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Autore: Spensieratezza    30/03/2018    5 recensioni
Sequel della storia "L'ultima riga delle favole." e quarta storia collegata al ciclo delle fiabe.
Questa storia racconta il dolcissimo legame tra Jared e suo fratello Dean. Una storia romantica e struggente, piena di sentimento.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Quando Jared e Jensen tornarono al loro "presente" nella consueta stanza bianca, Jared si voltò verso Jensen e lo trovò meditabondo.

"Ehi, avrei creduto che dopo dei ricordi così..tu fossi un attimo più sorridente." disse Jared, sorridente.

"L'ho fatto. Ho riso, ho pianto, sono stato felice e ho avuto tempo anche per pensare e riflettere." disse Jensen.

"Capisco. E a cosa ti ha portato la tua riflessione?" chiese Jared.

"L'ultimo ricordo..non significa nulla per te?" chiese Jensen.

Jared sbattè gli occhi, sorpreso.

"è stato meraviglioso, come tutti gli altri, anche se quelli in cui ci siamo baciati, li preferisco.."

"No, no, no, non intendo questo. La bocca della verità..il foglietto.." disse Jensen, spazientito.

"Dove vuoi arrivare? Era solo uno stupido gioco."

"No, che non lo era."

"Come?"

"Maledizione, Jared, abbiamo avuto la verità sotto gli occhi per tutto questo tempo, quel maledetto foglietto, indiizzato ad entrambi, era la soluzione, per uscirne."

"Per uscirne da cosa?? Dalla vita?? Jensen, quello era un maledetto aforisma sulla vita, che sanno tutti in pratica!!" Jared ora si stava spazientendo.

"Non era un aforisma, ma una soluzione!"

"In che razza di mondo, una frase banale sulla vita, sarebbe la soluzione per sconfiggere una fata??"

Jensen alzò le mani, cercando di calmarsi.


"Okay, diamoci una calmata entrambi. Ascolta la mia teoria, Amara è una donna. La donna che ci ha fatto tutto questo."

"Che cosa?? Amara sarebbe un nome di persona??" disse Jared e non sapeva se doveva sentirsi più sconvolto o più imbarazzato a non averci pensato prima.



"È solo una teoria la mia..ma..tutti questi ricordi non stanno avvenendo per caso... li stiamo ripercorrendo per un motivo." disse Jensen.

Jared sgranò gli occhi. " Ogni ricordo vuole dirci qualcosa..quando abbiamo rivissuto la nostra storia era per farci sapere che comunque ci siamo amati a nostro modo. Quando tu stavi per.." Jared si bloccò e Jensen capì che non voleva dire la parola *morire * "non è stato il nostro unico bacio.." concluse Jared.

"E l'ultimo ricordo, quello del lunapark? Non mi sembra una cosa così..incisiva, da doverla ricordare, se non fosse per quel particolare strano del biglietto uguale." finì di dire Jensen.

"Ma tu ricordi che una tizia di nome Amara, fosse ossessionata da te?"

"IO..da quano sto prendendo in considerazione questo nome, non riesco a smettere di pensarci, come se fosse un tarlo nella testa..anzi, come se fosse proprio LEI nella mia testa, quindi Sì, sono convinto che Amara fosse una donna e fosse LEI."

"Lei è nella tua testa?" disse Jared, stranito e anche un pò incazzato.



"Non nel modo che pensi.."

"E allora spiegami."

"No. Non ho intenzione di farlo e di assecondare la tua stupida gelosia." disse Jensen arrabbiato.

"Stupida?" 

"Dopo tutto quello che abbiamo passato, non hai il diritto di essere offeso, dopo tutte le dimostrazioni d'amore che ti ho dato."

"Jensen, maledizione, se siamo ancora qui, c'è un motivo. Magari uno di noi due, non ha ancora svelato tutto. Magari c'è ancora qualcosa che devi dirmi, perchè io..credimi, ti ho detto TUTTO."

Jensen sembrò sentirsi perso per un momento, poi ricordò.

"C'è in effetti qualcosa che non abbiamo chiarito, ma non è un ricordo in comune.."

"Bene. Qui continuano a saltare su cose. Avanti, cos'è questo ricordo che non hai condiviso con me?"

