Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Florafairy7    28/03/2018    2 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SBAGLIARE LA MIRA

Quando Brandon tornò su Eraklyon ripensò a quanto era successo quel giorno, a tutto quello che aveva provato quel giorno e quasi non gli sembrava reale. Pensò a Logan, e a come l'avrebbe rivisto nei giorni successivi. Provava rabbia, ma anche dolore, ed anche senso di colpa. Il fatto che Logan fosse suo fratello lo costringeva a non odiarlo completamente, anche se avrebbe voluto, e lo portava a sentirsi in colpa per quello stesso desiderio. Ma i suoi amici sarebbero stati lì, e averli lì significava non mostrare quelle cose, e forse non mostrandole sarebbero potute diventare meno vere. Anche Flora sarebbe stata lì, e avere lei lì invece significava che qualcuno... no, non qualcuno, che lei sapeva cosa c'era sotto quelle macerie e si sentiva un po' meno solo. Anche se si era fatto tardi era ancora il tramonto su Eraklyon, dove la primavera era già pronta a cedere il posto all'estate, e se non fosse stato per quello squarcio nel cielo e il colore rossastro di quest'ultimo, sarebbe stato il pomeriggio perfetto. Mentre il soldato tornava a palazzo per andare dal suo migliore amico ripensò anche a quanto quella sua meno-solitudine era un qualcosa di strano, che forse non voleva ma di cui allo stesso tempo aveva disperatamente bisogno. Tra lui e la keimerina non c'era nulla, se non forse un'amicizia, e lui non poteva pretendere il suo cuore; ma in quei mesi lui non aveva capito, e continuava a non capire. La loro relazione era diventata un qualcosa di profondamente curioso: lei insisteva nel chiedergli di starle lontano, ma se lui aveva bisogno di lei non se lo faceva dire due volte; lei correva da lui un attimo prima che lui lasciasse andare e lo aiutava a rimettersi in sesto. E poi andava via, con gli occhi tristi. Ma non si capiva se la tristezza fosse la propria o la sua. Provava forse pena di quel giovane innamorato? Brandon in alcune occasioni se l'era chiesto, perché lei c'era troppo. Ed era giunto alla conclusione che se qualcuno faceva tanto per un'altra persona era spinta o dall'amore o dalla compassione. Sperava nel primo, ma credeva che fosse la seconda. Perché prima del principe lei aveva scelto il poeta, e non lui. Non sapeva come interpretare quella fata dagli occhi verdi, ma sapeva che poteva contare su di lei, la sua confidente, colei che conosceva i suoi segreti e non li avrebbe mai rivelati.

"Helia?" Gli venne spontaneo quando vide il suo amico che percorreva il suo stesso vialetto ma in direzione opposta.

"Brandon!" Sorrise Helia, poi alzò un sopracciglio. "Perché ultimamente ho l'impressione che tu non sia felice di incontrarmi?"

"Ah, il nostro simpatico Helia!" Sospirò il soldato con un sorriso chiaramente forzato. "Sul serio, che ci fai su Eraklyon?" Entrambi assunsero dunque un'aria seria e il suo amico rispose: "Sono venuto per aiutare Timmy e Tecna, un po' me ne intendo anch'io di questa roba. Ora però vado su Magix, a Fonterossa, per aiutare mio nonno."

"Capisco... allora, come siamo messi a cattive notizie?"

"Le ombre sono dirette su Solaria."

"Anche?"

"Cosa intendi?"

"Pare che siano dirette su Whisperia."

"E tu come... lascia perdere, non voglio neanche saperlo. Senti, vado di fretta ma ci sentiamo stasera, le novità sono tante e le cose da fare anche." Brandon annuì e salutò il suo amico con un cenno, poi si avviò verso le stanze del principe. Quando raggiunse il suo amico lo mise al corrente delle novità, e gli parlò anche della strana situazione che continuava ad andare avanti tra lui e la sua fata. Sky non ebbe molto da dire, ma ogni volta che il suo amico gli raccontava ciò che accadeva con lei, lui ripensava a quel segreto che aveva promesso di mantenere e che ora era diventato ancora più importante. Se prima lo manteneva per senso d'onore, ora lo faceva per impedire che la sua amica venisse condannata a morte e che lo fosse molto probabilmente anche il suo migliore amico, o nel migliore degli scenari, che venisse imprigionato su Sakoma per il resto dei suoi giorni. Perché conosceva bene il suo scudiero e sapeva che se mai fosse venuto a conoscenza dei veri sentimenti della keimerina, o almeno dei sentimenti che lei aveva nutrito per lui quell'inverno, lui non ne se sarebbe restato con le mani in mano. E mentre i due amici parlavano furono interrotti perché pareva che Tecna volesse parlare con loro, e la giovane scienziata aveva cominciato una specie di regno di terrore e ambiguità in quel castello.

"Non se lo fanno dire due volte!" Affermò trionfante Tecna, una volta entrata nelle stanze del principe.

"Certo, perché sei inquietante, smettila." Replicò Sky, serio e piatto, guardandola.

"Io non sono inquietante, sono intelligente." Ribatté la fata, Brandon soffocò una risata mentre Sky disse:

"È quello il problema, spaventi le mie guardie."

"Peggio per loro... santo cielo, dev'essere così noioso nelle loro silenziose menti!" Esclamò la fata, alzando gli occhi al cielo; i suoi due amici scossero la testa ridacchiando. Poi però Tecna tornò seria e allora raccontò ai ragazzi delle sue scoperte, sue e di Timmy, e sul pericolo che correva Solaria.

"Per quanto ne so, Stella ha fatto in modo che la Gemma di Solaria sia protetta ma noi dobbiamo comunque fare qualcosa. Le guardie di Solaria non sanno certo come fermare le 
ombre, anche se neanche noi lo sappiamo..."

"... ma almeno noi fingiamo di saperlo." Aggiunse Brandon.

"Esattamente, esattamente." Annuì Tecna, un po' esaltata ma in fondo solo profondamente stressata. "Pare che Flora e Miele stiano lavorando per trovare degli incantesimi utili. Brandon, avevi promesso l'aiuto di Logan, come stiamo messi?"

"Stiamo messi bene, puoi stare tranquilla." Confermò il soldato.

