Alza gli occhi al cielo, stella in terra,
è azzurro anche per te
Gli
stendardi blu danzano intorno alla piazza come ballerine audaci,
ignare delle occhiate che la folla grigia riserverà loro in
quel
rondò di inattesa scoperta. La musica fluttua nell'aria ma
è una
eco lontana, sembra provenire da un'altra dimensione: si fa parallela
alla nostra, senza sfiorarla mai.
Poi,
pian piano, come richiamati da un sussurro gentile, figure timide si
affacciano alla piazza con malcelati timore e riserbo. Ai miei occhi
paiono talpe, goffi contorni scuri che risalgono in superficie al
calar del sole – quando il torpore del giorno è
ormai distante e
la notte ha steso il suo velo blu fino ai limiti dello sguardo, ai
confini sfumati delle metropoli all'orizzonte.
Gli
stendardi s'inchinano al loro ingresso e volteggiano orgogliosi, come
a gridare «Ecco! Acclamate il vostro re!». Ma non
c'è malizia nei
loro movimenti, né scherno per quelle creature che un giorno
all'anno lasciano la propria tana – umida e piena di
spifferi,
sotto i nostri piedi, ma nondimeno accogliente – per smuovere
terreni a loro ostili.
Avanzano
lente le creature in territorio nemico, paiono addormentate e
abbagliate da tutta quella luce, irrequiete, ma col capo ora chino
ora teso con aria di sfida verso il cielo cobalto. La folla si fa
cimitero di statue per un frammento d'infinito e poi prosegue nel suo
ancheggiare e urtare frenetico, scagliando occhiate fugaci a quelle
sagome ignote perché ad avvicinarsi rischierebbero la breve,
deturpante corrosione precoce delle loro anime ignare.
Un
giorno all'anno.
❀
Gli
stendardi scompaiono alla vista e si fondono con il cielo, il vento
richiama a sé i suoi sussurri di protesta e le talpe fanno
ritorno
alla terra – dimentiche dell'azzurro. Solo qualcuna, di tanto
in
tanto, sbuca esitante dal sottobosco e annusa cauta l'aria che tira.
Pare sospirare, poi scompare.
Fa
ritorno al suo mondo, ai confini del giorno.
→ Angolo
dei Fiori
di Bach.
Ci
sono tematiche che meriterebbero di essere affrontate ogni giorno,
così come a mattina pranzo cena si parla di immigrazione e
governi
che non s'hanno da fare. A volte basterebbe illuminare una piazza di
luce blu, un'alternativa del verde speranza concessa alla gente
comune ma che sa essere altrettanto potente, se non di più.
Si
potrebbero fare molte cose, molte altre ancora, e sebbene la ricerca
progredisca di giorno in giorno, la società sembra regredire
in modo
direttamente proporzionale. Siamo tutti sulla stessa barca, ragazzi.
I figli di oggi sono i padri di domani, e se anche i vecchi saggi non
ci saranno più, domandatevi, per favore, qual
è l'eredità che voglio lasciare?
❀ daniverse