“Aeils! AEILS! Abbiamo bisogno di te… Ho bisogno di te!”.
Wooo che succede? Stavo avendo una conversazione molto interessante con il vostro amico angioletto!
“Si tratta di Dean! Non riesco a svegliarlo!” urla al nulla, la voce carica di preoccupazione.
Sam, prima di tutto rilassati. Tuo fratello non è in pericolo! In ogni caso vi tiro fuori da lì così posso spiegarti tutto con calma, almeno evito che le tue urla mi rimbombino nella testa.
“Ok.. ok va bene”
risponde, nonostante dentro di sé percepisce ancora forte
l’ansia che gli schiaccia lo stomaco come una pressa.
E come successe all’inizio del loro viaggio
‘spirituale’, Sam chiude gli occhi e quando li apre
di nuovo si ritrova nel suo corpo, lo sguardo che vaga per tutta la
stanza come a cercare di riabituarsi all’idea di non esser
più al bunker, o almeno la sua versione alternativa.
Quando casualmente l’occhio cade sulla figura di Cas, che
dallo spavento per le parole di Aeils si è fatto
più vicino, ecco che, come ripresosi da dallo shock, Sam si
volta verso il fratello ancora disteso sul divano, il cuore che
martella furioso nel petto.
“Aeils! Che succede? Perchè non si sveglia? Cosa
gli è successo?” chiede alla ragazza accanto a lui.
“Ok, innanzitutto fai un bel respiro! Troppe domande
insieme!! Sam, non ti preoccupare.. come ti ho già detto,
Dean sta bene. Il processo per recuperare i ricordi è molto
faticoso a livello mentale… ha semplicemente bisogno di
riprendere fiato. Che ne dici di lasciarlo riposare e continuare una
volta che ha riacquistato le forze?”.
“Sì….sì, hai
ragione” gli risponde, osservando nel frattempo il movimento
ritmico del petto del fratello, preoccupato che da un momento
all’altro potesse fermarsi.
“Ok, ragazzi. Direi di spostarci nell’altra stanza,
così lo lasciamo riposare in pace… E prima che tu
dica qualcosa Sam, sai che leggo nella mente e la risposta è
no.. vieni anche tu! Non gli succederà niente, non ti
preoccupare”.
Una volta spostati nell’altra stanza, Aeils chiude la porta
che li separa dallo studio, in modo da attutire in qualche modo
eventuali rumori; fatto ciò, si butta letteralmente sul
divano posizionato al centro della sala e, rivolgendosi ai due ragazzi
rimasti gli dice “Beh.. se non vi dispiace colgo anch'io
l’occasione per riposare.. mantenere il contatto tra voi
nella mente di Dean è faticoso anche per me. Prego, fate
come se foste a casa vostra!”.
Sam e Cas si guardano un attimo perplessi, sorpresi di tutta quella
gentilezza rivolta a loro, estranei per la proprietaria di quella casa:
mentre lei dormiva, potevano far di tutto… come poteva
fidarsi a tal punto? Aeils, percependo chiaramente i dubbi dei due,
risponde alla tacita domanda “Mi fido perchè
è come se vi conoscessi… dopotutto ho letto nelle
vostre menti! Quindi per favore ora fatemi riposare in pace e andate in
cucina a prendere qualcosa… i vostri pensieri mi stanno
disturbando” e detto questo, si sdraia sul lato, e volge la
schiena ai due ragazzi ancora fermi a bocca aperta.
Facendo più silenzio possibile, Sam e Cas si spostano
nell’altra stanza, il passo incerto per tutto quello che
è successo in quella giornata a dir poco folle; raggiunto
finalmente il bancone dove era situata la macchinetta del
caffè, il minore dei fratelli senza neanche pensarci inizia
a prepararsi la bevanda, sotto lo sguardo attento
dell’angelo, che scruta il volto sempre più
pensieroso dell’altro.
“Sam… non c’ è bisogno di
leggere la mente per capire che c’è qualcosa che
non va…”.
“E’ così evidente?”.
“Cosa è successo? Pensavo stesse andando
bene…” gli chiede curioso.
Sam ferma tutto quello che sta facendo e si gira a guardarlo, e negli
occhi dell’altro vede riflesse la sua stessa preoccupazione
“Si Cas… sta recuperando tutti i
ricordi… è solo che ho paura per quello che
succederà, visto come sono andare le cose finora
..”.
“Che intendi dire?”.
