Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Ma_ma san    03/04/2018    4 recensioni
"..Ecco, ora mi sveglierò e scoprirò che è stato tutto un sogno. Finalmente tutti i miei sforzi, le mie lacrime, i miei dubbi sono spariti in un attimo...."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 19 Uscito dalla stanza rassicurai i miei collaboratori e presi il telefono. “Pronto sono Masumi. Padre non ti allarmare, ma siamo in ospedale. Maya si è sentita male in spiaggia e siamo corsi subito”. “Mio Dio e il bambino?”. “Sta tranquillo, hanno detto che è stato un falso allarme dovuto ad un calo di pressione e che deve riposare per i prossimi tre giorni. Lei e il bambino stanno bene. Tra un’ora la rimanderanno a casa. Ti terrò informato. A presto”. “Mi raccomando abbi cura di lei. A presto figliolo”.-------------------------------------------------------------La dottoressa aveva firmato le carte per la dimissione e così presi Maya e ritornammo alla villa. “Mizuky, potresti accompagnare Maya nella sua stanza e aiutarla a mettersi a letto?”. “Certamente signor Hayami. Vieni mia cara, hai bisogno di riposo, ordini del medico”. Io andai in cucina a preparare un po’ di tè, seguito da Hijiri. Fissavo la fiamma del gas ed ero assorto nei miei pensieri, finchè venni ridestato dal fischio del bollitore. Misi l’infuso in quattro tazze. Ne adagiai due su un vassoio, insieme a dei biscotti e salii al piano di sopra. Arrivai davanti alla camera di Maya e bussai. Mi aprì Mizuky. Appoggiai il vassoio sul tavolino accanto alla porta-finestra e vidi il mio amore che stava dormendo, ma aveva solo gli occhi chiusi, perché quando stavo per uscire, mi chiamò. “Masumi, vai già via?”. “Scusami non volevo disturbarti. Vi ho portato un po’ di tè e dei biscotti nell’attesa che sia pronto il pranzo”. “Grazie del pensiero; in effetti sono un po’ affamata, ma n on credo che scenderò per il pranzo; mi sento molto stanca”. “Non devi preoccuparti, se vuoi posso portarti tutto qui in camera. C’è qualcosa che ti andrebbe di mangiare di particolare?”. “Beh, fammici pensare; potrei avere del riso con gamberi, due uova, patate fritte e una fetta di torta al cioccolato? Forse ho esagerato”, e divenne rossa in viso. --------------------------------------------------------------------------------------------Le sorrisi e pensai a quanto fosse meravigliosa così bella e spontanea. “Puoi avere tutto quello che vuoi, non farti problemi a chiedere. Intanto che tu fai questo spuntino, vado a dare indicazioni ai domestici”. “Non puoi restare a farmi compagnia per un po’? Prendi una tazza di tè insieme a me”. “Grazie resto volentieri”. Mizuky mi sorrise e si avviò alla porta. “Dove vai Mizuky?”. “Vado a bere qualcosa insieme ad Hijiri e darò io istruzioni per il pranzo, signore”. “Grazie”. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------Rimasti soli, accompagnai Maya al tavolo e l’aiutai a sedersi. Le avvicinai lo zucchero e mi sedetti di fronte. Era così bella. Aveva una luce speciale nei suoi occhi meravigliosi. Forse era dovuta alla gravidanza, ma anche la sua pelle sembrava emanare un profumo diverso, più intenso ed inebriante. “Masumi, ehi ci sei? Mi passi i biscotti? A cosa stai pensando?”. “Si, scusa, eccoli. Sono imperdonabile, ti stavo fissando, perché sei bellissima”. Era diventata rossa e aveva abbassato lo sguardo sulla tazza giocando col cucchiaino. “Non volevo metterti in imbarazzo, perdonami”. “Va tutto bene, credimi. Che ne dici, più tardi mi faresti visitare il giardino della villa? L’ho visto dalla finestra e sembra bellissimo”. “D’accordo. Prima pranzeremo, poi il riposo, come ordinato dal medico, e dopo ti porterò in giardino, promesso. Ora beviamo il tè che si raffredda. Era così bello stare in sua compagnia. Mi sfuggì un sospiro e lei se ne accorse, ma non disse niente. Avevamo finito di gustarci il tè e un po’ di imbarazzo calò nella stanza. Ad un tratto mi venne in mente che avrei potuto approfittare della situazione per mostrarle l’album con le foto dei suoi personaggi e i ritagli che parlavano della sua carriera teatrale. Chissà che non succeda qualcosa. “Se per te va bene, vorrei mostrarti delle cose che riguardano il tuo passato. Ma se credi che sia troppo presto, rimandiamo ad un’altra volta”. “No ce la faccio. Voglio uscire al più presto da questo tunnel e ho bisogno del tuo aiuto, lo so”.