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Autore: SPNlifestyle    24/03/2018    4 recensioni
Un giorno di 'pausa' dalla routine di ricerche sull'Oscurità può portare a un finale inaspettato?
Ambientato nell' 11 stagione.
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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“Aeils! AEILS! Abbiamo bisogno di te… Ho bisogno di te!”.

Wooo che succede? Stavo avendo una conversazione molto interessante con il vostro amico angioletto!

“Si tratta di Dean! Non riesco a svegliarlo!” urla al nulla, la voce carica di preoccupazione.

Sam, prima di tutto rilassati. Tuo fratello non è in pericolo! In ogni caso vi tiro fuori da lì così posso spiegarti tutto con calma, almeno evito che le tue urla mi rimbombino nella testa.

“Ok.. ok va bene” risponde, nonostante dentro di sé percepisce ancora forte l’ansia che gli schiaccia lo stomaco come una pressa.
E come successe all’inizio del loro viaggio ‘spirituale’, Sam chiude gli occhi e quando li apre di nuovo si ritrova nel suo corpo, lo sguardo che vaga per tutta la stanza come a cercare di riabituarsi all’idea di non esser più al bunker, o almeno la sua versione alternativa.
Quando casualmente l’occhio cade sulla figura di Cas, che dallo spavento per le parole di Aeils si è fatto più vicino, ecco che, come ripresosi da dallo shock, Sam si volta verso il fratello ancora disteso sul divano, il cuore che martella furioso nel petto.
“Aeils! Che succede? Perchè non si sveglia? Cosa gli è successo?” chiede alla ragazza accanto a lui.
“Ok, innanzitutto fai un bel respiro! Troppe domande insieme!! Sam, non ti preoccupare.. come ti ho già detto, Dean sta bene. Il processo per recuperare i ricordi è molto faticoso a livello mentale… ha semplicemente bisogno di riprendere fiato. Che ne dici di lasciarlo riposare e continuare una volta che ha riacquistato le forze?”.
“Sì….sì, hai ragione” gli risponde, osservando nel frattempo il movimento ritmico del petto del fratello, preoccupato che da un momento all’altro potesse fermarsi.
“Ok, ragazzi. Direi di spostarci nell’altra stanza, così lo lasciamo riposare in pace… E prima che tu dica qualcosa Sam, sai che leggo nella mente e la risposta è no.. vieni anche tu! Non gli succederà niente, non ti preoccupare”.
Una volta spostati nell’altra stanza, Aeils chiude la porta che li separa dallo studio, in modo da attutire in qualche modo eventuali rumori; fatto ciò, si butta letteralmente sul divano posizionato al centro della sala e, rivolgendosi ai due ragazzi rimasti gli dice “Beh.. se non vi dispiace colgo anch'io l’occasione per riposare.. mantenere il contatto tra voi nella mente di Dean è faticoso anche per me. Prego, fate come se foste a casa vostra!”.
Sam e Cas si guardano un attimo perplessi, sorpresi di tutta quella gentilezza rivolta a loro, estranei per la proprietaria di quella casa: mentre lei dormiva, potevano far di tutto… come poteva fidarsi a tal punto? Aeils, percependo chiaramente i dubbi dei due, risponde alla tacita domanda “Mi fido perchè è come se vi conoscessi… dopotutto ho letto nelle vostre menti! Quindi per favore ora fatemi riposare in pace e andate in cucina a prendere qualcosa… i vostri pensieri mi stanno disturbando” e detto questo, si sdraia sul lato, e volge la schiena ai due ragazzi ancora fermi a bocca aperta.
Facendo più silenzio possibile, Sam e Cas si spostano nell’altra stanza, il passo incerto per tutto quello che è successo in quella giornata a dir poco folle; raggiunto finalmente il bancone dove era situata la macchinetta del caffè, il minore dei fratelli senza neanche pensarci inizia a prepararsi la bevanda, sotto lo sguardo attento dell’angelo, che scruta il volto sempre più pensieroso dell’altro.
