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Autore: cin75    01/04/2018    4 recensioni
Per chi segue le mie storie, sa che c'è una serie, Slice of Life.
Beh!, se in quelle shot tutto avviene nell'arco di qualche giorno, in questa nuova raccolta tutto accade nell'arco di qualche minuto. Come dire: cotto e mangiato!
E come in quella serie, anche in questa, tanti J2 in tanti modi diversi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CHIEDIMELO DI NUOVO!

“No, Jared. Non posso. Non posso sposarti!” rispose il biondo rimanendo colpevole di fronte allo sguardo basito dell’uomo che gli aveva appena chiesto di sposarlo.

“Perchè?!” chiese , infatti, confuso, Jared.

“Perchè?!”

“Sì, ti prego. Dimmi perché?!” insistette.

“Per l’amor di Dio Jared, tu sei un ricco ereditiere, la tua famiglia possiede mezza città, per non elencare quello che possiede altrove e io non sono che un semplice avvocato di periferia che il più delle volte lavora pro-bono per i suoi clienti.” gli fece presente Jensen, elencandogli solo pochi dei motivi che avrebbero reso quel matrimonio impossibile.

“Cosa centra?!” domandò ancora stranito il compagno, non riuscendo ad accettare quei timori.

“Andiamo, Jared. Non essere ingenuo e non considerarmi in quella maniera!”

“Quale ...quale maniera!?”

“Ingenuo!!” fece forse offeso, Jensen. “Non siamo nelle favole , Jared e io non ci tengo ad entrare in una qualsiasi stanza e venire adocchiato come quello che ha fatto il colpaccio della sua vita accaparrandosi il partito migliore. Sapendo che per ogni vittoria importante che avrei in aula o fuori, ci sarebbe qualcuno che avrebbe da spettegolarci sopra, riportando tutto ai soldi della tua famiglia.”

“No, Jensen, no. Non sarebbe così!”

“No? E come sarebbe?!” chiese sarcastico il biondo.

“Esattamente come è stato fin’ora. Io e te. Insieme a fare le mie cose e le tue cose, fregandocene di tutto e tutti. So che ti sei divertito durante i viaggi che facevi con me e tu sai, ti prego dimmi che lo sai, che io ero immensamente felice di aiutarti nelle tue azioni umanitarie e quando il sabato vai a servire alla mensa dei poveri.”

“Jared, sarebbe diverso. Tutto ufficiale. Tutto troppo alla luce del sole e tu..tu..”

“Io cosa?” sembrò supplicarlo di andare avanti.

“Cosa direbbe o farebbe la tua famiglia?!”

“Cosa c’entrano loro? Tu devi sposare me, non loro!”

“E se ti chiedessero di rinunciare alla tua eredità per sposare me? Non voglio che tu lo faccia, perché lo faresti, ti conosco, e poi ti ritroveresti a rimpiangerlo o magari ad odiarmi. E io posso sopportare un tuo rimpianto ma non l’odio che proveresti per me.” confessò con un pizzico di vergogna per aver confessato quella sua paura.

“Ok!, ora ascoltami.” e a quel punto, Jared lasciò da parte la sua confusione e decise di essere quello lucido della situazione.

“Jared, no...” provò a fermalo Jensen.

“Sta’ zitto e ascoltami!” ribadì con più decisione. Forse con durezza e Jensen sembrò notare quel mutamento sia nella voce che nella postura del compagno.

“Ti ascolto!” si arrese.

“Non sarò ipocrita con te. Perché non lo meriti e semplicemente perché io non lo sono. Non rinuncerò al mio patrimonio per un semplice motivo: la parte che mi spetta dovrà servire per realizzare i miei sogni. Non rinuncerò a te, che la cosa sia ben chiara!!, perché tu fai parte di quei sogni.” affermò risoluto.

“Jared...”