----------------------------------------------------------------------------------------------------Andai nella mia stanza a prendere la valigetta e tornai da Maya che, mi aspettava incuriosita. Feci spazio sul tavolino e l’aprii lentamente. Si avvicinò e iniziò ad esaminare il contenuto. In mano aveva la foto dove interpretava “Puk” e sorrise. “Sembro un folletto in questa immagine, perché sono io questa, vero?”. “Si, esattamente”. Poi trovò un ritaglio di un giornale in cui c’era una foto sua e di Ayumi e si parlava della loro rivalità per il ruolo della “Dea Scarlatta”, e al centro una foto della signora Tsukikaje col costume di scena. Maya era rimasta immobile a fissare un qualcosa di imprecisato, mentre ad ogni minuto che passava, mi chiedevo se avessi fatto bene a mostrarle quegli oggetti o se fosse stato meglio aspettare ancora.----------------------Ero in preda ai dubbi quando sentii la mia ragazzina pronunciare un pezzo del monologo di Akoya…”..E’ la forza che chiama l’anima dall’alto. Non esistono età, aspetto, rango, quando si incontrano, queste due anime si attraggono vicendevolmente cercando l’altra metà di sé stesse, ansiose di trovare l’unità implorano pazzamente l’altra…”..Poi si girò verso di me e disse: “Ero un’attrice di teatro?”. “Sei un’attrice di teatro e anche la migliore a mio parere, e non solo. Quelle parole che hai appena recitato, vengono da un’opera famosa “la Dea Scarlatta”, per la quale tu sei stata scelta come interprete del ruolo principale. La donna con la veste che vedi sul giornale, è stata la tua in segnante per tanti anni e fu lei, da giovane ad aver avuto quel ruolo. Prima di morire ha voluto cercare un’erede a cui tramandare i segreti di questa nobile arte e passare così il testimone per le generazioni future”. “Sembra una donna molto severa, ma non cattiva”. “Questo è vero, sapeva tirare fuori il meglio da te e non è mai stata delusa dalle tue interpretazioni. Ti diceva sempre che avevi mille maschere, perché eri in grado di trasformarti in qualunque personaggio volessi. Io ti ho vista recitare la prima volta nel ruolo di “Beth” in “Piccole donne”, e quel giorno mi innamorai di te, ma ancora non ne ero consapevole” e scoppiai a ridere.------------------------------------------------------------------------------Maya mi guardò fisso e non riuscì a trattenere un sorriso. Poi ricominciò ad osservare le foto e i ritagli che avevo raccolto negli anni. “Ma davvero ho fatto tutte queste cose? Sono veramente tante”. “Hai iniziato a recitare all’età di 13 anni e hai lavorato sodo, non risparmiandoti mai, esibendoti in posti strani, con pochi spettatori, anche con la febbre. Questo te lo dico per farti capire che il teatro era la tua vita passata e lo sarà ancora in futuro”. “Ma se non dovesse più tornarmi la memoria, che futuro potrei avere, cosa potrei fare?”. “Maya devi avere fiducia e non perdere la speranza”. Si alzò in piedi di scatto e con un colpo gettò a terra tutto quello che si trovava sul tavolino. “Quale speranza dici. Io non ho più pazienza, né fiducia in una guarigione. Vattene via e lasciami in pace!”.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Mizuky trovò Hijiri in cucina e presero il tè insieme, ascoltando i rumori provenire dalla stanza di sopra. Tutto era tranquillo. “Maya sembra meno diffidente verso il signor Hayami, non trovi tesoro?”