“Vedi, quando ha ricordato nostra madre, si è
accasciato a terra, la testa che gli stava scoppiando, ma in qualche
modo siamo riusciti a superarla, sono riuscito a dargli una mano.. ma
il peggio è successo quando ha ricordato
papà… probabilmente il carico emotivo era
così forte che è svenuto tra le mie braccia! E lo
stesso é capitato con Bobby… ed eccoci
qua…” .
Cas continua a fissare il ragazzo davanti a lui, appoggiato con
entrambe le mani sul grande bancone, tutto il peso del corpo su quelle
muscolose braccia, la schiena curva, quasi a dimostrazione di tutto il
peso che grava sulle sue spalle.
“Ma non è questo che ti preoccupa
davvero… o sbaglio? C’è di
più?” gli domanda l’angelo, triste nel
vedere le condizioni del suo amico.
“No, hai ragione… c’è
altro… sono preoccupato, molto preoccupato per i ricordi che
mancano…”
“Ti riferisci all’Inferno” e a sentire
quell'affermazione, Sam si gira di scatto a guardare Cas, come colto in
flagrante, per poi mostrargli un sorriso complice.
“A quanto pare non sono l'unico che ci ha pensato... Cas, se
con Bobby le sue condizioni sono queste, cosa pensi che
capiterà quando ricorderà tutto quel periodo, ben
40 anni di Inferno?! Entrambi abbiamo presente com’era una
volta tornato.. gli incubi, il bere.. Cas, non voglio rivivere tutto di
nuovo! Non lo voglio vedere ancora in quello stato!”.
“Lo so, Sam. Lo stesso vale per me.. ma che
possibilità abbiamo? Non credo che possiamo evitargli di
ricordare quel periodo…”.
Sam, colto da un’improvvisa idea, si alza di scatto e con un
sorriso che illuminerebbe l’intera stanza guarda Cas, che nel
frattempo lo scruta curioso per quel cambio di umore improvviso.
“Ecco la soluzione! Cas sei un genio!”.
“Non capisco Sam. Qual è la soluzione?”.
“Semplice! Evitiamo che Dean riviva quei momenti! Ogni suo
ricordo è collegato in qualche modo a una stanza o a un
oggetto.. devo solo stare attento a non farlo avvicinare troppo a cose
che potrebbero ricordargli l’Inferno! “ gli spiega
Sam, in una nuova luce degli occhi.
“Credi che possa funzionare? Non potrebbe avere conseguenze
sulla sua personalità?”.
“Non lo so.. sinceramente non ne ho idea Cas. Ma tutto
ciò che ha dato l’Inferno a Dean sono solo incubi
e la capacità di torturare persone...e anche se perdesse
entrambe non credo sia un problema…”.
“E se ci chiede qualcosa a riguardo? Ad esempio come faceva a
conoscere Alastair quando l’abbiamo incontrato per la
faccenda di Anna?” domanda ancora Cas, incerto su tutta la
questione.
“Ci inventeremo qualcosa”.
“Sam… non mi piace mentire a Dean… non
ha mai portato nulla di buono.”
“Lo so Cas… ma stavolta lo stiamo facendo per il
suo bene..e poi pensala così: non gli mentiremo, ma
semplicemente eviteremo di parlare di alcune cose”.
“Non mi piace molto l’idea… ma vale la
pena tentare” gli risponde alla fine l’angelo,
speranzoso per tutta la faccenda, nonostante dentro di sè
percepisca ancora qualche dubbio… ma lo stavano facendo per
il bene di Dean, e questa è la cosa più
importante.
“Ok..” riprende la parola Sam, dopo
un’attimo di silenzio “visto che dobbiamo aspettare
i due addormentati, io mi preparo un caffè” e
detto questo, si mette a trafficare con le mille ante della cucina,
alla ricerca di tutto l'occorrente, sotto lo sguardo fisso di Cas.
Passata un’ora, tra noia e
qualche parola qua e là, ecco che dalla porta dello studio
si affaccia Dean, l’aspetto stanco, prova di tutto quello che
stava passando e che, nonostante il breve riposo, non era riuscito del
tutto a recuperare.
“Ehi Dean! Come ti senti?” domanda subito Sam,
alzandosi dalla sedia su cui era per andare incontro al traballante
fratello.
“Ho la testa che mi scoppia, Sammy. Ecco come mi sento! Mi
sembra di essere in uno dei peggiori dopo sbronza della mia
vita!”.
