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Autore: Walt96    31/03/2018    3 recensioni
La Fantasia è il motore che muove il mondo.
Nella città natale di Walt, Athom, la Fantasia era quel potere innato che nei giovani determinava lo sviluppo di un potere piuttosto che un altro; Walt controllava l'elettricità.
È giunto il momento di un nuovo inizio, il ragazzo viene ammesso alla famosissima Accademia dei Sette, dove i sette maestri insegnavano l'utilizzo della Fantasia ai loro studenti.
Vecchie e nuove amicizie andranno a fondersi e il destino di Athom sarà imbrigliato tra Luce e Oscurità.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Kingdom Hearts W'
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Capitolo 16
 
The Only Thing Faster than Light is Darkness
 
 
 
 
 
Con un rumore cristallino simile al suono di milioni di vetri infranti, la cupola si distrusse lentamente dividendosi in frammenti di energia trasparenti.
Tutto sembrava essersi fermato durante quegli attimi, gli Heartless osservavano la scena senza comprenderla e tutti gli abitanti di Athom, che si erano schierati per le strade vogliosi di combattere, avevano osservato tutto in rispettoso silenzio.
Quella situazione mise ancora di più in risalto l’eco delle sirene che risuonavano ancora per tutte le strade della città.
Quando Walter accusò il colpo che infranse la cupola, fu scaraventato a terra in un abbagliante luce, andando a distruggere un edificio nella periferia; anche questo fu osservato da tutti.
La quiete in attesa della guerra era satura di tensione.
Erika fece un passo verso l’Heartless gigante a forma di Antonella.
«Ferma» le disse Eugeo che, con Kudo, era insieme a lei sulla seconda cinta muraria composta dalla ormai ex passeggiata sopraelevata; erano i tre maestri incaricati di distruggere quella cosa mostruosa «La sua difesa è ancora attiva» concluse Eugeo.
Lei osservò verso l’alto, effettivamente tutti i frammenti trasparenti in cui si era spezzata al cupola erano ancora sospesi in aria, fluttuanti e senza alcuna intenzione di svanire.
Nel momento successivo, inaspettatamente, l’Heartless gigantesco parlò con la voce di Antonella, che risuonò in tutta la valle della città.
«Guerrieri, detentori della Fantasia! Voi scegliete di vivere nella Luce ma vi siete dimenticati che è la Luce a generare l’Oscurità. La Luce dei maestri è troppo forte e ha gettato inevitabilmente le ombre nei vostri cuori. L’equilibrio tra Luce e Oscurità deve essere preservato. Adesso, io, vi offrirò il potere Oscuro! Accettatelo, controllatelo, e finalmente l’era dei maestri avrà fine rendendoci liberi di governare Athom e il resto del nostro mondo!» disse, successivamente tutti gli Heartless presenti sui confini attaccarono venendo verso la città.
Quando la prima Darkball toccò i frammenti di cupola questi la fermarono e si detonò l’esplosione contemporanea di tutti le schegge.
Boom
Una deflagrazione di Luce invase il cielo di Athom causando una spostamento d’aria verso l’esterno davvero notevole. Gli alberi si piegarono, le rocce si scheggiarono e tutto ciò che era mobile venne spazzato via in un istante. Anche l’Heartless di Antonella si ustionò, perse l’equilibrio e ricadde all’indietro a causa dell’onda d’urto.
Moltissimi Heartless vennero dissolti nel nulla grazie a questo colpo ma il loro numero era troppo elevato, perciò, ormai inevitabile, la guerra iniziò.