"Bene, almeno qualcosa sta andando per il verso giusto... okay, allora entro domani dobbiamo avere qualche progresso dalla nostra parte, e domani sera andremo su Solaria. Le ombre viaggiano velocemente spostando la loro scia magica di materia in materia. Secondo i miei calcoli tra oggi e domani saranno lì. Ma per quanto ne so, informazione datami da Bloom perché Stella mi ha gentilmente attaccato il telefono in faccia (odia le brutte notizie, come sappiamo) domani sera ci sarà una festa su Solaria, il che creerà molta confusione e Solaria di certo penserà di più a proteggere la propria principessa che la Gemma. Il nostro nemico, per quanto sia capitato che ci abbia rivelato parte del suo piano, non è stupido, anzi, ed è anche molto potente."

"Quindi domani sera rovineremo la festa a Stella, in poche parole?" Chiese Sky.

"In poche parole... sì. Tranquilli, posso prendermi io la colpa." I tre amici risero, poi Brandon aggiornò Tecna sulla situazione su Whisperia non rendendo un segreto il suo legame con Vymarna, la fata della tecnologia non si aspettava un ennesimo problema.

"Ne parleremo con gli altri e decideremo cosa fare." Concluse Tecna.

Quella sera stessa Brandon e Sky sentirono i loro amici e li aggiornarono sulle novità. La squadra non le accolse bene, del resto quella situazione sembrava sfuggire loro di mano giorno dopo giorno, e per coloro che avevano dei pianeti da governare, la situazione era ancora peggiore. 

"Abbiamo però un lato positivo." Disse Flora, causando da parte di tutti una generale alzata degli occhi al cielo. "Oh, smettetela! Abbiamo un'informazione: le ombre sono dirette su Whisperia, pianeta della magia oscura, questo vuol dire che molto probabilmente non cercavano il Codex di Torrenuvola per riunirlo agli altri ed aprire Relix, ma per accedere alla sua magia oscura." A quel punto gli altri annuirono e Flora storse le labbra come per rimproverarli: sapeva che la sua positività non era sempre accettata con entusiasmo nei momenti più scuri, Stella la definiva a volte "snervante".
Gli amici si misero tutti d'accordo per il giorno dopo: si sarebbero diretti su Solaria e avrebbero protetto la Gemma, sicuri che le ombre si sarebbero dirette lì. Con quella strategia avrebbero potuto anticipare le mosse delle ombre.

Ma purtroppo ciò che avvenne il giorno dopo Tecna non l'aveva previsto. Mentre Flora volava ripensava alle parole di Jackson e a tutto quel "rimani dove sei! Non azzardarti ad uscire da quella porta!", ma la fata se n'era altamente infischiata. Santo cielo, quasi non si riconosceva più! Riusciva a tenere testa a Jackson, gli rispondeva a tono, disobbediva agli ordini che lui le dava, sosteneva gli sguardi di disappunto che la sua famiglia le rivolgeva. Cos'era cambiato in lei? Si chiedeva. Tante, tantissime cose. Ma era sempre lei, solo che la vita l'aveva rifinita meglio. Ed in quel momento si sentiva così sicura di sé perché sapeva che stava facendo la cosa giusta, sapeva che stava compiendo il suo dovere. C'era qualcuno, che al contrario del principe, sarebbe stato fiero di lei.
"Miele, fammi il favore di stare attenta." Disse a sua sorella guardandola dritta negli occhi, tenendola ferma per le braccia.

"Flo, puoi fidarti di me." Annuì Miele, che un secondo dopo volò via.

"Non è di te che non mi fido." Sospirò Flora, poi si rivolse a Musa: "Okay, abbiamo un piano?"

"Niente materializzatori, non possiamo fare molto. Dobbiamo fermarle prima che prendano il controllo."

Flora si guardò intorno: il villaggio era nel panico, le persone avevano paura, scappavano cercando rifugio dalle ombre e, proprio come era successo su Linphea, il sole si era oscurato rendendo l'atmosfera notturna.

"Credo di avere un piano, e dobbiamo sbrigarci, stasera ho una festa a cui andare e non mi va di avere i capelli rovinati dalla pioggia." Concluse Flora, Musa annuì. "Miele, aiuta quelle persone a mettersi al riparo, qui ci pensiamo noi!" Urlò nella direzione della sua sorellina, lei le fece il gesto da soldato e si mise all'opera. Le due amiche invece scesero a terra perché la pioggia stancava terribilmente le loro ali e, mentre intorno a loro il caos imperversava, Flora si rivolse a Musa con espressione seria: "Musa, ascolta, ho davvero, davvero bisogno della tua magia."

"Mi spieghi cos'hai in mente?"

"Brandon ha detto che la magia di Vymarna ha potuto contrastare le ombre."


"Credi di essere tanto potente?" Chiese Musa, allibita.

"Non lo sono, è quello il punto. Ho bisogno di un amplificatore." Musa le rivolse un sorriso intenditore.

"Diamo inizio alla festa."

Bloom si era diretta su Eraklyon quel pomeriggio, la principessa aveva rifiutato le dame da compagnia che si erano offerte di affiancarla e si stava dirigendo dal principe Sky. I due promessi sposi avevano molto di cui parlare, come del resto tutti i loro amici. Quella situazione stava tirando fuori forse il peggio di loro, ma nessuno ancora non l'aveva mostrato tenendo tutto nel proprio intimo.

"Brandon!" Salutò Bloom vedendolo arrivare nella propria direzione.

"Bloom, è davvero bello vederti." Sorrise lo scudiero. "Vai da Sky?"


"Sì." Fu tutto quello che disse Bloom. Ci fu un secondo di silenzio.

"Beh, ci vediamo stasera su Solaria allora." Concluse il soldato.

"Sai dirmi dove posso trovare Sky?"

"No, in realtà... oggi non l'ho visto..."

"Oh..."

"Sono... sono stato impegnato con... sai, Eraklyon è complicata, c'è sempre così tanto da fare per 
un soldato."

"Capisco... beh, a stasera allora."
Brandon la superò e continuò verso l'uscita del palazzo. Era vero, c'era tanto da fare per i soldati, e forse per lui un po' di più. Stava cominciando a diventare più dura di quanto potesse sopportare e non sapeva se avesse potuto reggere a lungo.

"Posso entrare?" Chiese Bloom, e quando Sky sentì la sua voce si sentì subito meglio. Le andò incontro e le baciò entrambe le mani. Bloom sorrise, ma poi la sua espressione s'incupì. Bloom e Sky sedettero sul divano accanto alla finestra e gettarono un'occhiata al cielo scuro.