“Cavolo! Detto da te è tutta un’altra
cosa!” ma nel rispondere, il minore non riesce a trattenere
una leggera risata, sollevato nel vedere il fratello come il suo solito.
“Si.. va beh.. lasciamo stare… ora potete
spiegarmi cosa è successo e soprattutto come mai mi sono
risvegliato da solo nello studio?” domanda Dean quando tutto
sembra calmarsi nella stanza.
“Te lo spiego io” e sentite quelle parole, tutti e
tre i ragazzi si girano verso il divano, dove da una coperta era
comparsa la testa di Aeils, i capelli tutti arruffati per il breve
riposo.
“Ma prima.. vorrei almeno due tazze di caffè solo
per me!”.
“Quindi mi stai dicendo che sono svenuto nella mia stessa
mente?” domanda Dean ancora sconcertato dopo il racconto
fatto dalla ragazza mentre sorseggia la sua amata bevanda calda.
“Ma è possibile?”.
“Beh, il fatto che ti sia capitato direi che è la
prova più eloquente… genio” gli
risponde, seguita da una risata da parte di Sam, piacevolmente sorpreso
di aver trovato una ragazza che riuscisse a tener testa a suo fratello.
“Ah- ah .. molto simpatica… comunque lo prendo
come un sì. E da quel che ci hai appena spiegato, da ora in
poi non ci dovrebbero essere più problemi, visto che la
parte più difficile è sorpassata..”
“Esatto! Da quel che ho capito hai ricordato le persone
più importanti della tua vita… quindi per come la
vedo io, ora il percorso è tutto in discesa!” ma
mentre dice ciò, fortunatamente non fa caso allo sguardo che
si lanciano Sam e Cas, memori del loro piano per evitare al maggiore di
ricordare il periodo più oscuro della sua esistenza.
“Ok… ora sono più tranquillo! E visto
che abbiamo riposato abbastanza, direi di rimetterci subito in pista e
concludere il più in fretta possibile!” e con
l’entusiasmo di un bambino con un nuovo gioco, Dean a tutta
forza si dirige verso lo studio, seguito a ruota dall’angelo
e dal minore, ma quest’ultimo viene bloccato dalla stretta di
Aeils.
“Voi andate! Io devo fare prendere una cosa a quello
spilungone di tuo fratello!” e quando sente dei suoni simili
ad affermazioni - o grugniti, chi lo sa … - si gira verso
Sam e con il suo miglior sguardo omicida, gli dice “Non
potete decidere quali momenti fargli ricordare e quali no! Non funziona
così!”.
“Non capisc-”
“Vi ho sentito.. beh, ho sentito i vostri pensieri! Tu e
l’angioletto dagli occhi azzurri avete pensato a un piano per
non fargli ricordare una parte della sua vita! E ti ripeto.. Non
funziona così! Togliendo quelle esperienze Dean non
sarà lo stesso che era prima di tutto questo
casino!”.
“Tu non capisci..” prova a spiegargli Sam
“quei ricordi riguardano una parte della sua vita che perfino
lui vorrebbe dimenticare e che tutt’ora lo fa soffrire! Non
voglio rivedere mio fratello star male Aeils!”.
“Sam, ora ascoltami. So quanto vuoi bene a tuo fratello, lo
posso percepire molto chiaramente .. lo stesso vale per Dean! Ma tutto
quello che avete passato, esperienze belle o brutte che siano, vi hanno
fatto crescere e vi hanno portato fino a qui! Le avete superate e
condivise.. ed è proprio questo un pilastro portante del
vostro rapporto” ma quando guarda l’espressione
dell’altro, capisce purtroppo di non averlo convinto.
“Fate come volete, io vi ho avvertito! Però ti
metto in guardia su un’ultima cosa.. il suo subconscio
farà di tutto per uscire alla luce del sole, diciamo
così… quindi che tu provi o meno a mettere in
atto il piano, può darsi che non abbiate altra scelta che
fargli rivivere quei ricordi”.
Sam guarda negli occhi Aeils, di un colore così particolare
che ci puoi leggere ogni sfumatura, ogni emozione della ragazza; e in
quel momento, il minore di fratelli percepisce la tristezza e allo
stesso tempo la convinzione per le parole appena pronunciate.
“Ok.. lascerò che le cose accadano … ma
ti dico già che non farò nulla per facilitare il
‘procedimento’ “ afferma sicuro della sua
scelta.