Shadow e Neoshadow iniziarono ad emergere dal terreno al centro di strade e piazze e numerosi Invisibili e Darkball arrivavano dal cielo.
In ogni luogo della città iniziarono gli scontri tra i cittadini di Athom e l’esercito oscuro.
L’Oscurità che dilagava dal Santuario ormai ricopriva l’intera collina e gran parte della spiaggia di fronte alle mura, e ne emergevano continuamente sempre più nemici.
Gli Heartless non erano molto resistenti, infatti venivano facilmente annientati dagli studenti che manipolavano i loro elementi contro di loro; ciò che li poneva comunque in vantaggio era la loro supremazia numerica, l’imprevedibilità e la loro mancanza di affaticamento.
Una Darkball che riuscì a schivare gli attacchi diretti verso di lei, grazie alla sua velocità e ai repentini cambi di direzione, riuscì a puntare diretta verso l’entrata ancora aperta dell’Accademia.
Lilly era all’interno sulla soglia in attesa di superstiti o feriti da accudire all’interno della struttura, quando vide la Darkball dirigersi a fauci aperte verso di lei chiuse gli occhi dalla paura, ma non si mosse di un millimetro.
L’Heartless sbatté violentemente contro una barriera invisibile che proteggeva l’edificio e indietreggiò dolorante.
Mentre si dimenava a mezz’aria un fulmine sottile e luminoso tracciò un meraviglioso arco nella piazza andando a trafiggere la Darkball che svanì in una nuvola di Oscurità.
In movimento dinamico, Walt apparve davanti all’entrata.
«Lilly!» disse oltrepassando la barriera e abbracciandola.
Lei riaprì gli occhi strinse Walt a sé e capì ciò che era avvenuto: «Ho avuto tanta paura, cosa ci accadrà? Verremo spazzati via nelle tenebre?» chiese disperata piangendo.
«Dobbiamo avere fiducia nei maestri, nei veri maestri e debellare Antonella e la sua Oscurità» disse Walt rivoltandosi verso l’esterno e ammirando tutti gli abitanti di Athom che combattevano gli Heartless nella grande piazza dell’Accademia, avvolti da esplosioni, luci e colori.
«Credi che nessuno ascolterà ciò che ha detto? Lei vuole che gli studenti si schierino dalla sua parte, dovrete confrontravi anche con loro» disse lei preoccupata.
Walt non aveva pensato a questa cosa, ed effettivamente era vero. Non tutti erano persone che rispettavano i maestri, i loro ruoli e ciò che rappresentava la Luce.
Ci sarebbero stati altri come Lucas? Probabilmente sì.
Il pensiero che qualche altra persona a lui cara potesse cedere all’Oscurità gli strinse il cuore.
«Devo trovare Erik e Matt» disse e riuscì fuori dall’Accademia, non aveva tempo per altri sentimenti.
Infrangendo il senso della sicurezza, Lilly lo seguì oltre la barriera afferrandolo per un braccio.
«Walt…» disse, era evidentemente arrossita in volto «… quando incontrerai Erik, puoi dirgli che lo amo?» disse un po’ in imbarazzo mentre intorno a loro un ragazzo fece esplodere contemporaneamente sei Neoshadow evocando spuntoni di roccia dal terreno.
Walt la guardò e con un dito le asciugò la lacrima che le stava scorrendo sulla guancia destra, poi le sorrise iniziando a trasformarsi in elettricità.
«Lo sa già» le disse e poi volò via utilizzando il nuovo movimento dinamico in aria.
Non poteva sapere che quella fu l’ultima volta che vide Lilly.
In tutta la città le battaglie imperversavano, Avis e Dave attraversavano le strade salvando le vite degli studenti e facendo fuori gli Hearltess, soprattutto i Darkside, quelli grossi.
Erika, Eugeo e Kudo fronteggiavano l’Heartless di Antonella.
 
