch’esso il libro sul divano e si diresse verso la libreria del salotto. Toccò dei punti  a caso e incredibilmente si aprì un’intera parete, lasciando da parte, lo scaffale adibito ai libri.
 
 
 
Jared e Jensen si guardarono allibiti e si apprestarono  a seguire il ragazzo, giù per la scalinata che sembrava portare ai sotterranei.

Dean alla fine della scalinata, si trovò davanti una porta e una specie di allarme. Digitò un codice numerico e la porta si aprì.

Entrarono anche Jared e Jensen e si trovarono dentro una specie di laboratorio, molto spazioso. Sembrava chimica e medicina, fantascienza e magia tutto insieme.



“Fratello, che ne diresti di uscire un po’ fuori? C’è un sole..” disse Dean.

“Sì. È una buona idea.” Disse Jared, lasciando perdere botticini e bottigliette varie. “Sai una cosa, fratellino? Siamo vicinissimi ad imbottigliare la negatività di tutte le persone che rendono questo mondo, infernale alle persone buone come te!”

“Come NOI.” disse Dean, tracciandogli una linea carezzevole sull’addome, guardandolo dolcemente, mentre erano abbracciati.
 
“Leggi le restanti righe del diario, Jensen.” disse Jared.

La mia guarigione ad opera di Jared, aprì il suo terzo occhio. Da quel momento lui riusciva a vedere cose che un occhio nudo non poteva vedere. Spiriti, fantasmi e ogni altro genere di creatura che non era di questo mondo. Onde fuggire spaventato però, cercò aiuto da loro. Aiuto per creare qualcosa che potesse guarire suo fratello e tutto il genere umano, dalla piaga del MALE.
 
Il diario svanì dopo queste ultime righe e Jared e Jensen si ritrovarono sul guardino esterno della Serra.
 
“Hai fatto tutto questo PER ME, non per te stesso!” disse Jensen, sconvolto.
“Io..”
“Era questo il mio grande segreto, allora? La mia grande COLPA?”

“Basta, Jensen, qui nessuno ha parlato di colpe, ma solo di qualcosa che deve arrivare alla luce..e non sono neanche convinto che sia tutto qui..”

“Già..c’è anche Misha. Il nostro amico che è ritornato come MIO FRATELLO.” disse Jensen, torturandosi i capelli.

“Ho l’impressione che lui non sia chi dice di essere..” disse Jared, meditabondo.

“Troppe cose non tornano! Voglio dire..Jared, tu vedevi i fantasmi, gli spiriti!! Come ho fatto a dimenticarlo!”

“Si..io vedevo..ricordo..”
 
 
 






















Note dell'autrice: 

ciao ragazzi, scusate per il capitolo corto, ma oggi non sto molto bene xd  ps la frase sul senso della storia che non ha un senso, è un rimando alla canzone di Vasco, "Un senso"
   
 
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