Un “Ragazzi! Dove siete finiti” da parte di Dean,
fa tornare entrambi alla realtà e dopo aver lanciato
all’altro uno sguardo complice, si dirigono verso lo studio,
dove gli altri li stavano aspettando.
“Era ora! Ancora un pò e facevo in tempo a fare
un’altra siesta!” li prende in giro, mentre sorride
furbo e compiaciuto al fratello, per fargli capire che ha capito il
reale motivo della loro assenza.
“Dean! Te lo dico ora e vedi di non farmelo ripetere! Non ho
alcun interesse nel gigante di tuo fratello! Per chi mi hai preso? Per
una delle tue conquiste senza cervello con cui bastano quattro
chiacchiere ed è fatta?” urla addosso al maggiore
, mentre Sam ride sotto i baffi nel vedere il balbettio confuso di Dean.
“Non possiamo portarla in giro con noi? Adoro vedere come ti
mette in riga ahah” continua a rigirare il dito nella piega,
nonostante gli sguardo omicidi che il maggiore gli lancia.
“Ok! Ok! Non apro più bocca! Ma possiamo
iniziare” domanda e quando si gira verso Aeils aggiunge un
“per favore?”.
“Eh poi si domandano dove sia finita la galanteria! Direi che
è ora .. adoro battibeccare con voi ma prima finiamo e prima
torno alla mia beata tranquillità!”.
E come qualche ora prima, la ragazza ripete lo stesso procedimento sui
ragazzi, sotto lo sguardo di Cas, silenzioso per tutto il tempo, cosa
che non sfugge a Dean.
Di nuovo nel bunker 2.0, uno affianco
all’altro, i fratelli si guardano intorno, alla ricerca di
qualche indizio che potesse condurli verso la prossima destinazione ma
dopo qualche minuti Sam prende l’iniziativa e, consapevole
delle persone che rimangono dalla lista, con una piccola spinta,
indirizza Dean verso i meandri della loro casa, in particolare verso
una stanza.
Durante il tragitto il maggiore non fa domande, andando alla cieca per
quei corridoi così sconosciuti ma allo stesso tempo
così familiari.. ma dopotutto davanti a lui
c’è Sam, e se c è una cosa che ha
capito nelle ultime ore è che il suo fratellino aveva
intuito per questi strani indovinelli!
“Sammy… ti devo chiedere una cosa” gli
dice, dopo qualche metro.
“Dimmi Dean”.
“E’ successo qualcosa a Cas?” domanda
incerto, tenendo sotto controllo le spalle larghe del fratello, pronto
a qualsiasi cambiamento: i due suoi ‘compagni
d’avventura’ gli stavano nascondendo qualcosa, e
lui è deciso più che mai a scoprire di cosa si
tratta.
“Non credo...Perchè questa domanda? Hai notato
qualcosa di strano?” e mai in tutto quel tempo si gira per
guardare l’altro in volto.
“ Non lo so… Cas è sempre stato una
persona di poche parole, ma lo hai visto prima! Non ha detto neanche
una sillaba o una vocale!”
“Dean… è Cas! Ci sarà
qualche motivo oppure era troppo pensieroso… non saprei
dirti.. quando usciamo da qui potrai chiederglielo di persona, ok? Ora,
che ne dici di concentrarci sui problemi presenti e pensar poi a queste
cose? Siamo arrivati…”
“Arrivati dove? Sam, non so se hai qualche problema di
memoria pure te ma, come ben sai, per me questo posto rimane un mistero
e ogni porta è uguale all’altra” gli
dice il maggiore, indicando gli altri ingressi identici a quello che
hanno davanti a loro.
“Hai ragione, scusa. Entra così lo capirai da
solo” e senza aspettare una risposta, piega la maniglia
facendo intravedere all’altro l’interno della
stanza e, solo dopo uno sguardo a dir poco confuso il maggiore entra,
seguito subito dopo dall’altro.
Dean, una volta messo il primo piede nella stanza, inizia subito a
guardarsi intorno in modo circospetto, non capendo appieno il vero
motivo della loro presenza in quel luogo così strano,
soprattutto insolito per quello che stanno facendo.
“Sam” richiama l’attenzione
dell’altro tossendo leggermente “inizio a dubitare
delle tua capacità a questo punto… Per quale
assurdo motivo mi ha portato al poligono di tiro? E come mai
c’è questo posto nel bunker?”.