 

 
 
Walter si rialzò dalle macerie e si rimise in piedi scrocchiandosi il collo, apparentemente non aveva subito molti danni né dal colpo né dalla caduta, solo qualche graffio.
Osservò il cielo e vide che la sua cupola aveva compiuto al meglio il suo dovere eliminando tutti gli Heartless che si erano ammassati ai confini, evitando un invasione massiccia in modo da renderla capillare.
Con qualche passo uscì dalle macerie della casa e, divaricando perfettamente gambe, braccia e le dita della mano generò un impulso invisibile di elettricità statica che scostò la polvere intorno a lui.
Dopo un attimo si voltò verso sinistra: «È laggiù» disse e con il movimento dinamico più veloce esistente, superò la barriera sonica e sparì.
Il suo corpo atterrò pesantemente in una strada, spaccando il terreno. Il viaggio fu talmente veloce che il suono e lo spostamento d’aria arrivarono pochi attimi dopo il maestro stesso.
La vera Antonella si trovava al centro di un incrocio a un isolato da lui e stava concludendo una conversazione con David, Jacob e Lucas: «Adesso andate, eseguite ciò che vi ho detto» gli disse e loro si dileguarono, motivati anche dalla presenza del maestro.
«Infatuare dei ragazzi con l’Oscurità in modo da farli agire al posto tuo e liberare il tuo cuore che avevo vincolato… pienamente nel tuo vecchio stile subdolo e perfido, Lella» disse Walter camminando lentamente verso di lei.
Lei formò un sorriso malefico con le sue labbrone e avvolse le sue mani in un alone di Oscurità: «Il tuo splendente regno della Luce è finito Walter».
«Ancora una volta tu mi sottovaluti. La tua tetra Oscurità è l’unica che verrà distrutta stasera» gli rispose lui con fermezza.
Dal terreno sotto i piedi di Antonella salirono sei flussi di Oscurità che andarono velocissimi contro Walter tentando di trafiggergli il corpo.
Dimostrando di avere i sensi e una percezione sovrumana Walter li schivò tutti e, sfiorandoli con le mani, ne deviò la traiettoria conficcandoli nel terreno.
Dal cielo, divenuto carico di tempesta, due immensi fulmini caddero e andarono a bloccare momentaneamente le vie di fuga alla destra e alla sinistra di Antonella.
In quel momento Walter puntò una mano contro di lei e un raggio di elettricità intensissima si scatenò colpendola in pieno e disintegrando al suo passaggio tutti i palazzi che li circondavano.
Lui non le diede nemmeno il tempo di rialzarsi che, sempre a velocità ultrasonica, la attaccò fisicamente lanciandosi contro di lei come un proiettile e colpendola con la punta dei piedi nello stomaco, facendola sprofondare in alcuni edifici di seguito.
Walter si ricompose indietreggiando di qualche metro sulla strada.
Lei, senza danni evidenti, schizzò in aria tenendo d’occhio il suo nemico che la studiava da terra.
Mentre il maestro stava per alzarsi in volo, una fiammata ampia come un palazzo la investì in pieno da destra, avvolgendola nelle incandescenti fiamme.
Così Antonella venne riabbattuta a terra e si schiantò sull’asfalto scavando un solco nel terreno mentre Dave si materializzò a pochi metri da lei.
«Sporca traditrice! Ti avevamo dato una seconda possibilità, potevi vivere nella Luce e invece ci hai traditi di nuovo!» disse lui. Il suo corpo era sudato e aveva le vene delle braccia in evidenza sia a causa della lotta, che già da intensi minuti stava affrontando contro gli Heartless, sia dalla rabbia; probabilmente qualcuno aveva già perso la vita.
Walter lo raggiunse apparendo al suo fianco avvolto da piccoli fulmini su tutto il corpo, aveva una mano sulla spalla di Dave, quasi come per calmarlo o rassicurarlo.
Il maestro del Tuono era più alto di quello del Fuoco e come un fratello maggiore si abbassò fino a raggiungere il suo viso e gli disse: «Insieme, ok?».
Dave lo guadò con un sorriso di soddisfazione e gli rispose: «Ma certo, è il Fulmine che genera il Fuoco».
Il colpo che crearono fu meraviglioso: una raggio di intense fiamme di un rosso accecante avvolte da una spirale di molteplici fulmini si diresse con furia contro Antonella.
Lei si sistemò i capelli bruciacchiati e colpì il terreno con entrambe le mani evocando una spessa colonna nera di Oscurità e Buio insieme.
Il colpo dei due maestri era troppo potente e lei ne era consapevole, infatti la sua difesa era finalizzata ad una fuga rapida, un attimo prima che la colonna di fuoco perforasse il muro oscuro lei prese il volo semitramutata in una nube nera.
I due insegnanti la videro allontanarsi, si guardarono con intesa e Walter, che era più veloce, si lanciò all’inseguimento.
 