“Sam… non c’ è bisogno di leggere la mente per capire che c’è qualcosa che non va…”.
“E’ così evidente?”.
“Cosa è successo? Pensavo stesse andando bene…” gli chiede curioso.
Sam ferma tutto quello che sta facendo e si gira a guardarlo, e negli occhi dell’altro vede riflesse la sua stessa preoccupazione “Si Cas… sta recuperando tutti i ricordi… è solo che ho paura per quello che succederà, visto come sono andare le cose finora ..”.
“Che intendi dire?”.
“Vedi, quando ha ricordato nostra madre, si è accasciato a terra, la testa che gli stava scoppiando, ma in qualche modo siamo riusciti a superarla, sono riuscito a dargli una mano.. ma il peggio è successo quando ha ricordato papà… probabilmente il carico emotivo era così forte che è svenuto tra le mie braccia! E lo stesso é capitato con Bobby… ed eccoci qua…” .
Cas continua a fissare il ragazzo davanti a lui, appoggiato con entrambe le mani sul grande bancone, tutto il peso del corpo su quelle muscolose braccia, la schiena curva, quasi a dimostrazione di tutto il peso che grava sulle sue spalle.
“Ma non è questo che ti preoccupa davvero… o sbaglio? C’è di più?” gli domanda l’angelo, triste nel vedere le condizioni del suo amico.
“No, hai ragione… c’è altro… sono preoccupato, molto preoccupato per i ricordi che mancano…”
“Ti riferisci all’Inferno” e a sentire quell'affermazione, Sam si gira di scatto a guardare Cas, come colto in flagrante, per poi mostrargli un sorriso complice.
“A quanto pare non sono l'unico che ci ha pensato... Cas, se con Bobby le sue condizioni sono queste, cosa pensi che capiterà quando ricorderà tutto quel periodo, ben 40 anni di Inferno?! Entrambi abbiamo presente com’era una volta tornato.. gli incubi, il bere.. Cas, non voglio rivivere tutto di nuovo! Non lo voglio vedere ancora in quello stato!”.
“Lo so, Sam. Lo stesso vale per me.. ma che possibilità abbiamo? Non credo che possiamo evitargli di ricordare quel periodo…”.
Sam, colto da un’improvvisa idea, si alza di scatto e con un sorriso che illuminerebbe l’intera stanza guarda Cas, che nel frattempo lo scruta curioso per quel cambio di umore improvviso. “Ecco la soluzione! Cas sei un genio!”.
“Non capisco Sam. Qual è la soluzione?”.
“Semplice! Evitiamo che Dean riviva quei momenti! Ogni suo ricordo è collegato in qualche modo a una stanza o a un oggetto.. devo solo stare attento a non farlo avvicinare troppo a cose che potrebbero ricordargli l’Inferno! “ gli spiega Sam, in una nuova luce degli occhi.
“Credi che possa funzionare? Non potrebbe avere conseguenze sulla sua personalità?”.
“Non lo so.. sinceramente non ne ho idea Cas. Ma tutto ciò che ha dato l’Inferno a Dean sono solo incubi e la capacità di torturare persone...e anche se perdesse entrambe non credo sia un problema…”.
“E se ci chiede qualcosa a riguardo? Ad esempio come faceva a conoscere Alastair quando l’abbiamo incontrato per la faccenda di Anna?” domanda ancora Cas, incerto su tutta la questione.
“Ci inventeremo qualcosa”.
“Sam… non mi piace mentire a Dean… non ha mai portato nulla di buono.”
“Lo so Cas… ma stavolta lo stiamo facendo per il suo bene..e poi pensala così: non gli mentiremo, ma semplicemente eviteremo di parlare di alcune cose”.
“Non mi piace molto l’idea… ma vale la pena tentare” gli risponde alla fine l’angelo, speranzoso per tutta la faccenda, nonostante dentro di sè percepisca ancora qualche dubbio… ma lo stavano facendo per il bene di Dean, e questa è la cosa più importante.
“Ok..” riprende la parola Sam, dopo un’attimo di silenzio “visto che dobbiamo aspettare i due addormentati, io mi preparo un caffè” e detto questo, si mette a trafficare con le mille ante della cucina, alla ricerca di tutto l'occorrente, sotto lo sguardo fisso di Cas.