“E non hai ancora visto tutto..” risponde in un
sussurro Sam mentre con la mente ripercorreva le stanze di quel luogo
nascosto, dall'infermiera, al garage fino alla cella in cui avevano
intrappolato per un periodo Crowley e dove il minore aveva curato suo
fratello versione demoniaca.
“Cosa?” chiede Dean, non avendo sentito le parole
pronunciate dall’altro.
“Niente, lascia stare… Comunque ti ho portato qua
per un motivo… non appena ti sei svegliato dopo
l’incontro con Amara, ci hai detto quale erano le persone che
ricordavi, come me e Cas..”
“Mi ricordo Sam, c’ero anche io... per favore,
arriva al punto. Non voglio invecchiare in questo strano
posto..”
“Come dicevo, quando hai fatto la lista ho notato che, oltre
ai nostri genitori e Bobby, avevi dimenticato qualcun altro..e penso
che questo sia il posto più adatto per farti tornare la
memoria…” spiega il più piccolo sotto
lo sguardo sempre più confuso dell’altro.
“Non capisco Sammy…“.
“Dean, mi riferisco a tutte quelle persone che abbiamo
conosciuto grazie alla caccia e che ci hanno aiutato sempre, diventando
con il tempo parte della nostra famiglia…” .
Il maggiore, ancora perplesso per tutto quello che stava sentendo,
distoglie lo sguardo dal fratello, per guardarsi in giro, nonostante
dentro di sé sente sempre più forte la
preoccupazione che cresce: ricorda bene le parole che i ragazzi gli
avevano detto all’ospedale, sul fatto che della loro famiglia
non rimanevano altri se non lui, Sam e Cas… quindi queste
famose persone di cui parlava Sam dov’erano? E soprattutto
cosa li era successo?.
Con queste e altre mille domande continua a guardarsi in giro,
finchè il suo sguardo non si posa su una serie di piccoli
nuvole bianche, molto simili a quella che aveva trovato nella sua
stanza quando aveva ricordato la madre.
“Sam..” richiama l’attenzione
dell’altro che, non appena pronunciato il suo nome, si volta
di scatto, rimanendo con gli occhi sbarrati alla vista di quella strana
nebbia.
“Dean.. credi che sia-”
“Non lo Sam.. avviciniamoci e scopriamolo” e detto
ciò, si muovono in avanti di qualche passo.
“Mamma,
conosci questi ragazzi?” domanda incerta Jo mentre continua a
far saltare lo sguardo da un fratello all’altro.
“Sì, credo siano i ragazzi di John Winchester.
Ehy! Sono Ellen. Questa è mia figlia Jo” si
presenta la donna, mostrando ai due un grosso sorriso, mentre abbassa
nello stesso istante l’arma.
“Sam.. dimmi che
l’hai sentito anche tu!” chiede
all’altro, mentre con gli occhi cerca la fonte del suono.
“Sì Dean! Guarda!” gli risponde
indicandogli nel frattempo una nuvola al cui interno si stava svolgendo
il dialogo udito un attimo prima.
“Abbiamo
bisogno di te, amico” dice Dean al ragazzo di fronte lui.
“Perchè sono utile” gli risponde senza
esitare, gli occhi rossi per le lacrime trattenute a causa di tutto
quello che sta passando.
“Perchè sei di famiglia. Dopo tutta la merda che
abbiamo passato, dopo tutto il bene che abbiamo fatto, amico se non
pensi che moriremmo per te… non so cosa dirti.
Perchè tu, io, Sam e Cas, siamo tutto quello che
abbiamo”.
“E’ diverso
stavolta.. come mai tutti contemporaneamente?” domanda
preoccupato Dean, voltandosi verso una nuova forma bianca ogni volta
che sentiva qualcuno parlare.
“Non lo so” risponde subito l’altro,
percependo lo stato d’animo dell’altro e
terrorizzato anche lui da quello che stava accadendo.
“Il
medico legale dice che il corpo mostra chiari segni che sia stato
ucciso dalla belladonna” riferisce Sam ai due ragazzi, dopo
la sua scoperta.
“La porno star?” chiedono nello stesso tempo Dean e
la ragazza; il minore dei fratelli, dopo averli guardati più
che confuso e ormai senza speranze aggiunge “Il
veleno”.
“Oh”.