 
 
 
Nella strada principale si era scatenato l’inferno, gli studenti combattevano senza sosta gli infiniti Heartless che sembravano non diminuire mai.
Esplosioni si susseguivano in ogni punto della città e sempre più ragazzi venivano sconfitti, trasformandosi a loro volta in Oscurità.
In quel momento un numero spropositato di Darkball e Invisibili arrivò davanti al viale in cui si trovavano Lezia, Andy e Al.
Dopo essersi osservati intorno capirono di essere rimasti soli in quella via e apparentemente nessuno sarebbe corso a dargli una mano. Successivamente si guardarono tra di loro con una leggera consapevolezza di essere spacciati per la schiacciante supremazia numerica degli Heartless.
Gli Invisibili lanciavano le loro spade distruggendo finestre e facciate dei palazzi mentre le Darkball si dirigevano zigzagando verso di loro.
«Non mi darò per vinta, forza la mossa combinata che proviamo da mesi!» propose Lezia ancora ardente di combattere.
«Non li prenderà tutti, lo sai» rispose Al mogio.
«Dov’è finito il mio amico ottimista e spiritoso, eh? È la nostra migliore alternativa diamoci dentro!» disse Andy e si lanciarono all’attacco.
Lezia evocò l’Acqua che ricoprì il terreno di una manciata di centimetri, poi lei ci camminò sopra e, solo nel punto in cui si trovava, si sollevò un onda che Lezia cavalcò surfando nella direzione che voleva
«Io faccio fuori quelli a quota bassa, voi sapete come agire» disse e si lanciò all’accatto.
Scivolando sull’onda rialzata dal terreno risultava abbastanza veloce e riuscì a modificare la grandezza del flutto in modo da travolgere e annegare le Darkball che volavano più basse.
Andy avanzò di qualche passo immerso nell’acqua, si inginocchiò con la gamba destra e affondò entrambe le mani nel liquido.
Dopo qualche momento il terreno iniziò a vibrare e dal suolo, alimentate anche dalla presenza dell’acqua, emersero piante con radici e tronchi enormi che sfondarono la strada e cercarono la loro via verso il cielo.
Tronchi giganteschi di legno solido si contorcevano crescendo in maniera straordinariamente veloce in tutte le direzioni. Furono le centinaia di rami secondari, più sottili e perciò più veloci a muoversi, a giocare un ruolo fondamentale in quanto la mente di Andy li andò a indirizzare verso gli Heartless infilzandoli e frustandoli, ponendo fine alla loro esistenza.
«Lezia al riparo presto!» disse Al e lei in fretta si ritirò dalla strada, tornando verso la sua classe.
Fu il turno di Al infatti, che richiamò indietro la sua compagna proprio per proteggerla dal suo elemento.
Ora che il viale era diventato una specie di giungla con rami e tronchi ovunque, Al appoggiò il palmo della mano sul tronco principale, quello dal quale si estendevano tutti gli altri e, con un urlo e uno sforzo atroce sul suo viso, riuscì a tramutare rapidamente tutto il legno e i rami in acciaio, durissimo e resistentissimo.