Passata un’ora, tra noia e qualche parola qua e là, ecco che dalla porta dello studio si affaccia Dean, l’aspetto stanco, prova di tutto quello che stava passando e che, nonostante il breve riposo, non era riuscito del tutto a recuperare.
“Ehi Dean! Come ti senti?” domanda subito Sam, alzandosi dalla sedia su cui era per andare incontro al traballante fratello.
“Ho la testa che mi scoppia, Sammy. Ecco come mi sento! Mi sembra di essere in uno dei peggiori dopo sbronza della mia vita!”.
“Cavolo! Detto da te è tutta un’altra cosa!” ma nel rispondere, il minore non riesce a trattenere una leggera risata, sollevato nel vedere il fratello come il suo solito.
“Si.. va beh.. lasciamo stare… ora potete spiegarmi cosa è successo e soprattutto come mai mi sono risvegliato da solo nello studio?” domanda Dean quando tutto sembra calmarsi nella stanza.
“Te lo spiego io” e sentite quelle parole, tutti e tre i ragazzi si girano verso il divano, dove da una coperta era comparsa la testa di Aeils, i capelli tutti arruffati per il breve riposo.
“Ma prima.. vorrei almeno due tazze di caffè solo per me!”.
“Quindi mi stai dicendo che sono svenuto nella mia stessa mente?” domanda Dean ancora sconcertato dopo il racconto fatto dalla ragazza mentre sorseggia la sua amata bevanda calda.
“Ma è possibile?”.
“Beh, il fatto che ti sia capitato direi che è la prova più eloquente… genio” gli risponde, seguita da una risata da parte di Sam, piacevolmente sorpreso di aver trovato una ragazza che riuscisse a tener testa a suo fratello.
“Ah- ah .. molto simpatica… comunque lo prendo come un sì. E da quel che ci hai appena spiegato, da ora in poi non ci dovrebbero essere più problemi, visto che la parte più difficile è sorpassata..”
“Esatto! Da quel che ho capito hai ricordato le persone più importanti della tua vita… quindi per come la vedo io, ora il percorso è tutto in discesa!” ma mentre dice ciò, fortunatamente non fa caso allo sguardo che si lanciano Sam e Cas, memori del loro piano per evitare al maggiore di ricordare il periodo più oscuro della sua esistenza.
“Ok… ora sono più tranquillo! E visto che abbiamo riposato abbastanza, direi di rimetterci subito in pista e concludere il più in fretta possibile!” e con l’entusiasmo di un bambino con un nuovo gioco, Dean a tutta forza si dirige verso lo studio, seguito a ruota dall’angelo e dal minore, ma quest’ultimo viene bloccato dalla stretta di Aeils.
“Voi andate! Io devo fare prendere una cosa a quello spilungone di tuo fratello!” e quando sente dei suoni simili ad affermazioni - o grugniti, chi lo sa … - si gira verso Sam e con il suo miglior sguardo omicida, gli dice “Non potete decidere quali momenti fargli ricordare e quali no! Non funziona così!”.
“Non capisc-”
“Vi ho sentito.. beh, ho sentito i vostri pensieri! Tu e l’angioletto dagli occhi azzurri avete pensato a un piano per non fargli ricordare una parte della sua vita! E ti ripeto.. Non funziona così! Togliendo quelle esperienze Dean non sarà lo stesso che era prima di tutto questo casino!”.
“Tu non capisci..” prova a spiegargli Sam “quei ricordi riguardano una parte della sua vita che perfino lui vorrebbe dimenticare e che tutt’ora lo fa soffrire! Non voglio rivedere mio fratello star male Aeils!”.
“Sam, ora ascoltami. So quanto vuoi bene a tuo fratello, lo posso percepire molto chiaramente .. lo stesso vale per Dean! Ma tutto quello che avete passato, esperienze belle o brutte che siano, vi hanno fatto crescere e vi hanno portato fino a qui! Le avete superate e condivise.. ed è proprio questo un pilastro portante del vostro rapporto” ma quando guarda l’espressione dell’altro, capisce purtroppo di non averlo convinto.
“Fate come volete, io vi ho avvertito! Però ti metto in guardia su un’ultima cosa.. il suo subconscio farà di tutto per uscire alla luce del sole, diciamo così… quindi che tu provi o meno a mettere in atto il piano, può darsi che non abbiate altra scelta che fargli rivivere quei ricordi”.
Sam guarda negli occhi Aeils, di un colore così particolare che ci puoi leggere ogni sfumatura, ogni emozione della ragazza; e in quel momento, il minore di fratelli percepisce la tristezza e allo stesso tempo la convinzione per le parole appena pronunciate.
“Ok.. lascerò che le cose accadano … ma ti dico già che non farò nulla per facilitare il ‘procedimento’ “ afferma sicuro della sua scelta.
Un “Ragazzi! Dove siete finiti” da parte di Dean, fa tornare entrambi alla realtà e dopo aver lanciato all’altro uno sguardo complice, si dirigono verso lo studio, dove gli altri li stavano aspettando.
“Era ora! Ancora un pò e facevo in tempo a fare un’altra siesta!” li prende in giro, mentre sorride furbo e compiaciuto al fratello, per fargli capire che ha capito il reale motivo della loro assenza.
“Dean! Te lo dico ora e vedi di non farmelo ripetere! Non ho alcun interesse nel gigante di tuo fratello! Per chi mi hai preso? Per una delle tue conquiste senza cervello con cui bastano quattro chiacchiere ed è fatta?” urla addosso al maggiore , mentre Sam ride sotto i baffi nel vedere il balbettio confuso di Dean.
“Non possiamo portarla in giro con noi? Adoro vedere come ti mette in riga ahah” continua a rigirare il dito nella piega, nonostante gli sguardo omicidi che il maggiore gli lancia.
“Ok! Ok! Non apro più bocca! Ma possiamo iniziare” domanda e quando si gira verso Aeils aggiunge un “per favore?”.
“Eh poi si domandano dove sia finita la galanteria! Direi che è ora .. adoro battibeccare con voi ma prima finiamo e prima torno alla mia beata tranquillità!”.
E come qualche ora prima, la ragazza ripete lo stesso procedimento sui ragazzi, sotto lo sguardo di Cas, silenzioso per tutto il tempo, cosa che non sfugge a Dean.