"Come stai?" Chiese Bloom.

"Ho tanti dubbi, e ho paura." Confessò Sky. Il principe sospirò e si coprì il viso con le mani. 

Bloom gli passò una mano dietro la schiena per confortarlo e disse: "I nostri pianeti non reggeranno per molto e il Sigillo è quasi completo. Ma non abbiamo ancora una risposta... ho parlato con Dafne e con i miei genitori: abbiamo delle responsabilità in quanto difensori della Dimensione Magica..."

"... lo so, e per quanto non ci piaccia ciò che..."

"... Sky, non ho finito." Lo interruppe Bloom, col viso scuro. Sky le rivolse un'espressione confusa. "Quello che volevo dire è che abbiamo anche delle responsabilità nei confronti dei nostri pianeti, soprattutto tu."

"Cosa intendi?" Domandò il principe, incerto, scuotendo la testa.


"Che sei l'erede al trono di un regno continuamente scosso e che non puoi abbandonarlo, e che mia sorella è l'erede al trono del mio regno. Sky, vorrei che tu fossi mio marito prima che io entri ad Obsidian." Sky sgranò gli occhi scioccato.


"Va bene, sei pronta?" Chiese Musa alla sua amica. Le due fate si tenevano le mani ed erano in volo sul villaggio mentre Miele volava a destra e manca per aiutare le persone. Flora le gettò un'occhiata e poi guardò Musa.

"Sì, procediamo." Le due amiche chiusero gli occhi e si concentrarono, dopo pochi istanti furono avvolte da un'aurea rossa ed entrambe cominciarono il loro incantesimo. Entrambe si resero conto, nello stesso istante, che erano pronte. "Profumo di un Fiore d'Inverno!" Esclamò Flora, chiamando a sé tutta la magia di cui era dotata. Quel che fu più incredibile però, fu l'effetto che la magia della musica ebbe su di esso. Fu come il propagarsi di un'onda sonora su uno specchio d'acqua. La magia di Flora scosse Sakoma, il cuore della natura s'illuminò, e con un'onda d'urto potente quasi quanto un terremoto, le ombre svanirono.
Le due amiche tornarono a terra, entrambe molto scosse: non avevano mai fatto una cosa simile.
Gli abitanti di Sakoma le acclamarono con grande entusiasmo, Miele volò da sua sorella che, con Musa, ringraziava le persone che le ringraziavano.

"Tesoro, stai bene?" Chiese Flora, non appena Miele fu di fianco a lei, prendendole il viso fra le mani e controllandola.

"Sì, sì, sto bene!" Rispose Miele, cercando di liberarsi dalla presa di sua sorella, ma dentro di sé adorava quelle attenzioni.
Sakoma riconobbe Flora grazie al cuore della natura e la loro futura regina fu molto amichevole con loro, stupendoli enormemente. 

"Vostra Altezza, ci avete salvati!" Esclamò una donna, rivolgendosi a Flora e facendo una riverenza. Flora la pregò di alzarsi e rispose: "Non ho fatto tutto da sola, è stato anche merito di Musa, la guardiana di Melody, e di mia sorella Miele." Queste due erano infatti circondate di persone che le ringraziavano. Un giovane che era accanto a Musa disse: "Su Sakoma la magia non è molto diffusa, come saprete, ma avere qui delle fate... sapere che la nostra futura regina è una fata... Sakoma è finalmente al sicuro!" Nonostante le ragazze avessero piacere di stare fra quelle persone, furono costrette a tornare a palazzo, e perché le persone facevano domande alle quali loro non sapevano rispondere, e perché dovevano avvertire i loro amici di quanto era successo.
E quando misero piede a palazzo sembrava trovarsi nel bel mezzo dello squarcio del cielo. Lo sguardo di Jackson la fulminò all'istante, e Flora ebbe un tremito. Si rese conto che i minuti a seguire non sarebbero stati facili e lei doveva restare calma. Nell'atrio del palazzo era calato uno spaventoso silenzio. A quanto pareva Jackson non aveva mantenuto la calma mentre Flora non c'era e la servitù ne era stata testimone: tutti ora sapevano costa stava per succedere.

"Flora, accompagnami nelle mie stanze." Disse Jackson, arrivato di fronte a lei e guardandola con i suoi occhi di tempesta.

"Non c'è niente che tu non possa dirmi davanti a mia sorella e ad una delle mie migliori amiche." Replicò Flora, seria quanto lui, sorprendendo però queste.

"Molto bene." Replicò il principe, con un sorrisetto, accettando la sfida. "Non capisco a che gioco tu stia giocando, ma adesso hai superato i limiti. Punto primo: sono davvero stanco della tua disubbidienza." Detto ciò prese un respiro e si voltò, facendo qualche passo, e poi si rivolse di nuovo a Flora. Nel frattempo, Musa e Miele rimanevano di fianco a lei, completamente gelate. La servitù aveva lasciato ogni mansione, conservando il silenzio, ed osservando la scena. "Ti dico di non uscire, e tu esci. Ti dico di non mostrarti in pubblico, e tu ti mostri in pubblico, da sola. Ti dico di dare una buona immagine, e ti vedi di nascosto con lo scudiero del principe di Eraklyon. Sai che lo so. Ora mi hai stancato, Flora."

"Sei tu quello che ha deciso di sposarmi." Puntualizzò Flora, acida. Un'acidità che stava crescendo in lei giorno dopo giorno, mentre era costretta a sopportare quel palazzo, quelle persone, quella prigionia. "Non m'impedirai di compiere il mio dovere. Volete coprire Sakoma? Affari da re, non miei, io sono una fata e se qualcuno ha bisogno di me io corro in suo soccorso! Stare qui, ascoltare le tue parole, stava per farmelo dimenticare ma..."

"Non ho tempo per queste sciocchezze. Fata o non fata sei la futura regina di Sakoma e hai promesso dedizione a questo pianeta... non sentirti al di sopra di tutto, keimerina, perché non lo sei. Non sei tu quella che ha in mano le pedine e se non fosse per... se non fosse per altro io..." Replicò Jackson, avvicinandosi al suo viso e assottigliando gli occhi, e lasciando quella frase a metà.