Dopo la mutazione fece estendere sottilissime spine d’acciaio lungo tutto il percorso della pianta metallica che andarono a trafiggere gli Heartless e anche i palazzi lì intorno, distruggendoli.
I tre ragazzi erano sfiniti dopo quello sforzo enorme e si avvicinarono l’un l’altro unendosi in un abbraccio.
Malgrado il loro attacco combinato molti Heartless erano riusciti a sopravvivere, alcuni Invisibili avevano trovato riparo a terra nelle zone in cui le piante non erano riuscite ad arrivare e dove Lezia ormai non poteva raggiungerli e invece altre Darkball erano riamaste troppo in alto per essere raggiunte dalle spine.
Spacciati, loro chiusero gli occhi in attesa della loro fine.
Ma anche attraverso le palpebre chiuse videro una luce bianca arrivare davanti a loro.
«Oh, andiamo. Non vorrete uscire di scena adesso» disse Walt e mentre gli Heartless lo stavano raggiungendo, lui scaricò due potenti fulmini contro la pianta di metallo che trasmise l’energia elettrica in tutta la via.
Ogni ramo e ogni spina erano connessi l’un l’altro da numerose scosse che trapassarono anche gli Heartless più in alto e ovviamente la corrente fu trasmessa anche all’acqua sul suolo che sfrigolò attraverso gli Invisibili che si erano rifugiati in basso, friggendoli.
Quando l’attacco di Walt si esaurì l’albero d’acciaio aveva assunto ombreggiature rosse dall’incandescenza acquisita tramite la corrente e tutti i nemici svanirono contemporaneamente in una nuvola di fumo nero.
«Non perdete la speranza» disse Walt e svanì in movimento dinamico sempre alla ricerca di Erik e Matt.
Dopo pochi momenti li raggiunse Avis: «Ragazzi, state bene?» chiese preoccupata.
«Sì maestra, ci ha salvato Walt» affermò Lezia.
Lei si guardò intorno sperando di vederlo, ma orami il ragazzo era andato via.
Dietro di lei un enorme Darkside spuntò dal fondo della via, si appoggiò all’albero d’acciaio distruggendolo con il suo peso e avanzò lento e inesorabile verso di loro.
Avis lo guardò, raccolse tutta l’Acqua evocata in precedenza da Lezia, la concentrò nella punta del dito che puntò contro l’Heartless, poi, con un sottilissimo getto ad alta concentrazione, lo tagliò senza fatica a metà, dissolvendolo.
Lezia osservò la scena con attenzione: «… Ma certo… la concentrazione degli elementi, avevamo fatto una lezione a riguardo. Più un elemento fluido come l’Acqua è concentrato, più è potente! Mi fosse venuto in mente prima avremmo potuto eliminare gli Heartless in poco tempo!» si sgridò Lezia.
«Non dovete dimenticarvi ciò che vi abbiamo insegnato, ma poco male, ce l’avete fatta comunque. Presto ho bisogno di voi di là, andiamo!» disse e si avviarono verso una strada laterale.
 