. “In effetti l’ho notato anch’io mia cara”, e le feci l’occhiolino. “Chissà che non porti finalmente ad un riavvicinamento tra quei due. Il loro sentimento è talmente grande e forte che, sono sicuro, riusciranno a ritrovare l’amore perso, nonostante tutto sia contro di loro”. Poi udimmo delle urla e dei rumori come di oggetti cadere a terra.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Maya si gettò sul letto e scoppiò a piangere. Mi faceva male al cuore vederla così, ma rispettai i suoi sentimenti e, dopo aver raccolto tutto da terra, uscii dalla stanza e la lasciai sfogare. La sentivo singhiozzare al di la della porta e la tentazione di rientrare era forte, ma desistetti. Mi accasciai per terra tenendomi le mani sulla testa, avvilito e disperato, ma ancora di più furioso col mondo intero che continuava ad accanirsi contro di noi. Poi una mano gentile sulla spalla mi fece alzare lo sguardo. “Mizuky”. “Signor Hayami, cosa è successo?”. “Maya è disperata e non riesce a vedere la fine di questo incubo e io sono frustrato, perché non sono d’aiuto; non riesco a fare niente per lei, per farla stare meglio”. “Deve essere forte e poi non è solo in questa battaglia. Venga a mangiare qualcosa, è tutto pronto in veranda. Porto a Maya il suo pranzo e resterò con lei per cercare di tranquillizzarla. Andiamo, non può restare qui”.----------Scesi con lei e mi sedetti a tavola. Provai a mangiare qualcosa, ma avevo lo stomaco chiuso e scostai il piatto davanti a me. Ero rimasto solo con Hijiri, mentre Mizuky stava portando un vassoio in camera di Maya. Sperai che, almeno lei, mangiasse qualcosa. Un’ora più tardi Mizuky ritornò in cucina e ci raggiunse. “Signor Hayami, Maya non ha mangiato molto, anche se ho cercato di insistere un po’. Ora si è addormentata”. “Amici miei, ho riflettuto su tutta questa situazione e ho deciso che non forzerò mai più Maya a ricordare la sua vita passata. Non le parlerò più del teatro, non le mostrerò più niente, a meno che non sia lei stessa a chiedermelo. Voglio che viva giorno per giorno, per la persona che è adesso, una Maya diversa da come la conoscevamo, ma voglio starle vicino e lentamente riuscire a farla innamorare di nuovo di me. Forse è una pazzia”. “Credo che il suo pensiero non sia sbagliato, forse in questo modo sarà meno frustrata e più libera di essere se stessa, come si sente in questo momento. Per qualunque cosa, noi siamo con lei”.-----------------------------------------------------------------------Il pomeriggio lo passai rinchiuso nello studio. Maya era rimasta in camera e sembrava non volerne più uscire. Mizuky era attenta e premurosa con lei e cercava di farla ragionare, ma era irremovibile. Anche la cena volle consumarla in camera ed io ero sempre più disperato. Ogni tanto, passando davanti alla sua porta, tendevo l’orecchio cercando di sentire la sua voce. Mi mancava così tanto non poterle parlare, guardarla e perdermi nei suoi meravigliosi occhi. Dopocena uscii in giardino. Ricordavo di averle promesso di farglielo visitare, ma dovevo rimandare. Passeggiavo tra le piante e gli arbusti, quando mi ritrovai proprio sotto la finestra della sua stanza. Riuscivo a vedere due figure dietro le tende e riconobbi la sagoma della mia ragazzina. Aveva scostato la tenda e guardava il cielo; per fortuna ero nascosto nella penombra e non mi notò. Le finestre si aprirono e lei si affacciò al balcone. Stava parlando con Mizuky, ma non riuscii a capire cosa le disse. Ea bellissima: indossava un abito a tunica, senza maniche, che le scendeva morbido, ma non riuscii a distinguerne il colore.--------------------------Si stava accarezzando il pancione e credo che avesse sussurrato qualcosa al bambino. Ora stava canticchiando una dolce melodia che non conoscevo; sembrava una ninnananna. Poi rientrò in camera, chiuse le finestre e tirò le tende. Per un attimo mi sembrò di essere come Romeo che aspetta sotto al balcone di vedere affacciarsi la sua Giulietta.
  
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