"Se non fosse che vuoi unire la tua stirpe alla mia." Disse Flora, stringendo le labbra e poggiandosi una mano sul ventre. "Non sei l'unico che sa cose, Jackson, anche io riesco ad avere occhi e orecchie dappertutto. Mi chiedo quali sarebbero i tuoi progetti altrimenti, se..." Flora non poté finire la frase perché il suo fidanzato le prese il viso con una mano, stringendola.

"Non un'altra parola." Ordinò Jackson, scandendo bene le parole.

"Lascia subito mia sorella." Proruppe Miele, ma Jackson, senza guardarla, disse: "Tu fa' silenzio." 
A quelle parole, Flora spinse via il principe poggiandogli le mani sul petto e si allontanò da lui. 

"Non rivolgerti mai più così a mia sorella." Ordinò la fata; senza dire altro lo superò e si avviò salendo la scalinata, seguita dalle altre due. Jackson, senza voltarsi ma dandole ormai le spalle, tuonò: "E fatti bella: stasera andiamo ad una festa!" Dopo che anche il suono dei suoi passi si fu estinto, Jackson esclamò: "Beh? A lavoro, forza!" E la servitù, fingendo di essere stata invisibile per tutto il tempo, tornò al proprio lavoro mentre il principe si ritirò nelle sue stanze.

Flora invece era rimasta con Miele dopo che Musa le aveva lasciate dicendo che aveva da fare con Polaris. La keimerina e sua sorella erano in camera sua e lei si stava preparando per la serata. Sua sorella la aiutava a chiudere il vestito ma la ragazzina, dopo essere stata per quelle ore in silenzio, non ne poté davvero più, e allora disse:

"Posso parlare?"


"Miele, non voglio che ti prenda anche tu il peso di questa cosa." Replicò sua sorella con un sospiro, anche se le costò uno sforzo dato che Miele, alle sue spalle, le stava stringendo il corsetto.

"Allora perché hai voluto discutere con lui nell'atrio?"

"Perché..." Flora sospirò ancora ma a quel punto si voltò verso sua sorella. "Perché volevo che Musa ascoltasse." Confessò. Davanti all'espressione confusa della sua sorellina, Flora continuò: 

"A Musa piace Jackson e sta soffrendo per questa storia. Lei non lo conosce come lo conosco io, e sinceramente io non so se quello che conosco io sia il vero Jackson, ma rivoglio la mia amica e voglio che capisca che niente di tutto questo è stato fatto per farla soffrire. E che non potrei mai provare nulla per Jackson, ovviamente."

"Certo, ti vedi con 'lo scudiero del principe di Eraklyon, sai che lo so'!" Aggiunse Miele, imitando Jackson e poi scoppiando a ridere, Flora però non riuscì a lasciarsi andare nemmeno davanti alla risata contagiosa della sua sorellina.

"Su, aiutami, non vogliamo mica far tardi." Concluse poi la maggiore, così si voltò e Miele riprese a stringere e annodare. Dopo alcuni minuti di chiacchiere incessanti di Miele e Chatta, furono interrotte dal cellulare di Flora. "Miele, per favore." Chiese Flora. La sua sorellina lasciò perdere il corsetto mentre Flora se lo tenne, e andò a rispondere ponendo in viva voce.

"Pronto?" Disse Flora, alzando un po' la voce per farsi sentire mentre Miele era tornata da lei.

"Flora, ci sei?" Chiese Tecna.

"Sì, dimmi tutto."


"Ci siamo tutti, ti metto in videoconferenza."

"No, no, no, no!" Si affrettò Flora. "Non è il momento." Cercò di spiegare.

"Le sto stringendo il corsetto." Aggiunse Miele, soffocando una risata. Seguirono dei commenti, dunque Flora disse: "Possiamo tornare al motivo della telefonata, per favore?" Tecna spiegò il piano: quella sera, tutti si sarebbero diretti su Solaria, chi per un'apparente ragione e chi per un'altra, ma la cosa importante era proteggere la Gemma e le persone che quella sera sarebbero state lì.

"Domanda: se non possiamo spostare la Gemma da Solaria, come possiamo tenerla al sicuro dalle ombre a lungo termine?" Chiese Aisha.

"Magia oscura." Rispose Miele. "Siamo giunti alla conclusione che la magia bianca in questo caso non è sempre la soluzione più adatta o ovvia. Cosa strana: la biblioteca di Sakoma ha un'immensità di libri sulla magia oscura; tralasciando questo dettaglio, che potrebbe portarci a voler investigare di più su queste persone di cui non mi fido affatto, motivo per cui il principe se lo scorda di usarti come macchina sforna-figli..."

"Santo cielo, Miele..." Flora scosse la testa, rivolgendole un'occhiataccia. "Arriva al punto. Adesso." Ordinò severa.

"Sì, beh, ecco... ci sarebbe un modo per nascondere la Gemma utilizzando la magia oscura."

"Non sembra una cattiva idea." Commentò Sky.

"Ma la magia bianca può occultare così come può fare la magia nera, stavolta si gioca pulito, ragazzi." Li frenò Flora.

"Flora ha ragione, ma nel caso in cui potrebbe non essere abbastanza dovremmo ricorrere alla soluzione di Miele." Disse Bloom.
Tecna e Timmy esposero il resto del piano e tutti furono d'accordo, dunque gli amici si salutarono sapendo che si sarebbero visti di lì a poco.
Flora era quasi pronta e mentre preparava la pochette che avrebbe portato con sé disse a Miele: 

"Questa storia della magia oscura ti sta esaltando."

"Non è vero." Ribatté Miele, stesa sul letto con Chatta che le fluttuava intorno.

"Sì che è vero, ti conosco." Controbatté Flora, allora andò a sedersi sul letto. Prese un respiro e aggiunse: "Se stiamo facendo quel che stiamo facendo è perché questo nemico non ci lascia altra scelta, ma, Miele, dobbiamo stare attenti, tutti quanti: la magia oscura è pericolosa. So che ti sembra avventurosa, eccitante, sconvolgente, ma è proprio questo il punto. Bisogna starne alla larga."

"Perché è eccitante, avventurosa e sconvolgente?"

"N-no. Perché è pericolosa. È magia oscura, punto. Noi siamo fate e le fate utilizzano la magia bianca, hai visto cosa è successo a Selina."

"Già..." Sospirò Miele. "Okay, mi hai convinta, ma io non posso farci niente se sono uno spirito spericolato, capisci?"