“Vi
direi di stare fuori dai guai ma… che senso
avrebbe?” dice scherzosa la donna ai due ragazzi, appena
prima di abbracciali uno alla volta.
“Grazie per avermi tirato fuori” la ringrazia Dean
perchè è anche merito suo se è
riuscito a uscire da quella strana prigione sotterranea, insieme a
tutti i ragazzi rapiti prima di lui.
“Che posso dirti? Inizio a capire come funziona”.
“Sam…
Dean… Sam e Dean!” urla il ragazzo sulla porta,
fortunatamente per i due Winchester socchiusa in modo da non mostrare
la nudità della persona davanti a loro.
“Ehi, Ash. Abbiamo bisogno del tuo aiuto” gli
riferisce Sam, facendo ben attenzione a tenere lo sguardo lontano da lui
“Bhe, diamine. Penso di aver bisogno dei miei
pantaloni” gli risponde un’attimo prima di chiudere
la porte alle sue spalle.
“Mmm-mmm-mmm.
Dean Winchester. Fuori dal fuoco e di nuovo nella padella, eh? Ti rende
un raro individuo” parla rivolgendosi a Dean, squadrandolo da
capo a piedi divertita.
“Se lo dici tu”.
“Entrate”.
“Ora
sta zitto e vieni qui” gli dice Dean al ragazzo, dopo che
quest’ultimo gli ha fatto un lungo discorso.
“Davvero?” chiede l’altro dubbioso.
“Sbrigati prima che cambi idea” le braccia aperte,
pronte a salutare con un abbraccio l’amico.
Sam, cercando di star al passo con
tutti quei ricordi, così cari ma allo stesso tempo
così dolorosi, non si accorge che nel frattempo Dean si
è allontanato di qualche passo, andando ad appoggiarsi al
muro.
“Dean-” lo chiama il minore ma, quando si volta e
lo vede piegato in avanti, una mano sulla testa e l’altra
sulla fredda parete a sostenere il suo peso, spaventato si avvicina a
lui, richiamando la sua attenzione “Ehi Dean! Ehi,
coraggio!”.
“Non mi devi urlare nelle orecchie, ti sento Sam”
gli dice mentre lentamente si gira verso il minore, gli occhi e il viso
visibilmente stanchi.
“E’ colpa tua! Mi hai spaventato!”
“Mi sono allontanato solo un attimo Samantha… non
è come la volta scorsa ma comunque è tanto da
digerire, per così dire” cerca di spiegargli,
nonostante il mal di testa che sente piano piano espandersi.
“In che senso ‘non è come la scorsa
volta’?”.
“Non so come spiegarti.. forse perchè sapevo cosa
mi aspettava e quindi ero pronto, o forse perchè so che
finalmente questo strano delirio è finito, visto che questi
erano gli ultimi ricordi.. non so .. sta di fatto che è
stato meno doloroso della scorsa volta, per fortuna!”
riassume i suoi pensieri, sotto lo sguardo attento di Sam.
“Mi sai che hai ragione… che ne dici di uscire di
qua e andare a festeggiare con birra e crostata?” gli
propone, conoscendo molto bene il fratello e sapendo che di sicuro non
avrebbe rifiutato l’offerta… in questo modo poteva
definitivamente allontanarlo da quello strano posto e concludere
così il suo piano senza intoppi.
“E me lo chiedi?! Usciamo di qui immediatamente!” e
senza aspettare una risposta, corre fuori dalla porta, anche se un
pò traballante; Sam, contento per la reazione e per come
stavano andando le cose, lo segue sorridendo, felice che tutto
quell’incubo fosse davvero finito.
Appena esce dalla stanza, si ritrova però Dean immobile,
intento ad ascoltare qualcosa e, dagli occhi chiusi e la testa
leggermente inclinata, doveva essere un suono appena udibile.
“Dean, che succede?” chiede subito preoccupato Sam.
“Non ne sono sicuro.. sento qualcosa…
seguimi” gli risponde subito, incamminandosi un attimo dopo
per il lungo corridoio, sotto lo sguardo sempre più
terrorizzato dell’altro.
Hello everybody!
Sì, lo so.... ci ho messo una vita ad
aggiornare! Sorry!!!
Comunque manca veramente poco alla fine quindi tenete duro!!!
Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo, recensendo la storia
<3
Grazie mille!!
A presto!!!
-Eli-
PS: fatemi sapere se avete riconosciuto tutte le persone a cui
appertenevano i ricordi di Dean!!