Di nuovo nel bunker 2.0, uno affianco all’altro, i fratelli si guardano intorno, alla ricerca di qualche indizio che potesse condurli verso la prossima destinazione ma dopo qualche minuti Sam prende l’iniziativa e, consapevole delle persone che rimangono dalla lista, con una piccola spinta, indirizza Dean verso i meandri della loro casa, in particolare verso una stanza.
Durante il tragitto il maggiore non fa domande, andando alla cieca per quei corridoi così sconosciuti ma allo stesso tempo così familiari.. ma dopotutto davanti a lui c’è Sam, e se c è una cosa che ha capito nelle ultime ore è che il suo fratellino aveva intuito per questi strani indovinelli!
“Sammy… ti devo chiedere una cosa” gli dice, dopo qualche metro.
“Dimmi Dean”.
“E’ successo qualcosa a Cas?” domanda incerto, tenendo sotto controllo le spalle larghe del fratello, pronto a qualsiasi cambiamento: i due suoi ‘compagni d’avventura’ gli stavano nascondendo qualcosa, e lui è deciso più che mai a scoprire di cosa si tratta.
“Non credo...Perchè questa domanda? Hai notato qualcosa di strano?” e mai in tutto quel tempo si gira per guardare l’altro in volto.
“ Non lo so… Cas è sempre stato una persona di poche parole, ma lo hai visto prima! Non ha detto neanche una sillaba o una vocale!”
“Dean… è Cas! Ci sarà qualche motivo oppure era troppo pensieroso… non saprei dirti.. quando usciamo da qui potrai chiederglielo di persona, ok? Ora, che ne dici di concentrarci sui problemi presenti e pensar poi a queste cose? Siamo arrivati…”
“Arrivati dove? Sam, non so se hai qualche problema di memoria pure te ma, come ben sai, per me questo posto rimane un mistero e ogni porta è uguale all’altra” gli dice il maggiore, indicando gli altri ingressi identici a quello che hanno davanti a loro.
“Hai ragione, scusa. Entra così lo capirai da solo” e senza aspettare una risposta, piega la maniglia facendo intravedere all’altro l’interno della stanza e, solo dopo uno sguardo a dir poco confuso il maggiore entra, seguito subito dopo dall’altro.
Dean, una volta messo il primo piede nella stanza, inizia subito a guardarsi intorno in modo circospetto, non capendo appieno il vero motivo della loro presenza in quel luogo così strano, soprattutto insolito per quello che stanno facendo.
“Sam” richiama l’attenzione dell’altro tossendo leggermente “inizio a dubitare delle tua capacità a questo punto… Per quale assurdo motivo mi ha portato al poligono di tiro? E come mai c’è questo posto nel bunker?”.
“E non hai ancora visto tutto..” risponde in un sussurro Sam mentre con la mente ripercorreva le stanze di quel luogo nascosto, dall'infermiera, al garage fino alla cella in cui avevano intrappolato per un periodo Crowley e dove il minore aveva curato suo fratello versione demoniaca.
“Cosa?” chiede Dean, non avendo sentito le parole pronunciate dall’altro.
“Niente, lascia stare… Comunque ti ho portato qua per un motivo… non appena ti sei svegliato dopo l’incontro con Amara, ci hai detto quale erano le persone che ricordavi, come me e Cas..”
“Mi ricordo Sam, c’ero anche io... per favore, arriva al punto. Non voglio invecchiare in questo strano posto..”
“Come dicevo, quando hai fatto la lista ho notato che, oltre ai nostri genitori e Bobby, avevi dimenticato qualcun altro..e penso che questo sia il posto più adatto per farti tornare la memoria…” spiega il più piccolo sotto lo sguardo sempre più confuso dell’altro.
“Non capisco Sammy…“.
“Dean, mi riferisco a tutte quelle persone che abbiamo conosciuto grazie alla caccia e che ci hanno aiutato sempre, diventando con il tempo parte della nostra famiglia…” .
Il maggiore, ancora perplesso per tutto quello che stava sentendo, distoglie lo sguardo dal fratello, per guardarsi in giro, nonostante dentro di sé sente sempre più forte la preoccupazione che cresce: ricorda bene le parole che i ragazzi gli avevano detto all’ospedale, sul fatto che della loro famiglia non rimanevano altri se non lui, Sam e Cas… quindi queste famose persone di cui parlava Sam dov’erano? E soprattutto cosa li era successo?.
Con queste e altre mille domande continua a guardarsi in giro, finchè il suo sguardo non si posa su una serie di piccoli nuvole bianche, molto simili a quella che aveva trovato nella sua stanza quando aveva ricordato la madre.
“Sam..” richiama l’attenzione dell’altro che, non appena pronunciato il suo nome, si volta di scatto, rimanendo con gli occhi sbarrati alla vista di quella strana nebbia.
“Dean.. credi che sia-”
“Non lo Sam.. avviciniamoci e scopriamolo” e detto ciò, si muovono in avanti di qualche passo.