"Sì, lo capisco, ma per fortuna io non lo sono e per fortuna ti adoro più di tutto, così ti tengo d'occhio." Replicò Flora, strizzandole l'occhio con un sorriso; Miele le sorrise.


"Stella, siamo al sicuro?" Chiese la regina Luna a sua figlia, sottovoce e con un sorriso, fingendo di chiacchierare a proposito di qualcosa di piacevolmente divertente.

"Sì, mamma, sta' tranquilla: Solaria è al sicuro." La rassicurò Stella, con il suo stesso atteggiamento, mentre la sala si riempiva di persone. "E per l'altra questione? Hai qualche buon consiglio?"

"Solo sorridi e sii magnifica come sei sempre, amore mio. Né il Consiglio né questi... bamboccioni potranno spegnere la tua luce. Sei meravigliosa e non possono non accorgersene, rimani nella tua luce, manda falsi segnali e confondili." Stella le sorrise, e poi il suo sorriso divenne più grande quando vide la sua amica entrare. Da lontano, Flora le sorrise, ma ancora non poté allontanarsi dal fianco di Jackson.

"Possiamo almeno non odiarci?" Chiese Jackson alla sua fidanzata, mentre sorrideva alle persone intorno a lui.

"Io non ti odio, mi stai solo rendendo la vita molto difficile. Mi fai pensare che sei tu ad odiare me." Rispose Flora, cercando di imitarlo.

"Io non ti odio! Ma tu non fai niente per venirmi incontro!" Esclamò stizzito, a bassa voce.

"Io non farei niente per venirti incontro? Tu vuoi impedirmi persino di respirare!"

"Io voglio soltanto il meglio per... noi." Concluse il principe senza guardarla.

Flora, sebbene cercasse di fare la dura per proteggere se stessa in una situazione tanto difficile, non poteva evitarlo in alcun modo. Si ricordò di come tutti le stavano dicendo che era cambiata, e la cosa le piaceva, ma le piaceva ancor di più, da un lato, che la sua natura fosse rimasta la stessa.
"Jackson." Gli strinse il braccio così che lui si voltasse verso di lei. Incontrò quegli occhi tempestosi e dentro di sé seppe che stava facendo la cosa giusta. "Prima di unirci alla festa devo parlarti." Jackson le rivolse uno sguardo confuso, ma decise di fidarsi di lei, come gli aveva chiesto un po' di tempo prima, mentre Flora sperò di fare la cosa giusta. Si fermarono fingendo di essere andati incontro ad un imprevisto e dopo alcuni istanti ripercorsero la sala in senso opposto lasciando anche l'ingresso e arrivando di fuori. Flora notò che Jackson non aveva visto Helia entrare, ma lei aveva rivolto uno sguardo al suo amico.


"Che cosa succede?" Chiese allora il principe guardandosi intorno nervoso.

"Ancora non sono riuscita a capirti bene, ma so, dentro di me, che non voglio continuare così... diciamo di non odiarci eppure ci comportiamo come se lo facessimo... meriti la verità: stasera non avevo alcuna intenzione di farti da bambolina." Jackson assottigliò gli occhi sapendo che non gli piaceva quell'introduzione. "Secondo i calcoli di Tecna le ombre sono dirette qui su Solaria: vogliono rubare la Gemma del pianeta, e stasera ci sono qui tutte queste persone... siamo tutti qui per evitare che prendano il controllo." Flora prese un respiro e lo guardò. Non si aspettava una buona reazione; si contorceva le dita in attesa che il principe dicesse qualcosa. Jackson incrociò le braccia, prese un respiro e disse: "Quindi stasera sono la tua scusa per stare qui, stasera hai da compiere il tuo dovere di fata."

"Sì, sì, esattamente!" Replicò Flora, facendo un passo verso di lui, con una punta di esasperazione mista ad entusiasmo. "Ma non dirlo come se fosse una brutta cosa! Jackson, vorrei davvero che tu capissi... prima di ogni altra cosa io ho un compito, ed è quello di proteggere la Dimensione Magica, e questa promessa l'ho fatta ben prima di quella che ho fatto a te. Tu sei il principe di Sakoma, il compito che hai tu nei confronti del tuo pianeta è lo stesso che io ho nei confronti di tutti gli altri."

"Beh, non mi piace." Replicò Jackson, secco e categorico.  

Flora si morse le labbra e riprese: "Non saresti fiero di me? Jackson, io e te abbiamo una vita da passare insieme, e se anche non ci amiamo, e forse non lo faremo mai, voglio che siamo amici. Che tipo di regina vuoi per il tuo pianeta? Una regina egoista? Non puoi chiedermi di esserlo."

"Flora, tu non capisci..." Jackson sospirò, leggermente affranto. "È così che deve andare: io davanti a guidare e tu indietro a seguirmi. Sei la mia regina, sono io quello che deve prendersi cura di te, sono io quello che deve combattere per te e non il contrario." Flora si avvicinò a lui e gli prese le mani.

"Non sarebbe meglio se camminassimo insieme?"

"Non lo so, Flora, io... non ne sarei felice..." Sospirò ancora. "Non sono felice di questa situazione, non sono felice di come ci parliamo, non sono felice. Vorrei soltanto che la mia futura moglie mi desideri tanto quanto io desidero lei." Flora non disse nulla ma rimase a guardarlo per qualche istante non sapendo cosa dire. Lasciò passare delle persone che dovevano entrare mentre nella sua mente si affollavano i sensi di colpa, il suo petto veniva schiacciato da quello sguardo enigmatico che aveva di fronte, e da quella sensazione che quello non era il posto in cui doveva essere.

"Jackson, credo che..." Non poté finire la frase perché il principe le aveva preso il viso fra le mani e l'aveva baciata. 

"Ci siamo entrambi in questa storia ed io voglio solamente essere felice." Confessò lui. Flora non ebbe tempo per rispondere, e a dirla tutta l'istante dopo si sentì morire perché di lui riconosceva anche il modo di schiarirsi la voce. Si voltò, anche se avrebbe voluto evitare di incontrare quello sguardo. Quegli occhi ambra che preferiva mille volte a qualunque mare ghiacciato o cielo in tempesta. Brandon si avvicinò a loro e, con aria seria e distaccata, disse: "Buonasera, vostra altezza. Flora. Ascolta, siamo tutti pronti, Helia e Aisha saranno in sala, tenete gli occhi aperti. Da' questo a Helia, per favore, Timmy gliel'ha rimesso a posto." Le porse il materializzatore e Flora lo strinse nella mano. "Bene, quindi... sì, solo questo. Oh, e tra tutta questa confusione cercate anche di divertirvi." Sorrise, un sorriso freddo e sarcastico, di quelli che solo lui sapeva fare. Jackson gli fece un cenno e si rivolse a Flora per rientrare, ma tra tante cose, in quell'attimo il fato le fu probabilmente amico e Jackson si distrasse per salutare un vecchio amico dandole il tempo per fermare lo scudiero. Lo prese per il braccio per voltarlo verso di lei. "Brandon, non è quello che pensi."