"Non ti agitare. Non è niente di grave, era all'inizio..io e te eravamo in giro con gli amici, io scrivo sul diario..ti dice niente?"

Jared ci pensò su un attimo.

"Per caso si tratta del ricordo quando ti metti a scrivere qualcosa sul tuo diario, piangendo?"

Jensen lo guardò basito. Non pensava che l'avesse visto anche lui.




“Vieni a fare un giro sulla mia moto, Dean? Dai.” Chiese Jared al suo fratellino quattordicenne, alla fine delle lezioni.

“Ma sei con i tuoi amici…” disse Dean un po’ vergognoso.

“Non dai disturbo. A loro fa piacere conoscerti. Dai, sali.” Disse Jared, facendolo salire dietro con uno scatto.

Dean abbracciò la schiena di Jared, mentre lui sgommava a tutta velocità.

“Tieniti stretto a me, Dean!!” diceva Jared allegro.

“Wow, è così bello…” diceva Dean.

“Te l’avevo detto.” Ridacchiò Jared.

Dean pensò che Jared sapeva proprio di buono. Il profumo del giubbotto di pelle sulle sue labbra, gli dava alla testa. Abbracciarlo mentre sfrecciavano via, gli dava alla testa.

Non pensava che suo fratello alla fine sarebbe riuscito ad avere della complicità con qualcuno, al di fuori di lui, ma ne era contento, perché suo fratello era sempre così dolce, che non lo faceva sentire mai escluso, neanche quando era con altri.
 
 


Dopo pochi minuti, si fermarono ad un bar, insieme agli amici di Jared, che scese da quella moto, aiutando anche Dean a scendere.
 
“Un bar! Che cosa originale!” ridacchiò Dean, facendo ridere anche Jared. In realtà trovava eccitante quella piccola gita fuori programma. Jared era l’unico che aveva la moto e di tanto in tanto gli permetteva un piccolo giro, ma così apertamente sulla strada non era mai successo. Inoltre gli piaceva da matti stare insieme agli amici di suo fratello, sentirsi grande insieme a loro.

“Che cosa prendi, Dean?” gli chiese mentre si sedevano al tavolino.
“Un..solo un cioccolato. “ disse Dean, imbarazzandosi, pensando che non aveva soldi con sé.
 
Gli amici di Jared facevano domande a Dean, guardandolo con curiosità. Gli chiedevano come andava la scuola, se aveva la fidanzatina..

“Lasciatelo un po’ in pace.” Disse Jared, intervenendo a salvarlo. Dean gli lanciò uno sguardo di gratitudine.

“Bagnalo con il cappuccino, il caffè con il cioccolato è da leccarsi i baffi.” Disse Jared.

Dean obbedì e dovette ammettere che aveva ragione.

Era il tempo e l’ossessione per i cappuccini. Jared e i suoi amici amavano berli.

“Tieni, finisci il mio.” gli suggerì Jared, porgendogli la tazza.
 
Gli amici risero.

“Hai intenzione di tagliargli anche la carne al tuo fratellino?” gli chiesero.

“Shun up!” li rimbeccò Jared, scontroso, ma divertito.

Dean prese la tazza di Jared, con un sorriso timido e bevve un pò del suo cappuccino, arrossendo un pò. Suo fratello era sempre così premuroso con lui. Gli piaceva come i suoi occhi si socchiudevano quando lo guardava, quasi in modo seducente.
 
 
 
 


*

“Quindi hai degli amici, adesso.” Diceva Dean, mentre passeggiavano per le vie della città, una volta riportata la moto a casa.

“Suppongo di sì.” Ridacchiò Jared. “Ti da fastidio?” gli chiese tranquillo, senza criticarlo.

“Cosa? Ma che dici? No, è solo che..non sono abituato, suppongo, Per mamma e papà sei sempre stato l’asociale della famiglia.”

“Senti chi parla..” lo prese in giro Jared.

“Non sono asociale.” Disse Dean chiudendosi a riccio a forma di difesa.

Jared rise.

“Credo che..beh, suppongo che dopotutto le persone possano cambiare. Mi piace abbastanza come sto reagendo alla vita, adesso.”

Dean lo guardò sorpreso a questa affermazione.