“Mamma, conosci questi ragazzi?” domanda incerta Jo mentre continua a far saltare lo sguardo da un fratello all’altro.
“Sì, credo siano i ragazzi di John Winchester. Ehy! Sono Ellen. Questa è mia figlia Jo” si presenta la donna, mostrando ai due un grosso sorriso, mentre abbassa nello stesso istante l’arma.

“Sam.. dimmi che l’hai sentito anche tu!” chiede all’altro, mentre con gli occhi cerca la fonte del suono.
“Sì Dean! Guarda!” gli risponde indicandogli nel frattempo una nuvola al cui interno si stava svolgendo il dialogo udito un attimo prima.

“Abbiamo bisogno di te, amico” dice Dean al ragazzo di fronte lui.
“Perchè sono utile” gli risponde senza esitare, gli occhi rossi per le lacrime trattenute a causa di tutto quello che sta passando.
“Perchè sei di famiglia. Dopo tutta la merda che abbiamo passato, dopo tutto il bene che abbiamo fatto, amico se non pensi che moriremmo per te… non so cosa dirti. Perchè tu, io, Sam e Cas, siamo tutto quello che abbiamo”.

“E’ diverso stavolta.. come mai tutti contemporaneamente?” domanda preoccupato Dean, voltandosi verso una nuova forma bianca ogni volta che sentiva qualcuno parlare.
“Non lo so” risponde subito l’altro, percependo lo stato d’animo dell’altro e terrorizzato anche lui da quello che stava accadendo.

“Il medico legale dice che il corpo mostra chiari segni che sia stato ucciso dalla belladonna” riferisce Sam ai due ragazzi, dopo la sua scoperta.
“La porno star?” chiedono nello stesso tempo Dean e la ragazza; il minore dei fratelli, dopo averli guardati più che confuso e ormai senza speranze aggiunge “Il veleno”.
“Oh”.