"E da quando t'importa ciò che penso di te e del principe?" Chiese lui di rimando, con un'espressione tanto gelida che la ferì. Ma non disse altro e lei lo lasciò andare. Non diede peso agli avvenimenti immediatamente successivi: Jackson, il rientro in sala, i saluti. In quel momento, la sua introspezione si riprese di prepotenza il posto che lei le aveva vietato. Da quando le importava? Era quello che voleva: che Brandon la smettesse con quelle sue teorie e quei suoi colpi di testa; che se ne facesse una ragione; che le stesse lontano. Ma aveva agito d'istinto e gli era corsa dietro, perché in quel preciso istante, quando l'aveva guardato negli occhi, si era accorta di perderlo per davvero, e non voleva. Ma tutto ciò non serviva a niente se portava ancora quell'anello al dito, e per il bene di entrambi doveva perderlo. Nota: non doveva più agire d'istinto, e doveva ricordarselo bene. Nonostante tutto, sebbene quella situazione fosse tanto complicata, c'era qualcosa che li legava e impediva loro di perdersi. Flora lo sapeva, o non lo avrebbe seguito ogni volta che lui aveva bisogno di lei, e non se lo sarebbe trovato di fianco quando più ne aveva bisogno. Guardò Jackson, di fianco a lei, e pensò che tutti i suoi pensieri erano inutili. Soltanto una cosa non aveva ancora perso: ciò che era. Niente quella sera avrebbe potuto fermarla dal proteggere quelle persone o la Gemma. Pareva dunque che la Dimensione Magica fosse più importante di quel bruciore nel petto. Cercò di spegnerlo, ma ne ebbe paura perché temette che se mai lo avesse rifatto ancora e ancora avrebbe spento il suo cuore.

"Jackson, posso contare sul tuo sostegno?" Chiese allora, ricordandosi perché era lì quella sera. Jackson, dolente, annuì. Dolente perché quel discorso che le aveva fatto non era ancora finito. Salutarono Stella e poi si separarono: Jackson con gli uomini e Flora con le donne. Ma prima di raggiungere le sue amiche, che aveva già individuato in sala, andò da Helia per dargli il suo materializzatore.

"Grazie... pare che si fosse inceppato, ma Timmy riesce sempre a riaggiustare tutto." Sorrise Helia, Flora strinse le labbra. "Va tutto bene?" Chiese lui allora.

"Sì, certo, perché me lo chiedi?" Domandò Flora, imponendosi un'espressione più serena.

"Perché ti conosco bene e so che c'è qualcosa che ti tormenta." Rispose Helia.

"Oh, beh, sai, sono solo preoccupata per stasera, questa cosa delle ombre... dobbiamo essere veloci senza dare loro il tempo di... beh... farci friggere il cervello!"

"Già... e non c'è davvero altro?" Flora sorrise a quella domanda e scosse la testa.

"Sei davvero incredibile." Helia le strizzò l'occhio, e la sensazione di pace che Flora aveva provato quel giorno nella serra, la inondò ancora una volta e sorrise.

"Quindi adesso aspettiamo?" Chiese Brandon ai suoi amici, camminando su e giù ma quasi intimorito a toccar qualcosa in quella sala tanto preziosa. La Gemma di Solaria si trovava in una fonte di luce, ma non una qualsiasi: la fonte di luce nella quale scorreva la vita di Solaria.

"È un po' come Vymarna, ma non cosciente, malvagia, egoista e con delle scagnozze dai capelli fluttuanti?" Aveva chiesto Brandon a Tecna e quest'ultima aveva annuito con una smorfia. E questa fonte di luce, essendo la più importante del pianeta, non era né nascosta né dissimulata, ma scorreva nel tempio del dio sole, quello posto nel luogo più alto di Solaria, quello fatto interamente d'oro zecchino, quello dove ogni anno venivano offerti doni di inestimabile valore. E loro si trovavano proprio lì con il permesso della Corona.

"Sì, aspettiamo, e smettila di andare su e giù che mi metti ansia!" Replicò Musa, che poi si rivolse alle sue amiche, ma Bloom non le prestava molta attenzione essendo più presa dalla conversazione che aveva avuto con Sky quello stesso pomeriggio. "È stato davvero... le ha parlato in un modo che non mi sarei mai aspettata. Vorrei non essermi comportata in modo tanto stupido con lei."

"Musa, non è niente di difficile." Disse Tecna. "Flora è la persona più comprensiva di questo mondo! Ti basterà chiederle scusa e capirà. Logico! Non c'è cosa di più facile!"

"Sì, per te forse!" Replicò Musa, riluttante. "Tu fai calcoli astratti e tutto fila liscio, ma vuoi metterci di mezzo l'orgoglio, il senso di colpa, la vergogna! Faccio sempre così, agisco d'istinto e guarda cosa combino!"

"Io non credo che sia tanto un dramma, conosciamo Flora, vero, Bloom?" Ma Bloom non disse nulla. "Bloom?" La chiamò Tecna. La rossa scosse la testa come rompendo un incantesimo.

"Uh... eh... cosa? Sì, certo, assolutamente!"

"Si può sapere a cosa pensi?" Chiese Musa ridacchiando.


"Niente di che." Rispose la principessa con un sorriso. "Solo a una cosa che non mi sarei mai aspettata di pensare: lasciare Alfea è molto più difficile di quello che credevamo, non trovate?" Musa e Tecna si guardarono: capirono che qualcosa preoccupava la loro amica.


"Stella, come stai?" Chiese Flora, conoscendo la situazione della sua amica.