 
 
 
Nel frattempo davanti alle mura il gigantesco Heartless di Antonella avanzava trascinandosi lentamente con le braccia verso la città, mancavano ancora circa quattrocento metri.
«Ci serve più tempo… se quel mostro entra nella mura ucciderà tutti gli studenti che incontrerà senza alcuna fatica…» disse Eugeo preoccupato, reggendosi sul suo bastone di legno.
«Allora cerchiamo di farlo fuori prima che li raggiunga, io vado» disse Erika e, impugnando la sua spada nella mano destra, fece un balzo verso l’alto, alzandosi in volo.
«Hey tu, ragazzo!» disse Eugeo rivolto a Kudo «Proteggila… a costo della tua stessa vita» disse, puntandogli severamente l’indice contro.
Kudo lo guardò a metà tra il divertito e lo scontroso «Ma certo, non vorrei mai rischiare di diventare un vecchio bacucco» gli rispose.
«Mpf, il solito insolente» disse Eugeo a bassa voce.
Kudo si preparò all’azione: tutte le vene gli si evidenziarono sotto la pelle e i muscoli gli si gonfiarono visibilmente; poi si mise in posizione e si diede uno slancio verso il nemico, talmente veloce da risultare quasi orizzontale.
Con tutta la sua forza, penetrò con le gambe dentro l’enorme pancia dell’Heartless, affondando dentro il suo addome.
Ad ogni azione corrisponde una reazione e infatti, dopo aver perso parzialmente l’equilibrio e arrestato la sua avanzata, l’Heartless fece rimbalzare indietro il corpo di Kudo a una velocità superiore della precedente.
Lui strisciò sul terreno creando numerosi solchi ma riuscì fortunatamente a fermarsi prima di farsi del male.
Il colpo però era andato a buon fine, in quanto l’Antonella gigante si portò istintivamente una mano allo stomaco nel punto in cui Kudo l’aveva colpita.
Nel frattempo Eugeo era rimasto sulla seconda cinta muraria e osservò la scena con attenzione.
Due invisibili lo accerchiarono e contemporaneamente lanciarono le proprie spade verso l’anziano maestro e lui, senza nemmeno degnarli di uno sguardo, sbatté il bastone a terra e due spuntoni di Roccia emersero velocissimi dal suolo andando a colpire i due Heartless che evaporarono, poi si voltò dall’altro lato e si affacciò verso il basso dove, nelle strade, imperversava la battaglia.
«Voi due! Salite qui, subito!» disse rivolgendosi a Erik e Matt che stavano combattendo in giro per la città alla ricerca di Walt e per caso si erano ritrovati lì sotto.
A Erik venne un leggero brivido quando vide che Eugeo aveva scelto proprio loro tra la folla gremita e lanciò uno sguardo preoccupato a Matt.
In movimento dinamico, i due ragazzi raggiunsero il maestro e ad entrambi salì molto la preoccupazione vedendo da così vicino l’Heartless gigante.
«La vostra classe è la migliore dell’Accademia, e io adesso ho un assoluto bisogno di guardie del corpo, avrei preferito il trio al completo ma mi accontenterò anche solo di voi. Dovrò concentrarmi al massimo per rallentare quel mostro mentre Kudo e Erika lo combattono da vicino, voi due dovete evitare che gli Heartless mi raggiungano durante la mia preparazione, intesi?» disse il maestro.
«Noi… siamo la classe migliore…?» disse Erik in tono quasi sognante, non tanto per il concetto in sé, ma più perché era Eugeo stesso a dirglielo, invece di sminuirli come al solito.
Matt vide che il suo amico era ancora immerso in quel pensiero quindi gli diede una spallata per ridestarlo e rispose lui per entrambi: «Ma certo maestro, rimarremo qui sulle mura in modo da avere piena visuale sull’ambiente circostante».
«Ottimo, allora iniziamo» disse Eugeo e, per la prima volta davanti a degli studenti, lasciò il proprio bastone nodoso, che rimase miracolosamente in piedi contro ogni legge gravitazionale, e si sedette a gambe incrociare e occhi chiusi lì di fianco, con le mani appoggiate al terreno, il suo elemento.
In quel momento un’orda di Shadow emersero dal pavimento: un gruppo alla destra e uno alla sinistra dei tre.
Erik, rapidamente, generò un ammasso di vapore che compresse tra le mani, aumentando la sua forza esplosiva e il suo calore, poi lo scaraventò contro gli Heartless che furono spazzati via dall’esplosione.
Matt a sua volta si concentrò e un attimo prima che gli Shadow lo attaccassero, appoggiò il palmo al suolo e pietrificò tutto ciò che era davanti a lui lasciando al posto dei nemici delle innocue statuette di pietra.
«Esattamente così» disse Eugeo.
 
 
 