“Vi direi di stare fuori dai guai ma… che senso avrebbe?” dice scherzosa la donna ai due ragazzi, appena prima di abbracciali uno alla volta.
“Grazie per avermi tirato fuori” la ringrazia Dean perchè è anche merito suo se è riuscito a uscire da quella strana prigione sotterranea, insieme a tutti i ragazzi rapiti prima di lui.
“Che posso dirti? Inizio a capire come funziona”.

“Sam… Dean… Sam e Dean!” urla il ragazzo sulla porta, fortunatamente per i due Winchester socchiusa in modo da non mostrare la nudità della persona davanti a loro.
“Ehi, Ash. Abbiamo bisogno del tuo aiuto” gli riferisce Sam, facendo ben attenzione a tenere lo sguardo lontano da lui
“Bhe, diamine. Penso di aver bisogno dei miei pantaloni” gli risponde un’attimo prima di chiudere la porte alle sue spalle.

“Mmm-mmm-mmm. Dean Winchester. Fuori dal fuoco e di nuovo nella padella, eh? Ti rende un raro individuo” parla rivolgendosi a Dean, squadrandolo da capo a piedi divertita.
“Se lo dici tu”.
“Entrate”.

“Ora sta zitto e vieni qui” gli dice Dean al ragazzo, dopo che quest’ultimo gli ha fatto un lungo discorso.
“Davvero?” chiede l’altro dubbioso.
“Sbrigati prima che cambi idea” le braccia aperte, pronte a salutare con un abbraccio l’amico.

Sam, cercando di star al passo con tutti quei ricordi, così cari ma allo stesso tempo così dolorosi, non si accorge che nel frattempo Dean si è allontanato di qualche passo, andando ad appoggiarsi al muro.
“Dean-” lo chiama il minore ma, quando si volta e lo vede piegato in avanti, una mano sulla testa e l’altra sulla fredda parete a sostenere il suo peso, spaventato si avvicina a lui, richiamando la sua attenzione “Ehi Dean! Ehi, coraggio!”.
“Non mi devi urlare nelle orecchie, ti sento Sam” gli dice mentre lentamente si gira verso il minore, gli occhi e il viso visibilmente stanchi.
“E’ colpa tua! Mi hai spaventato!”
“Mi sono allontanato solo un attimo Samantha… non è come la volta scorsa ma comunque è tanto da digerire, per così dire” cerca di spiegargli, nonostante il mal di testa che sente piano piano espandersi.
“In che senso ‘non è come la scorsa volta’?”.
“Non so come spiegarti.. forse perchè sapevo cosa mi aspettava e quindi ero pronto, o forse perchè so che finalmente questo strano delirio è finito, visto che questi erano gli ultimi ricordi.. non so .. sta di fatto che è stato meno doloroso della scorsa volta, per fortuna!” riassume i suoi pensieri, sotto lo sguardo attento di Sam.
“Mi sai che hai ragione… che ne dici di uscire di qua e andare a festeggiare con birra e crostata?” gli propone, conoscendo molto bene il fratello e sapendo che di sicuro non avrebbe rifiutato l’offerta… in questo modo poteva definitivamente allontanarlo da quello strano posto e concludere così il suo piano senza intoppi.
“E me lo chiedi?! Usciamo di qui immediatamente!” e senza aspettare una risposta, corre fuori dalla porta, anche se un pò traballante; Sam, contento per la reazione e per come stavano andando le cose, lo segue sorridendo, felice che tutto quell’incubo fosse davvero finito.
Appena esce dalla stanza, si ritrova però Dean immobile, intento ad ascoltare qualcosa e, dagli occhi chiusi e la testa leggermente inclinata, doveva essere un suono appena udibile.
“Dean, che succede?” chiede subito preoccupato Sam.
“Non ne sono sicuro.. sento qualcosa… seguimi” gli risponde subito, incamminandosi un attimo dopo per il lungo corridoio, sotto lo sguardo sempre più terrorizzato dell’altro.


Hello everybody!
Sì, lo so.... ci ho messo una vita ad aggiornare! Sorry!!!  Comunque manca veramente poco alla fine quindi tenete duro!!! Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo, recensendo la storia <3 Grazie mille!! 
A presto!!!       -Eli- 
PS: fatemi sapere se avete riconosciuto tutte le persone a cui appertenevano i ricordi di Dean!!


   
 
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