"Come vuoi che stia? Prenderei tutti a schiaffi, ma devo mantenermi composta! Stasera non m'importa nemmeno di quelle maledette ombre, anzi, le odio ancor di più per aver scelto Solaria come loro primo bersaglio! Vorrei solo che questi quattro buffoni se ne tornino a casa!" Sbottò la principessa, Flora e Aisha si scambiarono uno sguardo triste mentre Stella con gli occhi passava in rassegna la sala. "Non capiscono che su Solaria una regina può regnare tranquillamente da sola?! Credono che abbia bisogno di loro per prendere delle decisioni? Chi diamine si credono di essere solo perché hanno qualche pelo in faccia?!"

"Hai davvero intenzione di regnare da sola?" Chiese Aisha, piuttosto stupita.

"Beh, la mia corona me lo permette. Strano che tu mi faccia questa domanda dato che probabilmente, per come stanno le cose, tu farai lo stesso." Aisha la guardò male ma Stella scosse la testa, dispiaciuta. "Scusami, Aisha, sono solo arrabbiata e quando sono arrabbiata divento terribilmente acida, difetto di famiglia."

"Ti perdono solo perché posso capire quanto tu ti senta soffocare." Concesse la principessa di Andros.

"Grazie... comunque sì, per ora sì, penso di regnare da sola e non me lo vieta nessuno, o almeno non dovrebbe..."


"Non abbiamo bisogno di uomini per governare, è chiaro... ma avere qualcuno al tuo fianco che ti ama e ti sostiene non è certo una brutta cosa. Non vuoi innamorarti di nuovo?" Chiese ancora Aisha.

"Sì, credo di sì, ma non mi sento pronta per una storia con la maiuscola, e il punto è che non voglio dare una parte di me a qualcun altro. Sono una persona terribilmente egoista, per certi versi, come saprete, e sinceramente voglio regnare sul mio pianeta come piace a me, prendere da me le decisioni, essere l'unica persona alla quale dar conto... una mia antenata lo fece ed è stata una delle regine più grandi della storia."

"Lo sarai certamente anche tu, Stella." Disse Flora con un sorriso dolce, Stella ne fu incantata.


"Scusatemi, ragazze, raggiungo mia madre." Detto ciò la principessa lasciò le due amiche e si perse tra la folla. Flora sospirò e poi Aisha disse: "Ehi, so che è una serata particolare e che abbiamo altro a cui pensare invece che a questioni personali..."

"Tesoro, le tue questioni personali sono tra le mie priorità." La fermò Flora con un'espressione dolce; Aisha sorrise e allora la prese sottobraccio e prese a passeggiare per la sala, a quanto pareva era quello il modo migliore per fare una confidenza.

"Allora, di che si tratta?" Chiese Flora, pronta ad ascoltare.

"Ho bisogno di un favore."

"Che genere di favore?" Domandò la sua amica, incerta. Conosceva Aisha e sapeva che aveva in mente qualcosa.

"Sei l'unica che è in grado di fare una cosa del genere, purtroppo i fluidi non donano tanta empatia..."

"Aisha, dove vuoi arrivare?"

"Vorrei che tu leggessi il cuore di Roy." Confessò dunque Aisha. Guardò la sua amica e questa ricambiò e balbettò qualche parola prima di riuscire a dire: "Aisha, è una cosa davvero importante, sicura di volerlo?"

"Sì. Voglio capire cosa c'è nel suo cuore. Hai letto il cuore di Nex, anche se senza volerlo, ma questo non cambia che non mi piace ciò che ci hai visto."

"Aisha, tu lo ami, e in ogni persona c'è dell'oscurità, che noi la nascondiamo oppure no."

"So che vuoi distogliermi, ma non ti sto chiedendo un consiglio stavolta ma un favore. Puoi farlo per me?" Flora la guardò, tentennante, mentre si erano fermate dalla loro passeggiata e il loro silenzio era invaso dalle chiacchiere degli altri ospiti.

"E va bene, lo farò per te."


"Grazie." Disse Aisha, con un sorriso, ma Flora lesse nei suoi occhi che neanche lei era certa di ciò che le stava chiedendo.

La serata aveva da passare e Flora raccontò ad Aisha di Vymarna e di come la Natura richiedesse la sua presenza su Linphea, le raccontò di Brandon e persino di ciò che era successo appena un'ora prima.

"In confronto ai miei i tuoi drammi amorosi fanno molto più romanzo rosa!" Scherzò Aisha, ma Flora non rise così la fata dei fluidi tornò seria. "Okay, okay... beh, io credo che dovresti cogliere l'occasione e tornare su Linphea."

"Calpestando il cuore di Brandon più di quanto non abbia già fatto." Aggiunse la keimerina.

"Sì, forse, ma in fondo è quello che vuole anche lui. Flora, tu hai dei sentimenti per Brandon, vincete tutti."


"Io... porto un anello al dito, Aisha, e qualunque siano o siano stati i miei sentimenti per Brandon ormai non hanno più alcun valore."

"Questo non ti ha impedito di andargli dietro stasera, però." Puntualizzò Aisha, con l'aria di chi la sapeva lunga.

"Forse, ma non dovrà più accadere... cerco di mettere i miei drammi da parte ma non ci riesco mai, ritornano sempre."

"Perché noi siamo i nostri drammi, non possiamo chiuderli in un cassetto e riprenderli quando ci fa comodo. Il punto è trovare l'equilibrio."

"Hai ragione. E io non troverò mai il mio equilibrio se sposo la mia anima con Brandon e poi sposo Jackson, non trovi?"

"Non so cosa risponderti, davvero..." Concluse Aisha.
Flora la guardò tenendosi dentro molto altro, cose che non avrebbe mai confessato per proteggere se stessa e forse qualcun altro. Non sapeva come si sarebbe risolta quella storia, ma sperava che il suo cuore guarisse presto e sperava di trovare un equilibrio tra la Dimensione Magica che andava in rovina e il suo cuore rotto. Il giorno in cui aveva parlato con Isobel l'aveva realizzato, e la verità ardeva nel suo cuore come un carbone ardente, ma da lì a fare qualcosa di concreto... ci voleva una dose di coraggio che lei non possedeva, o almeno non ancora, e non sapeva se un giorno l'avrebbe mai posseduta.