“No, niente Jared. Ti chiederò di sposarmi fin quando avrò voce. Mi ritroverai fuori dal tuo ufficio ogni santo giorno. O davanti al tuo appartamento ogni mattina prima che tu vada a lavoro.” sembrò quasi minacciarlo, il provetto stalker.

“Non essere ridicolo o peggio ….testardo!” lo ammonì Jensen.

“O mio caro! Tu non hai idea di quanto io possa essere testardo soprattutto quando voglio avere qualcosa.” e questa sembrava davvero una minaccia a cui Jensen, però, volle ribattere a tono.

“Io non sono un oggetto che tu devi avere per forza!”

“No. Non lo sei, non lo sei mai stato e mai lo sarai. Ma sei l’uomo che amo con tutte le mie forze. Sei l’uomo che so mi ama con tutte le sue forze a dispetto dei miei soldi, dei miei genitori e di tutto il casino che mi porto dietro!” lo spiazzò e nell’istante in cui finì di pronunciare quelle parole, vide , negli di Jensen, di nuovo la luce di quell’amore che li legava da ormai due lunghi e bellissimi anni.

“Sarò la tua rovina!” si autoaccusò Jensen poggiando la testa sulla spalla di Jared che ormai gli era vicino e di fronte.

“Sì, che lo sarai. Io voglio che tu lo sia. Dannazione Jensen, tu lo sei già!!” parve volerlo consolare Jared, iniziando a carezzargli la schiena appena curvata per quella posizione.

“Cosa ?” chiese sottovoce Jensen, alzando il bel viso e guardando il compagno che lo fissava sorridente.

“Quando ti ho detto che ti amavo, quando mi hai chiesto di non dirtelo più, quando ti sei dato dello stupido ….”

“Grandissimo stupido!” lo corresse Jensen ricordando il ricordo di Jared.

“Grandissimo stupido, già!!….subito dopo avermi detto che anche tu mi amavi. Sei stato la mia rovina perché finalmente avevo avuto quello che volevo, quello che mi serviva: te, il tuo amore, la felicità e la completezza che quel tuo amore era ed è capace di darmi ogni giorno.”

“Per favore...”

“No, sono io che te lo chiedo per favore, Jensen. Io...”

“Non posso rispondere, Jared.” lo fermò Jensen e Jared per un attimo credette di dover ancor penare tanto per convincere quel testardo del suo amore, a sposarlo!

“Perchè?!” chiese quasi esasperato.

“Non mi hai fatto nessuna domanda!” lo stupì Jensen, sorridendo sghembo.

“Ma io...”

“Me lo hai chiesto e io ti ho detto di no. Hai detto che me lo avresti chiesto ancora, ma non lo hai fatto! Chiedimelo di nuovo!”

Jared sorrise e mai sorriso fu più felice di essere nato sul volto di una persona. I suoi occhi brillarono estasiati e il suo respiro accelerò immediatamente. Il giovane fece un passo indietro e riprendendo il controllo si apprestò a rifare la fatidica domanda.

“Jensen Ross Ackles, vuoi sposarmi!?”

“Jared Tristan Padalecki….” fece con aria quasi trasognante e cercando il modo e il tempo giusto per rispondere.

E poi: “No. Non ti sposo!!!” sbottò di nuovo, Jensen, con aria offesa.

“Ma andiamo, Jensen!! Perchè?!” decisamente esasperato.

“Perché?” incrociando le braccia al petto. “Mi hai dato dell’ingenuo, del grandissimo stupido, della “cosa”, mi hai zittito manco fossi un bimbetto di tre anni. Dovrai penare ancora parecchio prima che io ti dica di sì, amico e dovrai….” ma altro non potè dire, perché Jared lo stava già baciando con entusiasmo e dalla piega che stava prendendo quel bacio e da come Jensen gli stava rispondendo, il giovane era fermamente convinto a farsi dire di sì.

 

E lui, con Jensen, era molto bravo a farsi dire di sì!!!

E di certo gli avrebbe strappato il “Sì” più importante!!!

   
 
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