“Non fraintendermi, credo che parte di me..non potrà mai cambiare del tutto, ma..in fondo adesso sto bene e..mi va bene così. Devo proprio parlare delle mie difficoltà o non difficoltà di adattamento, con mio fratello minore?” lo prese in giro, scrollandogli i capelli.

“No, suppongo di no.” disse Dean, appoggiando la testa contro la sua spalla. Jared gli diede un bacio sui capelli e poi ripresero a camminare.



Dopo un po’, tuttavia, ricominciò a parlare.

“Senti, Dean..io devo andare un attimo via. Lukas mi ha chiesto di accompagnarlo da una parte. Ti va di..venire?” gli chiese titubante.

Dean credeva di sapere il perché di quella titubanza.

“Io non so se..”

“Sarà solo per poco. Davvero. Lo prometto.” Sorrise.

Dean guardò in basso e sospirò.

“Ehi. Tu sei mio fratello. E devi venire dove vado io, chiaro?” gli chiese, prendendogli le dita della mano tra le sue.

Dean sorrise, sentendosi riscaldato da quella possessività. “Okay.” Disse solo.
 
 
Il viaggio dentro la macchina di Lukas, fu un po’ duro. Dean guardava fuori dal finestrino, sentendosi cupo e triste, mentre Jared ogni tanto gli lanciava delle occhiate preoccupate dal sedile davanti.

Quando tornarono  a casa, Dean con una scusa, andò in camera sua e si sdraiò sul letto a testa in giù.

Due lacrime scesero piano sul suo viso.

Se le asciugò senza drammi, ma l’espressione più triste che mai.

Prese il suo diario e la penna e iniziò a scrivere.
 
 
 
 



*

“No! Cosa..cosa stavo scrivendo?” gridò Jensen, svegliandosi in quel momento. Erano di nuovo nella lurida stanzetta. Di Jared non c’era neanche l’ombra.

Corse alla scrivania, prese il suo vecchio diario, ma le pagine erano tutte bianche. Con uno scatto di rabbia, lo buttò a terra.

“Mi state prendendo in giro!!” disse, spettinandosi i capelli.






"L'avevo visto anche io, Jensen." gli fece presente Jared.

"Non hai pensato di dirmelo, però." lo rimproverò Jensen.

Jared alzò le spalle. "Come anche te non l'hai fatto. Ogni benedetta volta capitava qualcosa di molto più grave a cui dovevamo pensare e RIFLETTERE. Sembra che non abbiamo smesso un secondo."

Jensen si sentì più avvilito che mai.

"Dimmelo adesso, Jensen. Mi dispiace di essere stato insensibile. Dimmelo adesso quello che hai scritto su quel diario."

Jensen stette zitto.

Ti prego." gli disse Jared più docile. "Ho visto quando piangevi in macchina, non visto da me. Non me n'ero accorto e ora vorrei prendermi a schiaffi da solo, per non averlo fatto. Ti confesso che..non te ne ho parlato perchè..stupidamente ho pensato che..avessi scritto di essere innamorato di me, ecco, te l'ho detto."

Jensen lo fissò sorpreso. "Credevi fosse per quello?"

"Sì, ma se non era quello, ti prego, dimmi cos'era."

Jensen si leccò le labbra, prima di sputare fuori il rospo.

"Era quello che è sempre stato. La mia stupida fobia sociale, Jared. In quel diario confessavo tutta la mia sofferenza, la vergogna di quello che provavo e per quello che ero. Un individuo inutile."

"Che cosa?? Ma..Jensen!!"

"Volevo nasconderti di essere come eri te ai tempi e forse anche peggio, sì forse intuivi che io ero un pò strano..e solitario..ma non avevi idea di quanto io soffrivo internamente per questo. Quando accettai di andare con te e il tuo amico, vedere voi due parlare fitto fitto e allegramente..mi sentìì escluso. Ed era peggio che semplice gelosia. Era sentirsi estraniati, come in fondo mi sentivo sempre, escluso da qualsiasi gruppo. E odiavo questa sensazione. Odiavo dovertelo nascondere perchè non volevo soffrissi per me, perchè se avessi sofferto per me, avresti potuto ricordarti una parte del tuo passato che ti aveva fatto soffrire e tornare così."

"Mio dio, Jensen.."