La serata passava per gli amici che erano su Solaria ed ogni minuto sembrava infinto, l'attesa li consumava. Per coloro che erano alla festa, tutto sembrava superfluo. Da un momento all'altro qualcosa sarebbe successo, ma almeno avevano un sottofondo musicale. Per coloro alla fonte... beh, anche loro avevano un sottofondo musicale: Musa annoiata era uguale a Musa canterina (sebbene quest'equazione valesse anche per Musa arrabbiata, Musa triste e persino Musa affamata). Timmy e Tecna si persero tra i loro calcoli e a guardarli era chiaro che l'amore tra loro fosse inestinguibile. Tutti lo notarono quella sera perché tutti avevano problemi di cuore, e Timmy e Tecna, nella loro più assoluta semplicità, custodivano il cuore l'uno dell'altro.
Brandon aveva quell'immagine stampata nella mente che a sua volta ardeva nel petto, ma nonostante questo capì che il suo migliore amico era inquieto e allora gli domandò cosa non andasse. Sky gli fece cenno di seguirlo ma Brandon, dopo qualche passo, lo fermò per precauzione: era meglio non allontanarsi troppo dagli altri avendo le ombre pronte ad attaccare da un momento all'altro.
"Allora, mi dici che ti succede? C'entra Bloom? Quando hai quello sguardo c'entra sempre Bloom..."

"Beh, sì, c'entra Bloom..." Confessò il biondo. Guardò il suo amico e disse: "Oggi abbiamo parlato... Brandon, ti dico una cosa ma devi promettermi che non la dirai a nessuno."


"Te lo prometto, croce sul cuore, sta' tranquillo." Assicurò Brandon.

"Bloom... lei... lei ha preso una decisione e non sono riuscito a farle cambiare idea..." Sky distolse lo sguardo.

"Eh beh?" Lo incalzò il suo scudiero, così Sky gli raccontò del suo colloquio con la sua fidanzata.

Stella ballò con alcuni di quelli che sapeva fossero suoi pretendenti ma che ancora non si erano presentati come tali. Odiò tutti, dal primo all'ultimo, senza distinzione di età o razza. Ciononostante fu estremamente garbata con tutti e trovò persino il tempo di parlare con alcune dame e discutere della sua prossima collezione primavera-estate che sarebbe uscita a breve. Alcuni dei "cagnolini", come li aveva soprannominati la principessa, chiesero persino dei suoi affari nel mondo della moda e si mostrarono interessati, così lei, per ripicca, sapendo che i suoi amici odiavano quando agiva in quel modo, raccontò della realizzazione dei capi nei più minimi dettagli, lasciando che l'altro annegasse nel veleno del proprio morso. A quella festa si parlò ovviamente anche di quell'enorme e spaventoso squarcio nel cielo. Ognuno aveva da dire la sua, e chi non era di Solaria si azzardava a dar la colpa alla Corona, sebbene in maniera non del tutto esplicita. I discorsi che avevano tenuto i regnanti avevano tranquillizzato il popolo su quei pianeti dove il popolo si fidava del Governo, su altri però non avevano fatto altro che far ribollire gli spiriti. Helia non si espose molto in quei discorsi, ma tra una chiacchierata e l'altra finì per trovarsi nella stessa cerchia di Jackson. I due si scambiarono uno sguardo ma non si salutarono apertamente. Jackson aveva così tanto sentito parlare di Helia, soprattutto da Chatta, e il giovane rispecchiava esattamente le sue aspettative: di bell'aspetto, garbato, educato, silenzioso ma letale, se avesse voluto. Helia, dal canto suo, osservò con attenzione il principe del quale non sapeva assolutamente nulla. Helia ancora non sapeva come si trovava in quella situazione, ma sapeva che sarebbe stato al fianco di Flora qualunque cosa fosse mai accaduta, come amico o come qualcosa di più, quello non valeva.
Da un lato c'erano loro, che giocavano con gli sguardi come fanno i leoni che si contendono una preda; dall'altro c'era Stella, più forte e bella che mai, perché lei si mostrava perfetta e lo faceva ancor di più se c'era qualcuno che si aspettava di trovarla debole, come i nobili del Consiglio presenti in sala; e dall'altro Aisha e Flora, l'una con un regno da governare e il timore di doverlo fare da sola e l'altra in un mondo che non era il suo e con il cuore in frantumi. Ma tutti erano lì con un solo obiettivo: essere i paladini che la Dimensione Magica meritava.
Non si sarebbero mai aspettati la notizia che ricevettero tutti nello stesso istante da parte di Timmy che parlò alle loro orecchie attraverso gli auricolari. Gli amici, in quell'istante, si trovarono con lo sguardo nella grande sala. In pochi secondi lasciarono la sala, i loro amici stavano andando loro incontro ma dovevano raggiungere il palazzo dalle altezze del tempio. Ognuno si rimproverava chiedendosi come avessero potuto sbagliare: avevano mancato il bersaglio; la serata era quasi finita e le ombre non erano arrivate. O almeno non su Solaria: Andros era nel caos più totale.

Ehilàà miei dolcissimi e adoratissimi germogli di lullabea!! Rieccomi tornata e sono fiera di me perché è passato meno di un mese dallo scorso aggiornamento!!! Spero che voi siate felici quanto me per aver ricevuto questo nuovo capitolo e spero che le vostre aspettative non siano deluse! Passando quindi al capitolo... diciamo che le cose non stanno proprio andando alla grande su ogni fronte... credevamo di avere la meglio sui nemici, ma non è stato così, e poi Aisha incerta che sembra voler dare un'altra chance a Roy, e poi Jackson, Flora, Musa che si rende conto che ha sbagliato ma ha paura di parlare a Flora, Stella e i suoi pretendenti, e... Bloom. Ve lo aspettavate? Sondaggio... Diciamo che io non dico altro, anche perché se no rischio di fare spoiler perché questo capitolo è una specie di metà (nel prossimo ci sarà tanto e vedremo meglio questa situazione, diciamo...) ma sono veramente curiosa di sapere cosa ne pensate voi! Ci tengo davvero a ringraziarvi per come siete tanto presenti nonostante il tanto tempo che passa fra gli aggiornamenti, grazie per la lettura, grazie per il coinvolgimento che avete con questa storia, per me è un onore e non sto esagerando! Grazie infinitamente!

vi strAmo,
xoxo Florafairy7

http://78.media.tumblr.com/f69000313c6d0b92162e641a089481e4/tumblr_inline_mzzg1gVSfn1qgrm3t.gif  tranquillo, non ci siamo dimenticati di te, ti rivediamo nel prossimo capitolo ;) XD

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Florafairy7