 
Erika nel frattempo era volata in alto, ad una quota molto più elevata dell’Heartless gigante ed era sospesa sopra la sua testa.
Erika era una grande conoscitrice della fisica e sapeva che per colpire nel modo più efficace il gigante aveva bisogno della più grande forza disponibile e del più ampio raggio d’azione.
Perciò grazie al suo controllo perfetto sul Metallo, modificò la forma e la composizione della sua spada rendendola corta, tozza e di piombo, il metallo più pesante.
Dandosi lo slancio iniziò a cadere roteando vorticosamente su se stessa, acquisendo durante la caduta sempre più velocità e forza centrifuga.
Divenuta ormai quasi un proiettile, quando arrivò al punto giusto, plasmò nuovamente la forma della sua spada donandole una lama lunghissima e del titanio più resistente conosciuto.
Grazie all’enorme forza e velocità acquisita e all’idea di quel colpo da vera maestra, riuscì a tranciare di netto il braccio sinistro dell’Heartless gigante.
Mentre tutto l’arto tranciato svaniva, l’Antonella gigante urlò atrocemente straziandosi dal dolore.
Erika si lasciò cadere soddisfatta del suo operato e atterrò a poche decine di metri dal nemico.
Guardò istintivamente verso la città dove chi non era impegnato a salvarsi la vita in quel momento e aveva visto ciò che aveva fatto, la stava applaudendo… anzi no le urlava contro.
Colta dal terrore, guardò immediatamente verso l’alto.
L’orrore le si dipinse in volto.
Il braccio si era rigenerato in quei pochi secondi e ora puntava a tutta forza verso di lei per schiacciarla al suolo come un meteorite. Era troppo tardi. Non poteva fare nulla.
L’impatto fu violentissimo.
Il terreno sprofondò di diversi metri per la forte pressione generata dal colpo e il boato che ne seguì squarciò il cielo, fu udito da tutti.
Ma Erika aprì gli occhi, era ancora viva.
Capì immediatamente di essere ancora sotto quel pugno Oscuro che premeva incessante verso il basso per estinguere la sua esistenza, si trovava in un cratere enorme che sarebbe dovuto essere la sua tomba.
Si osservò intorno e capì perché l’inevitabile era stato evitato.
Kudo era arrivato a soccorrerla e adesso sosteneva col suo corpo tutto il peso di quell’attacco devastante.
«Erika…! Vattene…!» riuscì solo a dire a causa dello sforzo inumano.
Lei fu presa dallo spavento: «No! Non ti lascerò qui, te lo scordi!» disse e iniziò disperatamente a creare numerosi pali di metallo che emersero rapidi dal terreno per andare a sostenere il peso dell’Heartless al posto del suo collega.
«No..! Non c’è più tempo…!» disse Kudo, che faceva affondare il terreno sempre di più.
Vedendo che lei non lo ascoltava, in un ultimo atto prima di soccombere allo sforzo, generò dal suo corpo un’onda di forza fisica, che scaraventò Erika fuori dalla conca che si era andata a formare sotto il peso del pugno.
«KUDO! NO!» urlò lei piangendo disperata.
Dopo pochi secondi, il braccio destro di Antonella-Heartless andò a colpire trasversalmente il braccio sinistro che teneva impegnato Kudo, andandolo a schiacciare definitivamente.
In quello stesso momento, la bolla di Lotta presente sul trono di Kudo nel Santuario proibito si cristallizzò, perse lucentezza e la sua consistenza energetica instabile, divenne fragile, praticamente di vetro, smettendo di levitare.
Attratta dal vortice oscuro sotto le sedute, rotolò e cadde.





 
 
 
 
Angolo dell’autore:
 
Queste scene e quelle dei successivi capitoli sono state ideate in questo modo grazie alla canzone “Believer” degli Imagine Dragons
 
La guerra è iniziata.
Pensate che i dubbi di Lilly siano fondati? Qualcuno accetterà l’Oscurità come ha fatto Lucas e combatterà contro Athom?
Vi è piaciuta la prima parte del combattimento tra Walter e Antonella? Avranno ancora da duellare parecchio!
Quale scena o parte avete preferito degli scontri a cui abbiamo assistito fino ad adesso?
Cosa staranno facendo gli altri studenti? Se la caveranno? Vinceranno?
Come credete che si possa fermare l’Heartless di Antonella? Eugeo sta preparando qualcosa al riguardo?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
Critiche, commenti e nuove idee sono sempre ben accetti!
 
Il prossimo capitolo sarà pubblicato il 15 aprile!
 
Buona Pasqua!
   
 
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