Jared era rimasto scioccato da quelle rivelazioni così intense di suo fratello. L'aveva abbracciato teneramente dopo quelle esternazioni.

"Tu mi hai amato come non credevo neanche io. E io non ho saputo capirlo. Hai cercato di tenere dentro questa tua sofferenza solo per non far soffrire anche me, dio, Jensen...DEAN."

"Jared, io non rimpiango niente.." disse Jensen, baciandolo dolcemente.





In quel momento però, il bacio fu bruscamente interrotto da un singulto di Jared che spaventò molto Jensen.

"JARED!"

"COFF. COFF."

"Jared, ehi, respira!!" disse, battendogli delle mani sulla schiena.

Jared lo guardò per un momento e poi sputò fuori fuori dalla bocca un rivolo d'acqua.

"Jared!" 



"I-io non so che cosa mi succede."

"Resta con me, ti prego, resta con me!"

"Ooooorghhhhl." gemette Jared, vomitando altra acqua e spaventando a morte Jensen, che cercava il più possibile di sostenerlo e tranquillizzarlo.

"Jared, Jareeeed!"


"In che razza di mondo una frase banale sulla vita, sarebbe una soluzione per sconfiggere una fata??" ripetè Jared, la frase che aveva detto prima.

"Jared, ti sembra il momento questo??" 

"Non..questo. Non questo." disse Jared, continuando a tossire.

"Io..io non capisco!!"

"Non abbiamo mai incontrato o amato nessuna donna che abbiamo mai fatto soffrire, in tutti i mondi di cui abbiamo memoria..Nostradamus ha detto che avevamo dei punti oscuri.." 


“Okay, ascoltate….vedete questi simboli? Questo è il vostro tema natale. Questi asterischi..sono il vostro karma..questi puntini bianchi..il vostro passato..” disse Nostradamus mostrando loro dei numerosi puntini bianchi.

“E tutti questi puntini neri cosa sarebbero?” chiese Jensen.

“Delle falle. Dei punti oscuri.” Disse Nostradamus.

“P-unti oscuri?”

“Significa che c’è molto di più di quello che voi ricordate. Vedete questi scintillii come stelle? Segna la vita, segna il passaggio da un mondo ad un altro.”

“Ma allora è giusto. Abbiamo attraversato più mondi prima di venire qui..” disse Jensen.
 
“Ho fatto una schema e credo di poter dire con approssimazione che i mondi che avete attraversato siano…questi. Questi cerchi tratteggiati con un piccolo sole nero. Sono in tutto CINQUE.”

I ragazzi fecero un rapido calcolo e poi scossero la testa confusi.

“Nostradamus, deve esserci un errore…i mondi che abbiamo cambiato sono TRE. Quello in cui io e Jensen eravamo fratelli, e poi io sono diventato una bestia e Jensen è tornato sotto forma di un’altra incarnazione, il mondo che la fata ha scelto per noi, e questo stesso mondo che è cambiato dopo le nostre interferenze.” Disse Jared.

“No. I punti sono CINQUE, quindi dobbiamo prendere per buono TUTTE le teorie e se questa fata è davvero una grandissima bugiarda come abbiamo avuto modo di capire, dopo la morte di Dean, può averti fatto credere, Jared, che sei rimasto sempre nello stesso mondo, ma forse non era così. Riesci a ricordare esattamente cosa successe subito dopo la sua morte e l’inizio della tua trasformazione?”

“Io..no..ma è normale, voglio dire, sono passati anni..ma sono sicuro che..sono sempre stato sulla Terra..”


“Una Terra che però hai riconosciuto essere molto più simile a un paese delle fiabe moderne. Hai raccontato di una popolazione che aveva la memoria CANCELLATA su quello che fosse successo come se fosse tutta dentro una bolla. Come se fosse resettata. Ma forse è quello che ti ha fatto credere lei. Forse sei direttamente andato a finire in un’altra dimensione ancora. La Terra di cui facevi parte non è mai diventata un paese delle fiabe, non a causa tua soprattutto.”






"Cinque punti, per cinque mondi!" disse Jared, ormai come sull'orlo di un collasso.

"Cinque...cosa stai dicendo, Jar??" chiese Jensen, sostenendolo.

“Il nero con il bianco in queste circostanze simboleggerebbe la memoria rimossa..qualcosa che deve tornare alla luce, disse Nostradamus. Ha sempre avuto ragione lui e noi non lo abbiamo mai ascoltato. " disse Jared, aggrappandosi a Jensen.

"Jared.."

"Amara..non fa parte di questo mondo..per questo non ci ricordiamo di lei." disse Jared, guardando Jensen negli occhi.


Jensen restò ad ascoltare quell'incredibile verità.

"Pensi che l'abbiamo conosciuta in un'altra vita ancora? Diosanto, Jared, quante vite abbiamo vissuto?" chiese Jensen.

"Non lo so..ma Richard è riuscito a farmi vedere qualcosa, mostrandomi il suo ricordo peggiore."

"Ma tu non ricordi il suo incubo peggiore..Jared." gli ricordò Jensen.

"Non importa. Se quello che penso sia giusto, tu mi farai ricordare il tuo." disse Jared.


Jensen restò a guardarlo, scombussolato.

"Non chiedermelo, Jared, ti prego. Sai cosa ti farei vedere. L'idea di lasciarti per sempre fu.."

"NO. Quello sarebbe il MIO peggior ricordo. Quando TU mi hai lasciato. Fidati di me e fammi..vedere.."

"Jared..mi piacerebbe farlo ma io non ho poteri magici.."

"Fidati di me.." disse ancora Jared, mettendogli le mani sul viso.

  Quello fu come una specie di tranquillizzante per Jensen. Sempre. Sempre si sarebbe fidato di LUI.

Chiuse gli occhi allora e lasciò che Jared attingesse alla sua coscienza, ai lati più intimi e profondi e reconditi della sua ANIMA. Non sapeva ancora come fare a dargli la conoscenza che lui voleva, ma Jensen desiderava dargliela e sperò che questo bastava. 

Sentiva un'energia incredibile, come onde elettriche sprigionarsi dai loro corpi e fluire attraverso le mani che Jared gli teneva sulle guance, sentiva questa stessa energia irradiare dala sua testa fino alle sue guance e fluire in Jared, come se fosse lui stesso fatto di energia pura. Sentiva le mani di Jared tremare sotto le sue guance e capì che Jared stava vedendo davvero qualcosa.

Dopo qualche minuto tuttavia, Jared si ritrasse, cadendo a terra, come se fosse stato fulminato.






"Jared!!" gridò Jensen, andandogli incontro.

"Adesso...adesso so.."

"Jared..amore mio.."

"Sì..adesso so, ma non capisco.." 

"Mi stai spaventando.." disse Jensen, accarezzandolo.

"Non devi.." disse Jared. "L'unica cosa che io capisco e che so da sempre, è il mio amore per te e quanto questo sarà per sempre immortale. Per sempre tuo."

"Jared, mi stai spaventando sempre di più.."

"Ora so chi sono davvero..e chi sei davvero tu..e sono pronto a tornare a casa..finalmente. La nostra VERA CASA."

"No. Ti prego, Jared, non lasciarmi. Portami con te."


Jared però ricominciò a tossire e a sputare acqua.

"Vorrei, ma non posso..mi stanno già trovando..Jensen.." 

"Cosa?? Trovando??? CHI??"

"Torna da me. Io ti aspetterò, sarò lì ad aspettarti." disse Jared, stringendo la sua mano, intrecciando le dita tra le sue.

"Jareeed!" disse Jensen, cominciando a piangere, pensando ovviamente che il suo amore stesse per morire.


E poi, dolorosamente, in maniera del tutto brutale, il corpo di Jared, scomparve letteralmente dalle braccia di Jensen. 






















Note dell'autrice: eccomi quiiiiiiii ^_^ ragazziiiiii che ne dite di tutte queste rivelazioni??? ^_^ ve lo aspettavate che fosse proprio Amara??? E pensare che credevo di esser stata chiara nello scorso capitoloooo ahha :D e del quinto mondo ve lo aspettavate?? :D siete sconvolti dalla piega degli eventi?? Per ora non posso anticiparvi niente ma ci stiamo avvicinando alla VERITà :D 

Vi dico solo che se state pensando a vite precedenti, siete FUORI STRADA xd sarebbe un ripetere una cosa che abbiamo già visto in questa storia e io ODIO ripetermi :D

 
   
 
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